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« Dalla ricerca italiana l...BONUS TIM ANCHE A MOLISA... »

PIEMONTE Anziani non autosufficienti, ecco il bonus per la badante

Post n°406 pubblicato il 08 Aprile 2009 da sosfamiglienumerose
 

Lo chiameranno bonus badanti, ma in realtà il contributo (cospicuo) che la Regione darà per l´assistenza a domicilio degli anziani non autosufficienti, un gruppo che nella popolazione piemontese è in continuo aumento, non riguarda solo loro: anzi la novità assoluta è che per la prima volta in Italia anche i famigliari che assistono a casa i vecchietti non autosufficienti potranno usufruire di un contributo economico.

«Stiamo lavorando per incrementare in posti disponibili anche nelle Rsa, le residenze specializzate per questo tipo di problemi - ha spiegato l´assessore alla sanità Eleonora Artesio - ma è ormai assodato che in tutti i casi in cui è possibile è meglio favorire la permanenza in casa di queste persone: perché da un lato stanno meglio loro e al tempo stesso il costo per la sanità pubblica è inferiore. Il problema però è delle famiglie e per questo è necessario aiutarle».

La delibera con cui ieri la giunta regionale riordina complessivamente l´offerta di prestazioni sociosanitarie di assistenza. Per poter accedere al contributo occorrerà prima di tutto richiedere una visita all´Uvg (unità di valutazione geriatrica) che accerterà la non autosufficienza dell´anziano e la gravità dei suoi problemi. Sulla base delle sue necessità sanitarie e sociali predisporrà poi un piano di assistenza individualizzato.

Se questo prevederà un programma di cure domiciliari all´anziano verrà erogata una somma per il pagamento dei servizi di assistenza che nel complesso non potranno superare gli 800 euro mensili nei casi di bassa intensità assistenziale (i casi meno gravi), i 1.100 euro nei casi di media intensità e in 1.350 euro in quelli di medio alta intensità (elevabili a 1.640 euro per i soggetti senza rete famigliare). Di queste prestazioni il 50 per cento sarà a carica della Asl (che verserà la cifra a prescindere dal reddito del paziente) mentre l´altra metà sarà a carico del cittadino (o dei servizi sociali nel caso di redditi bassi). Le prestazioni previste (con tariffari specifici che si possono leggere nella tabella qui a fianco) prevedono rimborsi sia per i famigliari ( o i volontari) che assistono il paziente che per l´eventuale affidamento a terzi (badanti, infermieri e così via), per la consegna di pasti a domicilio e per il telesoccorso che tramite un terminale sul telefono di casa mette in collegamento 24 ore su 24 con una centrale operativa che attiva interventi immediati in casi di emergenza.



Per questa iniziativa (già sperimentata a Torino con buoni risultati) e che partirà tra due mesi saranno utilizzati fondi della Finanziaria 2008 (l´ultima del governo Prodi): 21,5 milioni di euro già disponibili, cui si aggiungeranno altri 30 milioni entro l´anno e che consentiranno di erogare assegni di cura a oltre 5 mila anziani.

«La nostra Regione - ha spiegato la presidente Mercedes Bresso - si distingue per essere tra quelle con più anziani d´Italia, con una percentuale di ultra 65enni che a fine 2007 era pari al 22,6 per cento della popolazione (oltre 900 mila persone). Se l´allungamento della vita è un´importante conquista, questo fenomeno si accompagna inevitabilmente ad un aumento della non autosufficienza per questo abbiamo sempre considerato prioritario investire nella costruzione di una rete di servizi adeguati alle complesse necessità degli anziani. In questo senso, la nostra operazione ha l´obiettivo di supportare le risorse proprie di ogni individuo, della famiglia e della comunità per mantenere quanto più possibile la persona non autosufficiente nel suo contesto abituale di vita».

 
 
 
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