Creato da Io_piccolo_infinito il 14/12/2008

PICCOLO INFINITO

"NOI STESSI SIAMO L'INFINITAMENTE PICCOLO E L'INFINITAMENTE GRANDE E LA VITA CHE LI UNISCE(GIBRAN)Vorrei parlare di tutto ciò che mi piace e che mi và sul momento....senza dare un limite o un' impronta precisa a questo blog....

 

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GIOVANI SENZA FUTURO

l folle di Denver era uno di questi?

Strage di Denver: un "aspirante scienziato", così si descriveva il folle James Holmes in un curriculum

Nel curriculum Holmes menziona lo stage estivo presso il Salk Institute for Biological Studies a La Jolla, in California, nel 2006; la mappatura dei geni dei diamanti mandarini, un tipo di uccelli, e lo studio dei muscoli per volare del colibri' mentre era all'Universita' della California. Nel 2008 ha lavorato come istruttore di un campo estivo ebraico per bambini non privilegiati a Los Angeles.

Erich Fromm scriveva :"Chi non può costruire vuole distruggere"

Sarà per questo che nelle cronache sentiamo spesso di ragazzi che compiono gesti criminali  e diventano killer spietati come quello di Denver? Uccidono i genitori per l'eredità o perchè non sopportano più la loro presenza?

ma anche  che compiono semplici atti vandalici, oppure  sono aggressivi verso i loro coetanei o crudeli verso gli animali? Alcuni  giovani questa distruzione la rivolgono verso se stessi.

I suicidi  dei giovani sono in amumento.

 Il suicidio è la forma più eclatante di aggressività verso se stessi, è un atto che comunica disperazione, incapacità di valutare obiettivamente il futuro, convinzione profonda che nulla abbia più un senso. 

Poi ci sono anche ragazzi che bevono tantissimo e poi alla guida dell'auto si schiantano. Io penso che nella società così come oggi si presenta questi ragazzi faticano a costruire la loro vita , la loro creatività viene spesso soffocata dalla tecnologia che hanno a disposizione, la trasformazione delle famiglie e l'esigenza dei genitori di lavorare in due per far fronte alle molte difficoltà economiche che la maggior parte di loro vivono li rende meno presenti e a volte anche meno attenti.

Inizialmente molti ragazzi credono che lo studio possa essere per loro un'ancora di salvezza, allora si laureano, poi si specializzano ma poi quando hanno faticosamente raggiunto questi traguardi si accorgono che titoli e lauree non sono abbastanza per trovare un lavoro. Questo è un fatto drammatico e triste sia per i giovani che per noi genitori che vediamo  tutti i loro sogni e i loro progetti disattesi perchè la loro fatica sembra essere stata inutile.

Che fare allora? arrenderci con loro?

Essere presenti o lasciarci andare a ciò che appare inevitabile?

Forse ci vuole più impegno ed energia. Da parte dei figli, da parte di noi genitori. Abbiamo il dovere di continuare ad impegnarci al massimo, recuperando però quella parte di relazionalità che va oltre il procurare il bene materiale, l'apparire, l'esserci inteso come possedere. Lo spostamento verso una vita più in linea con i principi della vita stessa: sviluppo di sè, miglioramento inteso come cammino anche spirituale, aiuto disinteressato, allenamento all'Umanità a partire dalle piccole cose.

Recuperare il senso di un progetto di vita, significa recuperare un'idea con   speranza,  immaginazione, passione. Significa che non esistono cose troppo piccole, che non esiste il domani se non si cura, fin da subito, il presente.

La sfida per noi genitori e adulti è quella di aiutare i giovani, i giovanissimi anche, a costruire un futuro migliore, più giusto, più equo. Il tutto passa anche dalla capacità di ribellarsi a volte, di protestare recuperando diritti e dignità di sè se il mondo non li riconosce. Ma ancora di più passa dalla capacità di conoscersi, di utilizzare le proprie Potenzialità per rendere migliore la propria vita e quella degli altri.

I genitori sono a volte preoccupati dalla sfida, dalla ribellione, ma  la sfida, la ribellione, spesso è uno slancio di creatività, di individuazione, di costruzione del nuovo che arriva.

Non dobbiamo preoccuparci  troppo della sfida in sè, dunque, ma casomai dei modi in cui si concretizza. Cogliamo l'occasione per rilanciare un dialogo più profondo, più impegnativo, magari, ma molto più importante.

E voi

cosa pensate?

anche voi , come me, avete un figlio/a laureata e specializzata

che ancora non riesce a trovare lavoro?

se ce l'avete

voi che consigli date loro?

 BUONGIORNO

CIAO

 
 
 
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