Benvenuti!

Per lo meno..

a me accade quasi sempre fortuitamente, senza nulla cercare o ricordare di mia iniziativa.
Cosa? Adesso ve lo dico..
Stavo guardando insieme al mio cucciolo ieri sul tardi un film – Oblivion – genere fantascientifico ma con un finale tutto sommato molto “umano” (vittoria dell'uomo sulle macchine che regolano la sua vita in modo più che altro amorfo, incolore) - che narra, nel XXI° secolo, di una tremenda guerra atomica che distrugge quasi tutte le forme di vita sulla terra, lasciando su di essa poche risorse con cui far vivere una parte della razza umana scampata su un altro pianeta.
Questo tema, fra l'altro, mi ha fatto ricordare una “fosca” previsione di un grande fisico, Albert Einstein, di oltre 60anni fa: «Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.»
Naturalmente faccio corna .. ehehehehe ..
Insomma, per far contento il cucciolo avevo messo questo blu ray senza neanche troppa convinzione, tanto che dopo un po' ero alquanto abbacchiato, stufo. Però non obbiettai alcunchè: una promessa va sempre mantenuta, no?
Come nel precedente post, il sonno stava per sopraffarmi quando, simile ad una scossa che all'improvviso rianima corpo e mente scivolati pian piano ma inesorabilmente nel quasi totale disinteresse, mi son lasciato cullare da queste note..

E.. “risvegliandomi” mi son rivisto studente universitario 19enne in quel di Padova. Esattamente qualche giorno prima di Natale, fui invitato insieme ad altri ragazzi a casa di un'amica per il suo compleanno - il 18°. Fra l'altro ricordo che persi l'autobus (l'ultima corsa utile) e allora i km da percorrere furono 6, a piedi. Faceva freddo oltretutto.. però, dato che eravamo un gruppetto di invitati nelle stesse condizioni, scherzando fra noi ingannammo il tempo e arrivammo a destinazione mi pare intorno alle 22:30..
Venne lei ad aprirci: era preoccupata ma poi, dopo averci visti, si tranquillizzò quasi subito. Non c'erano i cellulari come oggi per avvertirla e l'unica cabina telefonica che trovammo per strada era out!
Una serata piacevole in fin dei conti, quattro chiacchiere, un dolcetto, un paio di “tai” di vin per riscaldarci e, infine, partecipare a immancabili danze, molte cheek to cheek..
Il primo ballo con lei fu proprio scandito da quelle note e, mentre chiacchieravamo, senza alcun motivo particolare, lei si strinse a me.. La guardai ma non dissi niente: mi persi nei suoi occhioni neri e una quindicina di giorni dopo, tornato da casa, quando lei riprese le scuole, l'aspettai fuori dall'istituto di ragioneria..
Si, va bene, sono un sognatore, un incallito romanticone, ogni occasione risveglia attimi di mio tempo pregresso più che piacevole, ma cosa posso farci?
La vita è un insieme di corsi e ricorsi che tengono viva la nostra anima, alimentano – anche inconsapevolmente – la memoria del cuore.
Se non altro per ricordarci che dentro siamo vivi e che non ci accontentiamo solamente di “respirare”.
Tutto questo per non morire affogati nella quotidianità e nella stereotipia, in tutto ciò che oramai facciamo quasi meccanicamente, annoiati, senza il pizzico di un sorriso sul volto, nell'anima che, anche per pochi momenti, donano luce ai nostri occhi, ci regalano profondi sospiri, fanno palpitare il cuore.
E ci convincono di quanto, nonostante possibili stereotipie e contrarietà, sia infinitamente appagante vivere..