GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Io,PETRA,fuga in Normandia

Post n°679 pubblicato il 01 Agosto 2012 da ottobre210

Si tolse le scarpe con un calcio e si distese sul letto per riposare,rimettere in sesto i suoi pensieri dopo una lunga giornata di lavoro.

Fece dei respiri profondi per cinque lunghi minuti,cominciò a mordicchiarsi le unghie già corte,cosa che non faceva da più di vent'anni,e alzò i piedi in una posizione che l'avrebbe fatta sentire più rilassata: i capelli color mogano le attorniavano il viso deciso,fermo,due occhi color castagna ed una bocca sensuale.

Aveva meno di sessant'anni,due figli maschi,trentasei e quarantacinque anni,una femmina di ventisei e un marito di sessantacinque. Era in crisi,una crisi iniziata da giovane sposa e che ancora si protraeva,ma non concepiva, ora in assoluto.

Aveva lavorato nel commercio,era riuscita dopo una vita di rinuncie e sacrifici assieme al marito (nel momento difficile lui si era ritirato) a costruire un patrimonio. Donna attiva,piena di creatività,voglia di competere e predisposizione manageriale: telefoni fax,telefonini,computer, tutto passava dalle sue mani,tutto passava in codice a discapito dei figli e del marito che non capiva nulla o quasi.

Così avvenne il crack...qualcosa scatto un giorno nella sua mente e decise di partire per la Nomandia,fermarsi in Toscana al ritorno se mai ci fosse stato:lasciare tutto per un periodo più o meno lungo e riflettere sulla sua vita e su se stessa. Si ritrovava femminile e repressa nel suo essere donna; in famiglia,col ruolo di madre ( essendo i due figli grandi già sposati) non più proprio.

Aveva un marito piacente per gli altri,ma senza nessuno stimolo nei propri confronti, che riuscisse a stuzzicarla nella sua vanità. Anzi lui faceva di tutto per creare un vuoto, e nella sua stupidità se ne grogiolava,riponendo tutte le fatiche mentali nel suo orticello,dove coltivava: prezzemolo,cavoli,basilico e peperoni.E di tutto ciò se ne entusiasmava come un vero contadino. E Petra continuava ad alimentarsi di numeri,ricevute bancarie,BOT, soldi...mentre le delusioni l'aspettavano occhieggianti all'angolo,ogni sera all'uscita del negozio.

Quindi un bel giorno decise: nella valigia infilò tailleur,scarpe con tacco alto,jens,magliette colorate,cardigan,foulard,tanti libri.Lasciò solo un biglietto con poche fredde parole,senza una tenerezza.Il sentimento di lei era lintano: come un bicchiere di cristallo con la sua bella figura,ma con all'interno,nulla senza una goccia di vita.

Una Normandia fredda e spettrale apparve ai suoi occhi,come il suo amore nullo. Arrivò nel pomeriggio inoltrato: niente rumori,nessuna auto,poca gente,bimbi e vecchi,cinque o sei in tutto,che passeggiavano come fantasmi lungo il litorale della città...piccola e silenziosa con i suoi 5500 abitanti.

Si trovava in compagnia di se stessa e del mare, che lambiva i suoi ricordi sino a farli ingrossare nel passato;un passato che si gonfiava a mano a mano,che emergeva dalla memoria,prendeva forma e volume in un paese straniero,ricco di storia e di silenzi. Le onde avanzavano sottoforma di pagine,pagine di vita.Si sedette accovacciata sulle gambe,il viso rivolto verso un grigio orizzonte e il vento sferzante sulle guancie...le pagine venivano sfogliate piano,co religiosità. Ogni onda era come una pagina letta,la vita era come gettata al vento.

2500km la dividevano da una Calabria colma di sole e di mare azzurro,ma anche da un marito indifferente,un bambino,colmo di restrizioni e pregiudizi,privo della minima cultura,borioso,strasicuro che sarebbe tornata. Si sentì libera e scoppiò in una risata sonora e viva che la riportò sulla riva della Normandia:una giovinezza mai vissuta e ritrovata.

Immerse i piedi e si lasciò lambire dolcemente dall'acqua: un vero e proprio lavaggio dell'anima.

Non ricordò nulla...osservò il mare: bassa,alta marea, il suo presente il suo futuro erano lì in quella terra!

 
 
 
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