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Onde gravitazionali

Post n°506 pubblicato il 12 Febbraio 2016 da Zero.elevato.a.Zero
 

Se guardi in cielo e fissi una stella,
se senti dei brividi sotto la pelle non coprirti,
non cercare calore, perché non è freddo: è Amore
(K. Gibran)

 

Brividi cosmici

Stelle in rapida rotazione generano increspature nello spaziotempo

Mia figlia, che sta studiando in Finlandia, mi scrive un breve messaggio che dice: “Ciao papà! Cosa hanno scoperto di così fenomenale? Vedo tantissimi post su Facebook ma non ci capisco niente”. La voglia di partecipare alla sua curiosità scuote la mia greve pigrizia e così spinto da esortazioni amiche, dopo aver risposto a lei, rispondo anche a me qui: sul mio blog sempre più polveroso.

Il freddo come la solitudine è una sensazione della mente, è un mantra che ancora sorregge le mie poche certezze della vita. Questo significa che è possibile comprendere la nostra capacità di sconfiggere il freddo ed allo stesso modo quella sensazione di isolamento che ci rende malinconici. Del resto le persone che più si isolano dai propri simili sono quelle che quasi sempre colgono l’appartenenza ad un cosmo pieno di vita e di interazioni, non solo il pianeta Gaia di James Lovelock, ma tutto l’intero universo.
È finalmente cronaca la scoperta, ormai da mesi realizzata anche grazie al prezioso contributo di geniali menti italiane del progetto europeo Virgo che, in parallelo con le esperienze condotte dal progetto americano LIGO, sono finalmente riusciti a vedere questi brividi universali preconizzati dalla visione profetica di Albert Einstein. Il tessuto dello spazio tempo è scosso da pulsazioni gravitazionali, nonostante le distanze abissali queste onde lo percorrono, sono onde talmente lievi ed impalpabili che c’è bisogno di un avvenimento cataclismatico per generarne di così consistenti che il nostro giovane sapere possa averne misura. Un evento che leggiamo adesso dopo che ha attraversato il tempo e lo spazio per 1,3 miliardi di anni.
Così tutto è vibrazione, non solo la materia fino al suo stadio più infinitesimo, ma anche lo spazio ed il tempo, che sono poi una cosa sola, si agitano e suonano con frequenze diverse, una musica che tende al liscio se si tratta di un sistema stellare binario , ma diventa più rock per celebrare la nascita di una stella a neutroni fino all’impeto di una vera e propria sinfonia quando due buchi neri collassano tra loro, ed è questo suono che il nostro debolissimo orecchio è riuscito a cogliere con un rudimentale apparecchio acustico (che poi tanto rudimentale non è).
Mi trattengo da altre considerazioni nozionistico / relativistiche perché non sono quelle che hanno animato questo racconto; sono piuttosto le emozioni di questa notizia che vedo poco compresa e poco partecipata mentre io ballo per la gioia.
Questo evento cosa cambia dunque nella mia vita? Penso soprattutto il riaccendersi di un sogno bello come una stella nuova; immagino così un futuro che spero prossimo dove non io, ma forse i miei figli o i loro, potranno usare quelle diavolerie che popolano i film di fantascienza come il teletrasporto o la macchina del tempo, annullando le distanze fisiche che sono poi le stesse di quelle temporali. Si apre un mare più grande del piccolo Adriatico che solco con un prua lenta e borbottante, è la visione di un oceano così grande tutto da esplorare che fa sentire giovani se non addirittura bambini. È vero, nel frattempo dovremmo mettere a posto molte altre cose più importanti elaborando soprattutto la grande medicina della Pace; prima di esplorare il cosmo dobbiamo essere certi di esserci vaccinati dal quel morbo pestilenziale delle guerre e delle discordie umane, trovando gli anticorpi necessari per tutti i nostri egoismi che avvelenano il dono ricevuto di essere scintille vive di luce nel buio del creato.
Intanto però i miei sogni verdi tornano vivi guardando le luci di questa stellata bellissima che mi accompagna a casa dopo una notte di spada e che sento più vicine: come fari che invitano a prendere il mare verso un approdo sicuro.
Resta ancora, accanto allo stupore ed alla meraviglia, la percezione sempre più tangibile che tutto l’universo vive di vibrazioni musicali ed ogni cosa, dalle minuscole scaglie micacee nella sabbia, alle margherite sbocciate anzi tempo per colpa di un Inverno che non c’è, fino a me stesso, siamo note sul pentagramma di uno spartito universale.
Non so se siamo fatti della stessa materia dei sogni, certamente siamo fatti della stessa materia della musica, ed è un suono che mi commuove e spinge la visione al futuro verso la speranza di un concerto finalmente armonico che dia un senso perfetto alla sinfonia della vita.
Ystävällisin terveisin :)


Rossana Casale - Brividi

 
 
 
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