vivi e lascia vivere

Riflessi di paura

Era stata una giornata pesante, avevo solo voglia di farmi una bella doccia calda e di gettarmi sul letto a leggere un libro.

Mi avvolsi nell’asciugamano, mi sentii rinata; andai allo specchio, avevo i capelli arruffati e guardandomi notai le profonde occhiaie che mi contornavano gli occhi, quasi a sembrare due brutti lividi. Cercai di pettinarmi, ma mentre mi spazzolavo, vidi nello specchio qualcosa di strano, di inquietante. Sapevo che stavo muovendo le braccia, ma riflessa nello specchio c’era l’immagine di me, immobile, il mio sguardo era severo, nessuna mimica sul mio viso, ma solo un terribile ghigno; mi si congelò il sangue, non poteva essere vero, forse la stanchezza mi stava giocando un brutto scherzo.

All’improvviso andò via la luce, gridai per lo spavento! Sentii un soffio gelido sul collo, ero paralizzata dalla paura; la luce tornò all’improvviso, il mio riflesso nello specchio era tornato normale, ero di nuovo me stessa. La luce andava ad intermittenza…NON ERO SOLA, sentivo che c’era una presenza accanto a me; provai una sensazione terribile e un conato mi fece piegare sul lavandino. Mi guardai allo specchio e dietro di me c’era qualcuno; era un ragazzo biondo, con gli occhi di ghiaccio, non saprei dire chi fosse, di certo non era umano…aveva fiutato la mia presenza, fluttuava a 10 cm da terra e con un solo balzo mi raggiunse. Mi girai di scatto, ma lui non c’era più, viveva solo nel riflesso dello specchio?

Cercai di scappare, ma la porta del bagno si chiuse di colpo; cercai di aprirla, di forzarla con tutta l’energia che avevo, ma senza successo. Poi all’improvviso una voce mi sussurrò all’orecchio “Shhh fai un respiro profondo, stai tranquilla”  - Tranquilla? Ma questo tizio ha collegato il cervello con saturno? Ovvio che sono terrorizzata, il sangue nelle mie vene è andato a – 20 e mi sento morire!!! Chi cavolo poteva mai essere? Capisco che amo scrivere racconti horror, ma almeno nella realtà non è lecito avere  un po’ di apparente serenità? - Mi gettò contro la porta, mi afferrò la mano sinistra, piegandomi il braccio dietro la schiena…così facendo, mi fratturò il pollice e un urlo mi morì in gola, perché cercò di baciarmi…ero completamente bloccata, sentivo la potenza del suo essere, ero avvolta dalla sua energia negativa, mi sentivo stordita, come se fossi dentro la bruma delle tenebre. Le sue labbra erano fredde, mi diede quel bacio con foga, ma allo stesso tempo mi risucchiò l’aria dai polmoni…mi sentii morire, stavo annegando nell’oscurità.

Mi svegliai di soprassalto, un attimo prima di soffocare, ritrovandomi seduta sul letto, con una tremenda fame d’aria e le mie mani attorno al collo…era giorno e un altro dei miei incubi aveva lasciato il segno...ero certa che mi avrebbe accompagnato anche durante il giorno...

Ora mi ritrovo a scrivere quanto ho sognato, cercando di liberare l'orrore che ho dentro di me!

(Immagini e video tratti dal web)

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I Kalmasha contro i Talamur

Appartengo al Clan dei KALMASHA-PADA, e la sete di sangue accompagna i miei giorni su questa terra.

Decisi di intraprendere un viaggio, dopo che uno dei miei zii mi lasciò una strana eredità: una Chiave Nera con incastonata una gemma di Ematite e una mappa; su di essa era stata evidenziata una località a me nota, le Torri delle Anime dei Dannati. In quei giorni io e due miei amici, preparammo i bagagli, poche cose ma essenziali; partimmo di notte, l’ora ideale per viaggiare grazie ai nostri poteri; arrivammo a destinazione in tre giorni; quel luogo era cambiato, il paesaggio durante tutti quegli anni si era trasformato in una tomba…cenere e desolazione! Guardai Delkar ed Eloise e decidemmo di varcare la soglia di quel luogo maledetto. All’ingresso delle Torri erano stati tracciati simboli magici, sicuramente per tenere lontani demoni indesiderati. Li viveva la mia amica Calbrai, una potente Non-Morta di 300 anni, che aveva studiato strategie necessarie per imprigionare le anime dei dannati. Era la custode delle Torri e l’eredità che mi aveva lasciato lo zio era ancora un enigma e dovevamo cercare di risolverlo insieme.

Calbrai ci fece accomodare nei sotterranei, dove custodiva le sue pozioni e i suoi libri alchemici. Ci disse che le Torri erano state attaccate da demoni assetati di anime innocenti; queste vagavano in attesa di varcare la soglia, alla ricerca della loro nuova eterna dimora. I Demoni erano i Predatori TALAMUR, un tempo nostri fratelli ma poi, per sete di potere,  diventarono la peggior feccia che il male potesse creare; avevano fatto razzia per anni, strappando a quella terra tutta la linfa, tutto il potere, regalando sangue e lacrime a coloro che ancora si ostinavano a rimanere in quel luogo, strappando dalle vittime le anime, dilaniando e mangiando le loro carni, trasformandoli in altri Predatori.

Prima di partire, quando ebbi tra le mani la Chiave Nera, sentii una fitta in testa, una strana sensazione mi disse che Calbrai era in pericolo e infatti non mi sbagliai; fece il punto della situazione illustrandoci le armi che ancora aveva a disposizione, solo alcuni incantesimi e qualche sigillo magico e devo dire che eravamo messi davvero male! Per anni avevo custodito i libri di mio zio, li avevo letti e riletti  preparandomi per questo momento;  lui faceva parte degli Antichi, coloro che diedero vita al nostro Clan e per secoli avevano combattuto i Predatori TALAMUR , dando loro la caccia, cercando di esiliarli nei luoghi più reconditi della Terra. Questi libri venivano tramandati da generazioni, erano il nostro sapere, il nostro potere, pagine intrise col sangue dei morti, con l’ultimo soffio di vita dei dannati, con l’ultima lacrima versata dalle vittime innocenti…ed era per queste ultime che dovevamo lottare, perché si meritavano la pace, mentre ora si trovavano nel limbo dell’oscurità, schiavi di un perpetuo Inferno.

Io, Calbrai e gli altri, cercammo di studiare gli ultimi simboli che ancora non erano chiari in quei libri, nel pronunciare una formula a momenti stavamo per aprire il portale dei Trarlok, bestie assetate di morte e paura e in quel momento di paura ne avevamo un bel po’, ci salvammo per un soffio, perché appena spuntò uno dei loro zoccoli d’argento, sferrai un colpo fatale a quel putrido arto col mio black dagger, un pugnale prodigioso, regalatomi da un mio vecchi amico, mago potente a servizio dei KALMASHA-PADA . Quando non si conoscono bene gli effetti di alcune formule non c’è da stare sereni, perché ci si può imbattere in fatali disastri.

Non c’era tempo da perdere, la luna di sangue era ormai al culmine...

...i Predatori erano alle porte, pronti a strapparci l’ultimo alito di vita, a mangiarci il cuore e a succhiare il nostro sangue con una cannuccia!

Gli incantesimi erano ormai pronti, ma non sarebbero stati sufficienti per eliminare il nemico e più mi scervellavo e più non capivo il significato della Chiave Nera. Una chiave serve per aprire, si, ma in questo caso, cosa? Non poteva darmi anche un libretto d’istruzioni? No figuriamoci! A momenti stava per finire il mondo e mio zio chissà in quale mondo sotterraneo si sarà accoccolato per godersi la perpetua oscurità. Continuavo a camminare avanti e indietro, volando da una parte all’altra delle pareti, mi sembrava di impazzire e stavo innervosendo anche gli altri, finché un luccichio rapì la mia attenzione; i riflessi della luna rossa stavano filtrando da una delle poche finestre di quella specie di sottoscala in cui ci trovavamo, andando a sbattere direttamente su un muro di pietra. All’improvviso si delinearono i contorni di una porta, LA PORTA!  Era l’ingresso di Dhracay, fino ad allora rimasto segreto e custodito dalle Furie, con le quali non avevamo di certo rapporti amichevoli, ma forse ci sarebbero state utili, in quanto potevamo attirare i Predatori e offrirli come cena a Dhracay, il mangiatore di demoni. Ecco a cosa serviva la Chiave Nera dello zio, avrebbe aperto il varco! In un attimo mi fu tutto chiaro, ma quei pensieri non erano miei, qualcuno dall’aldilà me li stava inviando! La gemma di Ematite incastonata nella Chiave era intrisa con l’ultima goccia di sangue dei nostri antenati, e con quel potere,  ogni porta sarebbe stata dissigillata! L’adrenalina mi fasciava ogni muscolo del corpo, io e i miei amici sembravamo iene all’ora di pranzo, i denti  squarciarono le gengive, mentre il gusto metallico del sangue mi fece deliziosamente rabbrividire. I Predatori sfondarono l’entrata pronunciando antiche formule demoniache; eravamo davanti a loro, i nostri occhi erano neri, come l’ebano degli Antichi, non potevano sostenere i nostri sguardi, così si scagliarono contro di noi! "Venite pure carogne, putrescenti esseri, venite ad assaggiare il nostro potere!" "Calbrai, attenta a ore tre, Delkar, Eloise ma che caspita state combinando, volete farvi incenerire? Forza ragazzi, non sanno ancora con chi hanno a che fare!" Quei bastardi avevano dalla loro parte il potere  del male, continuavano a scagliarci addosso pozioni, pronunciando formule su formule, provocandoci ustioni sul corpo e ferite profonde, ma dal canto nostro non eravamo da meno, grazie al mio pugnale e alle nostre spade forgiate con l’ ORODRUNO, li infilzammo facilmente, come fossero fatti di burro, così facendo piccoli frammenti del nostro metallo entrarono nei loro corpi, disintegrandoli all’istante. Ma rimaneva ancora da eliminare il comandante e i suoi ultimi seguaci. Evitavano con destrezza i nostri colpi, ma cercammo di attirarli vicino alla porta di Dhracay; con tutta la velocità che avevo in corpo presi la Chiave e gridai: "Amici, allontanatevi, la porta sta per schiudersi!" Il resto dei Predatori, avvicinandosi a noi di gran passo, non si accorsero della porta e vennero risucchiati appena la varcarono. Sentimmo la risata piena di soddisfazione di Dhracay,

le Furie stavano smembrando i loro corpi, mentre le urla dei Predatori erano musica per noi, sublime melodia.

La Chiave Nera creò davanti a noi uno scudo, salvandoci da morte certa; chiusi rapidamente la Porta, il velo tra le due dimensioni era stato nuovamente sugellato, nuovi e ancor più potenti sigilli divennero le nuove Chiavi. La Chiave Nera si incenerì e tra le mie mani rimase solo polvere. Le Torri delle Anime dei Dannati avrebbero imprigionato quei demoni per molto molto tempo, Calbrai avrebbe continuato a studiare, cercando l’esistenza di altre Chiavi nascoste nel mondo, mentre io e i miei compagni avremmo fatto ritorno alle nostre terre, in attesa di una nuova chiamata.

Vuoi unirti a noi?

(Immagini e video tratti dal web)

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Consiglio: alzate il volume!!! °__^ Buon inizio settimana!

Un po' di buona musica °__^ A presto!!!

Forza Bruno!!!

In bocca al lupo caro Bruno, siamo tutti con te!!!

Ho appena appreso la notizia alla radio...

Per info, cliccate sull'immagine...

Sono rimasta senza parole...Quante risate ci hai fatto fare, quante volte ci hai intrattenuto, quante volte ci hai strappato un sorriso anche quando eravamo distrutti dentro...il mondo ha bisogno di persone come te!!!

Grazie!

 11/02/2013 Aggiornamento sullo stato di salute di

Bruno Arena

clicca

06/03/2013 Aggiornamento sulle condizioni di Bruno Arena

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