Creato da Fayaway il 22/02/2005

MARMOTTA

non abita più qui. Ha cambiato pelliccia e si è trasferita in una nuova tana (sempre rosa).

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PALLINI

Bazinga

~ ° ~
Ah! Allora hai letto anche tu "La Rosa e il Plutonio" di Futogi Kazuyo?! sorpresa

~ ° ~

Zukyuuun!

 

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« Messaggio #184DIPENDENZA »

QUELLE CHE NON SENTONO DOLORE

Post n°185 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da Fayaway
 

Come ben sanno i lettori "storici" di questo blog, io soffro di dolori mestruali. Forti. Lancinanti immagine In quei giorni l'unica cosa che desidero è stare a marmotteggiare nel mio letto al calduccio, sorseggiando il mio Aulin on the rocks da una mezza noce di cocco decorata con un'orchidea rossa. Ciononostante, poiché la Terra in quei giorni continua a girare, mi tocca abbandonare il mio giaciglio di dolore e trascinarmi in giro per il mondo imprecando e spargendo acidità. Con tanta pazienza e (soprattutto) tanta nimesulide posso riuscire a sopportare tutto: gli sbalzi di umore, i dolori, la convivenza affatto pacifica con la tazza del water, e persino il fatto che gli assorbenti sono così ingombranti che sembro la gemella trans di Rocco Siffredi. Tuttavia, ciò con cui non potrò mai imparare a convivere sono i commenti delle donne che non soffrono immagine

Si tratta di donne che, per loro fortuna, non hanno dolori, ma non riescono a capire che ci sono altre povere infelici che in quei giorni si sentono come se fossero state scamazzate da uno schiacciasassi! Non si considerano superiori, ma in qualche modo considerano inferiore chi invece non ha la loro stessa fortuna e osa lamentarsiimmagine Sono donne che quando hanno il ciclo hanno tanta salute da scalare l'Aconcagua, da buttarsi dalle cascate del Niagara chiuse in un barile, da farsi in moto il Grand Canyon, da ballare il Tango della Morte (quello con spaccata volante finale) e ovviamente da lanciarsi col paracadute. Non ho niente da biasimar loro, se non nel momento in cui vengono da me con le loro belle tutine sportive di acetato bianco ultraderente (perché ovviamente per contenere il loro ciclo basta un fazzolettino di 3 per 4 centimetri, non come me che necessito di un parallelepipedo di ovatta 30 x 40 x 40 di 13 chili ogni 4 ore!) e mi propongono di fare rafting tutte insieme! Poiché io rifiuto sempre il loro gentile invito, loro prima mi compatiscono e poi mi fanno la predica dicendo che esagero immagine BASTARDE!

Posso perdonare gli interventi insensibili degli uomini (dopotutto non è mica colpa loro se Madre Natura non li ha dotati di certi organi) ma non quelli delle donne! Da quello che commentano quando mi vedono mezza morta per via del ciclo pare che secondo loro io mi diverta a contorcermi come un fusillo "fingendo" dolore e a ingurgitare ettolitri di antidolorifici gastrolesivi. E' a questo punto che dovrebbe scattare in loro la solidarietà femminile e la comprensione umana per capire che, se preferisco le controindicazioni della nimesulide al dolore, evidentemente il dolore non è poi così sopportabile e leggero come dicono loro. Niente da fare, loro scoppiano di salute e quindi nulla! Se casomai tu un giorno hai dimenticato di assumere la tua dose di Moment, loro piuttosto ti fanno schiattare ma non ti danno quella benedetta pillolina "perché ti fa male" immagine

L'unica cosa che mi consola è che ho avuto modo di appurare che questo non è un atteggiamento solo femminile. Se nemmeno tra tetraplegici esiste un briciolo di empatia (altrimenti a quel tipo sulla sedia a rotelle mai sarebbe saltato in mente di scrivere a Piergiorgio Welby - il quale se la passa PALESEMENTE peggio di lui - invitandolo a continuare a soffrire. Tsk, vedremo quando la sua malattia degenererà), allora sto un po' più tranquilla immagine

CANZONE DEL GIORNO: Marlene Kuntz - La Cognizione del Dolore

Poi sbiancò e cascò nell'impossibilità di muoversi o parlare,
gli occhi in fissità sull'indefinibile abisso di afflizione universale.

Lenta un giorno apparirà, rossa piaga apparirà,
la cognizione di un dolore miserevole.
E lenta un giorno crescerà, e cancrena si farà,
la cognizione di un dolore deprecabile.
E lenta un giorno fiorirà, e tumore diverrà,
la cognizione del dolore.

E più grande di ogni colpa avrà inviolabile sovranità
su chi non potrà più vivere felice, mai.
E più d'ogni colpa porterà al verdetto della verità:
"pagherai scrivendone"

 
 
 
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