GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Le mie scuse pubbliche alla Signora per il post n. 630, raccolgo i cocci, e riprovo con un post migliore...

Post n°631 pubblicato il 22 Maggio 2012 da sergioemmeuno
 

Giorno a tutti.

    Dunque. In quanto curatore del blog Giorni Strani, mi sento in dovere di fare le mie scuse alla Signora in oggetto. Non è mio costume bacchettare a priori qualcuno, tanto più in sua assenza, eccezion fatta (chi mi conosce lo sa) per gl'Invidiosi con tanto di certificazione (ma è un altro filone).

   Credo che il post precedente sia partito male - chiedo venia -, e sia finito peggio con commenti un po' eccessivi. Insomma, la situazione ci è scappata di mano e ci siamo tutti impantanati in un bigottismo esagerato e qualunquista: un conto è comprendere, un conto è mettere alla gogna. Ho le mie colpe: è sicuramente il mio peggior post da quando scrivo qua.

   Avevo invitato la Signora a scrivere un post qui, per illustrare bene cosa desidera, COL FINE DI CAPIRE, ma ha gentilmente declinato. Mi ha dato l'impressione di essere un "gran cervello". Mi ha però detto di riferire quanto segue:

   E' stanca delle numerose delusioni sentimentali (è anche vedova) e vorrebbe un uomo vero, sia dal punto di vista fisico ma anche mentale. L'asticella non era riferita a nulla di fallico (come temevo...). Le ho fatto notare la mia unica FORTE perplessità: perché deve cercare "possibilmente un uomo impegnato"? la sua risposta è stata che così "non si farà male nessuno". Quando poi l'ho etichettata Signora Esigente mi si è messa pure a ridere... meglio così.

   CAPITOLO FINITO: SCUSI, SIGNORA ESIGENTE! E IN BOCCA AL LUPO (SENZA IRONIA). 

   Allora, raccolgo i cocci del pessimo post precedente (chi mi aiuta?) e, invece del concetto vecchio di Uomo-oggetto, me ne invento uno nuovo: l'"Uomo funzionale a progetto". Costui è un uomo che può garantire i più disparati bisogni di una donna: sesso fatto bene; cinema, serate e ballo; viaggi; qualcosa di più... tipo dialogo, sfogo e comprensione; convivenza per il solo weekend. Oppure altro ancora che non mi sovviene. Il tutto con la consapevolezza che non si guarda al futuro... e nemmeno a una possibile vita sotto lo stesso tetto, per quanto è ragionevole pensare che un sentimento effettivo ci sia.

   Vorrei fare un discorso che consideri tutte le eventualità, alla luce di ciò che osservate quotidianamente nella società, e che non si soffermi solo su un caso specifico (come avevo erroneamente fatto con la Signora). D'altronde due occhi (i miei) possono vedere e comprendere meno di mille occhi (i vostri), nella vita sociale, che dite?!

QUINDI RILANCIO UNA DOMANDA PIU' APPROPRIATA:

   Da ciò che vedete attorno a voi - nei casi più disparati, da quelli stereotipati a quelli più pittoreschi -, c'è una tendenza emergente delle donne, a differenza delle vecchie generazioni, a cercare un "Uomo funzionale" che soddifi certe specifiche funzioni e bisogni, e "a progetto", cioè in un arco di tempo limitato?

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p.s. In soldoni, un "uomo a progetto" e non "per un progetto".

p.s.2 upff... upff... upff... gliel'ho fatta ad esprimere la mia idea originaria...

 
 
 
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