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SENZA BISOGNO DI PRESENTAZIONI ....IL MAIS

Post n°563 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da KeyLeague

Una graminacea che non ha bisogno di presentazioni

e il.....

Eppure molti ignorano che questa pianta può offrire con poca o nessuna spesa un rimedio sicuro ed efficace nella cura della renella, della cistite e di tutte quelle affezioni che richiedono per essere battute uno stimolo della secrezione diuretica.

 

si differenzia molto dal grano sia dal punto di vista nutrizionale, infatti la proteina del grano ha maggior valore biologico di quella del granoturco, in quanto è più ricca di aminoacidi essenziali. Quest’ultimo però ha un maggior contenuto energetico e di sostanze pigmentanti....tutte due vengono utilizzati per la preparazione di alimenti molto differenti tra loro.

 

Il mais o granoturco cos'è..da dove arriva...

 

Il mais o granoturco è una pianta molto antica ma in Italia abbiamo dovuto aspettare che Cristoforo Colombo andasse in America........Il mais che coltiviamo oggi è molto diverso da quello fu portato dall'America,perché con tecniche particolari l'uomo ha ottenuto piante più resistenti con frutti più abbondanti.......La prima diffusione del mais si ebbe nelle regioni Balcaniche,allora facenti parte dell'Impero Ottomano,grazie alle condizioni climatiche che assicuravano produzioni più che doppie rispetto ad altri cereali,qualche tempo dopo il mais cominciò a diffondersi in Italia,con varietà provenienti dai vicini Balcani,da cui forse il nome popolare di granoturco.....Il granoturco o mais è un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee, che fu conosciuto dagli europei in seguito alla scoperta dell’America. I chicchi di mais rientrano largamente nell’alimentazione umana e possono essere consumati come tali o come ingredienti per diverse preparazioni; ad esempio per la produzione dei cosiddetti corn flakes o dei pop corn. Dal mais è possibile ricavarne una farina utilizzata nella preparazione di alcuni tipi di pane, polenta, dolci e prodotti da forno. Dal germe invece si ottiene un olio, anch’esso utilizzato in campo alimentare. Infine il mais può essere destinato all’alimentazione degli animali domestici, sotto forma di granella, farine o nella preparazione di mangimi, oppure come insilato, grazie al suo elevato contenuto di energia e sostanze pigmentanti.....infatti è un ottimo “integratore” naturale per persone fragili ......integrando così l'alimentazione di persone deboli e molto magre è consigliabile una pappa di farina di mais (ricca di potassio, fosforo, grassi e zuccheri) realizzata con il latte, il brodo di verdura oppure semplicemente acqua: fate cuocere gli ingredienti a fuoco lento aggiungendo gradualmente un po' di sale, zucchero o burro vegetale..... Per conservarne tutte le proprietà genuine il mais dovrebbe essere assunto fresco e integrale, associato ad insalate miste: svolge un'azione rimineralizzante, digestiva e disintossicante. Oppure si può consumare la pannocchia fresca di mais sia nelle minestre che arrostita sulla brace

il mais è così comune e noto che è inutile descriverlo. Forse però possiamo almeno fare la distinzione di sesso: i fiori del maschio sono riuniti in una pannocchia e costituiscono il cosiddetto pennacchio, mentre quelli della femmina sono disposti in spighe, con asse ingrossato all'ascella delle foglie medie (le pannocchie) e sono avvolti da larghe brattee (il cartoccio) dalle quali escono i lunghi stili (barbe, i "capelli" che escono dalla pannocchia).

 

 

 

Insalata di mais e ananas

utilizziamo dei gamberi, ananas fresco, mango, insalata, mais cotto, succo di limone, sale ed olio d'oliva

facciamo cuocere i gamberi in acqua salata, tagliamo a cubetti sia l’ananas che il mango, togliamo l’acqua dal mais e lo mettiamo in un insalatiere, aggiungiamo i gamberi,l’ananas, il mango e l'insalata, aggiungete del succo di limone un pizzico di pepe ed un filo d'olio, servite fresco in tavola.

 

 

Dal Mais esce anche un prodotto prelibato .....particolarmente piacevole nell'inverno ..."La polenta" un piatto tradizionale della cucina italiana. Un piatto semplice ma ricco di gusto e di storia. Scopriamo modi e ricette per preparare la polenta

Polenta: le ricette per cucinarla e i vari modi di fare la polenta... Spesso ci si dimentica che le cose più semplici sono anche quelle più buone: è il caso della polenta......Un piatto semplice quello della polenta, considerato povero perché compariva sulle tavole poco imbandite dei contadini, di coloro che puntavano a riempirsi lo stomaco con la genuinità degli alimenti della terra, questo antico preparato è uno dei pochi ad essere arrivato fino ai giorni nostri senza modifiche, senza artefatti, sincero e gustoso a tal punto da convincere anche i palati più sofisticati.

 

 

 

Quindi come possiamo preparare una buona polenta?

.....ai nostri giorni, purtroppo, è proprio la capacità manuale di saper preparare una buona polenta. Il vero trucco per ottenere un piatto di successo dipende in realtà da tre ingredienti che appartengono ad un'altra epoca: il fuoco del camino a legna, il paiolo in rame e il tempo, non meno di un'ora di dura e faticosa mescola.

In mancanza di questi requisiti, ai giorni di oggi ci si può accontentare della polentiera elettrica, oppure del fornello a gas. Anche se, a sentire gli anziani, non è proprio la stessa cosa... Il risultato sarà comunque soddisfacente, soprattutto per il palato che avrà la sensazione di ricevere un alimento ricco, corposo, invitante, che richiamerà alla mente i sapori di altri tempi e il piacere del focolare domestico.

 

Varianti della polenta

 

In genere, la polenta viene presentata in tavola su di un'asse circolare, coperta da uno straccio e viene servita, a seconda della sua consistenza, con un cucchiaio o a fette. Queste ultime un tempo tagliate con un filo di cotone, dal basso verso l'alto.

 

Come abbiamo già accennato, è un piatto povero di ingredienti, ma per fortuna ogni regione ha contribuito ad inventare mille varianti per renderla unica!

 

 La polenta taragna

Iniziamo dalla famosissima polenta taragna, tipica della cucina valtellinese e delle valli bergamasche. Il suo nome deriva dal lungo bastone (tarai) usato per mescolarla all'interno del paiolo di rame in cui veniva preparata....Come altre polente della montagna lombarda anche questa è preparata con una miscela contenente farina di grano saraceno, che le conferisce il tipico colore scuro, diversamente dalle preparazioni di altre regioni, che utilizzano un solo tipo di farina, ottenendo quindi una polenta gialla.

 

La polenta uncia

La pulenta uncia viene invece cucinata dalle parti del lago di Como. Dopo aver preparato la polenta con farina di mais e con l'aggiunta di farina di grano saraceno nel paiolo, la si mischia ad un soffritto di abbondante burro, aglio e salvia con del formaggio tipico semuda fino ad ottenere un composto omogeneo.

 

La polenta concia

È invece uno dei più noti piatti tipici valdostani e biellesi. Molto indicata per riempire e scaldare nelle giornate fredde, questa polenta è conosciuta anche come "polenta grassa".......I suoi ingredienti sono quelli tipici della cucina popolare tradizionale delle montagne italiane: farina di mais e formaggio. La polenta concia non ha una ricetta rigida, ma viene tendenzialmente preparata fondendo nella polenta a fine cottura cubetti di fontina e/o toma e burro fuso.

 

La polenta di patate

Nelle zone del Trentino meridionale si usa anche fare la polenta di patate ed altri ingredienti che ne arricchiscono il sapore. Per fare quella di patate è sufficiente cuocere nell'acqua salata alcune patate a tocchetti che a cottura adeguata si pestano o si frullano aggiungendo farina di grano saraceno o misto di farine a piacere. Verso fine cottura si possono aggiungere tocchetti di salame locale, formaggi, cipolle soffritte o varianti personali.

 

La polenta del centro Italia

Nel centro Italia la polenta assume un aspetto differente. Viene preparata più fluida e servita su una tavola rettangolare di legno di ciliegio o pero intorno alla quale tutta la famiglia si siede per consumare il pasto.

 

La cottura viene effettuata nel tradizionale paiolo di rame per circa 45 minuti durante i quali la polenta viene continuamente mescolata con l'altrettanto tradizionale "sguasciapallotti", il bastone di legno di orniello, che ha la particolarità di essere dritto e di terminare con un incrocio di quattro rami, caratteristiche che gli permettono di assolvere egregiamente alla funzione di sciogliere i grumi di farina.

 

Queste sono solamente alcune delle varianti di polenta presenti nel nostro territorio. Adesso non vi resta che preparare una gustosa polenta!

con i nostri piccoli consigli presi dal WEB

 

 
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