Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

« L'occhio del coniglio -...EDS ipogeusia finito »

RANECLODE

Post n°742 pubblicato il 05 Maggio 2013 da LaDonnaCamel
 
Tag: EDS, gusto, sensi

Questo racconto è dell'amica Effe e partecipa all'EDS sul gusto. L'eds finice domani sera, poi come al solito tiro le fila con i miei commentini...

 

 

RANECLODE

La mano nuda di sua madre mentre impastava gli gnocchi, le sembrò di un’altra. L’anello,  dei fili d’edera con incastonata una giada era appoggiato sul lavandino della cucina vicino alla saponetta. Nina lo infilò. Le stava largo, ma come le piaceva.
“Attenta Nina, non perderlo. E’ l’anello che mi ha regalato papà quando mi ha chiesto di sposarlo. Avvinto come l’edera ha detto e me l’ha infilato al dito” disse la mamma    e con le  mani infarinate mentre faceva rotolare un gnocco sulla forchetta chiese:
“Sai cosa vuole dire avvinto?”
Nina alzò la mano gridando: “Lo so, io lo so.”

Ormai mangiava come un uccellino. Aveva apparecchiato con zelo, messo la tovaglietta di raffia color ciliegia, il tovagliolo verde acqua, il bicchiere del servizio buono e nel piatto tre cracker, un pezzetto di parmigiano e una prugna.
Raneclode, le chiamava suo padre che era torinese. Un giorno le aveva spiegato che le prugne gialloverdi come quella che aveva nel piatto erano la qualità Reine Claude. Mentre l’addentava  il sapore le sembrò  dolce  come quello dell’infanzia.
 Le risuonava ancora in testa, raneclode mentre si sdraiava  per il pisolino pomeridiano. Voleva leggere e sistemò due cuscini per la testa,  tolse le ciabatte e si distese sul letto senza spogliarsi.
Era una silenziosa domenica d’estate e lo stridore del tram che passava nella piazza della stazione le mise allegria.  Le era sempre piaciuto quel rumore e da bambina, quando dormiva nella stanzetta a piano terra e il primo sferragliare del mattino la svegliava era contenta, poteva dormire ancora un po’ prima di alzarsi.
Aprì il libro, ma aveva dimenticato gli occhiali e così lasciò vagare lo sguardo sulla libreria che col passare degli anni era diventata un deposito di ricordi con molte foto incorniciate,  ninnoli e in cima tre file di scatole grigie con le etichette.  Le sarebbe piaciuto curiosarci dentro, ma erano troppo in alto,
così scese con lo sguardo  alla foto in bianco e nero,dove lei col sorriso dei vent’anni,  abbracciava la  cagnetta Flu.
“Sessantanni fa” e guardò il ritratto ad olio appeso sopra il calorifero. Un ragazzo, con una camicia rossa a fiori bianchi, reggeva una teiera. L’aveva dipinto sua sorella da giovane. Era rimasto appeso sempre lì. E ricordò sua sorella sorridente mentre abbracciava il ragazzo del dipinto. Non aveva  più sorriso a quel modo. Non era stata felice.
E lei era stata felice?  Ma si. Un matrimonio troppo breve per essere rimpianto. Poi il ritorno a casa, i genitori da curare. L’unico rammarico non aver avuto figli. Si alzo dal letto e si diresse verso lo sgabuzzino. Sollevò la scala e la appoggiò alla libreria.
“Che grande invenzione l’alluminio” disse alla gatta che si strusciava ai suoi piedi. Tolse le ciabatte e salì fino al penultimo gradino. Allungò le braccia allo scatolone dei quaderni. Era troppo pesante. Spostò il coperchio e infilò la mano afferrandone  alcuni. Scese. Andò in cucina a prendere   gli occhiali e  tornata nel letto cominciò a sfogliarli. C’era scritto quaderno dei pensierini e nella riga sotto seconda A, con la calligrafia infantile di sua sorella.
“La mia mamma ha un anello verde, il mio papà fa il risotto con i funghi, mia sorella si chiama Nina, ma il mio papà la chiama Ninin”.
Finalmente si sdraiò e chiuse gli occhi per mettere a riposo i pensieri.
Sentì la voce di suo padre dire che le raneclode  senza buccia erano più dolci e la pregava di aprirgli la porta.
Aveva ancora gli occhiali sul naso e il dito tra le pagine del quaderno quando aprì gli occhi. Che peccato, aveva sognato.
Il campanello di casa suonò. C’era proprio qualcuno alla porta.
Mentre strisciava silenziosa  sul parquet, lo specchio dell’anticamera rimandò la figura di una donnina striminzita un poco spettinata in una vestaglietta a fiori.
“Chi è?” chiese Nina  passandosi le dita tra i capelli.
“Siamo del Comune, stiamo svolgendo un’indagine demoscopica” rispose la voce di una giovane donna mentre Nina infilava le chiavi nella serratura. Le toglieva sempre  per timore che in caso di malore non potessero entrare a soccorrerla.
Aprì.  La donna non era sola, al suo fianco  c’era un uomo con i baffi. Non fece in tempo ad avere paura. Lo spintone arrivò immediato e   vigoroso. Nina finì  con la faccia a terra.
Quando aprì gli occhi  vide  i colori del tappeto, le ciabatte vicino al porta- ombrelli e il sapore non era quello dolce del sogno, ma quello salato del sangue  che le colava dal naso.
Mentre tentava di rialzarsi una mano di donna con l’anello di sua madre si avvicinò al  suo viso. La giada arrivò dura contro la tempia e i colori bruni del tappeto si fecero neri.

raneclode

Questo racconto partecipa all'eds Ipogeusia insieme a:

- Dario con Sarde a baccaficu
- Hombre con Caffè alla Norma
- Cielo con Lettera alla donna che ami sulla felicità e il ragù
- Singlemama con La prima volta che ho mangiato i piselli davvero
- Lillina con Lu vinu
- Melusina con risi e bisi
- Dario fa il bis con Bastardi affucati
- Pendolante con Antichi sapori
- io me medesima con Mia nonna era Google

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/LaDonnaCamel/trackback.php?msg=12077773

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
AmicaMelusina
AmicaMelusina il 05/05/13 alle 19:28 via WEB
Fulvia, questo pezzo è bellissimo. Tu sai _davvero_ scrivere. Un racconto intenso, pieno di immagini nitide, pieno di autenticità e di emozioni, con un finale amarissimo e sconvolgente. Sarà anche che mi immedesimo naturalmente nei personaggi femminili di una certa età, ci rivedo mia nonna e in parte (ma sempre più) immagino me stessa. Sono felice di averti conosciuta, e impaziente di leggerti ancora e ancora.
 
 
AmicaEffe
AmicaEffe il 07/05/13 alle 13:40 via WEB
Grazie. Le tue sono parole veramente incoraggianti. Anch'io sono felice di averti conosciuta e comunque anche le tue sono delle bellissime favole. Sono lenta a scrivere, dovrai aspettare.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Dario il 05/05/13 alle 22:33 via WEB
"E ricordò sua sorella sorridente mentre abbracciava il ragazzo del dipinto. Non aveva più sorriso a quel modo. Non era stata felice. E lei era stata felice?" :-)
 
 
AmicaEffe
AmicaEffe il 07/05/13 alle 13:41 via WEB
Lo chiedi a me?
 
AmicoHombre
AmicoHombre il 05/05/13 alle 23:51 via WEB
Ma veramente pregevole. Grande Fulvia.
 
 
AmicaEffe
AmicaEffe il 07/05/13 alle 13:43 via WEB
...e la prossima volta a Nina facciamo bere il caffè della Norma così non si appisola.
 
AmicaLillina
AmicaLillina il 06/05/13 alle 12:24 via WEB
Che bello! Uno dei migliori racconti letti in questi EDS, sono rimasta inchiodata fino all'ultima riga, augurandomi che non finisse troppo presto tanto era piacevole leggerlo.
 
 
AmicaEffe
AmicaEffe il 07/05/13 alle 13:47 via WEB
Ciao Lillina, grazie. Forse potevo allungare la fine, ma temevo fosse lungo per un EDS, magari in un'altra versione lo allungo.
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 06/05/13 alle 12:30 via WEB
Piace molto anche a me, son contenta che ce l'ha fatta. Appena torna Fulvia risponderà a tutti.
 
pendolante
pendolante il 08/05/13 alle 21:10 via WEB
Ti aspettavo e l'attesa è valsa la pena. Questo racconto è dllce, amaro, aspro e buono.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

Area personale

 

Calendario

blocco dello scrittore

 

Ultimi commenti

Ma grazie!
Inviato da: LaDonnaCamel
il 03/08/2018 alle 10:03
 
Tanti AUGURI baci
Inviato da: gattoselavatico
il 31/07/2018 alle 15:50
 
L'incontro con Paolo nel momento in cui lui era ancora...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 08/07/2017 alle 11:52
 
Dieta e palestra anche io che bisogna :) ma talent scout...
Inviato da: Amico.Dario
il 07/07/2017 alle 17:53
 
Ma anche io ne dico poche e solo quelle inutili, che le...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 26/04/2017 alle 21:34
 
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19amorino11prefazione09iltuocognatino2Mancavi.tusurfinia60Desert.69graffio_di_tigre.itMarion20Miele.Speziato0Giareaacer.250sbaglisignorailmondodiisideeterna47
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Le avventure di Nonugo

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 


ias

 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963