Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
« APERITIVO IN MINIERA: PA... | VIDEO CONCERTI IN DIRETTA » |
E' scomparso Willem Breuker uno dei più grandi musicisti europei, da oltre 35 anni alla testa del suo Kollektief, una delle band più divertenti e trascinanti in assoluto.
Il Willem Breuker Kollektief è uno dei più raffinati ensemble Europei attivi nel campo della musica contemparanea e improvvisata. La sua musica è una commistione di generi che taglia attraverso diverse linee musicali tradizionali, combinado jazz e musica classica con diversi generi popolari come marce da banda e musica da circo o passi di danza e musica per film o teatro. Sebbene il proprio repertorio si basi soprattutto su composizioni di Breuker, non mancano brani di Haydn, Prokofiev, Grieg, Mussorgsky, Satie, Weill, Gershwin, Morricone nonché quelli dei componenti del Kollektief.
Fondato nel 1974, il kollektief comprende undici musicisti professionisti che contribuiscono attivamente alla creazione del suono collettivo con la loro vivacità improvvisativa. Negli ultimi vent'anni il Kollektief ha fatto numerose tournée in Europa Occidentale e Orientale, negli Stati Uniti, Canada, Messico, Russia e India, con una media di cento concerti all'anno. Il Kollektief ha al suo attivo otto cd, numerose performance radio e televisive e un proprio festival annuale in Amsterdam. La biografia di Willem Breuker è stata pubblicata in Francia e in Olanda; egli ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il prestigioso Bird Award nel 1988.
Così lo presentava Marcello Lorrai in occasione del festival Novara Jazz il mese scorso, dove il gruppo suonò senza il leader, malato già da tempo: "Al nuovo jazz europeo che con una estrema sottolineatura dell’elemento improvvisativo è emerso negli anni sessanta, i Paesi Bassi hanno assicurato un contributo decisivo: con lo slancio incondizionato di un nutrito ambiente musicale verso prospettive anticonformiste, con il protagonismo di numerose personalità di grande temperamento, e anche con alcune specificità nelle inclinazioni artistiche. Proverbiale la propensione teatrale del migliore nuovo jazz olandese: che d’altro canto meno di altri ambiti nazionali della free music europea ha nascosto il proprio profondo amore per il jazz americano più classico. Nato ad Amsterdam nel 1944, autodidatta, fondatore nella seconda metà degli anni sessanta con Misha Mengelberg e Han Bennink del cruciale Instant Composers Pool da cui si è poi separato nei primi anni settanta, Willem Breuker, da annoverare fra i capiscuola assoluti del jazz europeo di impronta “radicale”, riassume nel suo lavoro musicale molti dei motivi che hanno fatto la grandezza del jazz olandese: eterodossia delle forme e perfetta padronanza del linguaggio jazzistico, rottura delle convenzioni e virtuosismo strumentale (clarinetto e sax) e compositivo, antiautoritarismo e impeccabile disciplina orchestrale, propensione ludica e invidiabile professionalità, sganciamento dai modelli americani ma non senza una profonda, affettuosa interiorizzazione del jazz d’oltreoceano. Senza dimenticare la dialettica di estremo individualismo e forte dimensione collettiva: Kollektief, si chiama appunto da quattro decenni la sua formazione, un nome a cui fa onore la presenza nelle file attuali della compagine di diversi dei membri originari. Occorre in effetti condivisione di intenti e affiatamento per quello che, intriso di sofisticata cultura europea d’avanguardia, senza nessun pregiudizio di una preziosa qualità musicale si offre come uno – in senso forte – spettacolo: che Breuker negli ultimi anni ha dovuto mettere in scena con maggiore parsimonia e a cui è un vero privilegio poter assistere."
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21