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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Il Paese dei provinciali...La sinistra soffia sul f... »

Ma l'opposizione è costruttiva?

Post n°195 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da a_tiv
 

Ci sono accuse che vengono mosse verso chi sostiene questa maggioranza. Le accuse si sostanziano pressappoco in queste osservazioni:

- parlate sempre dei limiti democratici dell’opposizione, ma un osservatore obiettivo non deve prendersela con chi fa opposizione ma deve pungolare il Governo;

- parlate sempre di Veltroni e Di Pietro come se fossero loro a fornirci questo schifo di governo;

- avanza nel Paese l’intolleranza verso ogni voce dell’opposizione e voi state a criticare chi lancia segnali di allarme;

- c’è una istigazione al razzismo, viene fatta l’apologia del fascismo e voi continuate con la critica al comunismo che non esiste più.

Capita che ognuna di queste obiezioni possa lasciare perplessi chi si ostina a raccontare la politica con la pretesa di saperne leggere i motivi di fondo.

C’è in verità la prevalenza di un orientamento e di una provenienza culturale in cui le opzioni del pensiero si formano. Ma è normale che sia così! Esiste un nocciolo duro del pensiero che è anche sede di pregiudizio e di convinzioni così radicate da riuscire a mescolare con facilità torto e ragione. Ma non sembra che sia questo il caso! Non si può nascondere che ci sia comunque la presenza di un paletto nella coscienza di ciascuno che stabilisce la misura di ciò che sia tollerabile, separandolo da ciò che invece non si può accettare.

Per un liberale, ad esempio, è accettabile tutto meno ciò che causa la perdita della facoltà di pensare in libertà, nello stesso modo che per un socialista marxista non sia accettabile la teoria del salario come variabile dipendente, al contrario di un liberista, ovvero per un cattolico non sia accettabile una politica che confligga con l’etica cristiana. Sono convinzioni che se radicate in una forma di stabilizzazione culturale sono difficili da superare. Ma non siamo a questo punto!

Il programma presentato dal PD, e accettato dall’Idv di Di Pietro sulle politiche del controllo del territorio, della sicurezza, dello sviluppo economico e del sostegno alle famiglie non si distingueva in modo radicale da quello del Pdl. Anche le questioni del federalismo fiscale, della necessità della riforma costituzionale, degli interventi sulla giustizia hanno trovato spazio per una base di comune intento riformista. E’ vero che c’erano segnali preoccupanti come la mortificazione della sinistra riformista di Boselli, per privilegiare il rozzo antagonismo di Di Pietro, ma come per una rondine non si può dire che sia primavera, per un rumoroso arruffapopoli non si può dire che siano tutti arruffapopoli, che poi è come dire che per un imbecille non si può dire che siano tutti imbecilli.

I fatti però hanno smentito le speranze. La delusione dei democratici moderati è arrivata quando il PD ha preso la strada del pregiudizio verso la maggioranza ed ha cavalcato il giustizialismo di Di Pietro. E’ capitato che con l’intento di promuovere lo stile ed il metodo delle democrazie europee, nel confronto tra maggioranza ed opposizione, invece di omologare al dialogo ed alla moderazione Di Pietro ed il suo partito personale, siano prevalsi i toni dell’antagonismo e del pregiudizio, tali da far omologare alla rozzezza di Di Pietro i toni del confronto politico del PD.

Si fa, pertanto, un bel dire quando si afferma che negli interventi degli osservatori politici di certi ambienti liberali prevalgano le critiche all’opposizione anziché al governo. Quando accade non è per pregiudizio ma per l’osservazione razionale di ciò che accade.

C’è da osservare che il governo alle parole privilegia i fatti, come è giusto che sia, e che i fatti siano graditi agli elettori e che, invece, sembra piuttosto sbracata, se non incoerente, parolaia e strumentale, l’azione dell’opposizione. È l’esatto contrario di ciò che accadeva con Prodi.

Non si rendono contributi alla chiarezza ed alla funzione costruttiva, propria dell’opposizione, quando si diffondono notizie false o si lanciano allarmi irrazionali nel paese su questioni delicate come l’educazione dei giovani ed il razzismo.

Come poi si può pretendere un’azione di critica e di stimolo al Governo quando c’è un’opposizione che inquieta per i suoi toni e le sue posizioni? Preoccupa persino la cinica indifferenza con cui ora Veltroni, ora Di Pietro ricorrono a metodi ed azioni che nuocciono al Paese.

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Commenti al Post:
pedro9600
pedro9600 il 22/10/08 alle 12:47 via WEB
Qualsiasi critica anche giustificata agli atteggiamenti dell'opposizione non cambia l'impressione che perdere il 90% del tempo a parlare solo di quello, come si può notare dal numero di interventi che si leggono su tocqueville e non parlare quasi mai di quello che fa il governo se non spesso con elogi privi di un argomentazione dettagliata, e poi lamentarsi che i provvedmenti vengono fraintesi è abbastnza ridicolo. Forse è faticoso andarsi a leggere i testi delle leggi e dei decreti e cercare di comprenderne le reali conseguenze? Certamente è più facile preoccuparsi dei sondaggi di popolarità giorno per giorno, ma tra 5 anni le persone reali guarderanno il proprio portafoglio e lamentarsi di non essere stati capiti come nel 2006 sarà uma magra consolazione.
 
 
a_tiv
a_tiv il 22/10/08 alle 14:37 via WEB
Ciao pedro ... è infatti ciò che lamento. Anche se non vedo come si possa capovolgere questa situazione. Il compito di schiacciare la maggioranza sul merito dei suoi provvedimenti è dell’opposizione. La maggioranza adotta i provvedimenti e li illustra nei suoi aspetti che ritiene positivi. E l’opposizione che fa? Contesta i provvedimenti sin dall’annuncio, ed a volte pretende di averli già assimilati prima della loro pubblicazione aprendo uno sbarramento fumoso che serve a confondere tutto. Ed in questo tutto inserisce la sua disinformazione. Questa è un’opposizione che fa del pregiudizio l’unico contenuto di lotta! Fa ricorso a parole d’ordine ed accusa la maggioranza, invece, di ricorrere agli spot. C’è qualcosa che non quadra. C’è qualcosa di ridicolo! Ed in questo caos non ci sarebbe da meravigliarsi se i sondaggi attivati da testate, neanche lontanamente in odor di berlusconismo, riportano percentuali così elevate di gradimento del Governo. Questo naturalmente fa piacere alla maggioranza! Non vedo dunque il motivo per cui dovrebbe contrastare la tafazziana stupidità della sinistra. Io penso che la sinistra italiana sia incapace di contrapporre all’azione del Governo valide proposte alternative, non può essere diversamente. Non appena viene presentata un’iniziativa, la prima reazione della sinistra è solo quella della sua demonizzazione accompagnata dal ricorso ad accuse di razzismo, fascismo, autoritarismo e, quando va bene, di improvvisazione ed incompetenza. E dire che non è passato molto tempo da quando l’incompetenza al governo ha fatto davvero "incazzare" gli italiani! Quella di Prodi era stata spacciata per serietà, ma era solo cupo grigiore ed inquietante deriva autoritaria. Ma è la stessa che oggi dall’opposizione si muove come una schiacciasassi contro ogni iniziativa intrapresa per rilanciare il Paese e recuperare la sicurezza sul territorio. Forse in buona parte di quel 62% di italiani che sostengono Berlusconi c’è anche la memoria di questi due anni di apparente sospensione della ragione, e forse anche della democrazia formale per ciò che è successo a livello istituzionale e per gli inserimenti della politica tra delicati funzioni dello Stato ed il prevalere dei sentimenti di vendetta sulle necessità del popolo. Non mi spiego come faccia l’odio per una persona a far chiudere gli occhi della gente sul fardello di responsabilità di una classe politica sclerotizzata che ha ramificato il suo potere nella società civile e che costituisce quella casta intrecciata di poteri forti ed abusi che hanno condotto il Paese a dover rincorrere sulla strada della civiltà, e della dignità sociale dei suoi cittadini, nazioni che hanno tradizioni di gran lunga più difficili ed incerte delle nostre. Caro pedro qua non si tratta di essere capiti come tu dici, ma si tratta di vincere questa reazione al nuovo e di dar il via alle riforme per iniziare a privilegiare le tre "s": servizi, salari, sicurezza. Il terrore della sinistra è di dover aspettare qualche decina d’anni prima di poter nuovamente aspirare al governo del Paese. Il suo dramma è che non può aspirare al quadro consociativo della prima repubblica perché nello spirito liberale non esiste la consociazione ma le scelte e le decisioni dopo il confronto e...quando si rifiuta il confronto le decisioni e basta. Quando sono in troppi a tirare la corda si finisce sempre per penalizzare i più deboli e spero che tu sappia chi sono sempre i più deboli: è la povera gente che lavora duro per tirare la carretta anche a coloro che invece hanno tempo da perdere, si ammalano al primo starnuto, prendono il caffè tanto lungo da durare l’intera giornata, sono impiegati pubblici per... caso, perché fanno un altro lavoro, si immergono a leggere il giornale nelle scrivanie piene di carte, disattendono gli impegni facendo accumulare il lavoro e sono puntuali solo a fine mese per lo stipendio da prendere. Ma questo è solo un quadro molto blando della realtà del Paese: non ho parlato di magistratura e di sanità e non ho parlato di scuola e di università. Pensi che a me, ospite spesso di tocqueville, non piacerebbe affrontare gli argomenti più delicati e discuterli con l’analisi degli articolati dei decreti e delle leggi? Ma a parte che non troverei interlocutori interessati a confrontarsi. Tutti corrono dietro a Veltroni che corre dietro a Di Pietro che corre dietro a Berlusconi pronto ad azzannarlo. Se non c’è un’opposizione ma solo una sbracata corsa alla visibilità...cosa vuole che si possa fare? Grazie per la visita e buona giornata. Vito
 
a_tiv
a_tiv il 22/10/08 alle 20:41 via WEB
Dovrò mancare per qualche giorno. Un saluto a tutti ed arrivederci al mio ritorno. A presto. Vito
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 23/10/08 alle 16:46 via WEB
Caro Vito.... Ricordi quando parlavamo un anno fa del governo prodi cosa ci dicevano? Ci dicevano: "ma perchè non lasciate lavorare il governo e aspettate i risultati?". Adesso che al Governo non ci sono più reputano lecito sparlare del Governo senza attenderne i risultati. Quanto all'istigazione al razzismo, a sinistra ci hanno dimostrato che ne sono più capaci che a destra, ed oltretutto sono capaci di quella foma bieca e vile di razzismo che è quello etico. E io dovrei stare zitta di fronte all'adone di carta velina D'Alema, che chiama energumeno tascabile Brunetta perchè è incapace di un confronto? Dovrei stare zitta a sentire oggi Franceschini dire: "non sia toccato un solo capello a chi vuole manifestare contro la scuola" e che si è ben guardato dal dire: "sia consentito a chi vuole seguire le lezioni di poterlo fare senza intimidazioni"? Devo stare zitta? No! sai Vito cosa penso che voglia questa sinistra? far tacere il libero pensiero. Ci vediamo al tuo rientro. un abbraccio
 
 
a_tiv
a_tiv il 28/10/08 alle 15:11 via WEB
Ciao June...posso darti un consiglio? Lascia dire a Franceschini ciò che vuole perchè non è proprio il caso di perdere tempo con lui. Giampaolo Pansa qualche settimana fa quando infuriava la polemica sul ricordo dei morti per la liberazionie di Roma dell'8 settembre, ed il ministro La Russa ricordò anche i morti della repubblica di Salò, bacchettò severamente l'indignazione di Franceschini, ritenendola strumentale e ricordando episodi di familiari del vice segretario del PD, additati e perseguitati, benchè in buonafede. A me Francescini sembra un ipocrita per costituzione, un degno cointerprete del commediante Veltroni. Ti abbraccio. Vito
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 23/10/08 alle 16:49 via WEB
Tu ti chiedi e chiedi: l'opposizione è costruttiva? Certo che è costruttiva l'opposizione.....se vi fosse. Un saluto
 
 
a_tiv
a_tiv il 28/10/08 alle 15:13 via WEB
Infatti quella che abbiamo non mi sembra una vera opposizione, ma solo una rancorosa coalizione di perdenti non abituati alle regole della edemocrazia. Ciao! Vito
 
svitol5
svitol5 il 24/10/08 alle 11:16 via WEB
Caro Vito, purtroppo in Italia l'opposizione non è mai costruttiva e, se hai abbbastanza memoria, basta guardare che cosa ha fatto il Pdl quando era all'opposizione. Manifestazioni di piazzza in quanto Prodi era pericoloso per la democrazia, ostruzionismo in parlamento e chi più ne ha ne metta ... Berlusconi ha vinto le elezioni in modo netto, ha una maggioranza che gli consente di fare ciò che vuole (anche troppo ...), tiene i sondaggi sotto controllo per veirificare lo stato di consenso dei cittadini ... e che si vorrebbe che anche l'opposizione stia zitta? Comunque non sono d'accordo con la manifestazione del PD di sabato. Tutto sommato la nostra democrazia non è in pericolo: né con Berlusconi e né con Veltroni ... Ciao e buon fine settimana. Vito
 
 
a_tiv
a_tiv il 28/10/08 alle 15:53 via WEB
Caro Vito ho parlato dell'opposizione di centrodestra, stante il governo Prodi, nel commento rilasciato oggi sul blog di June. Ti riporto il mio pensiero: "La sinistra italiana ha fatto uno sforzo notevole ed ha portato in piazza un numero rilevante di manifestanti di sinistra. Sui numeri sarei propenso a sorvolare perchè è così stucchevole la polemica. Affermo che la manifestazione è riuscita perchè c'era tanta gente. Penso anche che non potesse essere diversamente perchè lo sforzo organizzativo è stato notevole. Dagli spot sulle radio private ai pullman organizzati, dal lavoro della Cgil a quello delle sezioni di partito, dalla macchina organizativa degli ex Ds a quella dei popolari e degli altri mini gruppi dell'ex Margherita. E poi i toni di Veltroni ...da ultima spiaggia per accendere gli animi. Persino Di Pietro ci ha messo di suo con la raccolta delle firme per il referendum sul Lodo Alfano. La manifestazione è riuscita per la sinistra e per quello che rappresenta e che è capace di dire e di fare. Il limite sta tutto qui "su ciò che è capace di dire e di fare". Alcuni contestano al Pdl di essere stati critici sul valore stesso della manifestazione. Non penso che sia così. Alcuni ancora lo fanno (contestare il valore) paragonandola a quella di Piazza San Giovanni del 2 dicembre 2006. Io dico che è stata diversa, e per tante ragioni. Proverò a citarne alcune: 1) allora c'era una sinistra che aveva occupato tutto il Paese, senza una vera maggioranza avendo ricevuto 24.000 voti in più alla Camera (il sospetto dei brogli non è stato mai diradato) ed oltre 400.000 in meno al Senato; 2) era stata presentata una finanziaria - preceduta dallo slogan inquietante di Rifondazione "perchè anche i ricchi piangano" - con cui si aumentava la pressione fiscale; 3) era stata presentata una situazione dei conti pubblici distorta (la commissione europea qualche settimana fa ha reso giustizia) per spremere gli italiani e ricavare fondi per soddisfare le istanze demagogiche della sinistra che interessavano minoranze sindacalizzate (scalino previdenziale, ad esempio); 4) c'era un governo impegnato a venir meno al confronto in Parlamento ed incapace di sfruttare la ripresa dei mercati per rilanciare lo sviluppo, drenando risorse alla piccola e media impresa per favorire, invece, la grande industria capeggiata da Montezemolo, al tempo alleato elettorale di Prodi. 5) confusione sugli obiettivi politici, nelle compatibilità economiche, in politica estera, sulla sicurezza, sull'immigrazione, sulla giustizia (per confusione intendo mancanza di una maggioranza capace di avere un orientamento omogeneo); 6) previsione di declino del Paese per mancanza di iniziative e di riferimenti precisi. Mi fermo qui! Ora la sinistra potrà dire che le iniziative di Berlusconi non piacciono, ma certo non può dire che non ve ne siano. E non può neanche dire che non siano efficaci perchè i risultati sono sotto gli occhi degli italiani che continuano ad avere, ed aumentare, fiducia nel leader della maggioranza. Si può forse dire che la manifestazione di Veltroni sia stata inutile perchè invece di rilanciare l'iniziativa della sinistra l'ha affossata ancora di più. E' emerso, infatti, in modo ancora più chiaro, che oltre la protesta non ci sia niente. Non si vede nè una strategia e nè un progetto. Gli italiani, infatti, pensano che ci siano molte strumentalizzazioni, come sulla scuola, ad esempio, e poche o niente idee. La manifestazione di Veltroni è stata politica perchè ha fatto emergere la realtà della sinistra. Ha aperto uno sguardo sul vuoto che c'è nella sinistra. E' stata una manifestazione a mio avviso controproducente e dispendiosa per risorse umane ed economiche. La dobbiamo rispettare, però, per educazione liberale e per il grosso vantaggio di chiarezza che ha saputo offrire all'opinione pubblica". Caro Vito sin qui ciò che ho scritto da June. Sul fatto che la democrazia con questo Veltroni che insegue Di Pietro non sia in pericolo...qualche dubbio l'avrei. Mi spaventa non poco questa immaturità della sinistra e questa capacità di passare con facilità dal confronto allo scontro. Mi preoccupano i modi di additare ora Maroni, ora la Carfagna, ora la Gelmini, ora Brunetta come fossero il diavolo da esorcizzare. Mi piacerebbe invece una sinistra democratica che convenisse con Maroni, con la Carfagna, con la Gelmini, con Brunetta, che i problemi ci sono e che si confrontassero sulle soluzioni. Con Prodi non esisteva nessuna iniziativa definita della maggioranza con cui confrontarsi e sulla politica estera del Paese (missioni militari) i voti dell'opposizione si sono uniti a quelli della maggioranza. Allo stato attuale un'analogo metodo non è ipotizzabile a sinistra. Questa a me sembra una sinistra stracciona, senza valori, a volte intollerante, invidiosa, rabbiosa. Penso che ci voglia ancora del tempo per farla maturare.... per ora forse farebbe meglio che riallacciasse con Di Pietro per coptarlo alla guida del PD (perchè no? Il PD se l'è trascinato in Parlamento e gli ha regalato un gruppo parlamentare. Ora gli può servire sarebbe più credibile come uomo feroce) perchè questo stare nel mezzo di Veltroni fa perdere consensi a destra e a sinistra. Un'ultima precisazione. Berlusconi non fa ciò che vuole ma cerca di mantenere gli impegni con gli italiani. Questa è una situazione a cui l'Italia non era abituata ed a quanto pare (sondaggi) ne ricava motivo di grande compiacimento. Berlusconi aumenta così la sua popolarità ed al contrario Veltroni la perde. Ed è perchè il leader del PD sta facendo il contrario di ciò che si era ripromesso di fare in campagna elettorale. Oramai nessuno gli potrà più credere. In vertità io non ho mai credito in Veltroni e nel PD. L'ho scritto in tempi non sospetti e, se ricordi, in campagna elettorale mi sono soffermato sui motivi per cui Veltroni non poteva essere ritenuto credibile. Ciao! Vito
 
liberalmind
liberalmind il 24/10/08 alle 13:38 via WEB
"Ma dove li leggete questi sondaggi sul governo Berlusconi...dal tg4 di Emilio Fede? Suvvia...il governo Berlusconi sta portando solo danni al Paese!" cIAO vITO, VOLEVO SOLAMENTE APPORTARE ANCHE IO UNA CHICCA DELLA DISINFORMAZIONE DI BASSISIMA LEGA CHE DA SEMPRE LA SINISTRA ESERCITA NELLE MENTI PIU'...POVERE DICIAMO...QUESTO ESEMPIO TI GIUNGE DALLA MIA CITTADINA DI ORIGINE, OVE LA SINISTRA HA SEMPRE SGOVERNATO PER 30 ANNI..E CON PERCENTUALI BULGARE..ADESSO SI E' RIVOLTATA LA FRITTAA, PER LA PRIMA VOLTA, SI E' GIUNTI ALLE ULTIME ELEZIONI AD UN PAREGGIO SOSTANZIALE...ROBA DA NON CREDERCI...MA IL LIVELLO E' PIENO, OVUNQUE, DI SOGGETTI CHE PENSANO (?) QUELLO CHE TI HO APPENA POSTATO....OBIEZIONI CAMPATE IN ARIA..COME QUELLE CHE TU GIUSTAMENTE HAI DESCRITTO, E CHE LASCIANO PERPLESSI DAVVERO! MA CI SONO O CI FANNO? INFINE SONO D'ACCORDO CON TE, QUEI DUE, VELTRONI E DI PIETRO BUTTANO BENZINA SUL FUOCO, E NON POSSONO PRETENDERE DIALOGO E AZIONI COSTRUTTIVE QUANDO SI LANCIANO ACCUSE FALSE E ALLARMI INGIUSTIFICATI NEL PAESE!! CORDIALITA'...GIUSEPPE
 
 
a_tiv
a_tiv il 28/10/08 alle 16:11 via WEB
Caro Giuseppe di Veltroni e Di Pietro non mi preoccuperei più di tanto. Il loro spessore politico è molto modesto! Il pericolo, però, riviene dalla quantità di odio che riescono a diffondere. Noi tutti vorremmo un Paese mormale in cui discutere di politica con serietà e serenità. Con i toni del confronto duro, anche, ma sempre leale e rispettoso delle prerogative e delle idee degli avversari. Con Veltroni, con questo PD e con Di Pietro questo non è possibile...e purtroppo penso non sarà mai possibile. Non sono uomini capaci di dialogare. Veltroni forse sarebbe capace di farlo ,solo però se avesse le redini del comando. Dopo aver fatto (male) il sindaco di Roma oggi non si rassegna a recitare un ruolo di opposizione moderata. Sembra volere vendetta. Soffre Di Pietro, ma, penso, non perchè non condivide ciò che dice e fa l'ex PM , ma perchè questi gli ruba la scena. Penso così che la sua carriera politica sia arrivata al capolinea, ma non mi illudo sul successore. Purtroppo in Italia le redini della sinistra sono nelle mani di ex comunisti e non dei socialisti riformisti. Anzi, come sai, questi sono stati messi alla porta per volere di Di Pietro. Ho i miei dubbi che Veltroni e Bettini prima della campagna elettorale non avessero chiari gli esiti della loro azione. Hanno tentato il colpo. Dopo Roma volevano spolpare l'intero Paese e speravano di servirsi dell'antipolitica del giustizialista per riuscire nell'impresa, rinunciando così a priori all'idea di una sinistra democratica e riformista. Ciao! Vito
 
dianavera
dianavera il 28/10/08 alle 18:56 via WEB
Ognuno vuole e ritiene di essere migliore di questo suo mondo. Chi è migliore, esprime solo questo suo mondo meglio degli altri (Hegel)
 
 
a_tiv
a_tiv il 29/10/08 alle 07:55 via WEB
Cara Diana...io concordo con Hegel nel definire assurda la pretesa di cambiare il mondo. Ma questo non vuol dire che ciascuno rinunci a dare il suo contributo di idee e di passioni. E’ la ragione per la quale ritengo disdicevole il tentativo di intervenire nel mondo dei giovani con l’illusione che possano plasmare il loro futuro e far prevalere la loro ragione, ovvero la loro fantasia. Se è vero che la realtà è sempre ben diversa da quella che appare è anche vero che sia esecrabile dar da vedere una realtà che invece non esiste: e solo per soddisfare un istinto di infimo spessore! Come accade oggi per la scuola dove si spacciano, solo interessi sindacali e politici, per grandi ideali mortificati. Buona giornata. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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