Creato da Fayaway il 22/02/2005

MARMOTTA

non abita più qui. Ha cambiato pelliccia e si è trasferita in una nuova tana (sempre rosa).

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Bazinga

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Ah! Allora hai letto anche tu "La Rosa e il Plutonio" di Futogi Kazuyo?! sorpresa

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« Messaggio #183QUELLE CHE NON SENTONO DOLORE »

Post N° 184

Post n°184 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da Fayaway
Foto di Fayaway

NATALE IN CASA MARMOTTA (anno secondo)  immagine

Ogni anno in questo periodo non è raro che nei teatri di Napoli venga inscenata una delle opere più famose di Eduardo de Filippo, "Natale in casa Cupiello". Il capofamiglia, Luca Cupiello, è un uomo di mezza età fissato con la tradizione del presepe. Ogni anno si sveglia alle nove di mattina del 23 dicembre e si arma di carta di giornale, paglia, statuine di terracotta e soprattutto colla fatta in casa, e allestisce il suo presepe atigianale. A chi importa di questo presepe? a NESSUNO! immagine Non certo al figlio più giovane, trentenne scansafatiche e mariuolo, nè alla figlia grande, che nonostante abbia avuto il mazzo di sposarsi un ricco commerciante di bottoni (stica...) che la fa vivere nel lusso, lo cornifica da tempo e ha deciso di lasciarlo proprio a Natale (e meno male che dava dell'insensibile al marito) con una bella letterina in stile "Cara ti amo" (Tu non capisci l'universo femminile, la mia spiccata sensibilità si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista...) Nemmeno al fratello di Luca, zio dei due sbalestrati, parassita e cleptomane full time (ecco da chi ha preso il nipote!) importa un tubo del presepe, e meno che mai alla signora Cupiello, che ha troppo da fare a stare appresso a questo manipolo di deficienti per occuparsi di statuine e grotte di cartapesta.

Del presepe in questi giorni si è parlato parecchio immagine I commercianti non lo espongono sugli scaffali perché nessuno lo compra (cosa normale in uno stato di agnostici, atei e finti cattolici come il nostro. Tra parentesi, pure i cristiani praticanti, di quanti presepi volete che abbiano bisogno? Noi da anni ne abbiamo uno "in scatola" praticissimo, ogni anno ci basta sollevare il coperchio l'8 dicembre e chiuderlo il 6 gennaio e abbiamo risolto il capitolo "allestimento presepe" definitivamente), i perbenisti gridano alla perdita della tradizione facendo finta che a loro importi qualcosa, i vescovi sbraitano che bisogna boicottare l'IKEA, la Standa, la Rinascente e tutti i negozi che non vendono le statuine (se non ci credete andate su http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/presepe-rinascente/boicottaggio-cattolici/boicottaggio-cattolici.html sta a vedere che mò non posso manco andare dall'estetista perché lei ha i figli piccoli e non fa il presepe per timore che i suoi voraci frugoli si soffochino con una pecorella di plastica!) pena la scomunica (come la storia del referendum sulla legge sulla procreazione assistita), ma la verità alla fine è che siamo diventati tutti componenti della famiglia Cupiello.
Ce ne cala qualcosa del presepe?
Ci crediamo davvero che quel Bambinello è il Creatore?
Sappiamo dove è descritta la scena che esso rappresenta? Nel Vangelo, bravi, ma in quale? In che versetto?
Ma soprattutto, crediamo ancora al Natale? A quel magico periodo dell'anno quando tutti sono buoni e gioiosi, e per una volta tanto si mettono da parte le miserie, le antipatie, le ingiustizie... il Natale! Al di là del suo significato religioso, ci crediamo ancora? Oppure siamo tutti talmente egoisti da non riuscire ad andare oltre noi stessi? Rispondo per me stessa: io non ci credo più immagine

Io invidio Luca Cupiello, perché lui crede ancora al Natale. Intendiamoci, Luca è un bambinone che rifiuta di accettare lo scorrere del tempo, la mutevolezza dei sentimenti, e la naturale degradazione di ogni cosa (anche dei matrimoni e delle famiglie) e si rifugia con la mente in stradine e grotte di cartapesta. Eppure lo invidio, perché lui riesce a provare quella gioia che da ormai tanti anni ha abandonato il mio cuore. Esattamente da quando mia madre e mia zia litigarono e per otto anni trascorremmo il Natale noi tre da soli. Da molto tempo ormai si sono riappacificate, ma il Natale non è mai più stato per me quella festa lieta e spensierata che era vent'anni fa. I miei nonni sono morti, i miei cugini si sono sposati o si sono trasferiti, e a qualcuna delle mie zie sto anche antipatica immagine Io detesto il Natale, e, purtroppo, non sarà un presepe o un boicottaggio all'IKEA a riempirmi nuovamente il cuore di quella magica sensazione perduta.

CANZONE DEL GIORNO: Elio e le Storie Tese - Christmas with the yours

<<Christmas with the yours
Easter what you want
Peace between Blur and Oasis
Christmas with the yours
Easter what you want
Dont't throw atomic bombs becouse it's christmas time>>

 
 
 
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