Desperate Mammy

dolce risveglio...

Raramente mi capita di essere conquistata da una pubblicità, ma quando accade, è perche è riuscita a toccare le corde sensibili dei ricordi… È due giorni che vedo l’ultima della Nutella, e ammetto di averla trovata simpatica e divertente… Non so se l’avete vista, comunque, in sintesi racconta il risveglio mattutino nelle case degli italiani, con annessi spiritosissimi vocaboli dialettali… Ancora ricordo, come mio padre usava farci scendere giù dal letto… Entrava nelle camerette e cominciava con una sorta di gorgheggio che pareva lo scroscio di un ruscello, e ci chiamava per nome… Se l’effetto non era quello voluto, passava alla fase due, alzare le tapparelle con un sonoro “ajò”... A quel punto era praticamente impossibile non alzarsi, anche perche ai miei fratelli è capitato di vederlo arrivare con un bicchiere in mano, presagio di un possibile paio di gocce buttate sul viso... Era un gioco scherzoso che li divertiva, ma che non desideravano diventasse reale, per cui seppur a mala voglia ubbidivano... Crescendo, essendo la maggiore, ho dovuto prendere il suo posto per cui ricordo le mie incitazioni, mentre i miei fratelli reagivano con sbuffi e lancio di cuscini (embè, con me potevano permetterselo)… Per quanto invece riguarda i miei figli e dovendone descrivere il risveglio, direi che assomigliano a dei bradipi, per cui, vi lascio immaginare quanto si infastidiscano, vedendo invece me, che di primo mattino sono super attiva... La scena si ripete uguale, io lo chiamo, lui incespica in un “ok mi alzo”, per poi irrimediabilmente ricadere tra le braccia di Morfeo, fino a che non mi riaffaccio nella cameretta e alzando un po il tono della voce gli dico, “e allora?...ajò” (il tutto, mentre me la rido di sottecchi)… Lo vedo quindi arrivare in cucina, e sedersi davanti alla colazione come fosse davanti ad un plotone di esecuzione, però tranquilli che la pagina dello sport di televideo la riesce a leggere, come pure, osservare se è arrivato nel frattempo qualche messaggino interessante sul cellulare… Un’altra cosa che proprio non gli va giù è  il modo con cui invece saluto i canarini, quando gli tolgo il telo con cui ricopriamo la gabbietta la sera… Ad onor del vero, devo ammettere che faccio quella vocina con cui mi rivolgevo loro quando erano piccoli, ma non me rendo neanche conto… Ragion per cui, mi rimproverano di voler più bene a loro (ed io sorrido)... Comunque, sia come sia, in ogni casa il mattino sa di risveglio più o meno colorito, (lasciando fuori le solite famiglie mulino bianco)… Quindi vi chiedo, il vostro com’è?...