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Due dozzine di rose scarlatte

Post n°1741 pubblicato il 15 Gennaio 2021 da Vince198

Continuo a rivangare nel mio blog, in tempi passati.. Questo post, la sua lettura, ancor oggi ha saturato certi miei pensieri. I tempi cambiano, le emozioni , certe emozioni che nascono da letture come queste, sopravvivono alle ingiurie del tempo. Come dire che la vita è un infinito collage di eventi, molti indimenticabili che non posso certo sintetizzare in un solo post. Alcuni, uno in particolare, ancor oggi e da 14anni vive in me - nonostante momenti di stasi e di qualche malcelata a volte aggressiva incomprensione - come fosse una fiamma, un fuoco sempiterno impossibile da estinguere...

https://blog.libero.it/AmicidiNeruda/11168246.html

 

...

 

Brillante commedia in prosa in tre atti di Aldo De Benedetti, emana ancor oggi un fragrante profumo del passato, il fascino discreto di un'eleganza di scrittura, di una noiosa quotidianità matrimoniale, di tradimenti consumati più col pensiero che con volontà reale..

Venne rappresentata per la prima volta al Teatro Argentina di Roma l'11 marzo 1936.

ATTO I°.
L'ingegnere Alberto Verani riceve a casa una telefonata della contessa Arduini che, scambiatolo per un fioraio, gli ordina due dozzine di rose rosse, scarlatte, simbolo di forte passione, di focosi sentimenti.
Saputo dall'amico Savelli che la contessa è rinomata per la sua bellezza Alberto, approfittando di un viaggio, a breve, della moglie Marina, pensa di assediarla con omaggi floreali firmandosi «Mistero».
Per sbaglio però, le rose finiscono nelle mani di Marina che, credendosi corteggiata da un misterioso ammiratore, peraltro intimamente turbata da questi accadimenti, decide di annullare il viaggio programmato. Questa serie di eventi inaspettati alimenta una “giovanile” infatuazione della moglie, più per l'amore in sé che per un uomo in particolare, rivelando quanto sia importante in una vita di coppia particolarmente protratta nel tempo, rinverdire il sottile gioco della complicità, della seduzione.

 

ATTO II°.
Da ventidue giorni Alberto invia regolarmente le quotidiane due dozzine di rose a Marina, oltre a mantenere una corrispondenza epistolare con lei che, perdutamente innamorata di Mistero, in casa è divenuta abulica e facilmente irritabile.
Al momento dell'incontro tra Marina e «Mistero,» Alberto, pur fingendo circa la casualità di quella situazione diventata paradossale, con viva sorpresa della moglie, dimostra di essere a conoscenza di tutto. Marina, nell'occasione, ammette di non amare più il marito e di pensare seriamente alla separazione.

 

ATTO III°.
Da cinque giorni Marina e Alberto sono separati in casa e Alberto sta per andare a Torino per affari. Savelli, ammiratore segreto di Marina, una volta partito Alberto, rivela a Marina di essere lui «Mistero». Ma la donna, irritata dalla banalità di tale corteggiamento, comprende nella sua vera essenza l'importanza del legame col marito e decide di riconciliarsi con lui, nutrendo una tenera e dolce speranza che Alberto possa far rivivere in questo ravvedimento qualche aspetto originale e piacevole del carattere di «Mistero»..

..


L'autore di questa commedia riesce a mescolare sapientemente ed amalgamare tutti questi elementi sopra descritti attraverso un sottile gioco psicologico che si dipana e si realizza in un meccanismo teatrale dall'andamento piacevole, intrigante.
Infatti il fascino di questo lavoro teatrale - in un mondo dove anche il privato è urlato e fin troppo scoperto, quasi inesistente, creando notevoli crisi di sentimenti - risiede proprio nella sua leggerezza, nella trama mai superficiale, in questo continuo gioco degli equivoci, condotto con raffinata abilità dai protagonisti, ciascuno nella propria parte.
Tale commedia è stata portata alla ribalta un'infinità di volte dopo la prima nel 1936, eppure le capacità degli attori, qualche sfumatura del tutto personale derivante dal proprio carattere, dalle proprie capacità interpretative, l'hanno sempre resa non solo spumeggiante ma ogni volta, nel suo prosieguo, di differente gusto e piacevolezza nell'ascolto.

 

 

 


Antonello Venditti - Con che cuore

 

 

 

Nella vita reale, oserei dire, tali circostanze non so fino a che punto potrebbero essere sopportate da chi si sente ingannato, sebbene che l'inganno nel caso specifico, sia stato più che altro immaginato.. 
Quanti fiori, quanti pensieri di ogni genere ho regalato ed avuto in quel periodo..
Quante corse in auto, quanto amore stradafacendo..
Però è bene tutto quel che finisce bene (si fa per dire: ogni coppia ha una sua personalissima visuale di certi avvenimenti)..

 
 
 
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Grazie, buonanotte ^____^
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x info. leggo sempre le tue risposte ad ogni mio commento....
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Ciao Simona, tutto bene da te? Cerco di dare il massimo...
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