GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Mah! Quando incontri su Libero qualcuno che abitava sotto il tuo appartamento, Via Armando Diaz...

Post n°680 pubblicato il 02 Agosto 2012 da sergioemmeuno
 

 

   E’ sublime quando la sorpresa compie un’irruzione barbara nella tua memoria, nel tuo cuore: e incroci un qualcuno che non ti saresti mai aspettato, anzi, di cui ti eri dimenticato, perlomeno in superficie; e con lei si sfilano, a una ad una, tutte le altre perline sbiadite e preziose degli anni dell’infanzia, quegl’indimenticabili anni Settanta.

   Conversavo da mesi con un’amica di Community, una mia compaesana, apprezzandone una non comune capacità di cogliere quell’attimo – uno scorcio urbano, uno sguardo dietro il cancello, un banalissimo oggetto – per imprimerlo sulla pellicola, quando una domanda assume la parvenza di una sciabola vintage sul monitor:

“ma tu sei Sergio M che abitava sotto casa mia, in via Armando Diaz?”

   Vi faccio immaginare il mio balbettio trasmesso sulla tastiera… sicché, ripresomi dallo choc, i neuroni mi mormorano che è Lilli, la sorella di Angelo, mio compagnetto di giochi in via Armando Diaz. Era riccia e già altina per la sua età, forse timida come me.

   Lilli mi rinfresca le idee, svelandomi che non ha un ricordo nitido delle mie sembianze, poiché è più grande di me di quattro anni e quindi, all’epoca, non giocavamo mai assieme sulla viuzza e nel cortile. Mi menziona mia madre, a suo dire una delle poche donne del palazzo a sorridere e a non lanciare occhiatacce ai piccoli.

   Tant’è… la sorpresa è alquanto gradita, e su quelle perline che si sono sfilate si leggono tante cose: i nomi degli altri bambini del palazzo; i giochi di quegli anni, dal nascondino alle bici da cross, dalle biglie ai tappi delle bottiglie, dai minifresbee delle patatine al rinomato gioco del Gong (si chiama così?), dalla campana alla corda (per le femminucce)… dopodiché passiamo in rassegna anche gli spassosi programmi televisivi – non è che ce ne fossero molti –, su tutti Spazio 1999 e Giochi senza Frontiere.

   Poi, il tempo di affondare con grazia anche sulle nostre tappe successive, dopo il mio trasferimento di casa nel 1981, e sui giorni attuali. I nostri.

Ecco, sono un viziato: da vampiro mascherato da uomo, vorrei essere sorpreso.

Sempre. Croce e delizia.

 

Hola!

(Avete un pacchetto di fazzolettini per il sottoscrivente?)

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E questo è il suo link, dove potrete ammirare le sue deliziose e superbe foto artistiche di paesaggi e altro. Trattatemela bene, eh!

http://spazio.libero.it/Lillivaga/

 

 
 
 
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