Creato da barracudaebambolina il 30/09/2009

IN MY SHOES

Date a una donna le scarpe giuste, e conquisterà il mondo. Marilyn Monroe

 

 

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si fa presto a dire AZZURRO

Post n°255 pubblicato il 05 Luglio 2011 da barracudaebambolina

Mettiamo che una bella sera ti presentano un tipo. Amico di amici di amici.

Questa è una città piccola, i giri e rigiri son sempre gli stessi, chi frequenta quale posto pure, ci si vede una volta, due, poi si organizza qualcosa insieme, si chiacchiera, lui ti chiede il numero con una scusa banale, tu ti auguravi tanto che lui lo facesse ma non volevi far la parte di quella troppo diretta.

Poi ci si scambiano un po’ di messaggi, qualche commentino su facebook, e a quel punto io inizio a viaggiare di fantasia. Ci penso e ci ripenso. Con rammarico, mi tocca ammettere che, da quando avevo 16 anni ad oggi, in fondo, non è che sia cambiata più di tanto, ahimè!

Perché magari il tipo in questione è abbastanza sexy, piuttosto interessante, è carino, simpatico e sì, mi piace. Mi piace da subito.

E poi… e poi c’è la checklist.

Si, perché nella mia solita mania di organizzare, pianificare e controllare tutto, io appena conosco uno che potrebbe anche interessarmi, non posso fare a meno di studiarlo, cercando di capire se ha quelle caratteristiche che sono già scritte dalla notte dei tempi nella mia lista di controllo mentale.

L’identikit dell’uomo ideale, la favola del Principe Azzurro.

Ecco, io ci provo, a non fare questo percorso, perché non vuol dire niente e bla bla bla.

Ma tanto alla fine lo faccio lo stesso. Tanto è.

E allora mettiamo che quel tipo sia riuscito a spuntare tutti ma proprio tutti i punti del mio elenco mentale, e quindi, sulla carta, è proprio lui, l’U.G., l’Uomo Giusto.

E mettiamo anche che una sera lui ti inviti fuori, che scelga il ristorante, che la serata sia carinissima, e lui pure, e che acquisti anche qualche punto in più per via del suo profumo un po’ speziato e della musica che ascolta in macchina.

In teoria, quindi, tutto perfetto, da copione.   

Perché, allora, il giorno dopo, ripensandoci, hai proprio la netta impressione che manchi qualcosa? Perché questo senso di delusione?

Dove posso comprare un paio di etti di quell’alchimia, di quella specie di polvere magica che tra due persone c’è oppure non ci sarà mai, e che rende tutto speciale, unico?  

Perché uno che sembra super perfetto per me, e magari lo è pure, alla fine non lo è più di altri, di tutti o di nessuno?

E non è che questa checklist mi confonde le idee, creando un’illusione ottica, come quando guardi attraverso un caleidoscopio?

Ho un po’ di cose da rivedere, mi sa.

 
 
 
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