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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« L'anticamera della dittaturaVittime di responsabilit... »

Letta ha stabilito che per salvare il PD debba pagare l'Italia

Post n°534 pubblicato il 28 Settembre 2013 da a_tiv
 
Foto di a_tiv

Ciò che è grave è che il Presidente Letta, complice il PD, dinanzi ad una scelta del Pdl - politica, legittima e responsabile - di protesta verso la sinistra intollerante che mira a liberarsi dell'avversario politico, barricandosi dietro una sentenza che lascia perplessi, si vendica penalizzando il Paese.
Come se in Italia si debba sempre subire in silenzio, come se la democrazia non debba consentire a ciascuno di dissentire nei modi, urbani, che più ritiene opportuni e che siano proporzionati all'offesa subita. Dimettersi dal Parlamento è un atto di grande rilevanza politica.
E’ il termometro di un disagio. Deve far riflettere. E’ da intendere come la misura estrema contro la prepotenza.
Ci sono i margini politici e procedurali per ragionare sulla decadenza di Berlusconi, invece si preme in modo sbrigativo per farlo fuori. E’ già pronto e schierato il plotone di esecuzione che aspetta di mettere in atto la sentenza di condanna a morte della democrazia. In Italia siamo ai limiti, se non si sono già superati, della tolleranza democratica. Il Presidente Napolitano, invece di lasciarsi prendere dall’ingiustificata indignazione, rifletta.
C'è sete di vendetta, in un clima di odio che neanche "le grandi intese", nell'interesse della Nazione, hanno minimamente scalfito.
Non si può non osservare che ciò che si vede da noi accade solo nei paesi totalitari. La magistratura, ad esempio, che, invece d’essere al di sopra delle parti, gioca in un campo dell'arena politica, la legge che non è uguale per tutti, la ragione che si riversa contro la tradizione e la civiltà dei sentimenti e dell'organizzazione sociale di un modello che si è sempre salvato dalle orde barbariche e dai totalitarismi degli uomini e delle ideologie, la stessa democrazia degli uomini liberi che si pretende debba sottostare alla pressione mediatica ed al popolo del web.
Sono tutti sordi e tutti rivolti verso l’obiettivo di far fuori chi da 20 anni mette in discussione lo strapotere della sinistra e dei suoi complici in Italia, nonostante che giuristi e costituzionalisti, persino di area di sinistra e del PD, ritengano ingiustificata tanta fretta e tanto sbrigativo semplicismo.
Gli italiani temono che, in questo modo, la parte politicizzata della magistratura, si possa liberare di tutti i politici scomodi. Pensano che sia in corso una manovra intimidatoria sottile e pericolosa. I tempi sono quelli che ci vede impegnati, con una richiesta referendaria, a mettere in discussione l’irresponsabilità della magistratura. La riforma complessiva della corporazione, anche nella coscienza del popolo è diventata, però, improcrastinabile.
L’Ordinamento giurisdizionale non può trasformarsi in potere: si deve mettere al servizio del Paese e delle sue leggi, autonomamente e indipendentemente, come previsto dalla Costituzione. Non può sostituirsi a niente e nessuno, perché non ha la legittimità democratica per farlo. Il potere in democrazia è solo del popolo, e il popolo si è espresso nel febbraio di quest’anno, attribuendo 10 milioni di voti, quasi quanti quelli del PD, al partito di Berlusconi.
Dove sono le coscienze democratiche del Paese?
Dove sono gli indignati?
Che sia pelosa questa coscienza democratica o che sia ipocrita l'indignazione di cui si sente parlare?
Gli italiani, i giovani, i disoccupati, la gente che perde il lavoro, le famiglie prese a bersaglio da ciò che chiamano il nuovo ed il progresso e che invece è cosa vecchia ed è reazione, sono così serviti da questa sinistra senza pudore: non slitterà l’aumento dell’IVA.
Il nuovo balzello partirà dall'1 ottobre e passerà DAL 21% AL 22%. Letta irresponsabilmente ha bloccato il decreto nel Consiglio dei Ministri. Una vendetta senza senso, folle, che trascinerà l'Italia in un dramma ancora più serio. Avrà l’effetto di deprimere ulteriormente i consumi. Rallentare il mercato in questo momento è cosa grave per l'economia del Paese, per lo sviluppo, per le famiglie, per l'occupazione e per i giovani.
Solo la sinistra italiana ed il PD potevano arrivare a tanto.
Vito Schepisi

 
 
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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