trampolinotonante

Questi gesti isolati di matti che si scagliano contro un'opera d'arte, hanno lo stesso impatto, la stessa impressione degli attentati. Tutto eccellente e chiaro ciò che ho potuto leggere finora nei commenti e nelle tue risposte. Vorrei spostare l'attenzione sul "dopo attentato", vale a dire sul restauro, del quale non riesco a valutare esattamente la complessità problematica, l'impatto psicologico che le ferite di una tela o di una scultura, hanno sui tecnici restauratori. E non credo proprio sia semplice intervenire e riportare tutto all'antico splendore. L'unico restauro che ho potuto vedere, non da vicino ma usando un binocolo, è quello del viso della Madonna nella Pietà di Michelangelo. Avevo visto le immagini che mostravano le martellate violente e poi lo sbriciolamento per terra dei frammenti. Osservando ora lo stesso gruppo marmoreo, nulla appare, per fortuna, anche guardando le immagini Ma il mio pensieri và a coloro che sono dovuti intervenire e a quali e quanti problemi han dovuto affrontare e superare. Penso che sia soprattutto questione di competenza e pazienza infinita. Che poi, queste persone credo operino nell'ombra e nell'ombra rimangono, senza clamore alcuno, come altrimenti meriterebbero. Deve essere così anche per un chirurgo che si trova sul tavolo operatorio un ferito per qualsivoglia motivo e debba intervenire per " riparare". Grazie d'aver posto all'attenzione questi due grandi aspetti relativi all'Arte: il gesto sacrilego e il restauro.CHA