Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Colpo di scena: come in ... | Ci mancava l'orgoglio pedofilo » |
Bush vuole incontrare Berlusconi, a dispetto di ProdiSe esponenti del Centrosinistra, leader e ministri, vanno negli Stati Uniti ed incontrano autorevoli esponenti del Partito Democratico, la circostanza a tutti sembra normale. Rientra nel giusto rapporto tra i soggetti della politica in una visione globale. Appare persino un segno di sviluppo e crescita del confronto politico: è sintomo di tolleranza al pluralismo ed anche necessità diplomatica nel segno del principio dell’alternanza, se non la testimonianza di un percorso politico comune e di convergenza di obiettivi. Se invece il Presidente degli USA viene invitato in Italia ed alterna, ad incontri ufficiali con il Capo dello Stato, con il Presidente del Consiglio e con il capo della Chiesa Cattolica, la visita presso la Comunità di Sant’Egidio per la diplomazia italiana è già una “iniziativa disturbante”. Se poi si aggiunge la richiesta di Bush di un incontro con l’ex Presidente del Consiglio e Capo dell’opposizione Silvio Berlusconi , diventa un’iniziativa “inopportuna e sgradita”. L’irritazione di Prodi è talmente evidente da aver spinto lo staff diplomatico italiano, impegnato ad organizzare la visita, ad esercitare pressioni perché l’incontro non ci sia. I tentativi di impedire l’incontro si sono spinti persino a minacciare di non garantire la sicurezza della visita del Presidente Usa in Italia. Secondo la diplomazia italiana l’iniziativa di Bush sarebbe “inappropriata e sgradita”. Solo dinanzi alla fermezza dei funzionari della casa Bianca ed al pericolo di veder annullata la visita di Bush in Italia, o limitata alla sola visita in Vaticano, gli emissari di Prodi hanno dovuto cedere e rassegnarsi all’idea. E’ stata necessaria, persino, una nota ufficiale dello staff diplomatico del Presidente Bush in cui si sosteneva che “Non c’è niente di inappropriato per il Presidente Bush nell’incontrare in un Paese il leader dell’opposizione, è una cosa che il Presidente Bush fa più volte nel corso dei suoi viaggi”. Si è stati davvero sul punto di veder annullare la visita e di ricevere dalla diplomazia di George W. Bush una nota di ben altro tenore. Una nota che non avrebbe potuto evitare di far riferimento alla crisi della politica di questo Governo. Una vera emergenza democratica che riviene dalle difficoltà della maggioranza in Italia di sostenere con amicizia e disponibilità diplomatica i rapporti tra paesi alleati. Una nota che sarebbe suonata come severo monito contro il venir meno, nel nostro Paese, nell’era Prodi, della tolleranza e dell’effettivo pluralismo politico. Il braccio di ferro tra la diplomazia italiana e lo staff della Casa Bianca è stata una vera battaglia. L’ha avuta vinta la ragione del Capo di Stato americano nel rifiutare di farsi strumentalizzare dalla sinistra italiana. L’ha spuntata il Presidente degli Usa che non si mostra infatti disposto a venire in Italia per farsi beccare da un flaccido Presidente del Consiglio e dal suo supponente Ministro degli Esteri. La visita alla Comunità di Sant’Egidio a Trastevere sarà anche l’occasione per Bush per far sapere ai cittadini italiani quanto sia falsa l’immagine spesso data dalla maggioranza e da alcuni ministri che lo vorrebbero cinico e con la pistola fumante in mano. Il Presidente degli USA non vuol dar motivo alla sinistra alternativa, scomoda alleata di Prodi, e rappresentata nel suo Governo, per giustificare la prevista contrapposizione esasperata con chiassate di piazza contro Bush, l’America e la politica americana. La Comunità religiosa, infatti, di fronte all’inerzia delle Nazioni Unite e dei pacifisti “pelosi” del mondo è in prima linea nella lotta all’Aids e contro lo sfruttamento minorile ed espande la sua attività nel mondo contro le guerre sconosciute sui media, i genocidi e gli squallori della fame e delle malattie. L’azione degli Usa su questo fronte è di grande attenzione e di concretezza finanziaria. Questo messaggio che il Presidente americano intende lanciare, evidentemente, disturba le coscienze di coloro che vanno invece per Strada dove si annidano personaggi accusati dai legittimi governi locali di organizzare trappole, quasi sempre mortali, per incassare denari ed ottenere scambi con pericolosi terroristi. Dopo l’incontro ufficiale con il Governo seguirà una conferenza stampa e non sarebbe davvero fuori luogo se il Presidente degli Stati Uniti chiedesse a Prodi ed al Governo Italiano il motivo dell’invito in Italia, visto che una parte della maggioranza ha rilasciato dichiarazioni molto critiche per la sua visita e scende persino in piazza per contestarla. Se proprio volevano incontrare qualcuno Prodi ed i suoi potevano provare con Chavez. Avrebbero scambiato tra loro una serie di indicazioni utili, su informazione e libertà ad esempio, ma soprattutto sulla “destituzione” di persone sgradite. http://illiberopensiero.ilcannocchiale.it/ |
UNDICI SETTEMBRE
Crono 911: tutto su l'11 set 2001 a N.Y.
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTà
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48