TorineggiandO

Credo

Credo per comprendere, non comprendo per credere, scrisse Sant'Agostino.

Questo bell'aforisma vale per me solo nel secondo enunciato.

Io devo capire per credere.

Il che non vuol dire che devo toccare con mano come San Tommaso, volendo credere all'esistenza dei santi.

L'atto di fiducia è prima di tutto un atto di comprensione, di meditazione, di apprendimento: per questo assai raramente confondo la fiducia con la fede.

Che credo di aver perso quando sono entrato nell'età della ragione, cioè l'altroieri.

La fiducia vale per le idee, per le cose, ed in ultima analisi per le persone.

Detto questo, in cosa credo?

Credo in me stesso, nei miei limiti che sono grandi ma non tanto quanto le mie doti.

Credo nella persona che amo, che mi ha scelto e che ho scelto credendo nella mia capacità di riconoscere le persone nelle cui mani posso affidarmi ciecamente.

Credo nei valori e nei principi che la mia famiglia mi ha consegnato e che sono validi e tanto più forti perchè poco hanno a che fare con il degrado della vita che oggi viviamo.

Credo nelle persone che sanno trasmettere emozioni ed insegnamenti in forma laica, che non vuol dire non religiosa, ma semplicemente non sottostante ad un condizionamento ideologico o ad un interesse economico.

Credo nella forza delle parole, delle idee e della cultura. E credo che il motore della nostra esistenza sia la curiosità.

Credo che non esistano persone che non credono a niente, ma che molte persone preferiscano credere a quello che crede la maggioranza, per non sentirsi fuori posto.

Per tutti questi motivi, e per pochi altri, credo di essere disadatto a vivere questo tempo.

E credo di non essere il solo.

E questo mi conforta. Almeno credo.

Questo post partecipa alla staffetta di Psicoalchimie sul tema "A chi e a cosa crediamo oggi". Andate a leggere in cosa crediamo e stupitevi.