Mr Nice Guy

Visto che faccio il consulente, durante la settimana passo un sacco di tempo in macchina. Di conseguenza, una delle ultime cose che mi va di fare la domenica, è prendere l’autostrada per andare da qualche parte. Non tanto perché mi dia così fastidio farmi altra strada nel tempo libero, quanto per la presenza dei maledetti guidatori della domenica.

Purtroppo in autoscuola non ti insegnano come si guida in autostrada, perché anche se ti spiegano le regole, è una cosa che si impara con la pratica. Inoltre la maggior parte delle persone prende l’autostrada soltanto per andare al lavoro la mattina, oppure per fare il viaggetto nel finesettimana o d’estate, quindi fanno fatica ad imparare.  Se ogni volta che entri in autostrada sei circondato da idioti, pensi che l’autostrada sia una specie di grossa statale a pagamento, e quindi fai le stesse vaccate che faresti in centro città. Però a 120 all’ora.

In sostanza, il guidatore della domenica si riconosce per una serie di comportamenti caratteristici, fra i quali:

• Occupare la corsia centrale a 110 km/h, mentre la corsia di destra è deserta come un comizio della Lega a Napoli.
• Rimanere in corsia di sorpasso a 130 km/h, magari con la freccia accesa, perché se quello è il limite di velocità, allora devono stare nella corsia più veloce.
• Accelerare per fare un sorpasso e poi frenare subito dopo per rientrare in corsia, che nemmeno sulla statale.
• Piazzarsi esattamente un metro davanti alla macchina che ha appena sorpassato, perché l’importante è stargli davanti.
• Frenare bruscamente alla sola vista di un autovelox, casomai ci fosse il vigile pronto a tirare fuori la paletta per chiedere patente e libretto.

Il punto è che l’autostrada ha delle regole tutte sue.

La prima fondamentale, è che in autostrada non si cambia mai velocità. Si mantiene un’andatura costante, si cambia corsia quando davanti c’è una macchina che va più lenta e si rientra quando da dietro arriva una macchina più veloce. Quando si deve effettuare un sorpasso, si guarda davanti e dietro, si considera fra quanto arriverà la macchina dietro e in quanto supereremo quella davanti, e poi ci si sposta di conseguenza. A non capire la traiettoria di una macchina, il rischio di sbattergli addosso diventa certezza.

La seconda è che esistono solo 3 velocità consentite, e cioè 110, 130 e 150 chilometri all’ora. A 110 è la velocità in cui si consuma di meno, a 130 risparmi mezz’ora di viaggio se devi fare più di 300 km, e a 150 si arriva 20 minuti prima su un viaggio di 100 km. Un guidatore abituale vede a che ora deve arrivare, sceglie la velocità e poi la mantiene per tutto il tempo. Tutte le altre velocità non servono a niente, e soprattutto intralciano gli altri.

La terza è che quando si cambia corsia, si rispettano le distanze di sicurezza, davanti e dietro. Primo, non ci si butta subito dietro alla macchina che sta passando, che se quello inchioda perché ha visto un autovelox, è immediatamente un tamponamento a catena. Garantito. Secondo, non si rientra facendo la barba al paraurti della macchina appena superata, perché se quello ha deciso che vuole accelerare proprio in quel momento, è un bel testacoda a 130 all’ora, e tanti saluti a tutti. Roba che ci vogliono i pompieri con l’apriscatole.

La quarta, e più importante, è che si occupa sempre la corsia libera più a destra. Se ci sono 3 corsie libere e non ci sono i camion, si sta su quella di destra. Non è un’umiliazione insostenibile, di quelle che poi non ti puoi guardare allo specchio, le donne ti prendono in giro e poi non ti tira più. È la cosa giusta da fare. Se sto andando a 130 sulla corsia di destra, e mi tocca cambiare 2 corsie per superare l’idiota che va a 119 nella corsia centrale, è un casino. Metti che in quel momento sulla corsia di sorpasso arriva quello che va a 150, se mi vede giustamente si incazza, e se non mi vede è un disastro.

Se i guidatori della domenica imparassero queste regole, non vedrei un incidente alle 9 di mattina e uno alle 6 di sera ogni volta che prendo l’autostrada.

Poi, per carità, anche noi guidatori abituali abbiamo i nostri difetti. Ad esempio ogni tanto trovi qualche donna, e quelle vanno evitate come la peste perché devono fare le esperte e sono delle pazze scatenate. Oppure trovi quello col SUV che prima ti arriva a 2 centimetri dal culo, e poi ti piazza gli abbaglianti sulla schiena fino a che non ti sposti. Che in quei casi, io generalmente accendo il faro antinebbia posteriore, così pensano che sto inchiodando e se la fanno sotto. Il che ci porta direttamente alla quinta regola: non compratevi un SUV.

 Maledetti SUV del cacchio.