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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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Tacchi Dadi e Datteri

Post n°51 pubblicato il 20 Giugno 2007 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

Qualcuno della mia eta’ ricordera’ sicuramente Cochi e Renato e in particolare una trasmissione televisiva chiamata “Il poeta ed il contadino” piuttosta famosa a meta’ degli anni ’70  in cui i due comici, facendo leva su un estremizzato non-sense, creavano situazioni e dialoghi paradossali suscitando incontenibile ilarita’ nel pubblico. Una delle loro “scenette” piu’ celebri era “Tacchi dadi e datteri” in cui si raccontava di questo negozio situato vicino ad un supermercato in cui il gestore (Renato) vendeva unicamente questo strano assortimento di prodotti piu’ un pacco di maltagliati perche’, come veniva spiegato, c’e’ sempre qualcuno che entra nel negozio e cerca un pacco di pasta.

Il fatto di avere un negozio in cui si vendevano unicamente tacchi dadi e datteri era appunto il non-sense che, sviluppato in maniera seria e puntuale, alimentava la situazione comica...

In realta’ in Cina, negozi che sono equiparabili a quello dei due comici sono piuttosto comuni per cui se Cochi e Renato fossero stati in Cina, nessuno avrebbe riso in quanto sarebbe mancato il non-sense. Inoltre c’e’ da sottolineare che, dopo un po’ che sei qui in Cina, il concetto di non-sense perde un po’ del suo significato originale e molte cose che qualche mese prima ti avrebbe lasciato senza parole, dopo un po’ che sei qui assumuno un’aura di normalita’ sintomo che ti stai gioiosamente integrando con l’ambiente circostante.

Comunque, tornando ai negozi a cui accennavo prima, chiunque sia stato in Cina probabilmente ha gia’ capito a cosa mi riferisco. Sto parlando di tutti quei negozi che si trovano sotto i palazzi appena fuori dal centro al posto dei Garage. I palazzi cinesi infatti sono caratterizzati al piano terra da garage adibiti a negozi in cui non e’ chiaro cosa ci sia in vendita. Questi negozi sono uno vicino all’altro con i gestori seduti all’esterno in attesa dell’arrivo dei clienti. Da fuori non e’ assolutamente possibile capire che cosa ci sia dentro e la cosa mi ha sempre incuriosito. Un’altra stranezza relativa a questi tipi di negozi e’ che fuori c’e’ sempre un Biliardo (???) esposto alle intemperie dove si gioca a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Qualche tempo fa’ pero’ la mia curiosita’ e’ stata appagata. Mi trovavo a Jinhua a visitare un fornitore il quale aveva prodotto dei trapani nei quali era stato riscontrato, sotto certe condizioni di lavoro, un’anomalia che doveva essere risolta per il lotto successivo. Dopo la consueta inconcludente discussione fiume, propongo di ripetere il test che era stato fatto in Spagna per verificare l’effettiva gravita’ del problema. Mozione accettata e si va’ in assemblaggio. Arrivati li’ chiedo di portarmi un trapano con una punta da 36mm simile a quella nella foto. La richiesta crea un po’ di malumore perche’ mi viene detto che per il trapano ovviamente non c’era problema ma per la punta da 36mm la cosa era’ decisamente piu’ complicata.

-“Come mai??”

-“Purtroppo non abbiamo una punta da 36. Abbiamo solo punte da 12”

-“ Ma scusate: il range di diametri che le macchine possono tenere arriva anche fino a 36... come e’ possibile che non abbiate punte piu’ grosse di 12??”

-“Purtroppo abbiamo solo punte da 12. Noi proviamo solo quelle...”

-“Male.... Molto Male.... Malissimo.... infatti adesso abbiamo un problema perche’ non avete provato punte piu’ grandi... ma poi.... voi fatte praticamente solo trapani.... come e’ possibile che non abbiate punte??”

-“Non e’ che non abbiamo punte... ce le abbiamo ma sono da 12... Pero’ mio cugino a Wuyi (50 Km da dove ero) deve averne una da 36... potremmo chiamarlo e farlo venire qui con la punta...”

-“Devi avere un bellissimo rapporto con tuo cugino per chiedergli di farsi 50 Km per portarti una punta...”

-“Ma lui lo fa’ volentieri... non c’e’ problema”

-“Ma se invece ne andiamo a comprare una??? Quanto costera’ una punta???”

-“Il problema non e’ quanto costa... il problema e’ se la troviamo...”

-“Ma come??? L’area di Jinhua e’ specializzata in trapani... Quasi tutte le fabbriche producono trapani... vuoi che non troviamo punte da trapano qui???”

-“Qui si fanno trapani... non punte da trapano...”

-“Ma le due cose andranno insieme... chi compra un trapano vuole anche le punte...Cosa se ne fa’ uno di un trapano senza punte???”

-“Probabilemente niente...”

-“Appunto, prendi la macchina che andiamo da un ferramenta...”

 

E cosi’ facciamo: dopo pochi minuti siamo nella via principale di Jinhua ai cui lati ci sono tutti questi strani negozi che finalmente potevo vedere da vicino. Anche da vicino pero’ non e’ chiaro che differenza ci sia tra un negozio ed il successivo. Tutti sembrano vendere le cose piu’ disparate senza alcuna logica apparente. Comunque chiedo di portarmi in un negozio che vende trapani applicando il ragionamento logico che mi portava a dire che chi vende un trapano dovrebbe vendere anche punte da trapano. La mia teoria pero’ viene subito sconfessata: dopo aver visitato infruttuosamente diversi negozi, mi rendo conto che chi vende trapani vende molte altre cose ma non punte da trapano. Si possono trovare telefoni cellulari, lampadine, gambe di tavoli e sedie, una caldaia, DVD, cuscinetti a sfere, accendini, tondini di acciaio di diversi diametri, scope di saggina e in un caso anche un casco di banane. Ma di punte da trapano da 36 neanche l’ombra. A quel punto decido di cambiare tattica e di battere a tappeto tutti i negozi da ambo i lati indiscriminatamente confidando sulla legge dei grandi numeri. Ma anche in questo caso la ricerca si rivela vana. La cosa strana comunque era che a chiunque chiedessimo se avesse per caso una punta da trapano, nessuno diceva immediatamente no. Tutti cercavano nella selva di scatole e scatoloni sparsi per il negozio tirando fuori le cose piu’ disparate alcune delle quali non saprei francamente neanche che cosa fossero. La cosa piu’ simile ad una punta da trapano da 36 l’ha tirata fuori una vecchina che vendeva principalmente tappetini per auto e forbici la quale alla richiesta di una punta da trapano, dopo averci pensato un po’, ha sorriso e si e’ arrampicata su una scala in un lato oscuro in fondo al negozio. Una volta in cima, apre uno scatolone tutto impolverato e dopo aver rovistato per un po’, scende con una scatolina di legno rettangolare.  La vecchina ci chiama a raccolta e apre molto lentamente e con circospezione la scatola di legno creando una palpabile suspance. Noi, tutti in silenzio e con il fiato sospeso, attendiamo che l’apertura della scatola si compia quasi fosse un rito mistico. Una volta aperta la scatola, tutti fissiamo attentamente il contenuto per alcuni secondi in assoluto silenzio e con stato d’animo incerto: da una parte il fatto che l’oggetto chiaramente non fosse una punta da trapano ci lasciava con l’amaro in bocca anche se in realta’, dopo due ore di ricerche, nessuno si aspettava ormai di trovare una punta da trapano da 36. Allo stesso tempo pero’, guardando l’oggetto nella scatola, la sorpresa di trovare un oggetto tanto particolare in un posto come quello mitigava in qualche modo l’ennesima delusione di non aver trovato quello che cercavamo. L’oggetto in questione era infatti un utensile fresatore per tornio ad alta precisione con inserti in metallo duro di una nota marca tedesca. Come un oggetto del genere fosse finito li e soprattutto cosa ci facesse la vecchina con una cosa del genere non e’ dato sapere. Sta di fatto che, visto che pur complimentandoci con la vecchina per l’eccezionale reperto non eravamo interessati all’articolo, la vecchina, un po’ stizzita, ha richiuso la scatola riportando il tutto nello scatolone in alto da dove l’aveva preso.

Dopo aver salutato la vecchina, ci siamo avviati alla macchina delusi e amareggiati dirigendoci poi verso la fabbrica. Al nostro arrivo, con grande sorpresa, siamo stati accolti da una folla festante guidata dal cugino del proprietario che nel frattempo era effettivamente arrivato dal paese a 50Km portando con se una punta da trapano. La punta era in realta’ da 28 e un po’ arruginita ma a quel punto non mi sono sentito di fare il pignolo...

 
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