Fra le grandi soddisfazioni della mia vita c’è quella di essere arrivato a 31 anni pesando meno di quando ne avevo 25.
Il classico dei classici infatti è che l’uomo, raggiunto il fatidico traguardo dei 30, si assesti su una rassicurante figura a pera accompagnata da una invidiabile pancetta. Aver raggiunto e superato il giro di boa senza la ciambella di salvataggio mi sembra un traguardo più che ragguardevole.
Non so in effetti se dipenda dal fatto che cucinare in ogni caso è sempre un impegno, per cui spesso mi capita di fare la dieta dello svogliato, e cioè: non ho voglia di cucinare, mangio quello che c’è e vaffanculo.
Se a questo poi aggiungiamo che il discorso girovita accennato un paio di post fa vale sia per gli uomini che per le donne, e che il vostro Protagonista ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in qualità di fidanzato, più che ragguardevole il traguardo ha del miracoloso. Tipo farsi sparare addosso un caricatore intero e uscirne illesi, stile Pulp Fiction.
Qualche giorno fa, ad ogni modo, leggevo sul blog della Candy un post molto interessante, che mi ha dato parecchio da riflettere. Il post originale lo trovate qui, e non vi voglio rovinare la lettura anticipandovi qualcosa, però vi riassumo un paio di mie considerazioni di carattere generale.
Una cosa che mi ha fatto sempre rodere il fegato è che tutte le mie ex, dopo che le ho lasciate, hanno subito dei misteriosi quanto repentini cambiamenti, che le hanno fatte diventare come le desideravo, e che in anni di relazione non c’è mai stato verso. Ragazze che in un mese perdono 10 chili, dopo avermi inflitto anni di diete lamentose senza mai smaltire un grammo, o pudibonde fanciulle a cui ho fatto da nave scuola, che mi hanno rifilato la più ignominiosa serie di mal di testa del pianeta, pronte a trasformarsi in pantere scatenate col successivo moroso, e via discorrendo.
È vero però che da un anno a questa parte, e cioè da quando sono tornato single a tutti gli effetti, anche io ho subito dei cambiamenti considerevoli, e non solo in merito alla pancetta. Forma fisica, guardaroba, stile, fra un po’ la macchina e persino il taglio dei capelli, è tutto diverso dall’anno scorso. Migliore, tra l’altro, decisamente migliore.
Proprio ieri parlavo col Barba e con l’Ariano di questa faccenda. Loro, che sono fidanzatissimi, si lamentano del fatto che tutto il loro tempo libero viene assorbito dalle rispettive morose, e che quindi non hanno neanche il tempo di fare un salto in palestra. E il succo del discorso era che io, in qualità di single, avevo tutto il tempo per dedicarmi alle mie attività preferite. Ignorano, i poverini, che mandare avanti una casa, anche se è un piccolo appartamento come il mio, è un’attività in grado di risucchiare ogni secondo di tempo libero a disposizione.
E allora, come si spiega che chiunque mi abbia conosciuto prima dell’anno scorso, e che non mi abbia visto fino ad oggi, adesso farebbe veramente fatica a riconoscermi?
Come recitava una vecchia pubblicità del Magnum, “la vita è fatta di priorità”. Per superare un momento difficile, per segnare uno stacco netto da una situazione che ti ha fatto soffrire, sia uomini che donne cambiano tutto quello che li riporta con la memoria al passato. Doloroso. E questo diventa una priorità.
Non è il rimettersi sulla piazza, che spinge a darsi una bella lustrata per far vedere il meglio. È qualcosa che viene da dentro, è il desiderio di non essere più la stessa persona che ha sofferto. Ho sentito dire che può sembrare una cosa da deboli, questa spinta al cambiamento. Che dire, magari è vero, o magari no. E anche se non mi sento un debole, non credo di essere la persona più qualificata per avere un’opinione in merito.
Però di sicuro è più facile cambiare il guardaroba che cambiarsi la testa.
O peggio, il cuore.
Inviato da: dio
il 02/11/2022 alle 22:13
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il 29/10/2022 alle 20:30
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