Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Renzi ci dice che l’Ital... | La nostra flessibilità s... » |
E’ una brutta cosa pagare le tasse in Italia.
C’è stato, qualche tempo fa, un ministro, non più sulla Terra, che sosteneva che pagare le tasse fosse bellissimo. Di certo non tutti la pensavano come lui. E neanche la pensavano come il suo vice ministro che, per di più, in tempi ancora più remoti, andava sostenendo di ricevere tanti messaggi per fax da parte di cittadini contenti di pagare le tasse in Italia.
Il piacere di pagare le tasse è perverso, ma non è una forma di perversione erotica: è ben diversa da quella degli oziosi gaudenti, ed è poco pensabile che il masochismo fiscale rientri tra le ricorrenti perversioni dell’uomo.
Di cittadini e contribuenti se ne sono conosciuti tanti, e quelli che si sono mostrati contenti di pagare sono stati soltanto quelli che non le pagavano le tasse, o che assolvevano l’obbligo in modo ridicolo, anzi offensivo. Mai incontrato un contribuente che abbia detto di aver pagato con soddisfazione una mappata di tasse.
Pagare le tasse nuoce gravemente alla salute ed anche ai buoni pensieri, al senso civico, alla buona educazione, ai modi cortesi, all’uso del linguaggio. Mi sono ritrovato, infatti, a imprecare tra i miei pensieri in modo così scurrile da dovermene persino vergognare. Neanche da ragazzo, a scuola, nota palestra della gratuita volgarità, avevo mai usato una così ricca e ‘forbita’ sequela di parolacce.
Le tasse ci fanno impazzire due volte: una per capire cosa e come si deve pagare; l’altra al momento in cui si tirano le somme e si deve mettere mano al portafoglio.
Quando arriva il momento di pagare - di solito dalla seconda metà di giugno in poi - la prima domanda che ci si pone è il perché le tasse si pagano sempre dopo la chiamata alle urne. Se si pagassero prima, in Italia qualcosa potrebbe cambiare. Invece no. Si pagano dopo. Nel frattempo, tra un salasso e l’altro, è cambiato il governo, e quello di Dracula è sempre quello precedente, mentre quello in corso è quello che dice di voler restituire il bottino ai contribuenti.
Nel tempo, la storia si ripete sempre, anche se con stili e toni diversi: ora abbiamo quello del “venghino signori”, fate la vostra puntata: “carta che vince e carta che perde”. Naturalmente a perdere è sempre l’Italia. E tutti noi assieme.
Quest’anno le novità non mancano. Le tasse sono come le erbe infestanti: crescono e si moltiplicano così velocemente da dover aver necessità di un consulente per tener dietro alle migliaia di leggi e di interpretazioni. Per mettersi in regola con le norme in vigore e con le scadenze bisogna pagare un esperto, perché se si commettono errori si paga ancora di più. Il sistema, infatti, è complicato e le modifiche sono continue. E’ difficile star dietro a tutto.
Quest’anno, ad esempio, nelle case degli italiani sono nate tante malerbe da scoraggiare l’impresa di chi si dedica al fai da te. l’Imu, la Iuc, la Tari, la Tasi - sembra, però, che siano state debellate la Tarsu e la Tares, ma senza esserne certi perché le erbe cattive non muoiono mai - l’acconto ed il saldo, le scadenze, le aliquote differenziate, i servizi indivisibili, gli inquilini e i proprietari, i comuni che hanno deliberato e quelli che non l’hanno fatto, la ricerca su internet, la differenza tra tassa (grandezza immobile) e tributo (servizio ottenuto), il governo che ha rinviato, la casa di abitazione, la seconda casa, quella a disposizione e quella locata e poi tutte le altre categorie, le esenzioni, le riduzioni, i codici, l’F24 (non è un modello d’aereo da guerra, ma l’odiato modulo con cui ci alleggeriscono le tasche).
E’ un campo di guerra! Sui beni immobili si è puntata l’artiglieria pesante. Il costo di una abitazione si paga a vita. La proprietà immobiliare è diventata una colpa su cui si sta abbattendo la scure della pena: altro che investimento rifugio nei tempi dell’inflazione; altro che fonte di reddito aggiuntivo per sostenere la perdita del potere di acquisto della pensione; altro che bene che si rivaluta nel tempo; altro che un tetto da lasciare ai figli per il loro futuro.
“Ed io pago!” Quant’è ancora attuale Antonio De Curtis, in arte “Totò”!
Vito Schepisi
Pubblicato su EPolis Bari 11 giugno 2014
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Crono 911: tutto su l'11 set 2001 a N.Y.
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTà
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48