ÐEINAUTI

Non dirlo agli dei...altrimenti dovranno ammettere che hai decifrato il caos e ne hai fatto un nuovo ordine ;-) Certo che gioco con te...potresti mai credere che possa privarmi della sola ebbrezza digitale di Libero? ;-p P.S. Non ti ho ancora detto cosa penso delle nuove grafiche. E non lo farò, ma ti faccio capire quanto ne apprezzo la bellezza parafrasando una mia Amica: confermo che sono stati attratti e sono scesi...;-)

..si tratta sempre di 'investiture' e di sfumature..stronger...e non sai da quanto siano su di noi; per qualcuno non arriva ad essere neanche una novità___*

Eppure ci diamo da fare per dibattere quel Numero. Carino il brano

e saremmo anche tanti a dibatterlo, e uno, due più, e il brano, si è stronger: quello che non mi uccide /N-now th-that that don't kill me/ può solo rendermi più forte^

Epicuro e la sua scuola

sicuramente sensismo

"Non ci sono i numeri per dibattere quel Numero grande". Non sono necessari, i numeri. Basta che ogni singolo numero orienti su se stesso la sua analisi, anzichè osservare in alto, dove pensa di individuare la sede universale del Numero grande. L'uomo si affatica per "dibattere" il "Numero", così come quando ha dibattuto sull'Uno e sulla molteplicità, senza considerare che l'Uno potesse non essere Uno, nè essere la molteplicità ma il loro opposto, o altro ancora. Le nostre "gabbie mentali" sono state costruite (e istituite, così le "istituzioni") per "catturare" e mettere in mostra (tipo sali museali) la "verità". E così si "sragiona" sul caos, sul cosmos, sul logos, sulla razionalità e sulla follia come se fossero "la verità". Ma può la parte, insignificante, conoscere il Tutto ? Mi si dirà che l'uomo ha la "conoscenza", ed è in grado di scoprire tutte le leggi della natura. Sarà così, ma mi sembra che l'uomo abbia già tante difficoltà a comprendere l'uomo stesso, il suo inconscio. E che non ci riesca, e nè finora ci sia mai riuscito, lo dimostra la "storia" che ha sinora annoverato despoti, tiranni, satrapi, "salvatoti della patria", che hanno ghettizzato e sterminato milioni di propri simili, cose che avrebbero fatto inorridire qualsiasi altra specie animale. Eppure l'uomo sembra non rendersene conto, e continua nei propri errori. Malgrado i numerosi "giorni della memoria", perchè evidentemente manca la "Memoria". E allora perchè gli Dei (ammesso che esistano)dovrebbero venire sulla terra ? per assaporare le "ebbrezze" degli umani ? Secondo me, invece, è meglio che gli Dei (sempre ammesso che esistano, sia nella forma dell'Uno che del molteplice, o nel loro contrario)attendano "sereni" nel loro mondo che siano i "mortali" (i cosiddetti "umani") ad andare ad assaporare le loro "ebbrezze". Ringrazio per la pazienza manifestatami nel dare spazio alle mie "elucubrazioni".

:::in effetti caro rteo non si osserva l'alto ma si riceve dall'alto. L'immagine lo spiega bene, l'investitura che possiamo ricevere non è identificabile in ogni caso se non nella percezione di noi stessi che ne abbiamo. In questo caso, si, gli Dei scendono se vi è ebbrezza sulla terra, nel desiderio di qualcuno di rallegrarsi con loro e tentarne la somiglianza. Infatti accade così che il mistero si infittisca di simboli e archetipi ricercati proprio con loro. Perché l'Uno del quale velatamente ometti il nome, non sarebbe esistito appunto, e secondo Levi, proprio per gli orrori di cui l'umanità si macchia; altrimenti "sarebbe esistito" realmente e fermato nell'infinità bontà la mano dell'uomo. Così mi rallegro e mi dipingo in una visione non duale, caotica ma 'vera'. Ti ringrazio anche io per l'occasione datami di spiegare e o approfondire i pensieri. Un caro saluto M

ps: non nego comunque che la protagonista qui multipla, concettualmente, percorra al contrario la via, raggiungendo ulteriore consapevolezza.

Cosa mancano, i numeri o l'insieme di operazioni da svolgere con quei numeri. I mattoncini ci sono, ma poi bisogna saperli disporre per costruire il tempio sull'olimpo ...

qualcuno intanto direbbe è la luce che squarcia il buioperaltro nella dinamica dell'immagine c'è una Lama di Luce come in Fiato d'inverno

In realtà non manca nulla, ma come bene insegni tu, e come aggiungo io sui 'pasticci della vita e da quanto tempo ci siamo sopra' tutto il costruito è già, può essere fatto sparire con un colpo di mouse, data l'impermanenza ma la forza è questo, averlo già fatto il Tempio.

Olimpo due punto zero, prima piovevano saette, adesso piovono click delete....

...divertente se qui si fosse adottato il metaverso, Olimpo.3 e forse il tempio si materializzava e smaterializzava in 3D:)

Che quello che non ci uccide, ci renda infinitamente più forti è sicuro... ;-) Qualsiasi consacrazione o investitura ricevuta, come dimostri tu, non può che essere percepibile se non attraverso la nostra percezione di noi stessi ed è per questo che misteropagano è regina. Ed anche, e ancora, regina comunicativa, senza timore di ossimori. Gli dei discendono graziosamente compiaciuti su una terra di uomini che si allenano all'emulazione. Sottoscrivo ogni parola di mistero: un'emulazione implicitamente richiede un'espressività simbolica e non immediatamente chiara. Dell'Uno e del Mistero, non si può che velarne il nome! P.S. Ho risposto al tuo commento da me e aggiunto una nota esplicativa al post...Ora vado sul ring-universo ;-)

mi sfugge qualcosa..e ma forse è anche un bene--

ma una cosa è certa mia Elettrika sorellina la Levità...saremo nel tempo non tempo per sempre ………

Nata a 4 passi dalla primavera...ma d'ora in avanti anche ad una primavera di guerra...:-( Una cosa, davvero, resta certa Sorella: siamo e saremo nel tempo non tempo. Nessun festeggiamento speciale nei Labirinti ma c'è sempre una fetta di torta per te. Ti abbraccio. Da qui a...Li.