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Austerity, la stangata al Sud

Post n°2209 pubblicato il 09 Luglio 2012 da luger2
 

Meno servizi e taglio di fondi, proiezione Svimez: il Mezzogiorno sarà più penalizzato rispetto al Nord!

Il Sud pagherà più del Nord gli effetti della spending review e della crisi. Le proiezioni elaborate dalla Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno presieduta da Adriano Giannola, non lasciano spazio a dubbi: se non si correrà ai ripari nel Meridione il Pil scenderà del 2,9 per cento, al Centro-Nord dell’1,4 per cento. Ma come si traduce questo gap in termini concreti? Secondo una prima stima messa a punto dai tecnici della Regione Campania, il costo sociale per un cittadino del Sud potrebbe essere in totale di 452 euro contro i 405 di un abitante del Nord: circa 50 euro in più, quindi. 
Ciò non significa che le famiglie pagheranno tasse aggiuntive. Nulla di tutto questo. La manovra del governo avrà però comunque un costo per gli italiani, derivante dalla riduzione dei servizi (oltre che degli sprechi). Si pensi, ad esempio, alla scure che riguarda la salute: nel biennio 2012-2013 ci saranno 3 miliardi in meno nel fondo sanitario nazionale (un miliardo per l’anno in corso e due a partire dal 2013); e questo si tradurrà inevitabilmente in una spesa maggiore sia in termini di cure che di prevenzione. Stesso discorso vale per le prestazioni dei soggetti privati accreditati: in molte regioni, come Campania e Puglia, il numero di cliniche e case di cura che lavorano con il pubblico è superiore a quello previsto dal governo Monti. 

Anche in questo caso si dovrà sforbiciare. E ancora meno reparti e meno posti letto, stipendi più bassi e ticket ridotti. Tutto ciò inciderà maggiormente al Sud per varie ragioni: in primis il Mezzogiorno è in affanno e, nelle aree depresse, i sacrifici hanno un effetto negativo moltiplicatore; nel Meridione i servizi sono strettamente collegati alla sfera pubblica che è il bersaglio principale della spending review; in quest’area del Paese ci sono meno mezzi e risorse per reagire alla crisi e si assiste a un’inflazione leggermente superiore.

Ce n’è abbastanza, chiarisce il presidente della Regione Stefano Caldoro, per invocare immediate modifiche al testo licenziato dal Consiglio dei ministri: «Il prezzo che paghiamo rischia di essere troppo alto - spiega - Dobbiamo fare qualcosa. Trasporti e sanità non si possono toccare, siamo già ai minimi. Aumentare l’Iva è una brutta cosa. Ma se si taglia il welfare gli effetti di sofferenza per i cittadini sono ben più alti dell’aumento dell’Iva». I governatori meridionali stanno lavorando senza sosta: l’obiettivo è mettere a punto una proposta condivisa alternativa a quella presentata dal Consiglio dei ministri che preveda, tra l’altro, l’aumento di un punto percentuale dell’Iva (non sui beni di prima necessità) e la riduzione del 10-12 per cento delle spese militari. In questo modo, secondo i presidenti del Sud, si potrebbero evitare molti degli interventi studiati da Palazzo Chigi. 

Peraltro le simulazioni Svimez, che ricalcano il dossier presentato dall’associazione nelle scorse settimane, tracciano una fotografia impietosa di un Paese sempre più a due velocità, anche a causa delle manovre degli ultimi governi: «I tagli agli investimenti risultano penalizzare il Mezzogiorno in modo più forte rispetto a quanto si ricava per le altre tipologie di spesa - si legge nel rapporto - In particolare, nelle nostre elaborazioni appaiono significativi i tagli operati al Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), con i quali si è realizzata una quota importante dei risparmi previsti a carico dei ministeri». 

Si tratta, osserva il vicedirettore della Svimez Luca Bianchi, di «un tesoro di 20 miliardi di euro», in parte recuperato con il Piano di azione coesione voluto dal ministro Fabrizio Barca. Da qui l’idea della Svimez che, in Parlamento, si possa migliorare il provvedimento prevedendo un combinato disposto: l’aumento dell’1 per cento di Iva e una serie di investimenti mirati al Sud.
di Gerardo Ausiello da Il Mattino.it
.....disse bene Dario Fo quando gli chiesero cosa fossero i meridionali, rispose: "sono dei gigli bianchi"........

 
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