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Il Diavolo in Corpo

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Per non svegliare i sensi di colpa...

Post n°7262 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da nina.monamour

Per non svegliare i sensi di colpa, ecco i cioccolatini che fanno dormire bene.

 

 

Dagli Stati Uniti arriva la nuova tendenza per golosi afflitti dai sensi di colpa, il cioccolato che aiuta a dormire. E' il momento dei dolci utili, o che almeno si presentano così per alleviare i sensi di colpa.

Gli Sleep Squares prodotti da Slumberland Snacks sono cioccolatini alla melatonina,


sostanza riposante (che io assumo ogni sera) con vitamine (B, C e D), minerali ed erbe (verbena e passiflora), commercializzati come "adatti ad ottimizzare i cicli del sonno".

Poi ci sono i cuori gelatinosi Sour Lovers della Gimbal's, ricchi di antiossidanti e vitamina C, e i Gimme Chocolates, con vitamia D3 e Omega3.



Questa è solo l'ennesima mutazione del mondo dei dolci, oggi sono tornati ad essere il capro espiatorio della cattiva alimentazione anche se rappresentano solo una piccola parte dello zucchero che ingeriamo, appena il 6%.

Il fatto è che barrette di cioccolato, orsetti gommosi, liquirizie e caramelle sono appariscenti, e quindi piu' adatti a calamitare l'attenzione sia dei golosi sia dai fustigatori del costume.

Il rapporto tra dolcezza (industriale) e senso di colpa non è del resto cosa nuova, infatti, quando all'inizio del Novecento, con i colossi Mars Incorporated, l'industria del dolce si affermò, e caramelle o cioccolatini non furono piu' qualcosa di eccezionale riservato ai giorni di festa

vintage illustration adults party 1950s

ma divennero facilmente reperibili nei negozi e l'America entrò nel panico.

 

Art collage Sally delstein appropriated images 

Si diffuse la credenza che lo zucchero, nello stomaco, diventasse alcol, e che mangiare dolci potesse portare ad una intossicazione simile all'alcolismo.

Poi, cento anni fa, la scienza della nutrizione visse una rivoluzione!

Gli scienziati mostrarono che tutto il cibo era composto da carboidrati, proteine e grassi, e che tutti questi nutrienti erano essenziali.


 

Anche i dolci, quindi potevano essere considerati un "buon alimento", dopo tutto fornivano energia, grazie ai carboidrati e nutrienti utili, come ho già scritto, a costruire tessuti, come le proteine.

In seguito, però, si esagerò (come in tutte le cose, ah..ah..), e la pubblicità del 1920 sosteneva che i dolciumi servivano anche a perdere peso!



Questa propaganda ebbe effetti comici nella vita quotidiana degli americani, come l'aggiunta di toffolette (i zuccheratissimi marshmallow),


per rendere "piu' sane" le ricette di cibi sanissimi come i fagioli di Lima o le patate arrosto che accompagnano il tacchino del Ringraziamento (credo che sia a Novembre questa festa).




Tutto cambiò nuovamente con il progredire degli studi su carie e obesità, eppure resta un paradosso, proprio oggi che siamo sospettosi a proposito degli effetti sulla salute degli zuccheri raffinati e di certi grassi, e che l'industria dolciaria si sente costretta ad escogitare scorciatoie "vitaminiche", il consumo di dolci è al suo picco storico.


 

Buona giornata


 
 
 
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