Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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primo giorno di scuola

Post n°668 pubblicato il 25 Settembre 2020 da lorifu
 

 

Ricordo i miei primi giorni di scuola da insegnante. Ero emozionata come se mi trovassi io tra i banchi in quello che per molti era l'ingresso in un mondo nuovo, sconosciuto, dove iniziava il percorso che li avrebbe forgiati per diventare giovani adulti. Ricordo l'emozione con cui affrontavo le nuove classi, fatte di volti e sguardi bambini, belli nel loro divenire. Erano lì, irrigiditi dalla tensione, in attesa di sentirsi accolti. In quel momento coglievo gli umori, dissimulati dietro un'apparente noncuranza e un look che tradiva le loro insicurezze. Cercavo di stemperare l'atmosfera invitandoli a raccontare qualcosa di sé.
Silenzio assoluto e volti sfuggenti...poi una mano alzata, un'altra...prendevano coraggio e incominciavo a entrare nei loro mondi.

Oggi una pandemia sta mettendo a dura prova anche l'universo scuola. Abbiamo la grande responsabilità di limitarne i danni.

 

 

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Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 26/09/20 alle 00:25 via WEB
Come credo tu ricordi, la mia consorte anche lei è stata insegnante ( alle scuole dell'Infanzia da lei sempre preferiti rispetto ad altri livelli d'insegnamento) che, ai suoi primi anni e per un anno ha insegnato ad Ovaro.. Adesso è sì in pensione, tuttavia non fatico a pensare che abbia provato le tue stesse sensazioni (ha iniziato con supplenze a 19 anni), anche se con bimbi di tre/cinque anni. Da parte mia reputo l'insegnamento a qualsiasi livello l'impegno più importante che possa esistere in una società in cui piccoli uomini e donne hanno dinanzi, almeno potenzialmente, un futuro da grandi uomini e donne. Dopo l'essere genitori, credo che la scuola sia l'impegno più importante e gravoso sia per chi insegna che per gli allievi. Un abbraccio, dolci sogni ^______^
 
 
lorifu
lorifu il 20/10/20 alle 21:24 via WEB
Condivido la tua opinione riguardo allla fatica e all'impegno dell'insegnante. Non è un mestiere ma una vocazione e i danni che spesso si creano nei confronti dei ragazzi sono incalcolabili. Ho sempre ritenuto che i giovani, riprendendo le parole del Prof. Lodoli, siano il più bel prato della natura e vanno ascoltati e accolti con rispetto e amore. Ho molto imparato dai ragazzi nei miei tanti anni di scuola e sono stata ripagata per essermi messa al loro servizio per aiutarli a crescere e formarli più che a fargli acquisire nozioni e conoscenze. Buona serata caro Vince. A presto.
 
cassetta2
cassetta2 il 13/10/20 alle 09:26 via WEB
Anni di scuola e poi repostano i video di er faina
 
 
lorifu
lorifu il 20/10/20 alle 21:03 via WEB
Non ho capito il senso del tuo commento.
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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