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CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Piccola biblioteca romanesca (I miei libri in dialetto romanesco)
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Cento sonetti in vernacolo romanesco (di Augusto Marini)
Centoventi sonetti in dialetto romanesco (di Luigi Ferretti)
De claris mulieribus (di Giovanni Boccaccio)
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I trovatori (Dalla Prefazione di "Poesie italiane inedite di Dugento Autori" dall'origine della lingua infino al Secolo Decimosettimo raccolte e illustrate da Francesco Trucchi socio di varie Accademie, Volume 1, Prato, Per Ranieri Guasti, 1847)
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Rime inedite del Cinquecento Indice 2 (di vari autori)
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Fiabba nummero due
Post n°430 pubblicato il 27 Agosto 2014 da valerio.sampieri
La Fiabba del Re e della bambina C'era una volta un Re che andava a passeggio e, com'è, come non è, si imbatte in una bella bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi e, in particolare, a quelli con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione. Colpo di scena!!!!! Era la stessa bambina della favola di ieri? Tatatàaaaaaannnnn ... secondo colpo di scena!!! No! E' solo che non mi era venuta idea diversa da quella di ieri e perciò famo finta che era un'altra bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi. Come vedi, lettore mio, la trama si fa complicata e l'intreccio porta la tensione narrativa al parossismo! Poi mi spieghi che dicevo, ma la frase faceva scena. Il Re la vede e dice "Buongiorno, bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi". (il Re sa sempre tutto) E la bambina, impunita come una talpa (in quanto la bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi era un po' cecata) gli risponde: "Buongiorno Re. Non ti ho risconosciuto dalla corona, perché sono cecata come una talpa. Ti ho riconosciuto dalla puzza, perché dicono che tu sei un gran puzzone". Nun te dico il Re, nun te dico il Re, nun te dico il Re!!!!! Mò tocca trovare un'altra parola, in quanto nun te dico il Re. Perciò, d'ora in poi, lo chiamo il Sovrano. Il Sovrano, imbufalito come un orco con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ... Tatatàaaaaaannnnn ... terzo colpo di scena!!! L'orco con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione non era nemmeno lui quello della favola di ieri!!!! Qui altro che al parossismo sono arrivati l'intreccio e la tensione narrativa! E dove sono arrivati, allora? Da nessuna parte, perché dato che l'intreccio e la tensione narrativa non sono partiti, non sono neanche arrivati e sono rimasti lì dove stavano. Il Sovrano aridice: "Tu non sai chi sono io! Io sono una persona importante, io sono il Re e ti faccio trasformare in una ranocchia, con in più un incantesimo in base al quale quando bacerai qualcuno -il che costituisce l'attività praticamente unica di rospi e ranocchie in qualunque favola che si rispetti-, quello ti si trasforma in un orco con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione!". Tu penserai che la bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi si spaventasse, ma invece l'impunita gli risponde: "E tu non sai chi sono io! Io non sono soltanto una con gli occhi verdi che non credeva agli orchi, ma io sono io e tu non sei un cacchio! Ed abito nel paese dove abito io". Li mortè!!!! Tatatàaaaaaannnnn ... Quarto colpo di scena!!!!! E già, perché, nelle favole, il paese dove abito io non esiste! Infatti il Sovrano di questa favola aveva emanato un editto che diceva proprio: "A tutti i cittadini del mio Regno. Io, Sovrano comando che nelle favole in cui ci sarò io, il paese dove abito io non esisterà" Nun te dico come si è rimbufalito il Sovrano!!!! "Come ti permetti, impunita che sei e pure cecata come una talpa! Mò ti faccio vedere io e chiamo Mago Merlino per farti fare il sortilegio". Al che, l'impunita si mette a ridere come una talpa cecata che ride e gli fa: "Ma brutto beccaccione, non mi fai paura, perché in questo regno il Mago si chiama Filippo e non Merlino". Nun te dico l'accidente che gli prende al Re. Capisci bene che in una favola che si rispetti, non può esistere che ci sia un Mago che si chiami Mago Filippo, perché è poco dignitoso. Fortunatamente, questa fiabba non è una favola che si rispetti. Al Sovrano gli prese un coccolone co' l'infantioli e la bambina impunita si fece un sacco di risate. Poi, in parte pentita, pensò di fare rinvenire il Sovrano e cominciò a schitazzargli addosso talmente tanto che, per non affogare sotto un mare di schitazzi, il Sovrano fu costretto a farsi passare l'infantioli. Visto che il Sovrano non aveva stirato le zampe, la bambina schitazzina si pentì di non averlo accoppato e, mentre che si trovava, decise di diventare buona, perché disperata per non aver potuto fare l'impunita. Il Sovrano, per paura di altri schitazzi, perdonò la bella bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi e, in particolare, a quelli con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione. Il Sovrano le disse: "Chi salva il Re sarà Regina, perciò ti chiamerai Regina". La ex bella bambina con gli occhi verdi che non credeva agli orchi e, in particolare, a quelli con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione, che ora si chiamava Regina, disse: "Diventare Regina è una cosa importante, perciò tu sarai Re". E, detto fatto, stretta è la foglia, larga la via, il Re e la Regina si baciarono, si presero per mano e si abbracciarono, restando così abbracciati giorno e notte per gli anni a venire. Ed i cinesi sono puzzolenti. Er Fiabbatore |
Inviato da: Vince198
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