Kremuzio

Per diversi motivi. Prima di tutto la mia ragazza era una sorcina, parola che mi evocava sconcezze animalesche, roba da frugare nella spazzatura umida e lasciare tracce poco belle. Come conseguenza della sorcinaggine mi dovevo sorbire le audiocassette con canzoni abbastanza melodiche dai contenuti malsani. Io preferivo ascoltare la canzone dove offriva il pelo che non voleva nessuno, specie dove parlava di un maialino. Così per scherzare, ma silitigava sui contenuti del “carrozzone” e di altre canzoni che andavano per la maggiore in quanto a poeticità e messaggi sociali. Forse mi dava fastidio il suo efebico travestitismo, che mi sembrava una emulazione di David Bowie, almeno nelle primarie intenzioni. David sotto sotto mi piaceva. La mia prima ragazza ci andava pazza, per cui, come bastian contrario negavo la piacevolezza delle sue creazioni, con uniche eccezioni “life on Mars” e “space oddity” giusto per i miei interessi astronautico-ufologici. Ma a me, in quei tempi, bastavano “le Orme”, “il banco del mutuo soccorso” e Claudio Rocchi. Sì, d’accordo che i Deep Purple mi facevano saltare ed i Van de Graff generator mi stuzzicavano, con “Atom Earth Mother” mi concedevo evasioni snob, ma dopotutto avevo gusti progressive esigenti. Prima di conoscere i Genesis. I travestimenti di Peter Gabriel mi ricordavano un po’ Renato Zero, ma vuoi mettere le atmosfere dei concerti degli inglesi?

Ma venne un bel giorno che in televisione, ad un’ora particolare (già a quei tempi le trasmissioni migliori venivano emesse in ore scomode), venni rapito da quella che definivano “la prima opera rock italiana. Si intitolava “Orfeo 9”, di Tito Schipa Junior, che era il figlio del famoso cantante d’opera. Non c’erano videoregistratori, ed il massimo che mi concedeva la tecnologia ed i miei pochi soldi era di attaccare il mio registratore a nastri Geloso ad un altoparlante del televisore, tramite un trasformatorino di impedenza. Cosa già avvenuta per “Pink Floyd a Pompei” positivamente. Poi un mio amico si comprò il doppio LP e fu tutto meglio. Mi sembra che debba ancora restituirglielo, ora che ci penso…

La storia era quella di Orfeo ed Euridice, bellissima come bellissime sono le musiche e le parole dell’opera. Addirittura nel coro c’era una Loredana Berté di primo pelo, Penny Brown e Ronnie Jones, come persone conosciute, ed un magrissimo Renato Zero come “venditore di felicità”.

Ero prevenuto, per cui l’esibizione del nostro in vestito nero e cilindro lì per lì non mi convinse poi molto, ma in seguito iniziai ad apprezzarla, anche se un po’ meno del resto del film. Qui potete vedere il pezzo con Zero: http://www.youtube.com/watch?v=YfqtbGr6-r0&feature=related

Ma guardatevi anche tutti gli altri spezzoni del film, a partire dai trailers, sperando che vi piaccia. A me non è che abbia cambiato la vita (ma ha accompagnato i momenti migliori), anche se c’erano delle argomentazioni sotto tipo vita in comune, matrimoni civili, droga e tutto quelle che di hippie poteva preoccupare il benpensantesimo borghese pre-anni di piombo. La Rai all’inizio censurò il film, poi nel 75 lo mise in onda, regalandoci una delle vette artistiche della musica giovane di quegli anni. Tutta la storia dell’opera e del film potete leggerla sul sito ufficiale http://www.orfeo9.it

Probabilmente l’opera verrà ridata a dicembre, per cui teniamo d’occhio il sito ufficiale ed il forum. Posso dire che vale la pena immergersi in quella storia, triste, bellissima, che ha accompagnato molti momenti della mia vita, gettandomi come se fosse droga in un mondo parallelo, bello, giovane, romantico, musicale. Una fuga, oggi come dieci o trenta anni fa che posso permettermi perché quei tempi li ho vissuti e ricordati con nostalgia. Probabilmente oggi farà un po’ sorridere. Magari non renderà le stesse sensazioni che vivo io, anzi sembrerà ingenuo, ma fateci un giro, se non altro per immergervi in un’atmosfera profumata di pane che al mio naso è ancora fresco.