Mr Nice Guy

Ho sempre pensato che quando hai una relazione con una persona, ci devi passare il tempo assieme, perché a vedersi a spizzichi e bocconi, tanto vale starsene per i fatti propri. Quando una persona lavora mentre tu sei di riposo, può essere un problema. Insomma, va bene le affinità, va bene gli interessi in comune, ma senza la compatibilità degli orari lavorativi, non si va da nessuna parte.

Quando ci penso, mi rendo conto però che questa cosa degli orari sfugge un po’ al controllo di tutti. Non esistono orari lavorativi giusti o sbagliati, ognuno lavora secondo la propria necessità e secondo la propria professione. Prendete un cuoco, ad esempio, che ha il picco di lavoro proprio nei giorni in cui il resto del mondo va in vacanza. Durante il periodo estivo, un cuoco in media lavora tutti i giorni della settimana, e di solito pure a turno doppio. D’inverno, magari ha la settimana dal mercoledì alla domenica, solo la sera.

Secondo il mio metro di giudizio, che lavoro dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, sono orari terrificanti. Per lui, sono normali. E inoltre, che direbbe un cuoco degli orari di una che fa l’impiegata in banca?

Tra l’altro, l’incompatibilità degli orari di lavoro  è un problema recente. Fino ad una ventina d’anni fa, molto semplicemente non avevi modo di conoscere una persona la cui vita era organizzata secondo dei ritmi diversi dai tuoi. Adesso, con le occasioni di aggregazione create proprio per venire incontro alle esigenze di socialità di tutti, il discorso cambia. Metti che incontri una ragazza il mercoledì sera ad un corso qualsiasi, quella è capace che deve ancora cominciare a lavorare, e magari scopri che fa il turno di notte solo dopo che ti sei preso una bella cotta. E a quel punto, che fai?

Dopo tanti anni, sono arrivato a credere che con una persona puoi starci da Dio, ma se per via del suo lavoro non c’è verso che ci si veda ad orari cristiani, le cose sono inevitabilmente condannate a finire male. Non appartengo alla schiera dei sognatori, per cui “se c’è l’amore, c’è tutto”. La vita con una persona è fatta di condivisione di tempo, spazio, momenti ed esperienze, ed in quei momenti c’è l’amore. L’amore è una cosa concreta, fatta di azioni e di cose.

Se non c’è tempo per stare insieme, o se ci si vede per mangiare alle 10, poi a letto, e così tutta la settimana, allora non c’è nemmeno posto per l’amore. Perché o ami una persona, o ami l’idea di quella persona. E io, le idee, non le amo. È una questione di presenza fisica, non di sesso, e nemmeno di idee. L’amore, passa per il cuore, non per la testa.

Ogni tanto però mi domando se non sono io a vedere questa cosa dal punto di vista sbagliato. Intorno a me ci sono tante persone che si vedono soltanto per un’ora al giorno, pur vivendo assieme, e che devono aspettare le vacanze per stare un po’ di tempo tranquilli con il compagno o la compagna. Persone che stanno assieme, senza stare fisicamente insieme. E sostengono di essere felici, perché hanno tutto quello che vogliono: lavoro, amore, famiglia. Quando ci penso, mi chiedo se non ci sia un errore proprio nelle cose che desidero, nel modo in cui le desidero.

Eppure, mi sembra di non desiderare niente di eccessivo. Non sto dicendo che uno dei due dovrebbe sacrificarsi per il bene della coppia, rinunciando al lavoro. Semplicemente penso che due persone che si amano, dovrebbero stare vicine. Vivere la stessa vita, non condividere letto, bagno e cucina come due coinquilini, dove quando uno esce di casa, l’altro rientra. Quando ti vedi di sfuggita, solo un giorno a settimana, e magari tocca fare i salti mortali per organizzare un po’ di tempo assieme, a me sinceramente sembra che ci sia qualcosa che non va.

Mi sembra che la persona che hai di fronte, per quanto possa essere straordinaria, se non ha degli orari compatibili con la tua vita, semplicemente non possa farti sentire parte di una coppia. Secondo me l’amore, in quei casi, è destinato a spegnersi inevitabilmente, perché il discorso del “tempo di qualità” non mi convince. Però magari mi sbaglio, e faccio questo discorso solo perché ci sono passato, e mi è andata male. Purtroppo, non riesco a darmi una risposta.

Quando c’è il lavoro di mezzo, è sempre un casino.