Creato da trampolinotonante il 14/11/2008

trampolinotonante

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Romeo e Giulietta

Post n°97 pubblicato il 03 Agosto 2010 da trampolinotonante

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Il fatto tragico e la ragione

 

C'è voluta la tragica fine di Romeo e Giulietta per far intendere compiutamente la forza immensa dell'amore.

Così ci vogliono 'ste immense tragedie delle guerre, delle stragi in Africa, delle azioni criminali dei terroristi a qualsivoglia gruppo appartengano, della strage del 2 agosto, del petrolio che fuoriesce dalle punture che si fanno alla Madre Terra, del coprifuoco sulla parola, per far capire quanto terribili e spaventose siano la corruzione, la criminalità, il malgoverno, l'essere senza Dio e senza pietà!!!!

Ci si accorge dell'aria solo quando viene a mancare e si muore soffocati! 

E così per il dolcissimo sapore di un bacio o per l'amore di una persona!

E così, ad esempio, per poter comprendere appieno il valore della libertà,  bisogna perderla,  esserne privi!!!

Ma perchè per poter capire appieno la vera valenza sublime d'una cosa , bisogna passare sempre attraverso il fatto tragico?

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Un caro saluto da trampolinotonante

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I disegni ad inchiostro rosso sono opera di trampolinotonante

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Commenti al Post:
cuorepazzo2008
cuorepazzo2008 il 03/08/10 alle 23:52 via WEB
Bella domanda Tramp ! ma con risposta ovvia , secondo me.Non ci sarebbe pace senza guerra, non avrebbe senso la felicità se non ci fosse l'infelicità, non si assaporerebbe il dolce se non conoscessimo l'amaro....insomma tutta la vita ruota attorno alle assurdità di ogni giorno, che conosciamo tutti....e ci facciamo cadere in basso, sempre più in basso per prendere coscienza delle cazzate fatte e poter sentire il bisogno sfrenato di rialzarci e cambiare rotta....buonanotte amico....A.M.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/08/10 alle 13:27 via WEB
Cuore pazzo!!! Bella e interessantissima la tua riflessione- Vi si intravede un mondo fatto in modo tale che tutto ruota attorno al concetto verissimo di causa-effetto, di bianco e nero,ecc…ovvero non conosceremmo la luce se non ci fosse il buio, non conosceremmo la fine se non ci fosse un principio. Una causa è sempre necessaria ovvero , come diceva David Hume, se ben ricordo, qualunque cosa che incomincia ad esistere deve avere una causa della sua esistenza. Pertanto , così come non è possibile accettare il concetto di quiete se non avessimo il concetto di moto, non possiamo ammettere, come tu dici, che”…non ci sarebbe pace senza guerra”. D’altronde , come ben sai, nel momento stesso in cui Dio creò gli Angeli, in quel preciso istante è nato Lucifero, ovvero il male,la ribellione al Creatore, a significare che non ci può essere il concetto di bene se non ci fosse quello di male, e anche il concetto di amore senza ammettere l’esistenza dell’odio, e di conseguenza il raggiungimento della pace attraverso la forca caudina della guerra. Non dico cose assurde ma cose verissime poiché supportate dall’esperienza che è sotto gli occhi di tutti. A questo punto siamo condannati ad accettare come inevitabile venire alle armi per poter raggiungere il deporle e quindi la pace. Spero non succeda mai e poi mai il più ben minimo uso di potenziale atomico e il raggiungimento di una pace con la terra bruciata come si vede nei film di tal genere, ma ancora di fantascienza!Chissà, ma di questo passo, visti i nuovi paesi detentori di armi atomiche, starei poco tranquillo. Siamo su una china pericolosissima!Secondo me, naturalmente!! Grazie! tt
 
come_sempre_sc
come_sempre_sc il 04/08/10 alle 08:26 via WEB
Anch'io dico: bella domanda, Tramp!!!!Mi verrebbe da dire: siamo nati per soffrire e ci riusciamo benissimo!Ma la cosa è molto antica!! Perchè Adamo ed Eva non stavano tanto bene nel Paradiso terrestre? e non sembrava loro vero godere di tanta libertà e di tanta gioia? Macchè!! Meglio faticare come schiavi la terra e partorire con lacrime di dolore!! Vuoi mettere? Vuoi mettere il gusto di fare una bella guerra, uccidere milioni di persone, essere privati della libertà di parlare, patire la fame, elemosinare con la carta annonaria,avere il cervello distrutto dalla pubblicità? Vuoi mettere il gusto di vedere stragi di innocenti,bambini sciolti nell'acido,donne sposate che urlano per le violenze subite in casa da parte dell'uomo, bambini che in vacanza nuotano nella mucillagine,costruire i villaggi lontani dai fiumi perchè l'acqua è inquinata mentre una volta le città si fondavano vicine ai corsi d'acqua,e così per tante altre cose....! Non so cosa dirti, caro trampolino. Posso soltanto dire che il fatto tragico è constatare che queste cose sono verissime.E' troppo serio questo post! Ero venuta per darti un saluto estivo, ma ti lascio anche una carezza.Efficace la metafora di Romeo e Giulietta, anche se l'amore appare immenso anche pensando a Filemone e Bauci, come ci hai detto tempo addietro.Buone vacanze.Vieni a trovarmi?Valeria
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/08/10 alle 18:25 via WEB
Gentile come sempre, siamo vittime della nostra stessa natura, non riusciamo a dominare nè il fatto tragico nè la pace, è come assistere al giorno che genera la notte la quale a sua volta genera il giorno e non si può far nulla per variare tale avvicendarsi continuo. Difatti la natura stessa dell’uomo è portata a mettere in campo lo scontro fra gli esseri umani, né ci sarà mai requie e quindi sarà sempre il fatto tragico che porterà al desiderio del riposo e sarà sempre il lungo ozio che porterà a desiderare lo scontro. Sono da temere come la peste i grandi periodi di pace poiché alla lunga partoriranno la pestilenza della guerra.Grazie . tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 04/08/10 alle 08:52 via WEB
ma tu sei proprio sicuro che l'abbiano capito? allora perchè immancabilmente si ricade negli setti errori?buona giornata Tramp
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/08/10 alle 18:45 via WEB
Penso che si ricada sempre negli stessi errori perchè gli uomini tutti sono dei cattivissimi scolari e non ubbidiscono alla loro maestra. La maestra è la Storia. Lo conosci il detto latino: “ Historia est magistra vitae” ovvero la Storia è maestra di vita! Ma è una maestra poco fortunata con i suoi allievi, i quali nonostante le correzioni e le punizioni e i voti cattivi ripetono sempre gli stessi errori. A volte gli errorisi ripetono perché il nemico, ovvero chi ci è di fronte, cambia volto, si mimetizza, si presenta sotto mentite spoglie e noi convinti di essere davanti ad un fatto nuovo, ricadiamo nell’errore. Errore che non avremmo certo ripetuto se avessimo riconosciuto il vecchio nemico. Questo ultimo fatto è assai sottile e con i tempi che corrono, specialmente in politica e in economia, si verifica sicuramente.Grazie. tt
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 04/08/10 alle 09:44 via WEB
Forse perchè ci sentiamo onnipotenti, per immagine e somiglianza, e solo attraverso il tragico ci rendiamo conto invece della nostra finitezza e piccolezza e riusciamo ad apprezzare la bellezza della vita e dell'amore. Ciao Tramp!
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/08/10 alle 18:57 via WEB
Nonsmetto!!!! E’ vero anche ciò che tu dici, anzi lo confermano i grandi errori della Storia. Mi riferisco a Napoleone e a Hitler. Entrambi hanno commesso ciò che è stato considerato il più grande errore nella storia dei conflitti, ovvero l’invasione della Russia. Proprio il delirio di onnipotenza, oltre a tanti altri fattori, hanno portato a commettere st’errore madornale. Immagino l’angoscia de sti due personaggi al termine delle due disastrose campagne, l’assedio di Mosca e l’assedio di Stalingrado.In quei momenti avranno sicuramente compreso dove avevano mancato di equilibrio e di intelligenza, però il fatto tragico ormai era fatto e non si poteva porre rimedio. E , come tu dici, in quei momenti si saranno sicuramente sentiti piccoli davanti all’enorme portata di tali terribili eventi che la loro insaziabile sete di potere aveva causato. Il feroce dittatore nazista, che conosceva sicuramente la storia, aveva ripetuto lo stesso errore del condottiero francese! Grazie! tt
 
isolde6
isolde6 il 04/08/10 alle 09:55 via WEB
...e mi verrebbe da aggiungere: ci vuole la malattia per apprezzare la salute! non ho mai curato tanto tanto le mie ginocchia come adesso che ho dei problemi alle cartilagini. Così, nel mondo, adesso emerge quella che è la faccia oscura del profitto, del bieco interesse: conduce alla morte dell'ambiente... qualcuno lo aveva capito già prima, ma adesso è palese per tutti. Ciao Tramp! Is
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 10:08 via WEB
Cara Isolde, hai toccato il nocciolo della questione, nella quale per l’esattezza si possono distinguere due aspetti. Il primo riguarda la comprensione esatta di un bene conseguente ad un fatto tragico. Il secondo riguarda l’impossibilità di comprendere il concetto di Bene indipendentemente dal concetto di Male e quindi il Male come esistenza inevitabile e necessaria. Inoltre hai messo l’attenzione sul problema immenso dell’ambiente naturale e umano, che vengono da qualche decennio a questa parte, a cominciare cioè dal 1°° conflitto mondiale ( aggressivi chimici,napalm, fuoco atomico, deforestazione , incendi, manipolazione genetica, ecc…), continuamente violati nella loro più più pura e naturale manifestazione. Il fatto della salute fisica che con il passare degli anni o per un fatto contingente, va a remengo, può a volte si e a volte no, imputato all’uomo. Il fatto delle tue ginocchia o il fatto del calo dell’udito o della vista o della prestanza fisica, sono naturali conseguenze del rapporto genuino fra causa ed effetto ovvero l’avanzare degli anni conduce inevitabilmente al deterioramento della salute. Quindi il rapporto di causalità si presenta sotto il duplice aspetto di fatto volontario e non volontario. E alloraq il “bieco interesse” assieme al profitto a tutti i costi, sono la causa, l’effetto è la devastazione dell’Oceano unita al sentimento di rimpianto di un bene prezioso ormai perduto, quali posssono essere il paradiso terrestre del Golfo del Messico o l’incanto di una foresta rigogliosa. Le considerazioni , a questo punto , possono essere ancora innumerevoli ma alcune anche ovvie, quindi non mi soffermo ulteriormente. Grazie. tt
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 04/08/10 alle 10:25 via WEB
Purtroppo tendiamo a prendere tutto per scontato. Non ci accorgiamo di stare bene, felici ecc perché ci pare semplicemente uno stato normale. Solo quando la situazione cambia ci accorgiamo dell'amaro .. Triste ma vero. Ciao tt, ottima giornata a te!
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 10:09 via WEB
Proprio vero, cara eccomi. Diamo per scontate l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo,il pesce al mercato, la benzina per la macchina, l’amicizia di una persona alla quale non telefoniamo da qualche anno, ecc… poi a un tratto ci si accorge che qualche cosa di queste viene a mancare e allora il panico piglia il sopravvento.Pensa,m cara eccomi, come siamo ormai avvezzi al cellulare e al fatto di considerare pronte in tempo reale le comunicazioni con gli altri. Ma basta un satellite ch cade o un traliccio di un ripetitore cghe si guasta , per vedere improvvisamente svanire il dialogo immediato. Come erano difficili le comunicazioni una volta!! Occorreva andare a piedi per trovare una persona, farsi annunciare, ecc…. Oggi basta un niente per avvisare qualcuno di una nostra visita. E di questo passo potremmo dire tante di quelle cose, che non basterebbe un volume a contenerle!Grazie! tt
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 10/08/10 alle 22:32 via WEB
Che stanotte per te sia la notte .. stellata .. senza tragedie!!! Ciao tt
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 22:15 via WEB
Eccomi!!!!Lo è stata, bellissima e senza tragedie e ho visto alcune stelle cadenti. I desideri non li faccio! Non ci credo!! Grazie infinite!! tt
 
mpt2003
mpt2003 il 04/08/10 alle 12:30 via WEB
Forse capiamo tutto dopo perchè procediamo per contrari, perchè diamo tutto per scontato , tutto come già facente parte del pacco "vita", niente è invece scontato, niente ci è dovuto , niente nasce e viene sù così, solo l'erba trista (diceva mia nonna), tutto deve essere curato e avere le nostre attenzioni, e solo quando siamo privati di ciò che ci è caro capiamo quanto ci faceva bene e quanto era importante....ma ormai è perso, e a noi non resta che ri-cercare di riprenderlo......forse la vita delle persone è un procedere in una salita e ogni volta che si è raggiunti alla vetta , non accorgendoci nè assaporando il piacere di essere lì continuiamo a scivolare indietro? forse.....
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 10:10 via WEB
Mp!!! Tutto vero quell che dici. Varrebbe per te la mia risposta al commento della cara eccomi. Ma desidero aggiungere un aspetto un po’ più aderente al post, ovvero quello della PERDITA DELLA FIDUCIA. Fatto drammatico, enormemente triste e anche delittuoso. Puoi da te stessa comprendere quali siano i drammi conseguenti alla perdita della fiducia da parte di un coniuge, di un amico, di un datore di lavoro, di una persona che gentilmente ci ospita alla quale cerchiamo di infliggere un tradimento!!!!!Che poi, se scoperti in flagrante ad amoreggiare con l’altro coniuge, c’è da desiderare di sprofondare sottoterra!!! Avrai compreso perfettamente. In questi casi, ben che vada , succede di perdere l’amicizia, la fiducia e il non poter più frequentare quella casa nella quale trovavamo tanto affetto e gratificazione. Questo peccato è fra i più grandi e se non il più grande che si possa immaginare. L’esempio più calzante è il Canto XXXIV dell’Inferno Dantesco laddove Bruto e Cassio e poi Giuda, vengono continuamente triturati dai denti nella bocca di Lucifero. “ Quoque tu, Brute, fili mi” così disse Cesare al figlio adottivo Bruto che lo pugnalava!!! Il tradimento è il fatto tragico, la perdita della fiducia e il rimpianto del bene perduto è il fatto razionale conseguente. Questo peccato penso che sia esistito dall’origine del mondo. Tanto per rimanere sul poetico, pensa a Paride che ospitato da Menelao a Sparta, concupisce Elena e la rapisce. Argomento sconvolgente!!!!! Grazie! tt
 
venuss99
venuss99 il 04/08/10 alle 12:44 via WEB
....alooooooooooooraaaaaaaa.....trampulein....et turneeee al'ambra edla ghirlandeina^_^.....c'andam a toor un cafèèèè??????^_^ hihihihhihiihihihihiii buon giorno^_^
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 12:13 via WEB
Ciao, bellissima venuss!!! Prima o pio un piatto di tagliatelle ce lo mangeremo assieme! Ciao!tt
 
mpt2003
mpt2003 il 04/08/10 alle 15:07 via WEB
scusa, ma ogni tanto torno, perchè mi piace la musica che si sente......triste, ma molto bella........
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 12:17 via WEB
mp!! Grazie dell'apprezzamento!! Anche a me piace moltissimo e trovo che Zeffirelli sia un grandissimo maestro quasi pari a Fellini, e anche nella scelta delle musiche. Questo film lo considero il suo capolavoro!!!e anche uno dei film più riusciti al mondo da quando c'è il cinema!! Sarà perchè ci fa capire cos'è l'amore? Il Bardo ha avuto un degno sceneggiatore!!Ciao. tt
 
   
mpt2003
mpt2003 il 06/08/10 alle 13:31 via WEB
Sì forse è per questo e anche perchè l'amore di romeo e giulietta è l'amore per eccellenza, il primo amore , l'amore non sporcato da altre esperienze, da altri freni dovuti appunto dagli errori precedenti ed è puro, veramente una pagina bianca da scrivere con l'entusiasmo di due adolescenti.:) ciao! mp
 
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 04/08/10 alle 15:50 via WEB
Poni delle domande provocanti,mister Trampolino!Tu scrivi che la libertà si apprezza solo quando si perde! Ma io ti rilancio la provocazione: dimmi tu se chi ha un lavoro non lo apprezza se non lo perde?Io sono convinta che non è la perdita a farci apprezzare qualcosa,ma è l'infelicità che proviamo a non averla più a spingerci a ragionare e a rivalutare.Ciao
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 16:32 via WEB
Cara Villy, intanto benvenuta!! E’ la seconda volta che visiti il mio blog!! Sono lusingato. Tu dici :”… chi ha un lavoro non lo apprezza se non lo perde…” __Può essere, ma i motivi per cui non lo apprezza possono essere tantissimi: può non essere ciò che avrebbe voluto fare nella vita, può darsi cioè che gli sia stato imposto o dai genitori o dalle circostanze non proprio favorevoli;può causargli uno stato di malessere fisico e non può porre rimedio perché non trova altro, specie in tempi di carestia;può ricavare un salario inadeguato alla propria fatica e quindi si sente spinto a protestare e al limite accettare di perdere l’occupazione per salvare la propria dignità; ci sono donne che per conservare il posto di lavoro dovrebbero accettare e subire chissà” che cosa”(!!!!) e hanno il diritto di non apprezzarlo, ma non penso si pentirebbero qualora lo perdessero. Tu dici: “ …non lo apprezza se non lo perde…” ? Ma ti rendi conto della quasi assurdità della tua proposizione? Logicamente non può starsene in panciolle e protestare solo per il gusto di protestare o di fare il bastian contrario, perché succede pure che ricevere una mano vuol dire pretendere tutto un braccio e qui cadiamo nella logica tipicamente padronale!! Anzi ti dirò che la tua logica è proprio di natura padronale. Sarai mica un’imprenditrice??Poichè vedo che la tua affermazione è tipica di chi è abituato a comandare.Comunque non mi sembri di quelli che hanno nella mente il profitto per il profitto o di quelli che potrebbero dire” o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”. E poi di conseguenza succede che uno che già mangiava la pasta scotta, per non avere il rimorso di avere manco quel misero piatto ,è costrettosi trova ad accettare di averla forse ancora più scotta! Ti faccio solo l’esempio di chi lavora in miniera, o in Belgio, o in Cina o in qualsivoglia parte del mondo, ed è costretto a respirare l’aria pochissimo salubre e scavare senza le misure di sicurezza necessarie, o anche chi è costretto a lavorare sulle piattaforme marine per l’estrazione del petrolio!! E’ inutile dirti a cosa va incontro sta gente.E tu mi vorresti dire: “ …npon lo apprezza se non lo perde..”?Quando poi lo sappiamo tutti che la logica (generalmente, s’intende)del datore di lavoro è quella di guadagnare e guadagnare. C’è anche, naturalmente , chi s’accontenta del giusto guadagno e vuole per di più dare lavoro alla gente. Non so a quale categoria tu possa appartenere con quella frase. Mi auguro a quest’ultima! Grazie dell’intervento! tt
 
   
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 07/08/10 alle 11:18 via WEB
Grazie per il benvenuto.Cionondimeno trovo strano che tu non abbia letto bene il mio commento, che era la risposta alla tua domanda: "Ma perchè per poter capire appieno la vera valenza sublime d'una cosa,bisogna passare sempre attraverso il fatto tragico?".E io ti ho dato la risposta:"Tu scrivi che la libertà si apprezza solo quando si perde! Ma io ti rilancio la provocazione: dimmi tu se chi ha un lavoro non lo apprezza se non lo perde?Io sono convinta che non è la perdita a farci apprezzare qualcosa,ma è l'infelicità che proviamo a non averla più a spingerci a ragionare e a rivalutare.Ciao". Nella mia risposta c'era un punto interrogativo che tu non hai visto perchè avrai letto di fretta! Ho scritto: vuoi dire che chi ha un lavoro lo apprezza solo se lo perde? era questa la provocazione! E la risposta alla tua domanda invece è nell'infelicità che ci assale quando perdiamo qualcosa di buono o di bello a cui eravamo abituati ed è questa infelicità che ci porta a rivalutare quello che abbiamo perso e ad apprezzare! E ora che ti ho spiegato, dimmi tu per quale motivo mi fai tutte quelle domande strane sulla mia vita privata o professionale e perchè proprio a me! E' assurdo.Anche alle altre persone che scrivono fai il terzo grado?sei mica un poliziotto!!!!Mi auguro che leggi meglio questa volta.
 
     
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 08/08/10 alle 23:05 via WEB
Trampolino buone vacanze.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 05:50 via WEB
Villy!!!!!!!!La tua provocazione mi sembra OVVIA!!!!!! Ma chi è quell'energumeno che dopo aver perso il posto di lavoro si mette a ballare e a dar di matto per la felicità? Ma non esiste e sicuramente un moto quanto meno di tristezza e di rimpianto ce l'avrà, ripensando al bene perduto. E poi se la perdita del posto di lavoro è conseguente alla rivendicazione di un diritto non concesso da parte del datore di lavoro, altri che infelicità, e sarà l'orgoglio e la dignità a far da padroni. Insomma , cara Villy, mi sembri stare dalla parte dei padroni, in senso buono, naturalmente ma son sicuro che pure tu avrai i tuoi problemini. Comunque rimane il fatto che la provocazione è ovvia! Grazie della replica. A presto, se vuoi! tt
 
     
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 17/08/10 alle 15:43 via WEB
Sarà pure OVVIA ma tu continui a non capire,accidenti! C'è nella mia frase una ironia di fondo che tu non riesci a percepire! Tu hai scritto che per apprezzare bisogna passare SEMPRE attraverso il fatto tragico! E io ti contesto quel SEMPRE facendoti l'esempio di chi non ha bisogno di perderlo il lavoro per riuscire ad apprezzarlo.Quindi? quindi quel tuo SEMPRE non ci sta, va eliminato!E' chiaro ora? E non c'entra essere padroni o servi! perchè allora se tu attribuisci a me la categoria del padrone (sbagliando grossolonamente fra l'altro!) tu in quale categoria ti metti, in quella dei servi? perchè allora ti conviene al dì d'oggi essere in quella dei servi,magari anche ben pagati e che ha anche il coraggio di lamentarsi. Fossimo nell'800 ma al giorno d'oggi si lagnano solo quelli che sono ben pagati e non hanno un c...o da fare, mentre glki altri si sbracciano per tirare avanti la baracca o il baracchino.Grazie a te per la replica,ma spero che ora ti predisponi a comprendere.E' solo questione di buona volontà.A presto.Villy
 
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 04/08/10 alle 15:54 via WEB
Ah questa del DNA non me la perdo: perchè tu che scrivi di essere pugliese hai i geni della SacraCoronaUnita?ma va là!!leggi un po' Darwin!!Scusa se mi permetto ma spero che ti faccia piacere avere un contraditorio.Ciao
 
 
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 04/08/10 alle 15:55 via WEB
Oh no questa andava nel post precedente.La trascrivo.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 05:59 via WEB
Villy!!! Certo che mi fa piacere avere un contraddittorio, ci mancherebbe altro, stiamo qui apposta e mica per fare le belle statuine alla ricerca di nick, come vedo qualche volta fare!!! Ribadisco soltanto che la Natura non fa salti e i cambiamenti di carattere di un popolo, e anche di una persona, naturalmente sono lentissimi nel tempo.E poi i siciliani hanno il loro temperamento, del quale sappiamo quasi tutto, come i toscani hanno la loro martellante ironia e come i pugliesi hanno la loro grecità e i Dauni hanno la loro tristezza e gli inglesi hanno la loro imperturbabilità.Sono caratteristiche di stampo generale, poichè ci saranno le eccezioni naturalmente!E poi perchè ti sei risentita? avrai mica sangue siciliano nelle vene? E poi la Sicilia è la terra è più bella del mondo!!! Ciao!! tt
 
   
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 17/08/10 alle 15:47 via WEB
Ma quale contraditorio!questa è la cultura del sospetto,quello è così perchè siculo,quell'altro è cosà perchè è inglese,quell'altro è cosù perchè non ci capisce più! avrai mica sangue leghista nelle vene? Ciao a te!
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 23:07 via WEB
Villy!!! Ma guarda te!!! Ma quale sangue leghista!!! Io ho il sangue e basta, salentino e pure bollente!!! E' una caratteristica del Salento!!! Ma cosa vuoi uniformarci tutti?? Allora sei per la globalizzazione!! Ma guarda un pò!!! Cosa vuoi fare, vuoi togliere le nostre specificità etniche, la differenza fra culture, fra tradizioni diverse e preziosissime ? Preziosissime lo sono e proprio in quanto diverse!!! Non è razzismo, ma rispetto per le specificità!!! Pensa se al mondo tutti fossero come i siciliani, o come gli inglesi, o come gli arabi!!! In ogni etnia ci sono dei caratteri generali che la contraddistinguono, e in mezzo a sti caratteri ci sono quelli che escono dalla normalità perchè espressione del portare all'estremo determinate reazioni dell'animo!!!E' un espressionismo etnico, a dirla con un termine pittorico!!ma pensa tu se mi devo difendere dall'esere stato frainteso. Ma chi ha mai detto dei siciliani, o dei toscani, o degli inglesi o dei salentini, o dei napoletani? Ripeto: ciò che appare più evidente e che a torto caratterizza un'etnia o una regione,è un portare all'estremo determinate reazioni dell'animo, o manifestazioni, o la maniera di sentire l'orgoglio e la dignità!!! Insomma cara Villy, sei uscita fuori dai binari riguardo la comprensione del mio dire! Io sono del Salento, dove, se tu non lo sai ( non so di quale posto tu sia), si balla una danza strepitoisa detta " PIZZICA" il ballo per esorcizzare il morso della Taranta!Ebbene, da una danza etnica, quasi tribale, derivante da tradizioni ancestrali e da fattori di servaggio contadino, la globalizzazione sta riducendo tale danza a un prodotto commerciale, catapultato dalla World Music, suonata da strumenti modernissimi, che hanno snaturato brutalmente l'aspetto primigenio di tale ballo! Ma tu non puoi sapere ste cose!!Non ci posso far niente!! Grazie , comunque!! tt
 
     
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 18/08/10 alle 10:10 via WEB
Veramente le differenze catastrofiche fra popoli le hai poste tu in risalto e non io.Ed è in questo fatto che trovo la contraddizione: scrivi che in qualche modo le differenze ci salvano dall'essere tutti uguali, tutti per la guerra o tutti per l'odio, e poi nel tuo splendido post ci aggiungi quel SEMPRE che generalizza e globalizza più di qualsiasi globalizzazione. Io sto scrivendo contro il tuo pessimismo,contro il pessimismo generato da quel SEMPRE, che non lascia spazio alla speranza salvifica generata dalla religione o all'attesa di felicità generata dal benessere. Certo che per esserci incontrati da poco siamo già molto avanti nella lotta per farci comprendere ma non mi dispiace,dico il vero. Piuttosto che trovarmi in quei blog da piagnistei o da salamelecchi di pseudo amore, meglio qua.Sai essere provocante e propositivo, peccato per quella goccia di pessimismo!E poi ho trovato anche Silvio.Perroni che è da'ccordo con me nel combattere il tuo pessimismo.In altre parole spero che per il futuro sarai meno drastico e più possibilista.Una buona giornata.Villy
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 18/08/10 alle 11:32 via WEB
Villy!!! dalle mie parti, forse anche dalle tue, si dice:"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!". E' il tuo caso, mi dispiace dirtelo, ma quando ci vuole ci vuole. RIPETO PER L'ENNESIMA VOLTA: IL "SEMPRE" SI RIFERISCE AL FATTO CHE TUTTI GLI ESSERI UMANI, A QUALSIASI RAZZA O ETNIA APPARTENGANO, COMMETTONO ERRORI CON CONSEGUENTI ATTI TRAGICI. CIO' NON SIGNIFICA CHE LE DIFFERENTI TRADIZIONI, USI E COSTUMI, VENGANO A SCOMPARIRE CON IL VERIFICARSI DELL'ERRORE E DEL FATTO TRAGICO.VALE ANCORA A DIRE CHE NEL CASO SIA DOVUTO ALLA NATURA, ( MALATTIE, HANDICAP, ECC) E' GENERALE E SI FERIFICA OVUNQUE. DIFATTI LE MALATTIE E I TUMORI E LA MALARIA, E LE MORTI PER TUTTE LE ALTRE MALATTIE CON CONSEGUENTI SCOMPARSE DELLE PERSONE E DOLORI E PIANTI, SI VERIFICANO OVUNQUE SULLA TERRA SENZA DISTINZIONI DI LUOGO, DI HABITAT, ECC.... ORA HAI COMPRESO??? BASTA SPIEGARE STI CONCETTI CHE MI SEMBRANO COSI' SEMPLICI!!!MI DISPIACE ma mi sembra che tu ti stia arrampicando sugli specchi! Poi son d'accordo con te sui post da piagnisteo, ma tutti han diritto di dire tutto, di fare e disfare come si vuole. La libertà è sacra! un caro saluto e grazie! tt
 
     
Villy.orchidee
Villy.orchidee il 19/08/10 alle 21:16 via WEB
Ho capito che i miei commenti non ti garbano!Non ci posso fare niente!Ciao
 
Jonathandy
Jonathandy il 04/08/10 alle 15:58 via WEB
e dell'Amore non si butta niente. Un saluto caro Trampolino da Gionata.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 16:47 via WEB
Gionata, son felice della tua visita. Non si butta niente, hai ragione! L’Amore è un dono del Padreterno ai mortali e i doni si accolgono sempre con grandissima gioia! Grazie! tt
 
simona1808
simona1808 il 04/08/10 alle 17:57 via WEB
Caro tt tutto crea abitudine assuefazione il grande dono sarebbe svegliarsi ogni giorno con gli occhi di un bimbo..accogliere tutto con stupore reverenziale..non come tutto fosse dovuto ..con superficialità e altezzosità..Il confine che ha segnato il declino ? I troppi diritti se diventano terreno di coltura per pochi e incapacità di vedere quelli altrui..Doveri ne conosciamo? La parola si sta perdendo nella notte.. Chiediamo amore ma non sappiamo donarlo..chiediamo la pace ma conosciamo solo la guerra..chiediamo un mondo pulito ma lo sporchiamo ogni giorno ..Forse ci aspettiamo che tutto cada dal cielo..non sapendo che senza l'impegno ed il lavoro quotidiano..nulla si raggiunge..ne l'amore ,ne la pace, ne un mondo pulito.Un sorriso ^_^Simona
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 12:12 via WEB
Simona!!! Ma sei diventata na filosofa!!! Niente di è dovuto e tutto lo si deve guadagnare!!! Mai fosti più saggia!! Non si fa caso a ciò che abbiamo e che a volte è costato tanta fatica a chi ce lo dona. A quante cose non facciamo caso, manco al sorriso di una persona cara, manco alla carezza gentile, manco a un saluto anche se frettoloso! Tutto ciò che di buono riceviamo dagli altri è un dono grandissimo e gli va dato il giusto peso.Ma spesso lo riteniamo scontato il fatto di trovare sempre il piatto in tavola e la minestra pronta. L’ho capito quando ho incominciato a lavorare e guadagnare qualche soldo, allora ho capito come i miei genitori facevano fatica a tirare avanti e a insegnare a me e ai miei fratelli i sani principi.Non si riceve da ragazzi solo il pane ma anche gli insegnamenti. E poi la scuola!!!! La riteniamo scontata, riteniamo scontato entrare in lasse e trovare un prof che da una cattedra spiega, legge, insegna, suda a farsi comprendere e seguire, e spera di essere apprezzato e benvoluto…! Riteniamo scontato l’insegnamento, quello antico per noi e quello nuovo per i nostri figli. Occorre apprezzare ma per poterlo fare in modo consapevole occorrerebbe perderlo, non avere più un maestro, e allora si comprenderebbe il vero valore di una matita, di una penna biro, dell’inchiostro, di un libro, di un disegno, di quanta gioia possa dare uno strumento musicale, ecc…Ma sta passando tutto in cavalleria. Anche una cosa semplice ( non stupida!!) come la carta ha in sé una grandissima valenza!! Un foglio di carta per scrivere!!!! Giotto disegnava per terra e sulle pietre. Abbiamo carta a bizzeffe, nuotiamo nella carta, nuotiamo nelle matite nere e colorate, nei giornalini a fumetti, nei pupazzi di plastica,..tutto è scontato, anche trovare il pane o il latte tutte le mattine o gli spaghetti dal fornaio. Insomma ho colto il tuo splendido pensiero e ho cercato di condirlo con qualche altra cosa, ma soprattutto con il concetto di spreco, questo spreco che impazza furioso, in trutti gli angoli del pianeta, …Forse siamo nel periodo delle vacche grasse? Ma allora se questa è la causa, quale sarà l’effetto?E’ scontato e quindi non lo scrivo! Ciao e grazie! tt
 
Salento_mare
Salento_mare il 04/08/10 alle 19:29 via WEB
Ciao tt, nel tuo descrivere gli orrori di qst mondo ti sei scordato d'inserire lo stato semicomatoso dei popoli, in primis quello italiano..
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 16:46 via WEB
Salento!!!! Verissimo quel che dici!! Ma farei un distinguo frav popoli e popoli: ovvero ci sono popoli che solo ora hanno visto le matite, le penne e la penicillina e quindi sono completamente in balia di sporchi profittatori, sfruttatori e dittatori. E fin qui lo stato semicomatoso , anzi nel loro caso, direi comatoso, è quasi comprensibile e scusabile. Ma se parli di noi, popoli dell’Europa, fra cui noi italiani, l’aver ceduto il secolo scorso alle lusinghe imperialiste di uno o più dittatori, direi che non ci siano scusanti. E in questo caso il fatto tragico ha generato la gioia di un periodo di quasi pace e di tranquillità! Ma il diavolo è sempre in agguato poiché , come dice Platone, la mollezza dei costumi conseguente ad un lungo periodo di pace e di benessere , porta inevitabilmente allo scontro bellico.Grazie! tt
 
Salento_mare
Salento_mare il 04/08/10 alle 19:31 via WEB
..pardon! nn ho risposto al tuo quesito: ebbene si, credo sia necessario il "tragico" per risvegliare un valore..
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 18:55 via WEB
Caro salento, continuo portando il discorso sul meno tragico. Forse spesso pur essendo in dolce compagnia, oppure impegnati in discussioni poco tranquille o distratti da sollecitazioni poco nobili, non ci accorgiamo della bellezza di un tramonto o del sorgere dell’aurora o di spettacoli sublimi come il riflesso della luna sulle onde del mare. Intendo dire che manifestazioni immense in cui la Natura mette tutto il suo impegno per sembrare nobile e grandiosa, passano osservate con un’occhiata o al peggio inosservate, completamente inosservate. Ci sono dei quadri che rappresentano battaglie cruente e furiosi combattimenti mentre il cielo che sovrasta la scena è d’una bellezza assoluta, con sole e stracci nuvole bellissime, campi colorati, alberi meravigliosi, e il tutto mentre lotte ferocissime sono in atto fra gli umani. Sembra quasi che il pittore voglia mettere in evidenza il contrasto efficacissimo fra l’evento naturale e quello umano. Che poi in effetti questo succede nella realtà esattamente come il pittore ha voluto rappresentare il tutto. Tutto ciò che è fatto tragico o azione malvagia, assassini, omicidi, orrori dell’Olocausto, battaglie terribili sul mare, nel cielo e sulla terra, tutto questo avviene mentre la Natura fa di tutto per mostrare la meraviglia delle sue manifestazioni. Sarà il fatto tragico a risvegliare certi valori? Credo anch’io di sì! E allora potrei dire che laNatura non è matrigna!! Siamo noi a essere cattivi figli! Grazie! tt
 
mandalai
mandalai il 04/08/10 alle 22:49 via WEB
L'amore, l'amore... logora chi NON ce l'ha :( ciao amico mio e buone vacanze da anto @@@@@@@@@@@@@@
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 06/08/10 alle 16:49 via WEB
Mandalai!!!! sei stata carinissima ad affermare sta cosa. Son d'accordo con te!!! Completamente! Ti auguro tantissimo amore!!!Avrei qualche altra cosa da aggiungere, ma forse più in là!Per ora, un caro saluto! tt
 
rosa.ormoso
rosa.ormoso il 06/08/10 alle 19:27 via WEB
....uhhhhh.... E' sparito il mio commento!!!! Va beh, dai, vuol dire che ripasso... Ma ora almeno voglio augurarti un sereno fine settimana. Ciao, Tramp... e buona serata!
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/08/10 alle 19:22 via WEB
Porca vacca! M'è sparito il commento pure a me, m'ero dimenticato di verificare che l'avesse preso, e dato che ci misi parecchio a scriverlo... eheheh... Ti sei salvato Tramp! Ora mi tocca sintetizzare... Basta una frase:
<bt> Quando la smetteremo di scegliere i piaceri e le passioni invece che la conoscenza, allora forse impareremo ad evitare i "drammi".

Oltretutto solo la conoscenza dona i massimi piaceri, ed è essa stessa la passione più intensa. Ma questo è un segreto riservato a quei pochi che sanno di cosa parlo. E che non mi si accusi di essere presuntuoso, che tanto già lo so. ;-) Un saluto Tramp.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 08/08/10 alle 09:05 via WEB
Silvio Perroni!!!!!! Intanto sei il benvenuto da ste parti!!! il tuo pensiero speculativo non demorde, a quanto vedo. Però in questo caso è deragliato, secondo me, anzi sicuramente!!! E cosa vuoi eliminare dalla vita le emozioni, l’istinto, il percepire con i sensi,i drammi dell’anima,le gioie, le preoccupazioni, ecc.. a favore della sola conoscenza? Ma cosa c’entra il problema della conoscenza con il mio post, laddove si parla esclusivamente di fatto tragico e di ragione? Ma cosa vuoi evitare i drammi??? E che ci vuoi ridurre solo a materia cerebrale, ottima ma grigia quanto basta? Se una ragazza va in discoteca e dopo svariati balli e bicchieri d’alcool, quando esce dal locale con uno appena conosciuto, gli cede e perde la sua verginità alla quale mettiamo il caso, ci teneva tantissimo,non pensi che quando spariscono i fiumi dell’alcool, lei possa rimpiangere il suo stato precedente la serata e farne un dramma poiché sarebbe stato meglio donarsi a un ragazzo di cui fosse stata innamorata ? E’ un esempio banale, lo so, ma può succedere! Per una donna può capitare pure di decidere di abortire e poi magari pentirsi amaramente perché un figlio sicuramente sarebbe stato un dono del Padreterno!Può darsi pure di non doversi pentire affatto, naturalmente!Può pure capitare di voler imporre o peggio ancora , imporre al figlio una professione, contro la sua volontà e le sue inclinazioni e poi vederlo infelice tutta la vita e quindi pentirsi amaramente di avergli fatto fare un percorso di vita assolutamente non consono a lui. Può capitare di giocare d’azzardo e perdere in una serata l’intero patrimonio e in questo caso c’è veramente da dannarsi l’anima. E sto fatto sai quante volte è successo e succede tuttora? Non si apprezza quel che si ha se non quando si perde. Quindi tu dici che occorre applicarsi al pensiero speculativo e così si evitano i drammi! Ma non siamo mica fatti di so cervello! Siamo un insieme di anima e corpo. La tua riflessione , a mio avviso, non solo non è aderente al post ma contiene una preposizione assolutamente inattuabile!Questo è il mio pensiero! Comunque grazie del tuo intervento! Ciao. tt
 
   
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 09/08/10 alle 03:46 via WEB
Ammazza quanto hai scritto! E ammazza quanti esempi che hai fatto. Ora mi tocca dimostrarti cosa c'entra la mia frase col tuo post e con ogni tuo esempio... Uff... ;-)
Dunque... vediamo un pò... Seguo e rispondo alle tue frasi una per una...

Pensiero speculativo? Perchè lo definisci speculativo? Non mi pare si possa dedurre sistematicamente che il mio pensiero sia speculativo, a partire da quell'unica mia frase. Potrebbe essere, certo, ma ritengo sia una ipotesi alquanto azzardata, non credi?
E vediamo se riesco a dimostrartelo.

Perchè dici che io vorrei eliminare dalla vita le emozioni, l’istinto, il percepire con i sensi,i drammi dell’anima,le gioie, le preoccupazioni, ecc.. a favore della sola conoscenza? Non mi pare di aver detot questo. Anzi, ho aggiunto che la conoscenza è il piacere e passione più intensi tra tutti. Forse avrei dovuto aggiungere che con la conoscenza, la consapevolezza, tutte quelle belle cose che hai elencato prima non solo si vivono come e meglio che se non si avesse conoscenza, ma addirittura si vivono molto, ma di molto più intensamente, perchè se ne conoscono le cause ed i significati profondi, piuttosto che viverle, come spesso accade, inconsapevolmente.
H l'impressione che tu contrapponga i piaceri, le gioie, e tutto ciò che c'è di bello nella vita alla conoscenza, come se scegliendo l'una ci si dovesse obbligatoriamente privare di tutit gli altri.
Non ho inteso questo. Il senso della mia frase era sottilmente diverso, ed ora te lo spiego meglio.
Molto spesso nel corso della nostra vita ci capita di dover scegliere se dedicare del tempo ad approfondire determinate conoscenze, a tentare di rispondere ad alcuni dubbi o perchè che ci balzano alla mente, oppure impiegarlo in qualcuno dei piaceri che la vita ci offre, piaceri dei quali spesso non ne conosciamo provenienza e significato, e quindi le conseguenze del goderne, ma che possiamo comunque godere.
C'è chi sceglie quasi sempre per la conoscenza, chi sceglie un pò una un pò gli altri, e chi invece, e ritengo questi ultimi siano la grande maggioranza, scelgono molto più spesso i piaceri piuttosto che la conoscenza.
Questa scelta porta a due conseguenze importanti: la prima è che ogni secondo che potrebbe essere dedicato ad acquisire conoscenza viene invece investito in altro, quindi si protrae il tempo in cui si vive senza sapere cosa si è e cosa si fà. La seconda conseguenza è che i piaceri che scegliamo, e in generale le azioni che compiamo, le decidiamo con conoscenza limitata, quindi rischiamo molto, non conoscendo a fondo le conseguenze delle nostre scelte, e spesso infati ne restiamo invischiati, dovendo pagarne i danni. Spesso si tratta di danni che coinvolgono noi stessi, altre volte coinvolgono anche altri, a volte creiamo guai veramete seri tutti da soli. Molti dei guai che ci causiamo dipendono dalla sommatoria delle mancate conoscenze delle popolazioni. questo per esempio è un periodo che mi sembra dipenda molto dalla nostra indifferenza, o ignoranza, se vuoi.
Scegliendo invece prevalentemente la conoscenza, possiamo arrivare ad un punto tale di conoscenza, di consapevolezza, che ci permette di godere di quei piaceri, di fare le nostre scelte, in modo opportuno, tale che le conseguenze delle nostrre scelte non portino dei guai a noi stessi o agli altri. Ma sopratutto, proprio perchè ne conosciamo l'essenza, possiamo godere di quei piaceri, e tutto il resto che hai elencato tu, con intensità maggiori, cogliendone tutti gli aspetti.
La ragione permette di acquisire reale conoscenza, ricercando le informazioni giuste. Questa conoscenza permette di evitare i drammi, il fatto tragico, facendo le scelte corrette, piuttosto che scelte che portano a guai come quelli di Giulietta e Romeo, e tanti altri. La ragione ti fa comprendere il valore di una ricchezza che possiedi, come la libertà o l'amore di una donna o l'aria pura, prima che tu possa perderla. Ecco la chiave della mia frase.
La ragione, e quindi la conoscenza che ne deriva, non sono solo materia cerebrale, ma parte del tutto. Se la nostra vita è condotta dalla ragione, dalla conoscenza, allora anche i piaceri di cui godremo ci eviteranno di portarci al fatto tragico, che invece sempre accade quando si scelgono i piaceri senza cognizione di causa, o quando si agisce impulsivamente senza aver imparato a conoscere la propria aggressività, le sue origini, e come controllarla.
Una ragazza che va in discoteca e dopo svariati balli e bicchieri d’alcool, quando esce dal locale con uno appena conosciuto, gli cede e perde la sua verginità alla quale mettiamo il caso, ci teneva tantissimo, è per l'appunto una incosciente, ovvero senza conoscenza. Non vedo quale altra definizione le si possa dare, non credi? E per l'appunto, essendo senza conoscenza, sceglie di ficcarsi in situazioni delle quali non ne conosce i possibili esiti, oppure, anche conoscendoli per sentito dire, sceglie di rischiare, perchè attratta dal motivo per cui i giovani vanno in discoteca e si ubriacano, senza però conoscerlo a fondo, e quindi indifesa rispetto ai possibili danni.
Meglio faceva a decidere di non andarci, in discoteca. Oppure, meglio faceva ad andarci e a non bere tutti quei bicchieri di alcool. Non credo che esista nessun giovane che non sappia le conguenze del bere troppo alcool, no? Eppre lo fanno, perchè peferiscono scegliere il piacere che dona e dimenticare la "conoscenza" delle conseguenze del bere. Ecco un esempio di scelta dei piaceri piuttostoche della conoscenza. Per esempio. Ma possiamo ragionarci ancora sopra, a quesrto esempio.
Conoscendo i pericoli dell'alcool, ma no volendo perdersi questo estremo piacere di ballare appiccicati gli uni agli altri, senza potersi muovere adeguatamente, sudaticci e mezzi soffocati per mancanza d'aria, e coi timpani fracassati, per di più rintronati dall'alcool, questa ragazza avrebbe potuto prepararsi prima, sperimentando in ambiente "sicuro" gli effetti dell'alcool, da sola o con persone fidate, imparando a conoscerlo così, a conoscere se stessa rispetto all'alcool, imparare a percepire il proprio limite di resistenza, ed ancora imparare a mantenere in qualche modo salda la ragione anche con qualche bicchiere in corpo.
Con questa esperienza forse avrebbe avuto la capacità di evitare di donare la sua verginità ad uno socnosciuto, non trovi?
E ancora, conoscendo le possibili conseguenze del bere, ed il rischio del farlo trovandosi in campo aperto, in mezzo ad estranei di tutti i tipi, avrebbe potuto uscire con amici adeguati, dei quali almeno uno "sacrificato" al restare sobrio, e col compito di sorvegliare gli altri, oltre che magari di riportarli a casa sani e salvi.
Così forse, nel momento in cui lei avesse conosciuto un straneo indiscoteca, quell'amico/a sarebbe intervenuto per evitare l'irreparabile.
Ed ancora, visto che ci teneva tanto alla sua verginità, ma visto anche che sappiamo tutti quanto potente sia il sesso, avrebbe potuto decidere di fare col sesso come con lalcool, ovvero di averne esperienza, per quanto possibile rimanendo vergine (ehehe), in ambiente "sicuro", da sola o con persone... emh... fidate... :-) Una tale conoscenza, magari unita all'altra, le avrebbe forse permesso di comprendere quando dire basta ai bicchieri o a quella conoscenza che le avrebbe poi tolto la verginità.
E mi fermo quì, perchè ne potrei dire altre, ma credo che riguardo a questo esempio dovrei aver dimostrato come la conoscenza, dell'ambiente della discoteca, degli effetti dell'alcool, del sesso, avrebbe potuto evitare l'inevitato. Ma tutot sommaot basta quella mia primarisposta, ovvero che quella ragazza è una "incosciente". Cos'altro vuoi dirle? E qual'è il significato della parola "incosciente", se non mancanza di conoscenza? :-))
Infine, quello sconosciuto che ha approfittaot di lei sapendo che era ubriaca, non lo ritieni un "incosciente"? Chi, avendo un minimo di sale in zucca, farebbe l'amore con una ragazza appena conosciuta e ubriaca, se non un incosciente? Oppure un altro ubriaco come lei, che come lei non ha voluto tener conto degli effetti del bere, nè della potenza del sesso.
Altro esempio chiaramente dipendente dalla "incoscienza".
Sappiamo tutti che a fare l'amore si "rischia" di restare incinte.
Se non si è pronti ad affrontare questa evenienza, meglio evitare allora di crearsi le situazioni tali da arrivare al punto di far l'amore, no? Oppure, meglio prevenirsi adeguatamente, informandosi correttamente su tutte le possibilit di contraccezione. Ed anche lì, torna utile l'esperienza del sesso in ambiente "controllato".
Quella donna dovrebbe anche cercare di acquisire conoscenza su come intuire se l'uomo che ha di fronte è capace di collaborare al fine di evitare che resti incinta oppure no.
Ma potrebbe anche capitare che venga stuprata in una situazione effettivamente imprevedibile.
In questo caso il problema è diverso.
Per questa donna in questo caso il fatto tragico è giunto, e obiettivamente non poteva evitarlo.
L'aspetto della conoscenza per evitare quel fatto tragico ora passa però dalla parte di chi lo ha causato, cioè dello stupratore.
Ovvio che chi stupra commette violenza, e chi commette violenza su altri non conosce se stesso, gli altri, e le conseguenze delle sue azioni, ancora più di quella ragazza della discoteca e della donna che resta incinta per non essersi premunita.
In tutti questi casi si tratta sempre di "incoscienza". E come vuoi chiamare quella madre che forza il figlio ad una professione contro la sua volontà, se non una "incosciente"?
Stessa cosa per il gioco d'azzardo. Sappiamo tutti che può diventare peggio di una droga, peggio dell'alcool, valgono quindi le stesse considerazioni. Meglio evitarlo, oppure meglio imparare a conoscere il gioco d'azzardo per gradi, riducendo i rischi al minimo, un pò come per l'alcool e per il sesso, in ambiente "controllatro" e con persone "fidate", "amiche".
Quindi, secondo me, sempre seguendo il filo della tua risposta, chi si rende conto di quello che aveva solo quando l'ha perso, è semplicemente un "incosciente", uno che non ha ragionato a sufficienza su ciò che aveva quando l'aveva, non si è mai fermato a pensare, ad immaginare, la sua vita senza quel bene a cui teneva, preso da altri interessi, piaceri, ecc...
Quindi, non ritenendo il mio pensiero speculativo, non dico, come hai scritot tu, che occorre applicarsi al pensiero speculativo per evitare i drammi. Dico che occorre conoscere. Spero che ora tu sei d'accordo con me che la mia affermazione è inerente al post.
Quale sia la preposizione inattuabile e perchè sia inatuabile, questo non mi pare tu me lo abbia spiegato, o forse mi è sfuggito.
Spero di essermi chiarito ora.
Un saluto Tramp.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/08/10 alle 16:16 via WEB
Caro amico mio!!! Caro Silvio!!!Ma allora tu insisti e lungamente, da quanto vedo!!! Tu fai parte o anche sei fra i fondatori della filosofia del " se" e del " ma"!!!!! Se quella ragazza avesse saputo.... se non avesse bevuto... se quell'uomo avesse scelto di non giocare d'azzardo... se ci avesse tenuto alla sua verginità... se...se ...se...ma...!!! Ma a che gioco giochiamo, caro Silvio?? L'inferno è lastricato di buone intenzioni. Ma non ti pare che a sto mondo esistano pure le tentazioni e pure fortissime davanti alle quali tutte le buone intenzioni o propositi vanno a farsi benedire e provocano l'atto tragico e dopo il pentimenjto e il rimpianto per il bene perduto??? Ma penso che tu sappia che la stessa Bibbia, il libro dei libri, inizia co sto peccato e la cacciata dal paradiso terrestre con la perdita dello stato di grazia! Tu hai ragione sulla conoscenza. Difatti il serpente dice a Eva: "....No, voi non morrete!Anzi Dio sa bene che , in qualunque giornone mangerete, si apriranno i vostri occhi, e sarete come Dei, avendo la conoscenza del Bene e del Male!..."___E cosa han fatto Adamo ed Eva? Hanno mangiato la mela!!! E ti pare che se Eva ha peccato, non possa peccare la ragazza della discoteca e che se <Adamo ha peccato non possa peccare il giocatore d'azzardo, e così via???? Ecco quello che volevo dire con il mio post: il fatto tragico che fa perdere un bene e nel contempo fa acquisire la conoscenza della sua preziosità!! Cioè parto dal concetto che si cede alla tentazione e non che sarebbe meglio che non si cedesse, della serie " se nonj avesse bevuto... se non avesse giocato... se avesse saputo.. era meglio che si dedicava ai problemi della conoscenza ... dello speculare sui problemi della conoscenza... ( che poi era questo il tuo intendimento, vale a dire che a sto mondo è meglio che ci dedichiamo alle attività di pensiero , che sono di gran lunga più interessanti, ecc.. e poi hai raddrizzato il timone, portandolo sulla conoscenza di ciò cui si può andare incontro...INSOMMA MI HAI CAPITO!!!). Ecco perchè il tuo commento non era inerente al post ma solo ad una tua volontà di esporre na tua riflessione quasi a voler dire voler dire " Quant'è più bello praticare le attività di pensiero...ecc...che non dedicarsi al gioco d'azzardo o andare in discoteca..ecc"__ Ma ripeto di buone intenzioni è lastricato l'inferno. CHissà perchè esistail concetto di penenitenza e di perdono in seguito ad una confessione, come dice la Chiesa. Ti pare che la <Chiesa non sappia ste cose? e allora perchè avrebbe inventato il sacramento della confessione? ma SOPRATTUTTO PERCHE' IL PADRETERNO A DOVUTO MANDARE IL SUO UNICIO FIGLIO SULA TERRA A FARSI UOMO E A MORIRE SULLA CROCE AL SOLO SCOPO DI RISCATTARE L'UOMO DALLA SUA COLPA ORIGINALE E RIDARE LO STATO DI GRAZIA??? Questo è il ragionamento da seguire. Comunque ti ringrazio della tua riflessione!! tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 09/08/10 alle 19:22 via WEB
Caro Tramp, non è che insisto. Se vedo che mi hai male interpretato mi sembra buona cosa spiegarmi ulteriormente.

Tutti quei "se", come dici tu, sono quei "se" che permettono alla maggioranza delle persone di non finire come quella ragazza, quella donna, Romeo e Giulietta, ecc...

Non mi pare che quasi tutte le ragazze finiscono in discoteca ad ubriacarsi, appartarsi con degli sconosciuti, e donare loro la verginità, no? Ragazze che si comportano così hanno già dei seri problemi per conto loro, altrimenti non sceglierebbero l'incoscienza. Tu invece la metti come se quello che ha fatto quella ragazza dosse una cosa normale. E questo secondo è una forzatura.

A me non pare di essermi attaccato a buone intenzioni, ma di aver mostrato metodi validi per evitare le "tentazioni", come dici tu.

Premesso che è ovvio che le "tentazioni" esistono, e che le persone ci cadono, condivido ovviamente il fatto che molti di quelli che perdono un bene si accorgono della sua importanza solo quando lo hanno perso.

Ma che il riconoscere l'importanza di quel bene accada solo a condizione di perderlo, come sembra si voglia intendere da questo post, allora no, su questo concetto non sono d'accordo. Non siamo tutti stupidi, o "incoscienti".

E le differenza tra chi cede alle tentazioni e chi non cede, o cede in modo oculato, sono due.

Una è quella che hai richiamato tu, ovvero credere cecamente ad una "religione" che ti faccia stare lontano da quelle tentazioni.

L'altra è quella che preferisco, ovvero la conoscenza di quelle tentazioni.

Sono entrambe valide, ma la prima ti rende schiavo di altri uomini che ti dicono in cosa devi credere e cosa devi fare nella tua vita.

La seconda invece secondo me dona la libertà, la consapevolezza, la realizzazione dell'essere umano così come Natura desidera.

In effetti, guarda caso, la stessa Bibbia mette l'uomo in condizione di scegliere tra la conoscenza e il fidarsi di Dio, mostrando come la conoscenza sia il disastro dell'uomo. Ma la Bibbia è un libro, scritto da esseri umani parecchio tempo fa, arrivato a noi dopo svariate traduzioni e passa parola, e tu sai che c'è un gioco, tra i bambini, nel quale si comincia con una frase sussurrata all'orecchio di uno, per poi arrivare alla fine della catena spesso completamente travisata.
Chissà come era scritto quel racconto in origine, e chissà cosa volesse ire realmente. E chissà se era giusta pure la versione originale, e chissà quali erano i reali scopi di chi ha scritto quel libro... Troppi dubbi sulla Bibbia. Se devo leggerla, meglio che me la leggo tenendo salda la ragione, e andando a cercare quei messaggi, che pur ci sono, ed anzi sono importantissimi, i quali risuonando di buon senso alle mie orecchie e alla ragione, mi permettono di comprendere ciò che di buono ancora è rimasto in quel libro. E non ti stà parlando uno che non l'ha letta. Guarda il mio profilo, è il primo libro tra quelli che preferisco. Non vedo molti altri che lo hanno indicato come tale, ani, finora non mi pare di averne visto nessuno.

Che poi dubiti che il mio vero intento era questo che ti ho spiegato col precedente intervento, ma solo un tentativo di raddrizzare il tiro, beh, se pensi questo mi dispiace, primo perchè dubiti della mia onestà intellettuale, e secondo perchè, con tutte le spiegazioni articolate e dettagliate che ti ho dato, avresti dovuto comprendere che c'è anche molto di più dietro cià che ti ho scritto, che non si tratta di una semplice correzione di tiro, ma proprio di quello che intendevo dire.

Comunque, anche ammettendo che fosse una semplice correzione di tiro, ho scritto qualcosa di ben preciso, e l'eventuale motivo della correzione di tiro non è sufficiente per evitare di discuterne.

E così continui a farmi dire cose che non ho detto, come ":.. a sto mondo è meglio che ci dedichiamo alle attività di pensiero , che sono di gran lunga più interessanti...".

Ovvio che se questa è la tua intepretazione di quello che ho scritto, col tuo post concordo che non c'entra nulla. Ma non è quello che intendevo dire. Quì è questione di buona fee nell'altro, e se questa non c'è è difficile intendersi.
Ma ti dò ancora una possibilità, perchè la logica può aiutare in questi casi. Ipotizza che sia come dici tu riguardo alla mia prima intenzione. Nella mia spiegazione successiva do un altro concetto però, e l'hai riconosciuto pure tu, visto che hai scritto che ho corretot il tiro. E allora parliamo di quel secondo concetto, ovvero di come evitare le tentazioni conoscendole.
Ma ho aggiunto anche un altro concetto, che tu hai sottovalutato, e che invece secondo me è importantissimo, perchè permette proprio di risolvere alla fonte il problema delle "tentazioni" che portano poi ai drammi.
Il secondo concetto che ho espresso è che non c'è necessità di evitarle, quelle tentazioni, quei piaceri, ma solo di "informarsi" prima, di conoscerli prima, in modo di poterne godere senza danni.
Ovvero, per evitare i "drammi" sarebbe sufficiente avere un poco di pazienza, avvicinarsi alle tentazioni come fanno i gatti con la preda, annusarle, attingerne poco a poco, per cominciare a conoscerle, scoprire di quelle tentazioni ciò che si può prima di incappare in quei famosi drammi, insomma, "conoscerle".
Questa pazienza, questo temporaneo rinvio del godimento di quel piacere in favore del tempo da dedicare alla sua conoscenza, e ai danni che può causare se non goduto in tempi e luoghi e modi corretti, è secondo me la risposta a questo post. E non mi pare un concetto da poco o non inerente.

Se invece tu vuoi semplicemente ribadire che spesso ci si accorge del valore di un bene solo dopo che si è perso, senza sviscerare il concetto nella direzione positiva del come evitarlo, e quindi imparare a scoprire l'importanza di quel bene prima di perderlo, a patto che si utilizzi la parola "spesso", e non "sempre", ok, ci stò, ma va in contrasto con la tua domanda finale:

"Ma perchè per poter capire appieno la vera valenza sublime d'una cosa , bisogna passare sempre attraverso il fatto tragico?"

Vogliamo ricominciare da capo e fare un passo alla volta?

Ok, e allora ti contesto quella parola, "sempre", e ti chiedo di dimostrare che è così, mentre io invece ritengo che "a volte" sono necessari i drammi, ovvero proprio quando è mancata la conoscenza, mentre più spesso non ce ne è bisogno, perchè la ragione, il buon senso, ci fanno comprendere il vero valore di un bene prima di perderlo.

Se poi volevi portare il discorso sulla "assuefazione" a quel bene, tale da farne dimenticare il valore, allora possiamo anche affrontare questo, di discorso, ma io l'ho saltato a piè pari, che tanto anche su questo aspetto finisco per risolverlo con la "conoscenza" come soluzione.
E se infine vogliamo discutere delle indicazioni della Bibbia, riguardo ad Adamo ed Eva, e del Vangelo, riguardo al motivo per cui Cristo sarebbe sceso in terra, come lasci intendere tu dal maiuscolo di tuoi riporti, allora prepariamoci, perchè sarà una lunga battaglia.
Se mi dai l'ok ti rispondo, ma sai a cosa andremo incontro vero? ;-)

Una ultima precisazione, sull'errore, la confessione, l'ìespiazione ed il perdono, visto che li hai citati. La Chiesa non ha inventato nulla. L'errore, inteso come azione che ha causato il "dramma", è un concetto che esiste di per sè, a prescindere dalla chiesa, la quale invece ne dà un senso "peccaminoso". La confessione, per quanto ne so, in origine era semplicemente, tra i cristiani, il raccontare in pubblico l'origine dei propri guai o di quelli causati agli altri. E in pubblico, non in privato. La "privatizzazione" di questo importantissimo gesto è opera della chiesa cattolica. La "pubblicità" del gesto permette di portare a conoscenza della comunità, attenzione, "conoscenza" ( e quindi torniamo al mio discorso, che se continui a ritenere una correzione di tiro allora sei proprio tosto, eheheh), le cause di quanto ha portato guai e disgrazie alla comunità stessa o a singoi individui. Ma anche semplicemente portare a conoscenza degli altri di cosa accade nei pensieri dell'individuo.
E mi pare ovvio, anche se puoi confutarmelo, che tutto ciò ha semp're a che fare con il concetto di acquisire conoscenza, su se stessi, sugli altri, sulle cause dei guai, al fine di evitare di caderci o ricaderci, e comportarsi "rettamente".
Sul perdono non ne parlo quì, altrimenti si apre un capitolo a parte che veramente stavolta esula dal post, ma sulla espiazione, che spesso si dimentica che è necessario tassello di questo percorso, qualcosa la devo dire.
Ogni guaio combinato porta danni. E questi danni qualcuino prima o poi li paga. L'espiazione è necessaria e dovuta, al fine di evitare che quei danni vengano pagati da chi non c'entra nulla. Ma soprattutto, al fine di liberare chi ha commesso il fattaccio dalla colpa che altrimenti lo perseguiterebbe per la vita, perchè non basta il perdono, è necessaria anche l'espiazione. E sia chiaro, non intendo una espiazine qualsiasi, tipo dire 2.000 Ave Maria, ovveor distaccata dal fattaccio in sè. L'espiazione deve riparare il danno commesso, e quando non è più possibile, allora consiste nel farsi carico delle conseguenze di quel fattaccio, cercando di ridurle al minimo, e di non trasferirle ad altri.
Come vedi, anche i primi cristiani tendevano alla conoscenza. E la chiesa cattolica invece ha trasformato questo importantissimo concetto della confessione in modo che perdesse il suo valore profondo e utile, impedendo la conoscenza.

Beh, non ce la faccio più a scrivere. Quindi ti saluto quì. A presto Tramp.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 10/08/10 alle 18:56 via WEB
Caro Silvio, grazie della tua replica. Vedo che continui a battere il solito chiodo. Tu hai contestato quel “ sempre” messo in relazione al “"Ma perchè per poter capire appieno la vera valenza sublime d'una cosa , bisogna passare sempre attraverso il fatto tragico?"___ Ma è proprio in quel “ sempre “ il senso del mio post teso a significare che tutti , dico tutti siamo soggetti ad errori e tutti ne abbiamo commessi o li commetteremo prima o poi. Ricordiamo quel sublime “ Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”__ E tu mi vorresti dire che se conoscessimo, se sapessimo, ecc non commetteremmo nulla? Allora insisti veramente? E perché non ti rendi conto che tutti abbiamo l’infelicità latente o manifesta conseguente agli interrogativi sul perché dell’esistenza. E tutti desideriamo qualcosa di piacevole anche se peccaminoso, sapendo di doverlo pagare a caro prezzo. Anche il Cristo sulla croce, come in quel film dell’Ultima Tentazione, penso abbia desiderato poter vivere la grandiosità della vita terrena relativa alla sua natura anche umana. Pensi che alla fine della vita non avremo TUTTI un moto di rimpianto per tutto ciò che non si è vissuto??? E con la testa sul cuscino e gli occhi persi contro la parete, rimpiangeremo ciò che non abbiamo avuto di bello per aver privilegiato o ceduto a qualche tentazione contingente? E poi pensa che la vita stessa è legata a un filo e in un attimo… puff… sparisce tutto, senza rimedio. Pensi che la felicità sia di questo mondo? Dice Saffo: “ …e tu vivi felice , se felice visse in terra nato mortal..” (Leopardi). Tutti, chi prima chi poi, chi più chi meno, sono preda del rimpianto. Non sono pessimista, ma questo per dirti, amico mio, che il tuo dire è intriso di idealismo ( non so che significato tu dia a questo termine), nel senso che pensi che se conoscessimo, se pensassimo, se immaginassimo prima, se.. se… e insisto.. le cose andrebbero diversamente. Invece devi sapare che tutti sappiamo perfettamente ciò che facciamo e nonostante questo la facciamo. Della serie” video bona sed peiora sequor!”. Naturalmente non tutte le ragazze vanno in discoteca e perdono la verginità, eventualmente vanno in discoteca e iniziano a spinellarsi e poi passano alla coca , all’eroin, e giù giù , fino a perdere tutto.. ma ormai è tardi e non rimane loro ch il rimpianto di ciò che avrebbero potuto essere. E così anche uei ragazzi che per realizzare un subitaneo e facile guadagno, abbandonano gli studi e dimezzano le classi dopo appena un trimestre, ne so qualcosa. Si pentiranno, penso , prima o poi. Tutti prima o poi abbiamo quella tristezza negli occhi, che segna il nostro vivere, perché tutti siamo soggetti e commettiamo errori.Anche San Francesco commetteva errori e anche la mia adorata Madre Teresa di Calcutta, come lei stessa affermava in una conferenza!E’ un fatto tragico per una donna rinunciare alla maternità volutamente anche sopprimendo il nascituro, per poter avere la felicità di vivere senza pensieri. Ma prima o poi si paga il conto!Ma non voglio discutere sulle scelte. La libertà anzitutto!Sai , caro amico, qual’èm il più grande fatto tragico? E’ quando c’entra di mezzo la realtà della vita! Ovvero quando un certo giorno ci accorgiamo che la Befana non esiste e non è mai esistita, era un’invenzione,.. e allora tutto un mondo crolla e anche i sogni. Questo è il vero fatto tragico. Ciao, amico mio!tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/08/10 alle 04:58 via WEB
Non credo sia esatto dire che batto il solito chiodo. Diciamo che abbiamo chiarito entrambi un pò di più il rispettivo pensiero. Tu hai contraddetto giustamente la prima impressione che ti ha dato il mio dire, ed io te l'ho chiarita, permettendoti sia di chiarire anche tu quanto volevi dire, sia di perfezionare la tua critica al mio dire, critica che ora ritengo più argomentata e valida, e quindi la cosa si fa interessante. Le confutazioni a questo servono, secondo me, a permettere all'altro di chiarirsi meglio, così da scartare interpretazioni errate e facili pregiudizi. Purtroppo spesso ci si ferma a questo primo stadio, pochi riescono a superarlo ed andare avanti nel discorso, evitando inutili proiezioni "affettive" e mantenendo invece il discorso solo su un sano piano unicamente di confronto intellettuale. :-)
Le premesse quindi per andare avanti, e provare a cercare una risposta valida alla tua domanda, possibilmente alla fine del confronto condivisa da entrambi, mi sembra ci sono tutte. Vediamo se riusciamo ad arrivare a qualcosa di condivisibile da entrambi. Te lo dico perchè se pur ora hai posto delle obiezioni valide, ritengo ci siano delle tue affermazioni che secondo me contengono alcune "esagerazioni" da te stesso correggibili, spero, una votla che te le avrò evidenziate, ma che proprio per questo spero ti obbligheranno ad una ulteriore analisi, così come tu ora hai positivamente obbligato me a farlo.
In realtà, rileggendo il mio commento precedente, avevo già evidenziato qualche Obiezione che avrei potuto farmi, e speravo che me le facessi tu, perchè farmele da solo e poi rispondermi mi sembrava un poco pretestuoso, eheheh.
Ma andiamo al sodo! Come prima, seguirò le tue frasi così come le hai esposte, e discuterò ciò che a me sembra correggibile, mentre lì dove non evidenzio lo prendo come condiviso. Tienine conto quindi, leggendomi, non pensare che se salto qualche tua affermazione sia perchè non voglio affrontarla, ma nanzi è esattamente il contrario, e lo faccio giusto per non scrivere chilometri di parole. Vabbè che già solo con la premessa... Bah... Quando imparerò ad essere sintetico... Boh... ;-))

Allora... A fronte della mia contestazione su quel "sempre", tu hai in qualche modo modificato, almeno mi sembra, il concetto iniziale. Ovvero, se la tua domanda era prima "Ma perchè per poter capire appieno la vera valenza sublime d'una cosa , bisogna passare sempre attraverso il fatto tragico?", adesso il concetto diventa un'altro: "tutti siamo soggetti ad errori e tutti ne abbiamo commessi o li commetteremo". E se mi dici questo, io lo firmo e controfirmo. Ma contino a confutare la prima tua domanda. Ovvero, rispetto alla tua successiva affermazione, per legarle insieme, devo dire che non mi pare che per ogni errore che commettiamo perdiamo un bene prezioso, e a volte non perdiamo alcun bene, semplicemente commettiamo un errore, che magari danneggia altri piuttosto che noi, ma che non ci priva di alcun bene. Inoltre, pur se perdiamo un bene, a volte è un bene di poco conto, anzi, per fortuna molto spesso, e quindi poco ci duole se accade, e a volte invece è un bene prezioso, ovvero credo il tema base di questo post, e allora è questo ultimo caso da analizzare. Ma ripeto, anzi chiarisco a mia volta, la perdita di un bene che si ritiene prezioso, come potrebbe essere l'amore, la libertà, e simili, è qualcosa che ritengo non capiti sempre, come dici tu, ma solo ad alcuni e soo in particolari casi, inconsciamente cercati oppure per puro caso.

Sì, io voglio proprio dire questo, che se conoscessimo tutto, non commetteremmo errori. Ora però ferma subito il tuo cervello, non partire in quarta, e aspetta di leggere attentamente quello che segue, altrimenti mi prendi per un illuso idealista, eheheh
Io ho la brutta abitudine di scrivere subito frasi ad effetto, interpretabili diversamente, per il mio maledetto spirito polemico, perchè mi piace veder l'altro cadere nei soliti pregiudizi, per poi dilettarmi malignamente a fargli comprendere che tocca aspettare, e sviscerare, per comprendere realmente il pensiero dellì'altro, e soprattutto avere buona fede. Purtroppo spesso e volentieri la prima interpretazione di chi legge resta impressa e non è capace di superare quel limite. Questo mio viziaccio lo ritengo utile per mostrare come è facile cadere velocemente in pregiudizi, ma funzina solo con persone tignose, che amano andare a fondo dei discorsi, che non mollano l'osso, che oltre ad essere sicuri di sè amano convincere gli altri, ma che soprattutto pongono la logica, la verità, al di sopra di tutto, e quindi sono capaci di modificare il proprio pensiero, se ritengono sia necessario. :-) Dunque, ora ti spiego meglio 'sta storia della conoscenza del tutto, se ci riesco. Non è per niente facile, perchè complessa è questa realtà di cui discutiamo, ma ci provo.
Ti premetto che è ovvio che la conoscenza del tutto è qualcosa che se utopico non è, poco ci manca, qundi mi rendo perfettament conto della teoricità di quello che sto per dire ora, ma lo devo dire, e poi lo applichiamo alla realtà. Tu seguimi.. ;-)
Dicevo, credo si possa affermare, ragionando in teoria, che se fosse possibile conoscere tutto, si potrebbero conoscere le conseguenze di nostre eventuali azioni già prima che le compiamo, il che ci permette di poter scegliere. E questo è già qualcosa rispetto al non conoscere. Devi riconoscere che, se è vero che anche "conoscendo" a volte o spesso si cade lo stesso in errore, e questo ti premetto che lo sottoscrivo, ma lo sviscero poi, è comunque una possibilità in più che si ha, rispetto al non "conoscere". Secondo me, se fosse possibile creare un test tipo quello sui nuovi farmaci, ovvero due gruppi di persone, un gruppo comploetamente ignaro delle ocnseguenze di una "forte tentazione" che verrà a loro sottoposta, e l'altro invece opportunamente istruito ed allenato a questa, una volta che la "forte tentazione" venga "somministrata" ai due gruppi i risultati sarebbero differenti. Se pur ci metto la mano sul fuoco che anche nel gruppo dei "coscienti" qualcuno cadrà nella tentazione, saranno molti di meno rispetto a quelli del secondo gruppo. Tu che ne pensi, tenuto ovviamente che è un esperimento ovviamente forse impossibile da realizzare?
Ovvero, per riportarlo a qualcosa di più concreto e semplice, se in una società fosse tenuta in maggior conto la conoscenza, in modo che fosse più diffusa, probabilmente accadrebbero meno "fatti tragici" di quelli che accadono in una società dove la conoscenza è tenuta meno in conto, o addirittura contrastata (ed ogni riferimento alla società attuale è puramente voluto) :-) . E spero bene che tu non abbia a contestare questa affermazione, ma riconoscere che è ragionevole.

Ma ora torniamo dalla teoria alla realtà e facciamo un passo alla volta.
Riconosco che ci sono persone e situazioni in cui, pur conscendo gli effetti disastrosi di una azione, la si compie lo stesso. Per esempio sappiamo tutti che con una alimentazione eccessiva si và incontro a malattie, almeno in veneranda età. Eppure siamo sempre più contornati da obesi, avvicinandosi sempre più alla società americana. Ma gli obesi non sono la maggioranza. Sappiamo da giovani che se non ci impegnamo nello studio avremo più difficoltà nel lavoro, eppure tanti giovani interrompono gli studi prima delle superiori, ma non sono la maggioranza. Mentre molti meno proseguono con l'università, ma lì cominciano ad entrarci fattori economici, e di selezione mirata. Dovremmo sapere, specie noi della nostra generazione, dopo decenni che li abbiamo visti all'opera, che quello della politica attuale è principalmente un teatrino orchestrato dai veri poteri economici che manovrano i burattini, eppure continuiamo a votare sempre lo stesso colore, come venti o trenta anni fa, con poche variazioni, senza prendere alcuna iniziativa, ma lasciando che altri prendano l'iniiativa e ci comandino, rinunciando alla nostra piena sovranità sancita dalla costituzione, che non ci invita solo a votare, ma anche a realizzarci nella partecipazione attiva alla politica. Ma che Dio ce ne guardi... Eheheh Fra un pò, se và avanti così, rischiamo di perdere anche quel poco di libertà che ci è rimasta, ma sono sicuro che quando accadrà non capiremo che è stata anche e soprattutto colpa nostra, perchè non abbiamo fatot nulla per evitarlo, ma cercheremo di dare la oclpa alla sinistra, alla destra, a Berlusocni, a Bersani, ai russi, agli americani, ecc... Sappiamo che, essendo sposati, se frequentiamo troppo una persona che ci attira particolarmente, e che ricambia, prima o poi cadremo nel tradimento, eppure lasciamo che accada, per arrivare poi a distruggere una famiglia, e perdere quel bene prezioso che ci eravamo dimenticati. Ma non tutti, non sempre, solo alcuni e solo a volte. Ultimamente mi pare capiti sempre più spesso, a dire il vero, guardandomi intorno e notando come le coppie sposate e con figli attorno a me cadono a fiocchi, lasciandomi almeno per ora a malapena tra i pochi sopravvissuti, e non con grosse difficoltà. ;-) O semplicemente, facciamo l'esempio di un alcolizzato, che sa che prima o poi morirà di cerrosi epatica, mentre intanto si è rovinato una vita, eppure continua.

Come vedi, non mi pare di non rendermi conto di quello che suggerisci, con il tuo post. Non mi pare di vivere tra le nuvole (i gabbiani preferiscono il cielo azzurro, eheheh).

Ma allora, perchè continuiamo a sbagliare anche conoscendo le conseguenze prima di sbagliare?

Attenzione, dopo quanto chiarito da te e da me, la vera domanda assumo ora che sia questa, e non quella alla fine del tuo post, contestabile nei termini che ti ho evidenziato. Perchè ritengo non sia sempre vero che ci si rende conto di un bene solo dopo che si è perso, ma che a volte lo si perde anche conoscendo bene il suo valore. E a volte si ha la fortuna di vivere tutta la vita senza perdere alcuno dei beni che si ritengono importanti. Questo non è detto che coincida con l'essere felici, tanto per anticiparti la prossima risposta. Magari sereni, o addirittura infelici, ma senza mai avere perso alcun bene particolare, o perchè quei beni che si son tenuti ben stretti non corrispondono in realtà a quelli necessari per la felicità, o perchè quelli importanti non si sono mai avuti, e quindi neanche persi.

Per cominciare a rispondere a questa domanda, torniamo ora all'esempio della ragazza che in discoteca si ubriaca e dona la sua verginità in un modo che da sobria non avrebbe desiderato.
Giustamente tu mi fai l'esempio di quella ragazza che conosce bene tutti i rischi, e per confutarmi fai anche l'esempio di quella ragazza che prima frequenta la discoteca più volte, poi comincia pure a bere, una volta un bicchiere, un'altra volta, due, ecc... E quindi piano piano arriva a combinare il fattaccio. Ovviamente ha avuto tutto il tempo di conoscere i rischi a cui andava incontro. Ma ha sbagliato lo stesso.
Vorrei precisare che lo spirito con il quale lo avrebbe dovuto fare la "mia" ragazza è quello di una persona libera, serena, curiosa, attenta, molto osservatrice, e che quindi non sente la necessità di scappare da nulla, perchè in pace con sè stessa. La "tua" ragazza invece, compie tutti questi passi spinta dalla situazione, dagli amici, dal desiderio dell'oblio e dell'abbandono, in ultima analisi da un desiderio di fuga dalla realtà. Questo te lo avevo già accennato nel mio precedente commento, quando dicevo che quella ragazza aveva sicuramente dei problemi, perchè altrimenti non si sarebbe ficcata in quella situazione. Continuo inoltre a "contestarti". Tu mi poni l'esempio del progressivo perdersi con spinelli, poi coca, ecc... Ma anche quelle ragazze, non sono mica la maggioranza, per fortuna, anche se mi pare che la situazione oggi stia velocemente peggiorando. Quindi, ribadisco che non è vero che "tutti" vanno in discoteca, si ubriacano, si spinellano, sniffano, e poi donano la propria verginità ai primi che passano. MOlti riescono ad evitarlo, per fortuna. COsì come molti riescono a non tradire il proprio partner, a non perdere tutto al gioco, a non ritrovarsi in galera per truffa, ecc...

Ma questa mia confutazione è solo per onor della precisione, perchè ora comincerò ad avvicinarmi a quello che tu secondo me intendi, e che riconosco anche io.
Se è vero che sono una minoranza quelli che si "perdono" presi singolarmente in discoteca, o nel gioco, o nell'alcool, o nel tradimento, o nella illegalità, è pur vero che se mettiamo insieme quelli che si "perdono" in una qualsiasi di queste "tentazioni", cominciano ad essere molti di più.
E se ci aggiungiamo poi quelli che almeno a prima vista non sembra abbiano perso nulla, mi chiedo in quanti casi potremo affermare che siano persone felici, o che piuttosto siano persone che per "avidità" non hanno goduto appieno nulla della vita, attaccati ai loro pochi "beni", rinunciando ad altri valori, oppure, "timorosi", hanno seguito alla lettera, da bravi bigotti, tutte le raccomandazioni del prete, arrivando alla fine della loro vita senza sapere che non hanno vissuto, e comunque anche loro con molti cadaveri nell'armadio, per nascondere le loro ipocrisie. O ancora, quanti rifuggono i sentimenti, e quindi la vita vera, dedicandosi unicamente alla conoscenza come via di fuga e di consolazione? (ovvero ciò di cui mi "accusavi" all'inizio, ma che anche io, come soluzione, la metto tra quelle "infelici"). Ti ci aggiungo anche una variante, ovvero quelli che si dedicano di buona lena alla conoscenza, pur non volendo evitare i piaceri, ma non trovano via d'uscita e pur non "cedendo" mai, perchè consapevoli delle conseguenze, così facendo passano una vita a metà, non vissuta, per cui anche loro hanno alla fine perso qualcosa di prezioso.

Ed ecco che ci avviciniamo a quello che vuoi alla fine intendere tu, che scopri chiaramente quando mi rispondi, alla domanda che mi fai, "E perché non ti rendi conto che tutti abbiamo l’infelicità latente o manifesta conseguente agli interrogativi sul perché dell’esistenza."
Ma da quanto ti ho scritto prima mi sembra di averti dimostrato che invece mi rendo ben conto che ne nessuno di noi è felice. E per darti insospettabile sicurezza di questo, ti invito a leggere questo mio vecchio post, scritto in tempi non sospetti: Clicca quà!. Questo mio post finisce col concetto che "nessuno potrà mai essere felice finchè esisterà anche uno solo non felice". Ma spiegare in dettaglio questo concetto necessità altri 3 o 4 milioni di righe, eheheh. Ti basti a dimostrazione che è un problema che non solo tengo in gran conto, ma è per me il problema dei problemi, al quale tento di dare delle risposte, e se sto quì a scrivere fiumi di parole, indovina un pò perchè lo faccio? ;-)

Quindi, a questo punto correggiamo ulteriormente la domanda, se sei d'accordo: "perchè siamo tutti infelici"?

Torniamo ora un attimo indietro, sempre a quella dannata ragazza della discoteca. Sia che le capiti tutto d'improvviso, sia che ci arrivi passo passo, stà di fatto che quella ragazza ha sicuramente dei seri problemi, perchè capita a pochi di finire come lei.
E allora, quali potrebbero essere questi problemi?
Sono sicuramente dei problemi che la fanno star male, e che la spingono a cercare una via di fuga, di oblio (rumore, alcool, droga) e insieme di speranza, seppur ridotta, del tipo "accontentiamoci di questo piacere ridotto e che porterà delle conseguenze" rispetto alla ormai definitiva sfiducia nella possibilità di una felicità. Ma questo è un caso particolare, così come quello dell'alcoolista, e simili. In tutti questi casi se andiamo a guardare scopriamo sempre una qualche situazione di stress particolar,e rispetto alla norma (genitori troppo autoritari o troppo assenti, esperienze traumatiche, ecc...), Meno particolare, e che sembra tendere alla maggioranza ormai, è il caso di chi rinuncia alla famiglia o la pone in secondo piano per avviarsi ad una nuova storia d'amore e di passione. Così come il caso di chi crede che la "carriera" lavorativa, o la "ricchezza", diano la felicità, ecc... E poi c'è la schiera di tutti quelli che sin da piccoli hanno vissuto una vita rinunciataria, senza mai essere protagonisti, anche nel loro piccolo, senza mai decidere assumendosene le responsabilità, per paura delle conseguenze, che ormai alla fine della loro vita ancora aspettano il principe azzurro, o l'occasione che li realizzerà nel lavoro o nella politica o nella società, e che quindi, invece di crearsela, la vita, "cedono" a quasi ogni novità che sembra prospettare la felicità, prendendo però puntualmente la mazzata, e quindi cadendo sempre più nel vortice della depressione.

Beh, tutte queste infelicità, secondo me, provengono proprio da quella difficoltà di dare una risposta sul perchè dell'esistenza. E visto che mi pare che sia proprio quello che dici tu, spero che non mi chiedi di dimostrare come sia questa la causa di tutti questi mali che ho elencato, e in particolare di quanto evidenzi tu nel post.

Ma a questo punto, scusami, ma non ti sembra che vieni a confermare la mia frase iniziale?
Cosa ho detto io? "La conoscenza ci evita i mali". Tu cosa stai dicendo (correggimi se sbaglio)? "L'infelicità dipende dalla nostra difficoltà nel rispondere agli interrogativi sul perchè dell'esistenza". Ma se non riusciamo a rispondere agli interrogativi sul perchè dell'esistenza, è proprio perchè non abbiamo la conoscenza delle risposte. E quindi, a me sembra che proprio tu confermi la mia frase iniziale, che ovviamente a questo punto mostra molto più di quanto ti sembrava mostrare all'inizio, ed anche rispetto alla seconda interpretazione che ne hai dato. ;-)
Certo, anche ora mi puoi accusare di aver corretto nuovamente il tiro, eheheh. Però, non ti sembra strano che siamo tornati a quel punto? Oltretutto ti potrei rispondere esattamente come ti ho risposto prima, ovvero che di argomentazioni, per arrivare a questo punto, ne ho sviscerate a iosa, mi sembra, quindi comincia ad essere una ipotesi molto meno probabile che il mio ragionamento sia speculativo quanto tu dici, non trovi? Infine, torno a dirti che, pur ammettendo che anche stavolta io abbia corretto il tiro, mi pare che quanto affermato ora non sia cosa da sottovalutare, e meritevole di essere analizzata, o no?

Piccola parentesi: se vuoi, se ti và, possiamo affrontare direttamente il tema di quegli interrogativi, che una mia idea di risposta ce l'ho, se pur parziale. Non mi dispiacerebbe confrontarla con eventuali tue risposte, e vedere cosa ne esce fuori. Vedi tu. Ma ora proseguo con le risposte ale tue affermazioni e non approfondisco questo tema...
, anche se proprio le succesive risposte che ti darò credo diano una indicazione della mia risposta a quegli interrogativi.

Prima di andare avanti però devo aggiungere una osservazione su cui credo sia interessante riflettere, riguardo alla consistenza di quei famosi "beni" che perdiamo.
Ovvero, attenzione, perchè molti di quei beni che riteniamo preziosi sono delle creazioni dell'essere umano, sia quelli che possono essere assimilati a cose percepibili, che hanno una forma e un peso, sia quelli che definiamo come "valori", o "sentimenti". RIguardo ai beni "materiali", beh, mi sembra ovvio che la creazione da parte di un bene materiale che in natura non è previsto porta a tutta una serie di sforzi, da parte dell'essere umano stesso, che lo rendono schiavo di quel bene, per crearlo, mantenerlo, difenderlo, riprodurlo, accrescerlo. E questi sforzi, proprio perchè non naturali, ci "snaturano", ci allontanano dall'equilibrio originario, previsto dalla natura stessa, o Dio, o come lo vuoi chiamare. Ma la Natura è anche dentro di noi, e quindi preme in continuazione per farci abbandonare quei "beni", e prima o poi vince. QUesta lotta interiore ci rende infelici, e prima o poi ci spinge a compiere azioni che ci portano ad abbandonare quei beni. Ecco una possibile spiegazione del perchè a volte compiamo azioni che ci faranno perdere un bene anche sapendo cosa accadrà.
Al proposito, a volte il motivo per cui si perde un bene è addirittura il non voler perderne un altro. Un pò come le mucche, o i cavalli, che non scappano quando la stalla è in fiamme. Vedevo proprio stasera di sfuggita il film "Jefferson in Paris", o qualcosa di simile. Mentre cominciavano le ribellioni tra il popolo, e sembrava ormai imminente la rivoluzione, una americana chiedeva ad un membro della corte del re perchè non scappassero. E lui rispose che è difficile scappare verso l'ignoto, cominciare un'altra vita piena di stenti, e lasciare tutti quegli agi di ricchezza e lusso spensierato. E per questo perderanno la vita...
Se ci ricordassimo che quei beni a cui ci attacchiamo non sono naturali, sapremmo certamente gestirli meglio, essendo consapevoli che possederli ci richiede degli sforzi non naturali, e magari anche essere disposti ad abbandonarli, se il disagio diventa eccessivo, o se rischiamo di perdere beni più importanti. Ma chi se lo ricorda, che quasi tutto ciò che ci circonda in questa società ce lo siamo creato noi, e che quindi ha un suo "costo" in termini di "snaturamento"? Che viviamo in una società che di naturale ormai ha praticamente nulla? Pensa un pò quanto può essere pesante il disagio di fondo, "latente", per usare una parola che hai usato tu. Noi crediamo che chissà cosa sia questo disagio, e magari dipende semplicemente, almeno in buona parte, dal nostro eccessivo distacco dalla natura. Riguardo a questo genere di beni quindi la soluzione stà nella conoscenza della loro origine, e quindi la comprensione che non essendo naturali, armonici con il Creato, ci creano, in ultima analisi, più sofferenze che benefici. Se riuscissimo in qualche modo a misurarli, questi benefici e sofferenze, e risultassero maggiori le sofferenze, rispetto al non averli, non credi che decideremmo di farne a meno? Guarda caso, quando ci hanno prospettato l'era del consumismo, negli anni 50, 60, sembrava tutto così bello, a riguardare quei caroselli che ci invogliavano ad acquistare le prime 500, le lavastoviglie, ecc... Ma mica ci hanno detto a cosa andavamo incontro. E così ora mica ci dicono da dove provengono le nostre Nike, i nostri panini di MC Donald, i nostri cellulari, e la benzina per l'auto. Per scoprire che provengono dallo sfruttamento di esseri umani, pure donne e bambini, dei territori, inquinando le falde acquifere, dispensando quindi epidemie e morte, obbligando alla emigrazione, e quindi ai flussi che ci stanno invadendo, creando scontento e attriti quì, ma anche disoccupazione e povertà locale, perchè le multinazionali stanno distruggendo i mercati locali, ecc... Eppure, tutto ciò è ormai visibile. Perchè non reagiamo? Perchè non vogliamo abbandonare le nostre comodità, così come la corte al tempo della rivoluzoine francese. Ma finiremo per perdere la libertà, la serenità, la voglia di vivere, ed anzi molti già l'hanno persa. Tutto questo a causa della mancata informazione dei media, quindi della mancata conoscenza, ma anche del nostro attaccamento a beni illusori.
Riguardo ai beni "immateriali", ai "valori", "sentimenti", come la libertà, l'amore, ecc... ricordiamoci che sono parole, da noi inventate, le quali esprimono concetti sempre da noi definiti, e con immensa difficoltà, tanto che le discussioni si sprecano dall'era dei tempi sul significato dell'amore o della libertà. Ma se si discute così tato sul loro significato, non può essere che forse non li conosciamo abbastanza? O addirittura non può essere che non esistono, o almeno non esistono così come grosso modo ce li concepiamo nel nostro cervello? E se è così, non può essere che la nostra infelicità dipenda dal fatto che inseguiamo dei valori che non esistono, perchè quelli reali sono diversi da quelli che inseguiamo? Se fosse vero la soluzione sarebbe quella di smetterla di pensare alla libertà, o all'amore, così come ci abbiamo pensato finora, e provare ad indagare con logica e razionalità che cosa siano veramente, per conto nostro, magari scoprendo che non esistono, oppure che esistono ma sono tutt'altra cosa rispetto a quello che abbiamo conosciuto finora. Sicuramente è un problema riportabile alla "conoscenza", anche questo. Almeno mi sembra. No?

Ed anche riguardo a questi concetti, se vuoi, possiao approfondire per tentare di comprendere cosa siano realmente o se addirittura esistano, ma non ora, ovviamente.
Sì, vero, tutti desideriamo qualcosa di piacevole, anche se "peccaminoso", sapendo di doverla pagare a caro prezzo.
E quì arriviamo ancora più vicini al nocciolo della tua questione. Perchè siamo "tentati" e cadiamo in "tentazione" anche conoscendone le conseguenze?
Beh, io una risposta ce l'ho. E dora te la dò, in formato sintetico, come la prima che ti ho dato. :-) Sta a te provare ad intuire cosa c'è dietro, oppure provare a scardinarla subito senza prima sviscerarla.
Attento però che rischi come prima di toppare, supponendo che io la faccia troppo facile, eheheh...
Potrei sviscerarla subito, ma mi sembra di aver scritot già troppo, e nun ce la faccio più, quindi rimando alla successiva risposta, se vorrai approfondire questa mia risposta che ora ti dò. Ma tieni conto che in parte, indirettamente, ti ho già risposto prima. Se approfondiremo te ne renderai conto, forse.

In ciò che crediamo di desiderare è nascosto ciò che desideriamo realmente, e che è giusto e naturale desiderare, per questo ne siamo attratti e cediamo alla tentazione, è il "richiammo della nostra natura". Ma non conoscendo in realtà cosa desideriamo, e ancora peggio credendo di conoscere ciò che crediamo di desiderare, sbagliamo, rimediandoci i famosi "fatti tragici".

Ti dò anche un'altra risposta.

Noi siamo come quell'asinello al quale è stato legato un bastone all'apice del quale spunta una carota che pende davanti ai suoi occhi. L'asinello corre per prenderla, ma non ci arriverà mai, finchè non si accorgerà che è legata a quel bastone, quindi a lui stesso, e quindi è lui stesso che rincorrendola la allontana da lui. Fermandosi un attimo, resistendo per un poco alla tentazione della carota, osservando meglio la situazione, verrebbe a "conoscenza" dell'esistenza del bastone, che è legato alla carota, e quindi, ad una analisi più accurata, anche a lui. Comprenderebbe che continuando a rincorrere la carota non la acchiapperebbe mai, e si industrierebbe per togliersi di dosso quel bastone, così da addentare la carota.

Il "caro prezzo" in questo caso, non volendo decidersi a far funzoinare il cervello, ma inseguendo il "piacere" senza sosta, sarebbe lo sfinirsi nel correre, e passare la sua vita correndo. Un esempio che riconosco un pò forzato rispetto al "fatto tragico", che però invece mi sembra perfettamente calzante rispetto alla necessità della conoscenza al fine di evitare inutili perdite di tempo e sofferenze. :-)

Ma tornando alla prima risposta, ti assicuro che è veramente sintetica, e quindi ermetica se vuoi. Non ricominciare ora con le speculazioni, correzioni di tiro, ecc... Vedi invece se ti suggerisce qualcosa, riflettendo su dove voglio andare a parare... DIciamo che è una mia "vendetta" al tuo indovinelo della taverna al tuo paese, quella traduzione dal latino... Eheheh

Sul Cristo in croce per il momento tralascio, che sono argomenti tosti quelli. Ma diciamo che mi piace immaginare anche io che abbia potuto rimpiangere una vita vissuta...

Sì, avremo tutti un moto di rimpianto per ciò che non si è vissuto, ma soprattutto per gli errori fatti, per i danni causati. Ed anzi, a volte penso che "l'inferno" consista semplicemente in questo, ovvero, diventando finalmente consapevoli di tutto, il dolore per le sofferenze causate, a noi e agli altri, sarà terribile.
Ma questo non mi sembra confuti quanto dico, anzi. Più riusciamo a conoscere in questa terra, meno sbaglieremo, meno il nostro inferno sarà tosto. No?
Ma tu parli forse più precisamente di "occasioni perdute" per andare appresso ad altre.
Il rimpianto è una brutta bestia, della quale secondo me è necessario liberarsene al più presto.
Cosa è una persona che vive di rimpianto, se non una persona che ha rinunciato alla vita?
Perchè fermarsi a rimpiangere? Se mi fermo a rimpiangere, quindi a dirmi "quanto sono stato stupido", perdo tempo, mi deprimo, e non miglioro. Se invece cerco di riflettere a fondo sui motivi per cui ho perso quell'occasione, ho più probabilità di scoprirne il motivo. E se pur già all'epoca sapevo che seguendo "B" avrei perso "A", ma l'ho fatto lo stesso, comunque resta il fatto che non so perchè l'ho fatto lo stesso. E allora devo ragionare su quello, e scoprirne il motivo. Ma soprattutto, non mi devo colpevolizzare, altrimenti sto male e non riesco a risolvere l'enigma. Se è andata così vuol dire che mi mancavano le informazioni necessarie per vincere quella spinta che mi porta a perdere un bene prezioso anche sapendo cosa accadrà. In altre parole, devo
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/08/10 alle 04:59 via WEB
"perdonarmi", oltre ovviamente a espiare. Da lì non si sfugge. Tutto ciò che non ho pagato influenza il mio essere negativamente, mi tiene schiavo di quel mio errore, impedisce il mio percorso verso la "felicità".

Ma credo ci sia anche un altra cosa da dire, forse la più importante. Allo stato attuale della vita sulla terra pare che la felicità sia impossibile, pare che il sistema di vita che ci siamo creati, o che hanno creato per noi, sia incompatibile con la nostra felicità. Se si può fare qualcosa o meno per migliorare la situazione, non lo so, anche se comunque io ci provo. Questa infelicità vale per tutti, e su questo mi pare siamo d'accordo. Questo vuol dire che in qualche modo il perdere un qualche bene prezioso non è un problema solo mio personale, ma che riguarda tutti. E' quindi qualcosa di universale, non è uno scherzo, o qualcosa che posso risolvere singolarmente andando dallo psicanalista, che oltretutto magari starà pure peggio di me, o dal prete, che di questi tempi poi, poraccio... Quindi, una volta avuta questa consapevolezza, mi metto l'anima in pace, del tipo "mal comune mezzo gaudio", e invece di disperarmi, dando le colpe a come sono fatto io, o alla sorte, o a che so io, comprendo che il problema è grosso, riguarda tutti, è qualcosa di esistenziale, e quindi mi metto a cercarne la risposta di buona lena, e soprattutto correggendo il tiro, non più cercando solo in me stesso, ma anche negli altri, in tutta la realtà. E magari cerco di scambiare informazioni con altri, sull'argomento, visto che è problema di tutti. Nel frattmepo, visto che il problema è così grosso, non mi colpevolizzo più di tanto, e neanche rimpiango nulla, che tanto era previsto e obbligato che prima o poi finissi per perdere qualche bene prezioso. Piuttosto, mi metto nella condizione di vivere questa vita non più come una specie di ossevatore esterno, anzi peggio, un predatore, che cerca di achiappare dalla vita stessa tutte le occasioni che può. Bensì, elevo la mia vita a "sacra", compio un "sacrificio", e la dedico ala ricerca della Verità. In questo "sacrifico" ci metto anche il dover perdere delle occasioni, tanto pare che doveva succedere...
La sfida ora è scoprire il gioco, e capire perchè siamo costretti a "soffrire". E' l'unica possibilità che rimane, forse, per evitare di soffrire oltre. Scoprendo le regole del gioco, possiamo forse giocare meglio, e quindi arrivare a "vincere". Un pò il discorso dell'asinello e la carota.
Beh, questo "sacrificio", questo rendere la propria vita alla causa della ricerca della Verità, cambia tutto il modo di vedere le cose, e rende molto meno dolorosa ogni perdita di beni, perchè ti fa sentire parte di un qualcosa più grande di te, ti fa vivere la vita non più da predatore che proviene da fuori, ma dall'interno, come parte del tutto. E proprio la consapevolezza di questa situazione ti fa quindi soffrire di meno, e più rendi "sacra" la tua vita, più la doni alla Vita stessa, meno soffri, più sei sereno, più riesci a vincere le tentazioni, perchè tali più non sono, e scopri che questa stessa impostazione è la soluzione ai tuoi mali. Pi sei alla ricerca della Verità, e più la trovi, e più sei sereno, e tutto ciò che prima sembrava difficiel da raggiungere, e per di più a caro prezzo, ora diventa più facile da raggiungere, e trovi anche il modo di raggiungerlo senza pagarne alcun prezzo, lì dove possibile, senza far danni. Poi ti rendi conto che comunque non basta, che p necessario che anche gli altri la vivano allo stesso modo, per ipotizzare una vita ed una società felici. Ma intanto sei sereno tu. E allora cominci a rompere le palle agli altri, per far loro comprendere che la chiave di tutto è cambiare impostazione, "sacrificare" la propria vita, ovvero elevarla a qualcosa di "divino", sentire che fa parte di un tutto, che è molto di più di quanto si creda. Vabbè, è tardissimo, cerco di concludere, che sto divagando a ruota libera.

No, ti assicuro che una volta entrato nella condizione mentale di cui sopra, il rimpianto non c'è più. Non è che sparisce del tutto, perchè quella condizione mentale non è che arriva all'improvviso e tutto cambia per sempre. Come per tutti i cambiamenti, è lento, graduale, e all'inizio tocca lottare parecchio per mantenerla. Ma poi si stabilizza, anche se sempre è in agguato la distrazione, ma sempre meno. E quindi il rimpianto lentamente sparisce, per far posto a serenità e speranza. E non una speranza cieca, ma chiara, con un progetto chiaro, una via da seguire. E io cerco di farlo. Questa impostazione, avendo elevato la tua vita a "sacra", a "sacrificio", ti dona anche la capacità, se necessario, di "perderla", questa vita, perchè comincia ad avere la percezione che tu esisti anche a prescindere dalla tua vita terrena. E se domani esoc di casa e mi cade un pianoforte sulla testa, tipo quella pubblicità... beh... pazienza... Questo è quello che provo ora. ;-)
Ora, se l'importante nella vita è ciò che si prova, se entrare in questo stato d'animo mi aiuta a risolvere i miei problemi, quelli degl altri, ad essere sereno e a distribuire serenità intorno a me, se vedo che dà buoni frutti, se questa mia ricerca mi spiega un sacco di cose, se mi aiuta ad evitare di cadere almeno in alcune di quelle tentazioni, e per ora almeno per me è così, allora mi rimane difficile relegarmi ad "idealista". Vedo persone che di idee in testa non ne hanno neanche una, e fanno molti danni. Vedo persone che sono piene di ideologie, e fanno pure loro tanti danni. Insomma, io ho sempre diffidato di chi dice tante belle cose che secondo lui saranno, ma che mai sono. Io ho provato con mano, provo ogni giorno della mia vita la validità reale di quello che c'ho nella capoccia, e questo rafforza sempre più la direzione che ho preso. NOn ritengo quindi di essere u idealista. So per certo però quanto è faticoso comunicare se stessi agli altri, e viceversa. Oltretutto questo è un percorso che ognuno è oblbigaot a fare per conto suo. Ma discutere aiuta, serve a scambiarsi informazioni, quindi ad accrescere lka propria conoscenza, e dato che secondo me è fondamentale... eheheh

Perdonami Tramp, se ora ti confuto, ma io non ho quella tristezza di cui parli negli occhi. Guarda la foto del mio profilo. E dimmi se la trovi. L'ho scattata solo qualche mese fa, e ti assicuro che, a parte ovviamente momenti in cui ci scappa una litigata, il venire a conoscenza di una brutta notizia, ecc..., quelli sono sempre stati i miei occhi, e sempre lo saranno. Ho il sorriso negli occhi (e non sono solo io che lo dico), e lo manterrò, credo, fino alla morte, specie ora.
Cerca di comprendere questa ultima parte che ti ho scritto, dove sono andato a ruota libera, perchè è fondamentale. Eleva a "sacra" la tua vita, e i tuoi rimpianti diventeranno semplice ricordo, e i tuoi occhi cominceranno a sorridere, o ritroveranno il sorriso perso. Non smetterai di sbagliare, continuerai a fare casini, quà e là, ma la consapevolezza che per imparare ad evitarli ci vuole tempo, e perseveranza, ti farà perdonare i tuoi errori, sicuro che la prossima volta starai più attento, perchè è un processo irreversibile, ed andrai avanti sorridente.

Ultima risposta, a conferma di quanto sopra: esatto, la Befana non esiste, e quando te ne acccorgi ti crolla il mondo, e i sogni. E questo è inevitabile. IO ci sono passato, per fortuna abbatanza presto, da ragazzo, e per di più non ci sno passato a causa di un evento esterno, ma grazie alla mia dannata curiosità e voglia di capire. Per questo ti ripeto che la conoscenza è la cosa più importante, e la ragione, la logica, la guida. La mia fortuna è che ho avuto tutto il tempo per scoprire da me il castello di carta che avevo intorno, con calma, piano piano, e intanto prendere le precauzioni per evitare di uscire pazzo. Quando ho capito che c'era qualcosa che non andava, che non mi quadrava, in tutto quello che conoscevo fino allora, ho preso quella cavolo di Bibbia, e me la sono lett e riletta da solo, perchè volevo capirci qualcosa, io, da solo. E finchè non ci avessi capito qualcosa non avrei smesso di leggerla. L'ho letta per tre volte, tutta, dall'inizio alla fine, e finalmente qualcosa ho intravisto. Da allora non l'ho letta più, e ho seguito quella percezione che avevo intravisto. E finora non mi ha tradito, ma mi ha rivelato un mondo che pochi vedono. Per questo mi trovai quel nick, nel precedente profilo. In questo percorso ho dovuto smontare tutto questo mondo, e non immagini forse quanto mi sia sentito così solo, solo nel mondo. Ma quella percezione mi portava oltre. E oltre sono andato. DOpo quella distruzione non è finita, ma se la segui fino in fondo, se hai fede che comunque continiu ad esistere, e quindi qualcosa c'è, allora prendi atto, comprendi, che il tuo malessere dipende dalla delusione del dover scoprire che una parte di te era "falsa", non esisteva, non corrispondeva a nulla di reale. Ma poi scopri anche che non era colpa tua, e che hai tutto il tempo per scoprire le cose come stanno realmente, e le scopri. E ciò che ti appare è molto più bello di quello che ti è crollato, e non solo bello, soprattutto finalmente è Reale, Vero, e tutto, o quasi, si fa più chiaro.
Attenzione, ripeto, non rovi la compelta felicità, perchè non dipende solo da te, ma da tutti, insieme. Ma trovi la serenità. E magari un pò di incazzatura per quanti ancora insistono a sbattere la testa sugli spigoli e farsi male, e non vogliono fermarsi un attimo a riflettere... Ma sai che è inevitabile, perchè ognuno ce la eve sbattere, quella testa, sui suoi spigoli. Puoi solo tentare di aiutarlo ad aprire gli occhi. Ma stà a lui decidere di scoprire il bastone oltre la carota...

Alla prossima, amico mio. ;-)
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 11/08/10 alle 12:58 via WEB
Carissimo Silvio, ti dirò che io ho cercato , pur nella sua complessità, di rendere sti concetti in forma semplice sia con le parole sia con gli esempi.Tu, non me ne volere ti prego, stai trasformando na cosa semplice in una cosa complessa. Rispetto moltissimo il tuo pensiero, perchè offre serissimi spunti di riflessione e punti di contatto con ciò che ho voluto dire e ti ringrazio del tuo prezioso contributo, ma temo che tutto questo possa diventare un dialogo fra me e te. Dialogo interessante, senza dubbio. Ma questo forse non è il luogo, a mio avviso.Il mio, tengo a precisare , non è un atto di resa. Non mi rimane che la semplicità grandissima dell'assunto iniziale:"...C'è voluta la tragica fine di Romeo e Giulietta per far intendere compiutamente la forza immensa dell'amore..." E così è sempre stato!Posso immaginarmi anche Filemone e Bauci,d'accordo, ma vedi come il fatto tragico rende più palese il concetto? Buona giornata e un grande abbraccio! tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/08/10 alle 00:24 via WEB
Caro Tramp, hai proprio ragione. Scusami se come al solito ho esagerato nel cercare di trovare una risposta alla tua domanda.
Fai una cosa, elimina tutto, e sostituiscilo con questo quà:

Complimenti Tramp. Bel post. Hai scelto delle immagini coinvolgenti e significative. Il video poi, è veramente struggente, una storia come quella tra Romeo e Giulietta credo sia l'ideale per rappresentare la tragicità della vita stessa, e lasciare nel cuore di chi assiste quel sentimento, amaro e dolce allo stesso tempo, che pur nella inevitabilità della sofferenza, pur nel sancire l'impossibilità di raggiungere la felicità, pur se a prezzo addirittura della morte dei propri cari a volte, riesce a trovare consolazione nella ritrovata umanità di chi al fatto tragico sopravvive. Nessuna speranza per questo mondo, a quanto pare. Ognuno è preso dalle proprie brame, chi di potere, chi di ricchezza, chi di gloria, chi di passione e chi di fama... ;-)
E se pur qualcuno tenta di aprirci gli occhi, siamo troppo presi dai nostri interessi per dargli retta, e lo prendiamo per pazzo o sprovveduto.
Sembra quindi che dobbiamo toglierci dalla testa ogni speranza di raggiungere la felicità, perchè essendo costretti a passare per drammi simili, il loro stesso accadere ce lo impedirà.
Che drammatico futuro ci si prospetta. Allora meglio morire forse, che vivere sottomessi a questa inevitabilità senza via d'uscita.
Un veleno non ce l'ho, però stando all'ottavo piano...
Umh... Meglio l'ascensore và... Aho, ma che me frega a me... C'ho da annà ar mare... cielo azzurro, sole, vita, piacevoli ed amene rotondità che chiare si mostrano ad allietare gli occhi, così come antica canzone romana vuole, ... Artro che veleni... ;-)

Allegra vita Tramp. ;-)
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 12/08/10 alle 00:47 via WEB
Silvio Perroni!!!Andava così bene, ma perchè hai rovinato tutto co st'ultimo commento?un atto tragico, ecco cosa hai fatto!e così abbiamo smarrito na bellissima atmosfera di dialogo.Rimpiangiamola, và!Un caro saluto!tt____ps.Non penso tu voglia più tornare, ma se ti va, ogni tanto vieni da ste parti!
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 12/08/10 alle 02:52 via WEB
Comunque sia, caro Silvio, cerca di servirti di riflessioni e di toni meno canzonatori di quelli contenuti nel tuo ultimo commento. La voglia di voler dire l'ultima parola o di convincere gli altri della giustezza dei tuoi ragionamenti, ti fa deragliare ovvero ti incarti, come si dice, anche se solo su alcuni punti.Buonanotte! tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/08/10 alle 13:09 via WEB
Caro Tramp, scusami ancora anche per questo mio commento parzialmente ironico, ma non potevi onestamente pretendere di meglio, è lo scotto minimo da pagare, credo, dopo il tempo che ho dedicato a quei commenti.
E tuttavia non credo di aver rovinato "quasi" nulla.
Speravo invece che questo ironico commento evidenziasse in altro modo, più sinteticamente, cosa c'è che secondo me non và in questo post.
Non pensare che io non voglia più tornare.
Ma sicuramente non mi dilungherò più quì.
Magari dovrai sorbirti quest'ultimo tenore di commenti, basta che non la prendi a male e che rispondi sulla stessa falsariga.
Almeno se non altro ci si diverte. ;-)
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/08/10 alle 13:09 via WEB
Se la prendo seriamente non ti stà bene, se la prendo scherzosamente non ti sta bene.
Tramp, non puoi pretendere che il discorso vada sempre per forza dove vuoi tu, specie quando si riscontrano delle forzature come quelle che ho cercato di evidenziarti, ma che hai difeso come potevi.
Dici che sono andato fuori tema, ma sei sicuro di questo? E se invece fossi tu che, irrigidito sulla tua posizione, non comprendi ciò che tento faticosamente di dire?
E attento, è solo una ipotesi. Da dimostrare. COsì come tutte da dimostrare però sono le tue affermazioni.
Puoi non crederci, ma io non ho alcuna voglia di avere l'ultima parola.
La voglia che ho invece è che l'ultima parola sia quella giusta, da chiunque sia detta.
E non mi pare questo il caso.
Così come non ho alcuna intenzione di convincere nessuno della giustezza delle mie affermazioni.
Ma se mi si dice che il mio pensiero è speculativo, che ho deragliato, che sono andato fuori tema, che correggo il tiro, che mi incarto, e se soprattutto queste affermazioni non vengono corroborate da dimostrazioni, o se queste ultime a loro volta sono confutabili, se permetti mi sembra fisiologico insistere, sviluppando il mio ragionamento.
Non sono io che ho tirato fuori questo tema.
Non è un tema facile, come vorresti pretendere tu.
Ha bisogno di quegli approfondimenti che ho cercato di dare, e di molti altri ancora, se si vuole trovare una risposta seria.
Ti ho evidenziato chiaramente, più volte, ed anche con il mio ultimo commento pur ironico, cosa c'è che non và nella tua domanda finale.
E' un punto importante, che però non vuoi capire. Non dico che non vuoi capire che è giusto ciò che dico, ma che non vuoi capire il mio ragionamento.
Altrimenti le tue confutazioni sarebbero più appropriate.
Te lo rispiego in sintesi un'ultima volta, dandoti l'ultima possibilità di comprendere, e poi basta.

Che si debba per forza passare per l'atto tragico per comprendere il valore dei beni che vengono perduti, è tutto da dimostrare, anche se accade spesso.
C'è uno strumento che permette di evitarlo, ovvero la conoscenza.
Non solo la conoscenza che ti porta a comprendere veramente "la vera valenza sublime di una cosa".
Ma anche quella che ti porta a comprendere perchè, anche se si comprende quella valenza, spesso si persevera nell'errore.
Filomene e Bauce non si sono salvati per "miracolo".
L'unica spinta che ti porta a conoscere, nel modo corretto, le cose, è l'Amore.
Amore per la vita.
Quella è la forza che ti permette di evitare i fatti tragici.

La mia insistenza ha una spiegazione.
Ciò di cui tu non ti rendi conto, è che se esiste una possibilità di evitare questi benedetti fatti tragici, questo post stesso la tronca in partenza, con quel tuo "sempre", non lasciando speranza all'essere umano.
Non c'è speranza, se per non sbagliare più si deve per forza passare per fatti tragici.
Perchè sono proprio quei fatti tragici che impediscono la felicità.
Immagina il mondo da te stesso prefigurato con le tue affermazioni.
Ogni essere umano comprende il valore di ogni cosa, ma solo dopo aver passato un fatto tragico.
Fossimo noi tutti 10, 100, 1.000, o sei miliardi circa come siamo ora, e che continuamente nasciamo e moriamo.
Immaginati un solo fatto tragico individuale per ognuno di noi, o se vuoi un solo fatto tragico catastrofico per gruppi di noi.
Sarebbero comunque così tanti, questi fatti tragici, che ad un osservatore esterno non permetterebbero di dire che quel mondo da te prefigurato sia felice, realizzato.
Ecco la drammaticità di quanto tu affermi, e la sua pericolosità quindi, perchè lascia l'essere umano, consciamente o inconsciamente, senza speranza.

In tempi come quelli attuali, in cui l'azione degli esseri umani al fine di evitare quei fatti tragici che si stanno paventando, viene a mancare, a causa della mancata conoscenza delle cause, ma anche a causa della incapacità di vedere una via d'uscita, il tuo intervento, anche se evidenzia questo pericolo, non suggerisce vie d'uscita, ma infonde una fatale disperazione a chi non conosce gli strumenti per evitarla.
Tu invece contribuisci con il tuo post proprio a rendere inevitabile il fatto tragico, "castrando" l'essere umano in partenza.
E invece forse mai come ora ci vuole una via d'uscita, una speranza, che pur esiste, che se tu non vedi altri la vedono, e tentano di mostrarla.
Avessi parlato di fusaje o ceci, non mi sarei "accanito" in questo modo.
Ma togliere la speranza alle persone no, non è giusto, quando la via d'uscita c'è.

E se mi accusi di tentare un dialogo fra me e te, trascurando gli altri, ti rispondo che infatti io a te mi rivolgo, perchè sei tu che hai fatto questo post. E sei tu che secondo me devi comprendere cosa causano nelle persone, secondo me, post come questo, perfettamente in linea con il filone della fatalità della infelicità umana che da millenni riempie anfiteatri, poemi, romanzi, cinema, ma soprattutto le nostre teste, così da farci agire di conseguenza.
Esiste una grande verità. Se tu credi in una cosa, ti comporterai di conseguenza, e contribuirai quindi a che quella cosa avvenga. E viceversa.
Se quindi hai speranza, fede, cercherai le risposte, le troverai, e le applicherai. Se non ce l'hai, neanche le cercherai, quelle eventuali risposte.

Se gli altri non hanno interesse a leggere il dialogo tra me e te, che problema c'è?
Hanno comunque gli spazi per scrivere ciò che vogliono, e tu di rispondere.
Oltretutto non crederai mica che tutti coloro che lasciano un commento si leggono tutti gli altri?
Quindi, di che ti preoccupi, se resta un dialogo fra me e te?
A me interessa farti comprendere i pericoli di post come questo, sperando che per i prossimi ci infondi un pò più di speranza.
E quindi è con te che voglio discutere.
E quali tempi e luoghi puoi propormi migliori di questo, un blog, costruito appositamente allo scopo di comunicare?

Scusami ancora per questo mio ulteriore sbrodolamento, non ne farò più.
Ma ora, visto che dovrai concludere, cerca tu di evitare imprecisazioni, o affermazioni che necessitano dimostrazione, limitati se vuoi al fatto che non hai tempo di sviscerare questo argomento in questo modo, o che hai timore che i tuoi lettori, notando queste colonne, si "spaventino" e non passino più per il tuo blog, ma evita le accuse di cui sopra, se poi non ritieni di doverci dedicare il tempo per dimostrarle.
Che non ti venga in mente che ci sia qualcosa di personale, in tutto ciò.
Non cambia nulla.
Solo che non scriverò più, da te, lunghi commenti. O almeno spero di ricordarmelo. ;-)
Un saluto amico mio. :-)
 
LunaPiena080
LunaPiena080 il 08/08/10 alle 08:04 via WEB
Probabilmente siamo ...Supidi ...e per gli stupidi non c'è medicina , purtroppo...Ti auguro una bella giornata ,io vado a camminare un po'...Mi rilassa e fa bene alla mia dieta...Un abbraccio affettuoso Ross
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 08/08/10 alle 09:11 via WEB
Lunapiena!!!!! Non siamo stupidi, affatto, invece siamo umani, esseri imperfetti, però a volte incredibilmente ingenui. Sazi di libertà fino a vedercela uscire fuori dalle orbite, mandiamo su un dittatore che ce la sottrae e ci martirizza e poi rimpiangiamo il bene perduto e lo rivalutiamo. A proposito di camminare, sapessi quanta gente ( a volte anch'io)si lascia sonnecchiare sul divano e a letto, facendosi preda dell'accidia e non fanno un passo o una bella camminata pur avendo il tempo e le possibiliotà. Poi quando si trovano ad essere preda di qualche malattia, rimpiangono il tempo perduto e la possibilità di fare na bella passeggiata in riva al mare. Di esempi se ne possono fare a bizzeffe!!!! Grazie! Ciao! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 08/08/10 alle 11:43 via WEB
oggi mi spetta il riposo ed il ralax..ieri una bellissima giornata, buona domenica Giuseppe
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 08/08/10 alle 12:28 via WEB
Buona domenica anche a te, carissima Gioia! tt
 
koradgl1
koradgl1 il 08/08/10 alle 17:59 via WEB
Forse perché gonfi di superbia crediamo che tutto ci sia dovuto, poi con le privazioni piccole o grandi che siano ci accorgiamo della nostra pochezza. Quanto alle guerre e alle grandi tragedie credo che non sia una questione di conoscenza, quanto invece di opportunismo, qualsiasi mezzo anche la violenza per trarne profitto. L'umanità, scusa il guoco di parole, ha quasi totalmente perso il senso umano. Ciao Conterraneo, oggi un bel bagno nelle cristalline acque joniche, di cui finalmente potrò godere per due settimane di agognate ferie che passo qui a casa. Tutto sommato in tempi di magra sono fortunata a poter essere in vacanza restando nelle mura domestiche. Ci vieni quaggiù?
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/08/10 alle 15:45 via WEB
Kora!!! vedo che sono in linea con il tuo pensiero.Difatti cosa c'entra la conoscenza? Non è un priblema di conoscenza cone il mio amico Silvio Perrone scrive nel suo lunghissimo commento! L'inferno è lastricato di se e di ma!!!!!!!Son proprio contento che tu abbia approvato quanto ho detto.Ci tengo al tuo pensiero!Forse verrò giù verso la fine d'agosto, ma non sono sicuro, ho parecchie cose in pentola. Qui a rimini il mare non è dei migliori ma bisogna accontentarsi!Grazie!! tt
 
   
koradgl1
koradgl1 il 17/08/10 alle 16:51 via WEB
ti porto un saluto adornato di "lu soli lu mari e lu jentu"
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 17:45 via WEB
Grazie infinite!!! Sei una persona in gambissima e grande conterranea! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 09/08/10 alle 14:58 via WEB
volevo farti un dispetto, portarti un cesto di zucchine ihihihihih^_^
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/08/10 alle 15:39 via WEB
E inoltre e soprattutto, A ME LE ZUCCHINE, LA POLENTA, IL BACCALA', FANNO VENIRE LA NAUSEA!!! Adesso so di essere pronto per la fucilazione da parte di una folta schiera di polentoni e polentone. Vi offro il petto e a viso aperto ma io la polenta e le zucchine NON LE MANGERò MAI MAI MAI!!!!!E NEANCHE QUELLO STOPPOSO BACCALA'!!!! tt
 
rossanadgl14
rossanadgl14 il 09/08/10 alle 15:48 via WEB
Per adesso un abbraccio e bacioni! Sono al mare.. ma quando torno leggerò il post.. Romeo e Giulietta.. figuriamoci se non ti leggo! ciao tt.. Rossana.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/08/10 alle 16:19 via WEB
Rossana!!!!! Peccato!! Sarebbe stata interessante na tua riflessione! Divertiti!E grazie del passaggio!!tt
 
asia_doro
asia_doro il 09/08/10 alle 18:23 via WEB
un bacio e un abbraccio per una estate piena di colori :) ciao
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 09/08/10 alle 18:38 via WEB
Asiadoro!!!!! son felice di questa tua graditissima visita. Auguro anche a te una calda e felice estate. Ti vorrei dire la mia felicità nel leggere i tuoi post così pieni di amore per Natura e i luoghi incantevoli che conosci! Sei bravissima. Grazie! tt
 
Jonathandy
Jonathandy il 10/08/10 alle 09:51 via WEB
Sono certo che i "Tuoi Desideri" verranno esauditi.Buona giornata di San Lorenzo.Gionata
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:01 via WEB
Grazie Gionata! Sei un amico! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 10/08/10 alle 12:05 via WEB
bonjur...je ne ballez le valzer...purtopp!^_*
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:03 via WEB
Gioia!!! Ma ormai, come vedo io e anche tutti gli altri, sei diventata una libellula! Perciò non aver paura e vedrai che balleremo!Non vedi come anche i governanti ballano! tt
 
serval.s
serval.s il 10/08/10 alle 19:27 via WEB
Qualcuno dice, per salvarsi bisogna abbandonare il pianeta, non voglio crederlo, ma purtroppo chi non arriva a raschiare il fondo del barile non riesce ad avere pace, si vive sempre schiavi del denaro e degli interessi, tutto si fa per i soldi, anche i più elementari bisogni per essere realizzati molte volte vengono tinteggiati con innocente sangue….kalispera
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:07 via WEB
Serval, è sempre la solita questione del profitto. I fatti tragici derivano principalmente da quello. Chiaramente il padre Capuleti voleva un matrimonio ricco per Giulietta e aveva scelto Paride, il giovane più ricco di verona. Soldi, soldi, soldi in cambio di una bella ragazza!! Ecco dove si annida l'infelicità e quindi la tragedia: quando i soldi si scontrano con il sentimento!!! E' un guaio!! grazie! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 11/08/10 alle 10:32 via WEB
navigare in libero oggi è quasi impossibile..me ne vado al mercato..ti riporto un po' di baccalà?^_* buongiorno
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:08 via WEB
Gioia!!! Lo sai benissimo che io guardo le zucchine, la polenta e il baccalà come il diavolo guarda l'acqua santa!!! Sorridiamo!! Grazie! tt
 
rossanadgl14
rossanadgl14 il 11/08/10 alle 17:42 via WEB
L' amore di Romeo per Giulietta è stato consapevole fin dall' inizio.. sono le circostanze che lo hanno reso tragico, da subito era benedetto, amore condiviso.. forte e consapevole pure nella morte ( l'amore si pone anche oltre la distinzione vita/morte).. per quanto riguarda una presa di coscienza collettiva, una consapevolezza universalmente riconosciuta.. uhm.. ho i miei dubbi.. perchè l' essere umano deve passare prima dalla perdita per poter dare un valore a iò che è?.. forse perchè è egocentrico, egoista.. è questo l'atteggiamento che prevale, tutto sembra a lui dovuto.. egocentrismo, a me pare questa la motivazione, la mancanza di consapevolezza che siamo parte di un Tutto. Lo so, mi ripeto, ma..
Scusa se sono andata fuori tema.. ti abbraccio! Rossana.
 
 
rossanadgl14
rossanadgl14 il 11/08/10 alle 21:39 via WEB
Scusa tt, mi sento di aggiungere altro, che è comunque in linea con ciò che ho espresso sopra, mi scuso anche se ripeterò un qualcosa espresso da altri, ma ho poco tempo, e non ho ancora letto i Vostri commenti.
Le leggi create dall' uomo, non sempre rispettano la legge della Natura( e quindi anche l' Amore).. ce ne rendiamo conto quando il danno commesso si fa grido di dolore, così puo' risuonare nel nostro profondo sentire, poichè l' Anima è oltre il mondo dei giudizi, pregiudizi, oltre le classificazioni ed idde, oltre al voler posssedere, gestire.. ( ossia l' atteggiamento egoico che spesso è la causa "del danno")..
Ciao caro. Rossana.
 
   
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:12 via WEB
In effetti, cara Rossana, mentre la Natura fa tutto, compreso l'errore, perchè è nel suo evolversi, nel mistero della sua evoluzione, noi umani, nel cadere nell'errore , siamo preda di passioni incontenibili ma quasi sempre, dico quasi, siamo consapevoli di star cadendo!Questo non ci giustifica poichè dentro di noi, e qui è il punto debole del ragionamento del mio amico Silvio, abbiamo la coscienza di ciò che è bene e di ciò che è male, abbiamo la legge morale dentro di noi. Così diceva Kant:" Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me!". E' un pò difficile sto discorso, ma dopo un pò ci si riesce a comprenderlo! Grazie.un abbraccio e buon ferragosto! tt
 
mpt2003
mpt2003 il 11/08/10 alle 18:14 via WEB
tramp, ho letto che sei andato a san marino con tanto di telescopio ....sei riuscito a vedere le stelle?....*_*....'sera! mp
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 22:23 via WEB
mp!!!!!!Le ho viste, le ho viste, con il binocolo piccolo però! Non ho fatto desideri perchè non ci credo!!! Grazie del passaggio e del gentile pensiero!Un abbraccio! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 12/08/10 alle 15:03 via WEB
oggi pulisco i pomodori, e sabato e domenica..salsa...ehi..ma non quella da ballo, salsa di pomodoro^_*
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:10 via WEB
Gioia!!! Anche io aiutavo mia mamma a fare le bottiglie con la salsa di pomodoro. Era un rito al quale partecipava tutto il vicinato! E poi si ricambiava, naturalmente! Grazie! tt
 
JuliedeJaloux
JuliedeJaloux il 12/08/10 alle 23:19 via WEB
E' interessantisimo leggervi.Secondo moi sembrate due boxatori che si danno le botte sul ring per vincere la partita ma qui non ci sono vincitori.Trampolino è sintetico pourquoi ha certezze in più, Perroni spiega un percorso per evitare le certezze di mister Trampolinò.Ma non ci sono insegnamenti che tengano pourquoi se uno non sbaglia non impara.Plutot è stato duro leggere tutto.JdJ
 
gioia58_r
gioia58_r il 13/08/10 alle 10:52 via WEB
buongiorno Giuseppe..che fa piove da te?
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 12:45 via WEB
Gioia!!La pioggia, qui sulla riviera riminese, si alterna a timidi raggi di sole! Poverini coloro che han preso delle ferie per rilassarsi al sole, e anche con i loro bimbi! E' un peccato, perchè già è duro lavorare tutto l'inverno,ma se poi quei giorni di ferie sono intrisi di pioggia, non c'è più religione!! tt
 
JuliedeJaloux
JuliedeJaloux il 13/08/10 alle 12:03 via WEB
Non scrivete più?Ho già letto tutto e ora cosa leggo?JdJ
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 12:42 via WEB
gentile Julie, intanto benvenuta da queste parti. Le tue visite sono rare e pertanto anche più gradite! Lo so che nella tenzone fra me e il mio amico Silvio in questo particolare post, non ci sono vincitori , come benissimo hai detto, però , e di questo ti sono enormemente grato, hai espresso un tuo lapidario giudizio su di noi e sul nostro dire, intuendo benissimo la particolarità del modo di esprimersi di entrambi. Mi trovi d’accordissimo. Spero faccia altrettanto il mio amico Silvio, a meno che colto da improvvisa folgorazione del significato del mio post, non si sia rincantucciato in un angolo meditando chissà quali propositi. Anche tu, noto con piacere, hai detto la tua, in modo ripeto, lapidario ed efficacissimo: “ …se uno non sbaglia non impara…!” a significare che l’errore fa parte della vita.In questa tua affermazione, trova conforto, l’evoluzione stessa della vita di ogli creatura su questa terra e credo che l’evoluzione, secondo i maggiori studi scientifici d’oggi, va avanti a piccoli passi, superando lentissimamente ma in modo efficacissimo gli errori precedenti, insiti nel complicatissimo sistema del DNA, per dirne una, e dei codici della Natura. I latini, a sto proposito, dicevano,: “ Natura non facit saltus” ovvero la Natura procede pochissimo alla volta, come in un film un fotogramma alla volta. Se la Natura conoscesse il punto di arrivo, pensi che vi arriverebbe subito? Impossibile perché i processi naturali sono lenti …lenti da far paura. E poi non c’è mica tanta fretta!!! Il mio amico Silvio pone il problema della conoscenza di cosa si và incontro, compiendo una determinata azione!! Ma quando mai! Lui forse non è a conoscenza che anche il Sapere “ non facit saltus..” ma si avanza a tentoni, nell’errore, nell’oscurità, tentando e ritentando l’esperimento, come diceva Francesco Bacone. E’n tramite l’errore che si affronta la via per il giusto risultato. Sapesse il mio amico Silvio, quanti esperimenti si fanno nei laboratori di ricerca per trovare il giusto rimedio!! E’ un problema dio conoscenza, naturalmente!! Ma riconosco che quello che sto dicendo è un’altra sfaccettatura del significato del post, laddove “l’errore” è un particolare “ atto tragico”. Naturalmente non sto consigliando di provare ad andare contromarcia sull’autostrada per sapere “ l’effetto che fa!!!”. L’altro grandissimo atto tragico è il fatto che la vita di ognuno di noi, non è una commedia che si ripete, non è una prova, invece è un atto unico, senza prove. Ovvero, come dice il mio amico serval “ la strada non esiste, la facciamo noi camminando..!”. Grazie gentile Julie e speriamo che il mio amico Silvio, ci abbia sentito e possa o voglia intervenire! Grazie ancora! tt
 
cuorepazzo2008
cuorepazzo2008 il 13/08/10 alle 14:40 via WEB
S C U S A T E......MA TE E SILVIO VI SIETE COMPRATO LIBERO? AMMAZZA AVETE SCRITTO UN LIBRO! COMPLIMENTI CHE VENA! vi auguro un buon ferragosto...M.A.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 22:20 via WEB
Cuorepazzo!!!!!! Ma grazie del commentino!!!! Spero tu abbia letto e approvato la discussione, che per me fa parte di un argomento assai complesso e pertanto estremamente serio!!!Silvio è bravissimo e non è facile dialogare. Grazie del passaggio! tt!
 
   
cuorepazzo2008
cuorepazzo2008 il 14/08/10 alle 18:31 via WEB
Mi dispiace Tramp,sicuramente avete scritto cose interessanti, ma mi sono spaventata e sono scappata, per ora preferisco il mare...un sorriso M.A.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 14/08/10 alle 18:37 via WEB
Cuore mio pazzo, io penso anzi sono sicuro che la tua decisione sia la più saggia! Beata te che hai il sole!!! Qui a rimini piove!!!!!Piove!!! Anche dagli occhi dei bimbi e dei villeggianti piovono lacrime di tristezza!!!Che ci vuoi fare. Diciamo con San Francesco: " Laudato sii, mio Signore per sora acqua..." Vuol dire che è utile anche che piova!!! Son convinto che quando il Signore fa 'na cosa , la fa giusta! Non credi? ciao. Fai un bagno pure per me!!tt
 
serval.s
serval.s il 13/08/10 alle 16:36 via WEB
buon fine settimana e buon ferragosto....kalispera
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 22:18 via WEB
Serval, grande amico mio!!!! Anche a te buon ferragosto. Io sono al nord. Spero di poter scendere a vedere i miei ulivi e tuffarmi nell'acqua purissima del mio mare!!! Grazie!!v tt
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 13/08/10 alle 16:43 via WEB
Caro Giuseppe (ho letto una persona che ti ha chiamato così e quindi mi permetto anche io), non mi rintano da nessuna parte.
Stavo semplicemente aspettando che rispondessi direttamente a me.
Da molto ormai non mi permetto di intervenire direttamente con altri, in altri blog, se non con il "proprietario", in casi simili, per evitare dinamiche ben conosciute.
Ma dato che tu ora mi hai dato il via libera, eccomi quà! :-) Cercherò comunque di essere conciso e lapidario, altrimenti rischio, come con te, e con Juliet che ha letto tutto, che non si capisca il senso del mio discorso, sicuramente a causa mia. Ma resta comunque aperto il nostro confronto diretto.

A Juliet rispondo molto semplicemente, che quì non si tratta di semplice errore, che altrimenti non obietterei nulla, anche se si potrebbe filosofare sul concetot di errore.
Se definissi "fatti tragici" tutti gli errori che ho compiuto in vita mia, sarbbe più famosa e raccontata di tutte le tragedie,greche o meno, che l'umanità conosce, eheheh.
L'errore di fondo della affermazione di Juliet è che il fatto tragico non è un semplice errore, ma un enorme errore soprattutto irreparabile. Altrimenti non verrebbe definito "tragedia", ma semplice "errore". E gli errori si riparano.
Quindi, essendo le due cose diverse, non ritengo sia logico utilizzare questa frase come prova a confutazione della mia "tesi".

Quasi tutto il resto della tua disquisizione si basa su questo malinteso, quindi evito di consumare bytes di Libero, eheheh.
Accenno solo ad un fatto: se è vero che la conoscenza in ambito scientifico procede a tentoni, lentamente, così non è per quella in altri ambiti, come quello esistenziale, visto che determinati concetti chiari come il sole erano già conosciuti millenni fa, ma ora del tutto scartati pur conoscendoli. Stò finendo di leggere Socrate, e non immagini forse quante pagine scritte da Platone per i "regnanti" dellì'epoca siano adattissime, senza cambiare una virgola, ai tempi nostri.
La differenza fra il lento percorso dell'essere umano in ambito scientifico, e quello in altri ambiti, è secondo me che nella scienza è ormai tutto ben controllato, qualsiasi affermazione deve essere verificata, e si segue grosso modo ancora il metodo Galileiano, che permette per l'appunto di avanzare. In altri ambiti invece questa rigidità non esiste, e si parla a rota libera, essendo più importanti altri fattori, per assegnare la palma del vincitore, come dici tu.
In questo caso per esempio si è associato il semplice "errore" al "fatto tragico", utilizzando quindi il fatto che l'"errore" è universalmente accettato nella ricerca per dimostrare come anche il "fatto tragico" lo sia.
Ma in ambito scientifico potrei definire "fatto tragico" l'esplosione di un laboratorio di ricerca per aver applicato una formula sbagliata. Vero è che ogni tanto cpaita, ma se capitasse per ogni nuova scoperta, probabilmente non resterebbero più scienziati, ormai dispersi nell'etere insieme ai loro errori, eheheh...
Se qusta mia confutazione a quella di Juliet non vi sembra corretta, vi prego di dimostrarmelo. Altrimenti cercate altre motivazioni, ed io sarò ben lieto di restare folgorato dalla improvvisa illuminazione, come tu auspichi. :-)

Un saluto a te e a Juliet.
 
rosa.ormoso
rosa.ormoso il 13/08/10 alle 19:52 via WEB
Ciao, Tramp.... Ho letto gli scambi di opinione tra te e l'amico di blog..... E mi sono sentita.... piccina piccina di fronte a "cotanta conoscenza" e ad uno scambio di vedute ... certamente diverse eppure, in un certo qual modo, entrambe valide.... secondo il mio punto di vista, naturalmente!!! Ecco, non riesco neanche a ricordare cosa avevo scritto nel commento sparito l'altro giorno...Allora vado via in punta di piedi ma prima voglio augurarti un ferragosto piacevole e tranquillo. Hai qualche programma? Io resto in città perchè qualche giorno di vacanza l'ho già fatto. Buon fine settimana. Ciao ciaooooooo!!!!
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 13/08/10 alle 22:14 via WEB
Rosa!!!!sei stata gentilissima a inserire un tuo commento.Entrambe valide, tu dici?? Ma allora dovrebbero essere facce di una stessa medaglia! Invece sostengo che ci sono due medaglie: in una è contenuto il concetto di errore insito nella dinamica dell'esistenza ( mondo vegetale, animale e umano!!!) , nell'altra viene esposto come si possa ovviare all'errore mediante uno sforzo o un proposito di conoscenza. Ma non essendo sto ragionamento estendibile e valido anche per tutti e tre campi su menzionati,diventa un fatto particolare. Forse, perchè anche gli animali imparano attraverso gli errori. Qui il discorso si fa complesso. Viene alla mente L'Anello di Re Salomone!Smetto, se no divento complesso anch'io! Grazie del tuo commento e buon ferragosto anche a te ai tuoi cari!! tt
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 13/08/10 alle 20:22 via WEB
Parentesi: Giuseppe, tu che dicevi che la nostra diatriba poteva sembrare fuori luogo e di scarso interesse per gli altri commentatori, o qualcosa di simile...
Sono già in tre invece le persone che si sono interessate positivamente alla nostra "battaglia": cuorepazzo ci fà i complimenti, rosa definisce entrambe le posizioni valide, dimostrando attenzione ed interesse, anche se secondo me sbaglia a sentirsi "piccina", e a riscontrare cotanta "conoscenza" in noi due, e Juliet addirittura ci incita a continuare, oltre che inserirsi nella "schermaglia"! ;-))
Credo che ogni dibattito, quando sia costruttivo e piacevolmente condotto, sia fonte di interesse in almeno molte più persone di quante si sospettino.
E io ritengo che sia così perchè in questi casi si percepisce la possibilità di acquisire nuova conoscenza, da parte di tutti, sia di chi legge, sia di entrambi i "contendenti".
Ma soprattutto si testimonia la passione per la ricerca della Verità, che è semplicemente sopita in noi perchè ormai siamo abituati ad assistere raramente a "dibattiti" costruttivi, ma è pronta a risvegliarsi quando viene riconosciuta in altri.
E' interessante la posizione di Rosa, che definisce valide entrambe le posizioni.
Se hai l'audacia di continuare, e se riusciamo a comprendere meglio entrambi il rispettivo punto di vista, sono sicuro che ci guadagneremo tutti.
Chiusa parentesi. ;-))
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:26 via WEB
Vedremo, caro amico! Intanto buon ferragosto! tt
 
come_sempre_sc
come_sempre_sc il 13/08/10 alle 22:03 via WEB
Ciao, Tramp, intervengo da capo dopo il mio primo commento. Mi sembrava d’essere stata abbastanza esaustiva e coerente con il tuo pensiero. Ma il tuo amico Silvio, che non conosco e che saluto cordialmente, ha esposto concetti e riflessioni che, comunque, non sono da sottovalutare. Ho letto tutto con santa pazienza e nelle ore notturne non avendo molto tempo a disposizione. Concordo con te sul "cambiamento di rotta" del suo ragionamento. Praticamente voleva invitare tutti a concentrare la nostra attenzione su problemi filosofici molto più seri, mi sembra, a suo dire e così non avremmo commesso errori o fatti tragici. Potrebbe avere ragione ma questi suoi propositi, così nobili e raffinati, sono talmente lontani dalla vera natura umana che non penso possano mai trovare compimento.Piacerebbe pure a me poter impegnare la mente in questioni speculative ma la realtà già di suo è complessa e guai a sottovalutarla.L'errore, chiamalo anche fatto tragico, è sempre in agguato. Quindi ribadisco le riflessioni del mio primo commento. Pensi che Ulisse abbia sbagliato a varcare le colonne d’Ercole? Si è inabissato nell’Oceano per un problema di conoscenza. Non ha avuto nemmeno il tempo di rimpiangere l’amore di Penelope e l’affetto del figlio. Questo tuo, caro Tramp, è veramente uno dei post più seri che abbia mai potuto incontrare. Nelle problematiche in esso inserite ci si può ritrovare tutti, perché siamo fatti di errori, piccoli o grandi,consapevoli e non. Una volta avevo letto che l’esperienza è il nome che si dà ai propri errori.Comunque, lo confesso, dovrò rileggere quello che ha scritto il tuo amico. Buon ferragosto! Spero ancora di poterti vedere, se scendi giù.Io ci sono già, ma ancora per poco. Un bacio. Valeria
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:25 via WEB
Come sempre!!!!! Ma ciao!!! Grazie del doppio commento! Ti risponderò fra un pò! Buon ferragosto! tt
 
   
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:14 via WEB
Come sempre!!!! Tu sai cogliere l'essenza del mio ragionamento. Volevo dire esattamente quel che tu così abilmente hai sottolineato. Ti ringrazio.Ciao, Valeria carissima. Può darsi che venga a trovarti. Te lo farò sapere!Spero tu non sia impegnata all'Università! tt
 
JuliedeJaloux
JuliedeJaloux il 13/08/10 alle 22:38 via WEB
Je ne sais pas fare discorsi lunghi come voi ma voglio spezzare due lance,una a favore di ogni uno di voi.Questa è a favore di Mister Trampolinò: Perchè le guerre si ripetono nonostante la conoscenza che oggi il genere umano può acquistare più facilmente di un tempo? Questa è a favore di mister Perroni: La esperienza basterebbe se il genere umano non avesse una vita di 80 anni ma una vita di mille anni e siccome il genere umano si avvicenda frequentemente occorre la conoscenza.Per ciò l'esperienza senza conoscenza non serve e la conoscenza senza esperienza non serve.Jdj
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:23 via WEB
Ti risponderò fra un pò. Grazie!tt
 
   
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:29 via WEB
Cara Julie!!!! Devo convenire che anche tu hai le idee chiare!Vorrei soffermarmi su un concetto, che ritengo importante. A volte si vuole attribuire lo scatenarsi continuo delle guerre alla aggressività insita nell'uomo. E con questa scusa si tende a giustificare qualsiasi conflitto. Non può essere vero, perchè i fattori che scatenano le guerre, sono di altra natura, economici, di profitto, di accaparramento di risorse, ecc. Per chiunque abbia qualche vaga nozione di storia la tesi dell'innata distruttività umana quale causa primaria della guerra è semplicemente assurda. I Babilonesi, i Greci, fino agli statisti del nostro tempo hanno pianificato le loro guerre per ragioni che ritenevano molto realistiche, soppesando accuratamente i pro e i contro, anche se, naturalmente, i loro calcoli furono spesso errati. Le motivazioni erano difatti, come dicevo prima, infinite: acquisire terra da coltivare, ricchezze, schiavi, materie prime, mercati, espansione e difesa. Talvolta ad accendere la scintilla fu la vendetta o, in una piccola tribù, la passione di distruggere, ma si tratta di casi atipici. La tesi secondo cui la guerra è provocata dall'aggressività umana non è soltanto non-realistica, è soprattutto dannosa. Distoglie l'attenzione dalle cause reali, indebolendo così l'opposizione contro di esse.Quindi la conoscenza delle coseguenze della guerra fine a se stessa, è già patrimonio dei governanti e dei popoli.Tutti sanno che essere perforati da una lancia , si muore!!! Ecco perchè occorre il dialogo ema soprattutto intervenire sui veri motivi che scatenano il conflitto! Tu mi dirai : ma non è questo un problema di conoscenza? NO, IL CONCETTO è DIVERSO! Tutti sappiamo a cosa si va incontro scatenando la guerra. Occorre intervenire sui motivi che la possono scatenare e questo è un altro paio di maniche! Grazie! tt
 
     
JuliedeJaloux
JuliedeJaloux il 20/08/10 alle 15:29 via WEB
Le cause scatenanti di una guerra sono sempre le stesse dall'origine dell'umanità e sempre ci saranno finchè ci sarà un uomo sulla terra.La conoscenza a volte aiuta,ma aiuta anche a fare guerre più sofisticate.Mais non si può vivere globalizzati,con tutti i mali del mondo sulle nostre spalle.Mister Trampolinò un peu di vacanza farà bene in tuo Salento.Buone vacanze.JdJ
 
gioia58_r
gioia58_r il 14/08/10 alle 11:05 via WEB
forza....dai parti che ti aspetto^_*buongiorno
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:14 via WEB
Gioia!!!Partire? è ancora tutta un'incognita! Speriamo bene! tt
 
mpt2003
mpt2003 il 14/08/10 alle 11:31 via WEB
buon ferragosto!
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 14/08/10 alle 15:13 via WEB
Grazie infinite!!!!Anche a te! tt____il corsivo è preconfezionato?
 
   
mpt2003
mpt2003 il 14/08/10 alle 18:50 via WEB
no!! sto imparando ad essere tecnologica!!!!:)))
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 14/08/10 alle 19:20 via WEB
mp!!! questo tuo ,ad esempio, è un fatto tragico! Stai vendendo l'anima al diavolo.Perchè? perchè il Padreterno ci ha dato tutto ciò che ci serviva. Se ci fosse servito il pc, ce l'avrebbe dato nel Paradiso Terrestre. Ma noi per sopravvivere e saperne sempre di più per la mania di essere simile a Lui, continuiamo a peccare di superbia e ieri le macchine, oggi il pc, domani le navi spaziali, ecc e poi .. e poi...Ma dove andremo co ste navi spaziali, in giro per l'Universo, a cercare cosa? a fare passeggiate fra le stelle nel vuoto più assoluto, nel silenzio più assoluto, dove non c'è nulla di nulla ma solo massi enormi che galleggiano nel vuoto e stelle infuocate che non puoi manco avvicinarti se no ti bruci e dopo aver girato e girato in preda alla più folle tecnologia ci accorgeremo che era più bella la nostra Terra, con i suoi fiumi, i suoi tramonti, la sua acqua di pioggia a ferragosto, i suoi mari, anche se inquinati, le sue ostriche e le sue capenate di melanzane e di cetrioli, e diremo piangendo: " Ah, come si stava bene a guardare la luna che splendeva nel cielo e inargentava gli ulivi nel Salento! Com'era bello passeggiare in riva al mare la notte e sognare una mano e un bacio! Ah, com'era bello... tante altre cose!! Ma ormai stiamo navigando nel vuoto dell'Universo a bordo di una nave spaziale che non si sa dove va, SENZA META, a dirla con me!! Ciao, donna tecnologica!!!Buon ferragosto!!tt
 
     
mpt2003
mpt2003 il 14/08/10 alle 20:52 via WEB
ma non farmi ridere!!! che tragico che tragico!! allora anche tu che hai imparato a fare i video hai venduto l'anima al diavolo!!! per magnificare la tua musica e dar vanto alla tua superbia ti sei messo a fare video? no no e assolutamente no, tu hai imparato a fare video perchè ti serviva mettere immagini alla tua musica e perchè non ti fidavi che del tuo gusto e perchè non ami ci siano cose che a te sono precluse...questa non è superbia, è voglia di emanciparsi!!!! ciao uomo un pò tecnologico!!!!buon ferragosto!!! mp:))))
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 14/08/10 alle 21:32 via WEB
mp!!! Parlavo d'altro! ma tu forse NON VUOI capire!!Forse, anzi, non mi sono spiegato!!Approfittavo del tuo dire per spaziare con la mia riflessione e portarla sul terreno del post! Scusa. tt
 
     
mpt2003
mpt2003 il 15/08/10 alle 09:09 via WEB
no no io ho capito! lo so che il tuo cuore è straziato per quello che sta capitando in questo mondo che ci sta fuggendo di mano e che ormai non riusciremo più a riprendere, stavo solo cercando di fare un pò di spirito, probabimente non ci siamo capiti e così facendo sono andata fuori tema e tu mi hai giustamente riportato in carreggiata, tornando al tema del post. Sto giro mi sa che non prendo neanche la sufficienza.....:)) buon ferragosto da me di sole! ciao! mp
 
     
mpt2003
mpt2003 il 15/08/10 alle 09:12 via WEB
p.s. "sufficienza" lo vedrei meglio virgolettato....:) m'è sfuggito dalla fretta! pardon!
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 15/08/10 alle 09:19 via WEB
mp!!! lascia perdere, basta e avanza!!!tt
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 15/08/10 alle 09:25 via WEB
Mp! mi sembri Trenitalia! non fai che deragliare, ma il tuo fascino ti salva! Ciao, strega stregaccia, fata fatina che il bosco s'avvicina!Nella 1^ sinfonia di Malher- detta "Il Titano"- c'è in un movimento il funerale del guardiacaccia fatto dalle creature del bosco. E' bellissimo!ascoltalo!lo metterò nel prossimo post! ciao e buon ferragosto.tt
 
Principessa.Smeralda
Principessa.Smeralda il 14/08/10 alle 16:35 via WEB
bella domanda mio caro... non saprei darti una vera risposta... e' come per gli amici, solo quando li perdi capisci il vero valore... sbagliare e' umano... ma dagli errori si impara...meglio se ce ne accorgiamo al piu' presto possibile ! Io per alcuni errori ancora devo farmi perdonare...altri sono stata perdonata ma dentro di me mi domando come ho potuto sbagliare ??
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 14/08/10 alle 21:34 via WEB
E' arrivato!! Ti ringrazio e sono onorato! Ciao,principessa!tt
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 14/08/10 alle 22:07 via WEB
Ciao, principessa_smeralda!!! Tu dici: " ...dentro di me mi domando come ho potuto sbagliare ??..."___ Ecco cosa mi serviva per convincere il mio amico Silvio della giustezza del mio ragionamento!Ma ti pare che uno non sappia a cosa và incontro? e che ciò che sta per fare sia Bene o Male? Lo sa, lo sa, perchè abbiamo la conoscenza del Bene e del Male, ma in quel momento siamo come obnubilati, non ci si rende conto, si agisce in base a degli impulsi di orgoglio, di dignità, di ripicca, di passionalità, e chi più ne ha più ne metta!!!Ma dopo scendono le lacrime|!!! Tu hai parlato di amici persi!! Verissimo e sacrosanto!!! E chi si drioga o si spinella e va incontro precipiotosamente ad una fine tragica?? E poi Silvio parla di distinguere il fatto tragico dall'errore!!! Ma non è affatto il caso peerchè come per il peccato esistono gradazioni che vanno dal più lieve al sacrilegio, così per l'errore cisono vari stati di valenza che vanno dal più piccolo al fatto tragico.Ogni errore è un fatto tragico che può essere piccolissimo o tragicissimo. Piglia ad esempio il separarsi dal proprio moroso o marito o compagno, per una litigata o un'incomprensione!! Sta cosa o si risolve subito oppure più il tempo passa e più si incancrenisce e non c'è maniera di riprendere i fili del discorso e la tragedia si compie!Piglia ad esempio una donna che abortisce!!! Ho conosciuto persone che piangono lacrime amare per aver rinunciato alla gravidanza e avrebbero tanta voglia di un bambino! Ho conosciuto donne che si sono fatte chiudere i condotti ovarici per stare tranquille e ora darebbero chissà che cosa per ritornare come prima. Ma non si può, almeno così dicono!E piangono!Ci sono uomini che se la sono goduta fino a 40-45 anni, rimanendo senza arte nè parte, e ora non riescono più ad avere una donna per compagna e su di essi si sta abbattendo la scure della solitudine. Ecco un fatto tragico derivante dall'errore in fatto di rapporti fra gli esseri umani: la solitudine!!!!!Purtroppo da giovani tutto è risolvibile e tutto appare sotto una luce diversa da quella reale. Poi ci sono gli errori della Natura e cioè quelli che non derivano da noi ma da imperfezioni della Natura, quali la nascita di un bambino down o focomelico o con qualche gravissimo handicap. E se una donna rimane incinta di un bambino down, come può risultare dall'amniocentesi?? La figlia di un mio amico ha voluto a tutti i costi farlo nascere, ma poi dopo quattro anni la filia, l'amore per il bambino, sotto i colpi dei sacrifici imposti dalla cruda realtà, sono incominciate a vacillare; i dissapori fra i due coniugi sono divenuti feroci e la separazione inevitabile con le conseguenze tragiche derivanti dagli orrori di nuna separazione!Siamo preparati a sopportare tali stress? Farlo nascere è stato un errore? Potrei continuare ma chiunque potrebbe continuare al piosto mio, perchè l'umanità anzi il primo errore , grandisimo atto tyragico, lo hanno fatto i nostri progenitori e poi ha prolificato!!!Con le conseguenze che sappiamo!Ogni errore è un atto tragico di eguale valenza!!!Grazie del tuo pensiero!!! tt
 
   
Principessa.Smeralda
Principessa.Smeralda il 16/08/10 alle 16:06 via WEB
I figlio sono figli anche con handicap sono contraria all' aborto e i genitori se hanno un figlio con problemi di queso genere devono farsi forza per amor dei figli ! Io ho molto rispetto per i down e chi ha problemi del genere ! La colpa di nessuno bisogna solo accettare la realta' e viverla senza cercare la perfezione nelle cose ...! serena settimana caro kiss
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 06:36 via WEB
Smeralda!!! Sta tua riflessione ti fa onore! C'è però da tener conto della realtà , pvvero nel trovarsi realmente nelle sitazioni di disagio.Io potrei dire che al posto di Salvo d'Acquisto avrei fatto la stessa cosa. Ma a trovarsi realmente, chissà!!!Grazie! tt
 
     
Principessa.Smeralda
Principessa.Smeralda il 17/08/10 alle 13:29 via WEB
che cosa ???
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 17:43 via WEB
Smeralda ciao! Mi spiego meglio. Volevo dire che avere una persona affetta da handicap in famiglia, non è una cosa leggera da sopportare anche se c'è tutto l'amore del mondo, per cui uno che non è addentro a tale problematica, potrebbe dire di avere tanta pazienza e tanto affetto nel curare e assistere la persona handicappata, ma a trovarsi realmente in quella situazione non si sa mica bene se tutto l'amore che dice di avere lo metterebbe in pratica!Tutto qui. Ma ti ho fatto anche l'esempio di Salvo d'Acquisto , uno dei più grandi eroi italiani, il quale offrì la sua vita in cambio di quella di 20 , mi sembra , suoi concittadini destinati a morte dai tedeschi.Ora al suo posto, io potrei dire di poter fare la stessa cosa, mosso da afflato umanitario! Ma a trovarsi in quella situazione realmente non so se avrei tanto coraggio. Così non so se avrei tutta la pazienza necessaria per assistere una persona colpita da handicap, se mi trovassi realmente in quella situazioine. Ripeto che il tuo afflato umanitario ti fa onore. Spero di averlo anch'io nella stessa misura! Grazie del commento. Ciao! tt
 
Principessa.Smeralda
Principessa.Smeralda il 14/08/10 alle 16:40 via WEB
ti ho mandato l' invito...controlla se ti e' arrivato... smakkkkkkkkkkk e buon ferragosto!
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 14/08/10 alle 17:29 via WEB
Giuseppe, ho fatto un casino, togli il mio commentone precedente a questo! :-) Lo ripiazzo ripulito...

Giuseppe, si continua a confondere l'errore col fatto tragico e non capisco perchè.
L'errore è quello dello studente che sbaglia una sottrazione, ma tramite la verifica si corregge.
E' anche quello comportamentale, a volte, ma facilmente riparabile, se c'è pentimento da una parte, e perdono dall'altra (ed ecco l'importanza del perdono nella riparazione dell'errore).
L'errore di questo tipo è probabilmente fisiologico e utile nel processo di trasformazione della conoscenza in esperienza, lì dove dei propri errori se ne fa ricordo e tesoro.
Ma il fatto tragico è perseveranza nell'errore fino all'irreparabile, anche a volte quando si è coscienti dei pericoli nei quali si va incontro, così come hai evidenziato tu.

Visto che hai parlato dell'Anello di Re Salomone, ne approfitto per chiarire meglio di che tipo di conoscenza io parlo.
Konrad Lorenz a un certo punto racconta di come lui abbia imparato molto di più dalla osservazione diretta, per lunghe ore, del comportamento degli animali in libertà, piuttosto che dai pur tanti libri che ha letto.
La conoscenza che intendo io è conoscenza diretta, della quale si può fare esperienza, e più raramente, ma a volte necessaria, quando si può immaginare, lì dove non è possibile l'esperienza diretta.
Concordo anche io che abbiamo la legge morale già dentro noi. Ma viene soffocata da altri desideri o dall'esterno, appositamente. Ma quanti nick hai? ;-)

Ricambio il saluto Valeria.
No, io non ho proposto la conoscenza come semplice alternativa per evitare il fatto tragico, ma come strumento teso ad evitarlo.
La conoscenza per puro diletto, o nozionistica, non è utile.
Devono essere sempre presenti nella mente invece i "guai" che possiamo combinare, e cercare quindi la conoscenza che ci permette di evitarli.
"A mio dire", come dici tu, "non eviteremmo gli errori", o magari ne commetteremmo di meno, ma quelli sono accettabili.
Ma i fatti tragici sì, potremmo evitarli, o almeno ridurli di parechcio, e sarebbe già qualcosa.
Cosa ti fa pensare che questi "proposito così nobili e raffinati siano lontani dalla nostra natura"?
Se riusciamo a concepirli, non ti viene in mente che fanno in qualche modo parte della nostra natura?
E chi ti dice che stiamo vivendo secondo natura?
Confrontandoci con gli animali, non mi pare che tra loro esistano fatti tragici nella stessa misura, se pur sono anche lì presenti.
Noi riusciamo a combinarne di ben più catastrofici, mi pare.
Ipotizza che noi ora viviamo secondo leggi che soffocano la nostra vera natura, e addirittura crediamo che quelle leggi siano giuste, naturali.
Come possiamo liberarcene, se non andiamo alla ricerca della nostra vera natura, imponendoci di mettere in discussione tutot ciò in cui crediamo?
E non ti pare che questa ricerca evitiamo accuratamente di iniziare a farla proprio perchè riteniamo che questo mondo sia così complesso da non riuscire a capirlo?
Anche tu, scrivendo "... l'errore, chiamalo anche fatto tragico, è sempre in agguato...", confondi l'errore col fatto tragico.
Eppure sono due cose ben diverse, se pur il fatto tragico parte da un errore.
Ce ne vuole, prima di compiere un fatto tragico.
La natura o altre persone in qualche modo avvisano sempre, o quasi, prima di un fatot tragico, eppure insistiamo.
Quella cantata da Dante è una delle varie morti di Ulisse da più poeti raccontate.
Prenderla ad esempio forse lascia il tempo che trova.
E tuttavia, volendo "specularci", visto che vi piace questo termine, potrei farti notare che mentre tu la prendi ad esempio di come la smania di conoscenza stessa sia portatrice di fatti tragici, io invece la potrei mettere in questo modo: Ulisse è stato un incosciente, come la ragazza in discoteca, che pur conoscendone i pericoli, si è ubriacata più volte, e si è quindi donata al primo che capitava perdendo la sua verginità, rimpiangendola poi, senza prendere alcuno degli accorgimenti che poteva prendere, come quelli che ho indicato.
Come si può definire chi affronta l'ignoto rischiando la propria pelle e convincendo i suoi compagni a fare lo stesso, senza un minimo di precauzione?
Eppure ha già avuto notevole esperienza dei pericoli del viaggiare per luoghi sconosciuti.
Ma se il "dio" l'ha salvato più volte, prima o poi, a forza di sfidarlo, si decide il proprio destino.
Chiamasi incoscienza, secondo me.
Ulisse ha trascurato la conoscenza del rischio che correva.
DOve sono finite le tante precauzioni che prendeva nei viaggi passati, come ad esempio quella di tappare le orecchie dei suoi compagni e addirittura di farsi legare lui, per non perdersi, pur di ascoltare il canto delle sirene?
Ecco, quello è un esempio di applicazione della conoscenza vicino a quello che intendo io, ma con una grossa differenza.
Ulisse era spinto da una smania di conoscenza per la conoscenza.
In realtà a me sembrava più una fuga dalla vita che avrebbe dovuto fare, vedi la povera Penelope.
E i suoi comportamenti precedenti spesso mostravano la sua mancanza di un'etica interiore, tanto che Dante lo pone all'inferno proprio per alcuni di quei suoi comportamenti.
Ma la fuga dalla vita non può portare altro che alla morte, prima o poi.
Ulisse non si è mai fermato a riflettere sul perchè fuggiva la vita, cercando spericolate avventure, pur sapendo che aveva dei doveri verso sua moglie, i figli, la sua terra, ecc....
Ecco dove Ulisse ha sbagliato, e da dove è nato il fatto tragico.
Prova a rileggermi con più calma, come dici che hai intenzione di fare.
Forse ne viene fuori qualcosa in più, nonostante il mio modo arruffato di spiegarmi.

Juliet, non identificare me e Giuseppe nelle rispettive tesi. Separiamole da noi, guardiamole da una stessa posizione superiore e neutra, e vediamo cosa ne esce.
Ottima la tua obiezione a favore di Giuseppe.
Ma tu hai scritto bene: "...la conoscenza che oggi il genere umano può acquistare più facilmente ...". "Può", ma non lo fa! Ecco il problema.
Si parla della Bibbia, e dei Vangeli, come dei libri più importanti del mondo, ma quanti li hanno letti tutti, almeno una volta, per conto loro?
Da migliaia di anni si conosce quasi ogni aspetto dell'animo umano e delle situazioni che portano alla guerra.
QUalcuno lo conosce, ma non altri, non la maggior parte.
Per conoscere bene come siamo fatti dobbiamo soffermarci a riflettere, su quegli scritti che ci vengono tramandati, dopo ovviamente averli letti.
O almeno dobbiamo soffermarci ad osservare con calma e spirito critico gli avvenimenti che ci passano davanti.
Ma tu hai mai visto qualcuno preferire qualcosa del genere, piuttosto che spaparanzarsi davanti alla tv e ascoltare velocemente un tg falso e sedizioso, o comunque scegliere puntualmente qualcosa d'altro, qualche divertimento, qualche occupazione, o semplicemente la necessità di dover badare ai figli, alla casa, ecc...? Andiamo tutti di corsa, inseguendo i falsi bisogni che ci hanno creato o che ci creiamo da soli, e non dedichiamo tempo alla riflessione, alla conoscenza, quella vera.
Ecco, tutot sommato, il senso del mio intervento, che spiega anche perchè le storie si ripetono.
Preferiamo seguire uno che racconta la sua verità in modo convincente, piuttosto che investire il nostro tempo da noi stessi a far funzionare il nostro cervello.
Sarebbe interessante discutere il perchè accade.
Ma prima dovremmo essere d'accordo su questa spiegazione.

Sulla lancia a mio favore, secondo me se sin da piccoli si insegnasse la vita per quello che è, invece di tenerci all'oscuro, protetti, a rimbecillirci con bambolotti e fucili di plastica, nonchè di zucchero che ci vizia il corpo sin da piccoli, forse ne potremmo venir fuori.
Ma se nei genitori stessi, spesso, si vedono ancora gli strascichi di malsane educazioni, cosa potranno mai insegnare ai loro figli?

Un saluto e Buon Ferragosto a tutti! :-)
 
 
JuliedeJaloux
JuliedeJaloux il 20/08/10 alle 15:36 via WEB
La conoscenza unita all'esperienza sarais il massimo mais quando abbiamo l'esperienza siamo già vecchi.La maggior parte del genere umano è consapevole e responsabile ma paga per l'irresponsabilità di pochi.Bambolotti e fucili hanno sostituito il lavoro minorile ma con le catastrofi umanitarie che succedono in ogni parte del mondo i bambini torneranno a lavorare per sopravvivere invece che a giocare.Buone vecanze anche a te Silvio.JdJ
 
   
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 21/08/10 alle 01:31 via WEB
C'è una nostra capacità che ci può aiutare anche senza l'esperienza, ed è l'immaginazione. Conoscendo la "teoria", e avendo un pò di serenità interiore, le conseguenze delle nostre azioni si possono immaginare e quindi prevedere prima di agire. Così ho evitato parecchi guai, anche se non tutti. E così secondo me fa un sacco di gente, nonostante il pessimismo di Giuseppe. E se imparassimo a occupare il tempo libero a riflettere, immaginare, e tentare di risponderci da soli a tutti quei perchè incompiuti, invece di perdere tempo con le distrazioni di questo mondo frenetico, secondo me avremmo le risposte che cerchiamo, e molto prima di quanto pensiamo.
Ma non lo facciamo quasi mai. Secondo me perchè abbiamo poca fede. In noi stessi, perchè ci insegnano sin da piccoli che questi perchè non hanno risposta, e se ce l'hanno solo gli "eletti" delle nostre religioni ufficiali le detengono. E nella Vita, perchè ci hanno insegnato a diffidare della Vita, mentre invece secondo me ci ha dato tutti gli strumenti per rispondere da soli alle nostre domande. E' solo una questione di volontà, di fede, di amore per la Vita.
Giuseppe si vuole contrapporre a me, e a te, e ad altri, con la sua inevitabilità. Ed usa la "fede" solo come strumento per lenire e sopportare questa presunta inevitabilità, senza accorgersi che proprio questa convinzione gli preclude, a lui e a tutti quelli come lui, la strada per la rivelazione.
Per questo io dico che la "fede" di Giuseppe non è abbastanza, non è sufficiente. Ce ne vuole di più, per intravedere la via che porta alla evitabilità dei fatti tragici.
E per questo combatto questo post. Per interrompere questa depressione globale che ci fa credere che per noi non ci sia speranza.
Se non credi che ci sia una via per arrivare dove vorresti, neanche la cerchi quella via. E già è difficile trovarla se ci credi, figurati se ti capita se non ci credi.
Il problema è che la "via" richiede che siamo tutti consapevoli, per essere trovata. Perchè la felicità non è individuale, ma collettiva.
Se Giuseppe e quanti come lui non "credono", tocca a chi "crede", o meglio ha intravisto la "via", cercare di farla intravedere anche a loro. E non c'è altra soluzione.
Ora però vorrei controbatterti su una tua affermazione. Tu dici che la maggior parte del genere umano è consapevole e responsabile, ma paga per l'irresponsabilità di pochi.
Secondo me chi è consapevole e responsabile si rende anche conto che deve agire per impedire l'irresponsabilità di pochi.
Un irresponsabile che non ha potere, che non trova la condivisione di chi ha intorno a sè, quale immane catastrofe potrà mai generare, se non piccoli guai a livello "locale"?
Sono coloro che hanno potere, che riescono a combinare guai seri.
I governanti, che vengono votati da noi. I grandi imprenditori, che con le loro multinazionali creano miseria e sfruttamento e inquinamento in mezzo mondo, e corrompono l'altra metà con i loro prodotti che ci illudono di darci la felicità, mentre invece ci piegano alla loro volontà.
Sì, è vero, ti dò ragione, in realtà tutti noi in cuor nostro lo sappiamo bene che è anche colpa nostra se siamo arrivati a questo punto, se da quando eravamo piccoli ad oggi il mondo non solo non è migliorato, ma anzi ci sono ancora più morti per fame e guerre, più sfruttamento, e per di più ora anche grossi rischi ambientali.
Ma giriamo il volto dall'altra parte, non lo vogliamo riconoscere, e ci distraiamo con le illusioni proposte da chi ha quel potere.
Ma io dico che è quello stesso potere che tende a toglierci la speranza, la fede, perchè così non cercheremo mai la via, e quindi non la troveremo. Perchè una volta trovata, quel potere non può più nulla, perchè anche se si nasconde dietro facili tentazioni, chi conosce la verità lo smaschera subito, rendendolo innocuo.
Ecco in che senso io dico che è la conoscenza a liberarci da questa "inevitabilità". La conoscenza di come la vita è realmente. Ed è una conoscenza che possiamo acquisire solo se lo vogliamo, e solo con il nostro cervello. Solo se abbiamo fede nella vita.
Quindi, è vero in un certo senso che noi tutti siamo consapevoli, in fondo al cuore, di quello che accade. Ma non siamo "responsabili", nel senso della assunzione delle nostre responsabilità. Proprio perchè le fuggiamo. Che se fossimo responsabili non permetteremmo più che i governanti attuali andassero al governo. Non permetteremmo più che le multinazionali che ci forniscono benzina, cellulari, computer, carne, scarpe, automobili, medicinali, carta, e quant'altro, sfruttino l'altra metà del mondo per far star buoni noi.
E questa si chiama "viltà". E questa viltà è aiutata dal potere, che evita di informarci correttamente su quello che c'è dietro il nostro benessere, dietro le catastrofi, dietro i problemi del mondo.
La pressione di questo potere, unita alla nostra viltà, ci permette di continuare in questo modo, da millenni ormai. E' la viltà delle nostre società, delle nostre ci-viltà, che secondo me non a caso si chiamano in questo modo.
Solo la presa di coscienza del nostro stato di "schiavi", di "corte corrotta del re", unita alla consapevolezza che non potremo mai essere felici finchè saremo schiavi consenzienti del sistema oligarchico che ci governa, perchè solo l'essere pienamente liberi, senzienti, e consapevoli, ci permette di essere felici, e quindi la voglia di rivalsa che questa nuova consapevolezza ci può dare, ci può permettere di trovare la forza di opporci allo stato attuale delle cose.
E l'impostazione di Giuseppe invece è altamente deleteria, rispetto a questo scopo. Non ci dà scampo in partenza.
Spero si stia divertendo nel suo Salento. Almeno lui.
Per me niente vacanze quest'anno, tempi duri. Ma grazie lo stesso Julie. A la prochaine.
 
gioia58_r
gioia58_r il 15/08/10 alle 10:17 via WEB
una serena giornata a te...e tutta la compagnia^_*
 
madame.art
madame.art il 15/08/10 alle 20:55 via WEB
Ciao Trampolino. Con questo tuo post mi fai soffermare su un pensiero che qualche volta mi passa per la mente. Io penso che, in qualche modo, l’essere umano abbia un bisogno latente di soffrire, di provare dolore affinché possa affrancarsi da se stesso e generare un nuovo io. Non a caso coloro che escono da una profonda crisi verificatasi magari per malattia o per accidente, sono cambiati, hanno una diversa consapevolezza, sono meno superficiali. Certamente la sofferenza non è una “cura” ma penso che sia uno strumento che l’anima fornisce per compiere un piccolo passo avanti nella propria evoluzione personale. Dovremmo imparare, soprattutto nell’età più matura, che mentre nulla si può fare contro i dolori che ci spettano (come morti, disgrazie, sfortune, abbandoni) qualcosa si può fare per evitare o attenuare i dolori della mente che ne derivano e che col tempo si cronicizzano. Per meglio spiegarmi in questo piccolo contesto, scomodo la figura di Gesù Cristo che, agonizzante sulla croce, gridò: «Padre perché mi hai abbandonato?». Forse è qui una spiegazione del quesito che poni: occorre lasciarsi andare, ACCETTARE, l’evento per quanto sia tragico; bisogna vincere la rabbia e porsi in un atteggiamento non conflittuale verso se stessi e gli altri. Facile a dirsi eppure le mie piccole e grandi crisi le ho superate così (non senza difficoltà). Non è passività, non è fatalismo, è accettare il fatto tragico e collocarlo nel posto che gli spetta nelle cose della vita. Un caro saluto, M.A.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:10 via WEB
Madame!!!! La risposta a quel che dici è semplice, in un certo senso, poichè la tua riflessione, da quanto leggo e da quanto penso d'aver capito, gravita per lo più sui fatti tragici, di qualsivoglia valenza, derivanti da contingenze spirituali o materiali INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONTA'!!! Ecco ! Questo è un altro degli aspetti del post. Comprensibilissimo , poichè tale angolazione è contenuta nell'anima stessa della mia trattazione. Il post invece, a quanto voleva significare, gravita per una grande parte sul fatto tragico derivante da errori commessi da noi stessi e dei quali siamo colpevoli in 1^ persona. Quello di Romeo e Giulietta è il fatto tragico per antonomasia poichè lascia capire fin nelle più abissali profondità, quale forza immensa racchiuda in se l'amore per un altra persona. Chiaramente l'errore commesso da noi è sempre un fatto tragico, così come l'errore commesso dalla Natura, ( Handicap, ecc...) è anch'esso un fatto tragico. Devo convenire con te che in entrambi i casi occorre accettare l'evento per quanto sia tragico. Ma il fatto tragico non derivante da noi ha il sè il lenimento della NON COLPA e quindi l'accettazione consapevole del destino non proprio benigno. E questo è già tanto. Ma quando il fatto tragico deriva da una nostra colpa, accettiamolo, si, ma accettiamo pure che non ci sia il lenimento, quindi dobbiamo sorbircelo in tutta la sua crudezza. A tal proposito, proprio per rispetto a una persona intelligente come sei tu oltre che amica di vecchia data, ti riporto un piccolo racconto " Leyenda" ( Leggenda) , tratto da libro " Elogio de la sombra"(Elogio dell'ombra) di J.L.Borges.Leggiamo. ___" Abele e Caino si incontrarono dopo la morte di Abele.Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano, perchè erano ambedue molto alti. I fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno.Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava portando alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose:" Tu mi hai ucciso, o io ho ucciso te?Non ricordo più; stiamo qui insieme come prima".__" Ora so che mi hai perdonato davvero- disse Caino- perchè dimenticare è perdonare".__ Abele disse lentamente:" E' così. Finchè dura il rimorso dura la colpa"____ Madame Art, i miei omaggi. tt
 
fa.biola
fa.biola il 16/08/10 alle 09:35 via WEB
Già, è proprio così TT...la Tua, più ke una domanda dovrebbe essere un'affermazione; dato ke è uno stato di fatto purtroppo! Un Caro saluto ed un Abbraccio, buon inizio settimana.
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:22 via WEB
Fabiola!!!! Mi piace quel tuo : "...è uno stato di fatto, purtroppo..."!!! perchè dà ragione a me e non al mio caro amico Silvio. Io per "stato di fatto" intendo che l'errore ce lo portiamo dietro sempre E TUTTI, fin da quando è nato il mondo!! E ogni errore è un atto tragico. E ce ne sono di veniali, di lievi, di grandi, di grandissimi, di abissali!!! Ecco perchè al mondo c'è la FEDE!!! E' l'unico rimedio contro la tragicità di questi fatti, è l'unico fortissimo e insostituibile lenimento dell'anima, del cuore e della mente! Grazie del tuo contributo! tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 16/08/10 alle 15:22 via WEB
buon pomeriggio Tramp...hai mangiato abbondantemente?
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:29 via WEB
Gioia!!!!Io adoro il cibo! Ma non mi parlate di polenta, di zucchine e di stoccafisso! Adoro le ostriche, il vino bianco della mia terra ( Salento)e anche il Primitivo, le tagliatelle, gli spaghetti allo scoglio, la matriciana con il guanciale,l'amarissimo che fa benissimo, di dolci solo la zuppa inglese( gli altri li lascio a voi),le aragoste, le bistecche alla fiorentina, e tutto ciò che costituisce la nobiltà del patrimonio gastronomico dei grandi professionisti della cucina!!!Ecco il mio peccato, anzi il mio atto tragico! grazie! tt
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 16/08/10 alle 22:06 via WEB
Ciao tt .. ho capito la bellezza sublime di Praga attraverso un fatto tragico .. (quasi) .. ho preso un raffreddore li ... eeeeetcìùuuuuu .. Spero sia andata bene la tua notte di S. Lorenzo a San Marino!!!!! Ciaoooooooooo
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:32 via WEB
Eccomi!!! Praga è una delle città più belle del mondo.D'altronde l'ha messa su il nostro Petrarca!!!Grazie! Le stelle? ne ho viste tante ma non ho fatto desideri perchè non ci credo! Un abbraccio!tt
 
violanda72
violanda72 il 16/08/10 alle 22:19 via WEB
perchè il terrore della mancanza apre gli occhi ed il cuore. Immagini suggestive che esprimono perfettamente il tuo sentire. un saluto. Lì
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:46 via WEB
Violanda!!!! Grazie della visita, inaspettata direi e quindi , come ho detto altrove, graditissima. Grazie di aver letto questo post ( terribile, a mio avviso) e di aver espresso un tuo pensiero. Pensiero lapidario, che tocca l'aspetto più umano della faccenda, proprio quello che potrebbe avere la foirza di scardinare l'anima: il terrore della mancanza!!! Ha in sè in maniera chiarissima il senso d'impotenza da cui si viene assaliti: davanti a certi tragici eventi non si può far nulla, bisogna avere solo la Fede vale a dire la forza di accettare e basta!! E non è facile, penso. Comunque, hai toccato un aspetto umanissimo del post! grazie. tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 17/08/10 alle 12:40 via WEB
per la tua felicità..oggi pasta con le zucchine^_*
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/08/10 alle 22:48 via WEB
Gioia!!!Penso che la mia pena nel Purgatorio, dove spero di andare, sia quella di mangiare zucchine, polenta e baccalà per centinaia di anni!! Grazie! tt
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/08/10 alle 21:45 via WEB
Allora Giuseppe, che ne pensi di fare il punto della situazione?
Mi pare che ci siano parecchie voci che confermano la tua percezione della inevitabilità del fatto drammatico al fine di comprendere la sublime essenza del bene perduto, e parecchie risposte in tal senso, ma mi sembra che parecchie altre voci si sono invece levate contro.
In particolare la mia e di un'altra persona relative a quel "sempre", ma anche altre che suggeeriscono possibilità di evitare questi fatti drammatici.
In effetti se lo sostituissi con un "quasi sempre" già metterebbe d'accordo molti.
Mi pare ci sia parecchia carne al fuoco, ma se si lascia tutto così mi sembra come se fosse un peccato.
Sarebbe interessante invece forse riportare in sintesi le due o più posizioni, in modo da poterci riflettere sopra e vedere se si riesce a dare una qualche risposta più esauriente. Un saluto.
 
LabelleHelene
LabelleHelene il 19/08/10 alle 10:10 via WEB
Ti aspetto Tramp ;-)
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 19/08/10 alle 19:11 via WEB
Arrivo!!!!tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 19/08/10 alle 15:18 via WEB
ieri parlavano del Salento..il tuo salento, e ti ho pensato triste perchè quest'anno non sei lì..sarà per il prossimo^_*
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 19/08/10 alle 19:18 via WEB
Gioia!!! posso partire!!!! Urrah!!! Parto domattina! C'è la festa del patrono al mio piccolissimo paese immerso fra gli ulivi, con le bande musicali che suonano la Norma e la Turandot e tutta la gente che si diverte e poi i fuochi a notte fonda, e poi la sera della pizzica e la festa della Taranta a Melpignano !!!! Spero di starci almeno una settimana. Gli amici mi aspettano!!!La mia grande casa, il mio giardino!!! Mare, sole, sabbia bianca, torre dell'Orso, Santa Cesarea, Tricase e OTRANTO, il grande OTRANTO!!!!Ciao, ti manderò na cartolina!!!!!!Ciao.tt
 
gioia58_r
gioia58_r il 20/08/10 alle 08:25 via WEB
buon viaggio..e buon divertimentooooooooooooooo
 
Principessa.Smeralda
Principessa.Smeralda il 21/08/10 alle 12:06 via WEB
ciao amico mio buona giornata clicca qui e ciaoooooooo ^_^
 
altro_che_mela
altro_che_mela il 22/08/10 alle 10:11 via WEB
Tramp mi dice: Mela leggi il mio post per favore.
Ma io sono in vacanza, è il mio ultimo giorno di riposo (si fa per dire)! Ma arrivo ugualmente a leggere anche se arrivo tardi. Parrebbe quasi che sia stato detto e scritto di tutto e di più. Parrebbe.
Le posizioni di Tramp e di Silvio sembrano cristallizzate a prima vista o a prima lettura: Tramp che urla la sua disperazione per come va il mondo e vorrebbe che tutti urlassero insieme a lui; Silvio che urla la sua personale presa di coscienza e vorrebbe fosse anche collettiva. Entrambi urlano perché estremamente consapevoli, entrambi vorrebbero l’urlo collettivo però entrambi si lascian cadere le braccia perché disperano di trovare una collettività urlante o cosciente.
Entrambi sono fortemente motivati, ma – purtroppo secondo il mio modesto parere – entrambi esprimono pessimismo. E tutto sommato hanno ragione ad esserlo, pessimisti: perchè per prendere coscienza o per evitare l’inevitabile ci vorrebbe una orgia collettiva, come quella che si vive le sere d’estate sulla riviera romagnola, dove tutti fanno tutto allo stesso modo negli stessi tempi e alla stessa maniera. Ecco, ci vorrebbe un’orgia così, prorompente e allegra, trainante eppur consapevole, incosciente eppur docente. Docente sì, come l’esperienza e come la conoscenza. Non sono forse stati i contadini della romagna a coalizzarsi per primi contro il fascio? Abbiamo tutti visto Amarcord! e la romagna in assoluto ha dato il contributo maggiore alla sconfitta del fascismo. Ho scritto ‘ maggiore’ vè, non l’unico!
Occorre muoversi secondo una logica ‘docens’, consapevoli che per ‘docere’ occorre capacità, carisma, intuito, abilità, forza: le stesse caratteristiche che oggi – e prima di oggi ieri – usa chi è al potere. Parlare di conoscenza e di esperienza serve, non perchè la storia sia maestra di vita, ma perché la storia offre esempi corposi e dolorosi. E par exempla si capisce meglio. Le sconfitte esistono e le subiamo e le subiremo sempre purchè gli obiettivi siano chiari e concreti a tal punto che nel momento stesso in cui si è sconfitti almeno si sanno i motivi per cui abbiamo subito. Corsi e ricorsi storici non ci abbandoneranno mai, così come il rincorrersi delle stagioni o il tempo che fugge. Ma soprattutto la storia si ripete: e quando si è toccato il fondo più fondo, non si può che risalire. Ecco l’unica cosa che vorrei dire dopo tanto parlare: un pizzico di ottimismo non guasta, ci vuole. E ora vado a tuffarmi nell'onda (non nell'orgia vè!), ho bisogno anch'io di distr-azioni :-). Buona domenica a tutti. Mela
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 22/08/10 alle 12:42 via WEB
Ciao Mela.
Mi hai chiamato in causa, e quindi ti rispondo.
Non potrei fare altrimenti, con chi "osa" darmi del "pessimista"!
Io? !!!!!
Ma quando mai!!!!!!
Ma se faccio di tutto per diffondere il mio ottimismo a quel fine "orgiastico" di cui sopra!!!!! ;-)
Beh, effettivamente è un ottimismo mooolto particolare, forse difficilotto da comprendere, fatto stà che la tua interpretazione della mia posizione merita alcune correzioni.
Anche con te, lì dove non ribatto, assumi che sono d'accordissimo.
Attenta: io non voglio l'urlo collettivo.
Di urla collettive ce ne sono state già abbastanza. E le definisco espressioni isteriche di scimmie che chiuse in gabbia allo zoo chiedono al padrone, che intanto però ci fa i soldi, di essere liberate.
Non so se ho reso l'idea.
Ed ora mi devi dire dov'è che dispero tra i miei commenti e addirittura mi lascio cadere le braccia.
Non sia mai!
Mi karakirizzo, prima !!!
Se disperavo non ero quì a controbattere Giuseppe, ma a fargli l'eco!
Non sono pessimista e non dispero! Ho speranza e mi sto dando anche da fare per questo. Per creare proprio quell'"orgia collettiva" di cui tu dici. Certo che definire il gruppo che ho creato "orgia collettiva" è come minimo originale, ma l'obiettivo finale tà quello è, in un certo senso!
Rispetto alle serate romagnole, sono sicuro che Giuseppe ti risponderà subito invitandoti al raduno annuale della pizzica salentina, che in quanto a ritmi "orgiastici" non credo sia da meno! Hehehe...
Se riunissimo tutti insieme questi spiriti "orgiastici" regionali, e li diffondessimo in tutti gli altri campi della vita, in particolare quello politico e sociale, invece che solo nel ballo, allora forse qualcosa si smuoverebbe, non trovi?
E attenta ora a non confondere, come ha fatto anche Giuseppe all'inizio, la conoscenza di cui intendo io con quella "nozionistica", "storica", o semplicemente "scientifica" nel senso che comunemente le si dà.
La conoscenza di cui parlo ha solo parzialmente a che fare con i "par exempla" di cui tu dici, proprio perchè nessun esempio tra quelli rintracciabili nella storia è utile a sovvertire l'attuale ordine delle cose.
Nessun esempio, perchè altrimenti non saremmo quì a parlare di fatti tragici, ma saremmo tutti sulla costa romagnola o alla pizzica salentina... ;-)
C'è andato vicino qualcuno, persone come Socrate, Cristo, Gandhi, ma sono finite maluccio, e al momento non mi pare siano riusciti nell'impresa, anche se certi semi ci mettono parecchio a germogliare...
Esempi che devono essere superati, se vogliamo arrivare alla meta.
Sì sì, lo so, ora mi taccerai di presunzione, ma ci sono abituato, tranquilla. Ma anche se non ci crederai, ritengo che noin sia la presunzione a guidarmi, ma la logica.
I casi su citati, se non hanno dato esiti positivi in tempi brevi, ponendo questo come obiettivo, vuol dire che non hanno funzionato. Semplice constatazione che porta alla conseguenza che il "prossimo" dovrà fare qualcosa di diverso.
La conoscenza ultima quindi non può dipendere solo dall'esempio, altrimenti non ci potrebbe essere cambiamento.
E' una conoscenza profonda, che scopre le cause prime della Vita, anche se nessuno ce le mostra, e ancor peggio, anche se ci fanno di tuttto per distrarci, distoglierci dal cercare questa conoscenza, e addirittura distorcercela.
Ecco, ora sei tu a fare la pessimista, e togli ogni speranza a chi quella via vorrebbe invece intraprendere, quando dici: "Corsi e ricorsi storici non ci abbandoneranno mai, così come il rincorrersi delle stagioni o il tempo che fugge. Ma soprattutto la storia si ripete: e quando si è toccato il fondo più fondo, non si può che risalire."
Con queste tue frasi accetti la fatale inevitabilitèà di Giuseppe, che io contrasto con ogni mezzo, e neghi la possibilità di riuscita nel tentativo di organizzare quell'orgia di cui sopra! ;-)
Spero che tu te ne renda conto.
Se vogliamo raggiungere le coste romagnole dobbiamo superare tutto questo, trovare un'altra via, diversa da quelle tentate finora.
Ecco, se qualcosa dobbiamo apprendere dalla storia, è ciò che "non dobbiamo fare" nella ricerca del bene comune.
O ciò che comunque è da perfezionare.
Forzando ai limiti, per farti capire, la conoscenza di cui parlo io non avrebbe neanche bisogno di esempi, ovvero non ci sarebbe bisogno di conoscere la storia dell'umanità, ed anzi, come secondo me testimonia questo post, può essere deleteria ai fini suddetti, se non si sa bene come e dove guardare.
E' un pò come quello scenziato pazzo che contesta lo stato dell'arte della scienza al momento in cui fa la grande scoperta, o la grande invenzione, che rivoluziona tutto.
Se si fosse attenuto ciecamente ai dettami di quella scienza, se non avesse seguito vie alternative, nuove per tutti, se non avesse percepito quell'errore di fondo nelle teorie e formule precedenti, se non avesse creduto ciecamente in se stesso, solo in se stesso, e nel suo cervello, mentre tutti gli davano contro, non avrebbe fatto quella scoperta.
Spero di averti fatto comprendere cosa intendo.
E ti dò subito un esempio pratico di quanto ho appena esposto.
Tu dici che ci si dve muovere secondo una logica 'docens', con capacità, carisma, intuito, abilità, forza, le stesse caratteristiche che oggi, e prima di oggi ieri, usa chi è al potere.
Ora cerca di applicare la logica a queste tue frasi.
Se per ragigungere l'obiettivo del bene comune usi le stesse caratteristiche di chi oggi è al potere, non farai altro che diventare come chi oggi è al potere.
Ovvero, non farai altro che rietere gli errori del passato, così come infatti stà accadendo.
Quanti volevano cambiare il mondo ed hanno creato mostri?
O quanti, contando solo sul loro carisma, capacità, ecc... Pur seguendo una via giusta, pur nel bene, hanno fallito, proprio perchè soli? Socrate, Cristo, Gandhi, e altri ancora, sono stti scelti come bersaglio perchè "leader", unici leader, capi di movimenti pericolosi.
Taglia la testa e ucciderai il corpo.
Non dico che questa mia analisi sia del tutto corrtta, ma è un esempio dei pericoli che si sottovalutnao e di come gli esempi del passato non devono essere seguiti in toto, ma si deve trovare una via nuova.
Se la consapevolezza deve essere di tutti, non deono, non possono esistere dei capi, de leader, ma la conoscenza di uno, se ce l'ha, deve essere trasferita tutta, completa, a più persone possibili, fin nel profondo, fin nella sua essenza, al fine di trasformarci tutti in leader.
Questa è solo una ipotesi, che mostra però il senso di come si è influenzati dalla storia, dal passato, da modi di ragionare che portano essi stessi il germe del male senza che ce ne rendiamo conto, mostra come "stanare" quel germe, come difendersi, e come cominciare a definire, abbozzare, nuove vie, nuovi percorsi, che possano portarci a quella che i più definiscono, muorendo ogni volta un poco di più, solo una utopia.
Ecco il significato profondo della mia ermetica frase iniziale. C'è una conoscenza che porta ad evitare i fatti tragici, ma è una conoscenza che non si trova sui libri, se non a testimonianza a volte, ma si trova solo in noi stessi. Ed è quella conoscenza che ci può permettere di rivoltare il mondo. Basta crederci. In molti, tanti, possibilmente tutti... ;-)
E se ora hai meglio compreso il senso del mio dire, dimmi allora se hai ancora il coraggio di definirmi pessismista, o se sono invece di molto più ottimista di te! Hehehe ;-)
Buona domenica Mela.
 
   
altro_che_mela
altro_che_mela il 24/08/10 alle 01:12 via WEB
Parlare serve, Silvio, e tu di parole hai scritto fiumi e ciò ti fa onore.
Anche Tramp ha scritto tanto e tanto e ciò gli fa onore.
Sai qual è la differenza fra te e Tramp, anche se navigate a vista nel mare magnun del pessimismo?
Tramp cita fatti storici concreti che invitano a riflettere e ad essere meno pessimisti di lui.
Tu invece, mentre inviti a immaginare una Via che potrà essere la Rivelazione per raggiungere la felicità nella Vita, espliciti il tuo pessimismo irreversibile nello scritto del 14/8 delle 17,29 quando hai scritto: “ma se nei genitori stessi, spesso, si vedono ancora gli stracichi di malsane educazioni, cosa potranno mai insegnare ai loro figli?”. E, scusami se mi permetto, ma il tuo è un pessimismo irreversibile che condanna chi ci ha educato e condanna l’educazione che diamo. E hai ragione perbacco! Hai mai visto che questi malsani genitori abbandonino benessere e tv-spazzatura e distrazioni varie come piaceri viaggi sport cellulari computer videocamere e auto veloci per dare il buon esempio ai propri figli? E perché dovrebbero farlo? Perché glielo chiedi tu? Non ti ci vedo nel ruolo di sciamano eppoi gli sciamani oramai sopravvivono solo in paesi culturalmente arretrati (e Qualcuno considera tale il nostro paese visto che si pone come lo sciamano di turno!) . Non te la prendere. Quindi facciamo così: azzeriamo le ‘correzioni’ che tu, seppur gentilmente e senza nulla togliere alla tua preziosa disponibilità, vorresti apportare al mio scritto, anche perché, pur non disdegnando io l’apprendimento, preferirei scegliermi da sola i maestri o le maestre di vita. Diciamo allora che in questo spazio (che poi è di Tramp e prometto di non abusarne più) stiamo dialogando tra pari e ognuno esprime la sua opinione.
Lo sciamano aveva il grande torto di creare illusioni per affrontare collettivamente un problema ma si sa che si può vivere di sogni ma non di illusioni. Se il lavoro non c’è, non c’è. Se la disoccupazione aumenta, aumenta. Se non si arriva a fine mese, non si arriva a fine mese. Se i nostri figli non trovano lavoro, non trovano lavoro. E non ci sono soluzioni standard o immaginifiche a questi problemi.
Né si può scindere il problema dell’economia dal problema dell’educazione dei figli, o il problema della democrazia dal problema dell’educazione scolastica. Non ci sono singole politiche, ma esiste la politica che è la sintesi del governo di una società civile.
Io come singolo posso agire in maniera razionale, ma da solo non risolverò mai i problemi che affliggono tutti. Vivo in società e ho bisogno delle istituzioni che rendano obbligatoria per tutti la mia razionalità. E già si fa fatica in un piccolo paese, figurarsi in uno stato e nei rapporti fra più stati. Di regole c’è bisogno, sempre. Penso inoltre che la presa di coscienza nasca attraverso la riflessione sui problemi, sui fatti accaduti, sulle vicende storiche che si ripetono ma mai uguali a se stesse.
Bè, ora basta, invidio Tramp che si sta godendo il suo Salento anche se lo spettacolo della pizzica del 28 agosto prossimo non gli permetterà neanche di uscire di casa per il sovraffollamento di strade e piazze, ma io mi sono goduta la Romagna vè! Saluti. Mela
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 25/08/10 alle 02:30 via WEB
Mela, e tu per confermare il mio presunt pessimismo mi trovi, nel fiume delle mie parole, quella frase, che voleva semplicemente dire che dobbiamo concentrarci e riflettere su noi stessi, sulle nostre credenze, abitudini, tradizioni, metterle in discussione, prima di riportarle sui nostri figli? E dov'è il mio pessimismo in questa unica frase? E tutto l'ottimismo che invece traspare nel resto del fiume di parole? La speranza? Il mio abbozzo di progetto di via d'uscita a questa presunta inevitabilità? Dov'è finito tutto questo?
No no, non sono io lo "sciamano", non pretendo che si faccia come dico io, così come non accetto che arrivi "uno" (Giuseppe) a dire che il fatto tragico è inevitabile per comprendere la vita e che tutti debbano sottostare a questa presunta verità senza poter contestarla.
Oltretutto il fatto tragico spesso non basta neanche, a guardare bene la storia, che di fatti tragici fin troppo ne è costellata, eppure siamo ancora quì a ripeterli.
Io sono quì semplicemente a contestare gli "assunti" di Giuseppe. Non vedo perchè ora dovrei passare da sciamano che vuole forzare le cose. A me sembra invece che sia Giuseppe ad avere questo atteggiamento, visto che in ultima analisi per confutare i miei argomenti prende ad esempio fatti "religiosi", ed in particolare cattolici, sui quali comincia ad essere difficile fare un discorso "logico". Cosa posso rispondere a chi mi parla di cherubini e quant'altro?
Quindi non mi sembra corretto che tu azzeri le obiezioni che ti ho posto in precedenza, evitando così di controbatterle, ma restano tutte valide, ed attendono risposta.
Se il lavoro non c'è, bisogna comprendere perchè non c'è. Bisogna capire se questa società deve esssere fondata sul lavoro, e allora ci tocca produrre sempre di più, anche oltre il necessario, senza mai riposarci, come infatti stà accadendo, ma a scapito del nostro benessere e di quello della Terra, a quanto pare. Se siamo ormai saturi di prodotti, non sarebbe il caso di ridurre la produzione, gli orari di lavoro, mantenendo però dei salari decenti, e lavorare tutti?
E se questa crisi dipendesse soprattutto dal fatto che avendo raggiunto il culmine di produzione sopportabile dall'intera umanità e pure dalla Terra, per rallentare occorre che chi è in possesso dei capitali che fanno girare il mondo allargh la cinghia, e ne distribuisca un poco a chi nun c'ha 'na lira?
Cosa vuol dire quindi "se il lavoro non c'è non c'è"? Ogni problema ha la sua causa, e quindi la sua soluzione. Basta riportare il problema nei termini corretti. Se è un problema difficile, tocca impegnarsi di più, ma ridurlo semplicemente al "se non c'è non c'è" la vedo troppo semplicistica.
Ecco quindi un altro esmepio di cosa intendo riguardo al ragionare col proprio cervello, avendo come obiettivo sempre il bene comune. Il lavoro non può non esserci. Per mantenere questa società è necessari coomunque produrre. Quindi qualcosa da fare c'è sempre. Solo che finora abbiamo prodotto troppo pagando poco la mano d'opera, con lucro di pochi oltretutto, ma c'era un equilibrio ocn la quantità prodotta. Ora che non si può più produrre troppo, perchè siamo pieni di tutto, e perchè le risorse si stanno esaurendo, tocca calmarci, e quindi rivedere questo sistema alla base.
Può darsi che non sia la spiegazione corretta, ma almeno è qualcosa di più di un semplice "se non c'è non c'è".
Non mi pare che io abbia voluto scindere il problema dell'economia da quello dell'educazione dei figli. Anche per me è tutto collegato. Non capisco quindi perchè' lo dici.
Hai detto bene, come singoli poco si può fare. E' necessario unirsi.
Ma non ho capito cosa intendi relegando questo problema alle "istituzioni che rendano obbligatoria per tutti la tua razionalità".
Le istituzioni sono solo emanazioni della vlontà politica del governo, dello stato, ovvero in ultima analisi, in teoria, del popolo sovrano. In realtà purtroppo non è così, perchè il popolo attuale non è sovrano, sia a causa di poteri che lo tengono schiavio, sia perchè il popolo accetta, fondamentalmente, questi poteri, senza reagire, senza pretendere di applicare la sua sovranità.
Ecco, quando dici "Penso inoltre che la presa di coscienza nasca attraverso la riflessione sui problemi, sui fatti accaduti, sulle vicende storiche che si ripetono ma mai uguali a se stesse." a me sembra che più o meno diciamo la stessa cosa. Io in fondo chiedo solo di riflettere un poco di più, mica tanto altro. Da questo, ad affibbiarmi l'etichetta di "sciamano", ce ne vuole,... eheheh! ;-) Saluti Mela.
 
   
trampolinotonante
trampolinotonante il 24/08/10 alle 17:50 via WEB
Caro Silvio Perroni, sembra che tu non possa intendere la natura vera del mio terribile post. Faccio l'ultimissima prova. Eccola: lo sai che il più grande e terribile atto tragico della storia del genere umano è stato la crocifissione di un uomo/ Dio innocente , che aveva solo fatto del benee a tutti, e male a nessuno, aveva guarito gli infermi, ridonato la vista ai ciechi, fatto camminare gli storpi, ecc... eppure è stato crocefisso, ma attraverso questo " Actus tragicus" ( prendendo a prestito sto titolo da una omonima composizione di Bach) sembra che il Cristo abbia ridato il premio della grazia a tutti e cancellato la macchia del peccato dei nostri progenitori!E allora se pure il Cristo è dovuto ricorrere all'atto tragico, pensa se qualcuno di noi ne possa essere immune! Avrebbe potuto mandare schiere di Angeli e di Arcangeli e Troni e Dominazioni e Cherubini e tutte le potenze del cielo a sconfiggere il Male. Eppure è ricorso al FATTO TRAGICO, cioè si è fatto crocefiggere!!Questo non vuol dire essere peessimisti!! MI SONO SPIEGATO??? NON VUOL DIRE ESSERE PESSIMISTI!!!! Ma prendere atto che l'errore è pane comune e quotidiano di tutti noi!!!Ringrazio mia sorella Mela e poi Villy, e quanti han potuto capire il MIO intendimeento, cosa che tu non hai ancora afferrato, guardando in maniera piuttosto idealistica il fatto della realtà e della conoscenza! Peccato! Comunque ti esprimo i miei sensi di profonda stima e amicizia. tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 25/08/10 alle 03:04 via WEB
Caro Giuseppe Xxxxx (non conosco il tuo cognome.. eheheh), e se invece io avessi compreso la natura del tuo post, e se fossi tu che non vuoi comprendere le mie obiezioni?
Chi lo stabilisce?
Come faccio io a discutere con te cercando il raziocinio, se a riprova del tuo dire mi porti argomenti religiosi, cherubini, miracoli, arcangeli e quant'altro?
Se il tutto si riduce a dover credere o no alla religione catotlica, ed anzi ad una sua particolare interpretazione come quella che ne dai tu, allora il discorso cambia.
Non c'è ragionamento logico che tenga, di fronte alla "fede" che dimostri negli assunti di una religione, presi alla lettera così come i nostri cari sacerdoti ce la insegnano sin da piccoli al catechismo.
La tua interpretazione dei Vangeli lascia intendere che solo tramite il sacrificio del figlio di Dio possiamo sperare di continuare a vivere, sempre ovviamente senza speranza di felicità, se non forse nell'aldilà.
Quindi, dato che dopo la morte del Cristo di guai ne abbiamo combinati tanti altri, dovremmo aspettarci prima o poi un altro "capro espiatorio"?
No grazie, questa tua interpretazione del messaggio dei Vangeli è quella che secondo me la chiesa cattolica usa per raccontarci le favole per farci dormire sogni tranquilli.
Io ne ho un'altra. La morte e resurrezione è solo una metafora della morte del nostro "Ego", passaggio obbligato per la "rinascita" nell'Amore, il Vero Amore.
Ci sono milioni di persone che vivono senza aver mai conosciuto la storia di Cristo, e sono molto più "cristiane" di milioni di attuali cattolici.
Persino i lupi di "L'Anello di Re Salomone", visto che l'hai citato, dimostrano di conoscere il significato profondo del "porgere l'altra guancia", eppure non sanno leggere, nè tanto meno ritengo siano venuti a conoscenza dell'esistenza di Cristo.
Questa è l'essenza del messaggio di Cristo, sempre secondo me. Eliminare da se stessi la parte egoistica che ci acceca. L'unico fatto tragico non evitabile ora è il dolore causato dalla presa di coscienza che parti di noi si identificano in valori non in linea con il bene comune, con la felicità. Ma è un dramma che è del tutto interiore, e tale deve rimanere, per chi cerca di seguire la giusta via, che è quella del ricercare il male in noi stessi, riconoscerlo, e quindi separarcene.
Tutto quà il messaggio di Cristo. Da un certo punto di vista potrei dire che è stato il primo psicanalista della storia, ovviamente molto più profondo di Freud:-)
Questa è la conoscienza che può salvarci. La conoscenza di noi stessi, di come siamo veramente, di cosa ci spinge a fare una cosa invece di un'altra, di come poter modificare le cause che ci spingono a comportarci in un modo o in un altro... E questa conoscenza si ottiene semplicemente ricercando la sincerità, l'onestà, la Verità. E non c'è bisogno di credere a nessuna religione, per fare questo. Dio ci ha dato tutto il corredo necessario, per farlo da soli.
Ovviamente tutto quanto ho detto è una mia pura ipotesi, confutabilissima se vuoi, ma per favore, non dare dell'idealista a me tu che prendi la religione cattolica a dimostrazione delle tue tesi.
Credo che siamo arrivati al nocciolo Giuseppe.
La tua visione della vita è perfettamente inquadrata nella visione cattolica dominante, e quindi delega all'intervento esterno del figlio di Dio la nostra salvezza.
La mia no. La mia visione richiede che ci diamo da fare. Una sorta di "Aiutati che Dio t'aiuta". ;-)
Chiarito questo, comprendo ora il perchè io e te non si possa trovare un punto d'intesa.
Dovremmo forse confrontarci sul cattolicesimo in particolare, e sulla religione in generale.
Quando vuoi... ;-)
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 25/08/10 alle 15:11 via WEB
"Aiutati che Dio t'aiuta"? bene! Allora aiuta anche tu i poveri che non sanno come aiutarsi, vendi tutto e dà il ricavato a loro! Sorridi. Ciao! tt
 
     
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 26/08/10 alle 00:15 via WEB
Umh... Risposta sbagliata Giuseppe.
Perchè scrivi che "anche io" devo aiutare i poveri?
Forse che tu hai già venduto tutto e lo hai distribuito a loro? :-)
Facciamo così. Io vendo tutto e lo regalo ai poveri. Ma subito dopo tu fai la stessa cosa, regalando ovviamente qualcosina anche a me che nel frattempo son diventato povero pure io.
Dopodichè ce ne andiamo insieme in giro per il mondo a chiedere l'elemosina e predicare il Verbo.
Ci stai?
Ovvero: qual'è il vero messaggio di Cristo, accettare la nostra viltà confidando nel prossimo capro espiatorio, o metterci in gioco, rischiando del proprio?
Sorrido... ;-)
Alla prossima Giuseppe.
 
gioia58_r
gioia58_r il 23/08/10 alle 17:28 via WEB
scommetto che sei ancora più nero^_*
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 23/08/10 alle 17:36 via WEB
Gioia!!!Di notte se cammino a piedi devo accendere i fari!Grazie! tt
 
lunadellupo
lunadellupo il 23/08/10 alle 17:40 via WEB
Ciao Trampolino, ben rientrato e buona settimana.
 
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