Creato da: tempodirugby il 08/10/2008
__________ “Let’s have that damned rugby daily dose!” __________ Diario per appassionati a cura di Massimo Coppa Zenari

PER CONTATTARE
"TEMPO DI RUGBY"
Per messaggi, richieste
e collaborazioni:
tempodirugby@libero.it

 

JONNY WILKINSON

LIVING LEGEND
RECORDMAN DI PUNTI
REALIZZATI NELLA
STORIA DEL RUGBY
(e gioca ancora...)

 
 
 

ALL BLACKS

BENVENUTI ALL'INFERNO



 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALESSANDRO TRONCON

NELLA STORIA

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Area personale

 

 

 
« Messaggio #411Messaggio #413 »

Post N° 412

Post n°412 pubblicato il 19 Novembre 2008 da tempodirugby

Il match contro gli All Blacks, nel trentesimo anniversario
della vittoria, perso per una meta negli ultimi cinque minuti
IL MUNSTER FALLISCE IN EXTREMIS L’APPUNTAMENTO CON LA STORIA


Per un pelo, ieri sera, il Munster ha fallito un altro appuntamento con la storia e con la leggenda.

A cinque minuti dalla fine del match contro la Nuova Zelanda, infatti, la formazione irlandese stava per bissare il successo del 1978, unica volta in cui una squadra d’Irlanda abbia mai vinto con gli All Blacks.

Ma, proprio nel finale, una meta di Rokocoko ha distrutto i sogni dei padroni di casa, portando il risultato sul 16 a 18.

Il Munster si presentava a ranghi largamente ridotti a causa degli impegni di diversi giocatori con la nazionale nei test match di questo mese di novembre. Ma, del resto, anche la Nuova Zelanda, mostrando enorme supponenza, si presentava con una formazione diffusamente rimaneggiata, quasi a dire: è più che sufficiente alla bisogna.

Eppure non era così. Già alla fine del primo tempo la squadra di casa conduceva per 16 a 10. Ma, soprattutto, gli irlandesi davano una prova magnifica di sé, dimostrando non solo di non avere alcun timore reverenziale al cospetto di cotanto avversario, ma anche di praticare un buon rugby: bello, tonico, determinato, dinamico. Insomma, uno spettacolo piacevolissimo, a dispetto del punteggio abbastanza striminzito. Si vedeva che, da parte irlandese, c’era tanta determinazione: articoli, servizi televisivi e, in genere, il battage mediatico in preparazione dell’evento avevano caricato il Munster ricordandogli l’eredità morale che andava a raccogliere: quella del 31 ottobre 1978, quando vinse 12 a 0 contro una Nuova Zelanda in tour europeo; un tour vittorioso, che vide gli australi vincere 17 partite su 18…

Si giocava a Limerick, in un Thomond Park ricolmo di gente e passione, ma silenziato per un minuto in ricordo del rugbista ucciso dalla mafia locale per errore. Si cominciava con le rispettive danze guerriere, e con la Haka fatta anche dai giocatori neozelandesi del Munster: uno spettacolo nello spettacolo, un significato in più nel pantheon di significati dell’evento.

All’ottavo minuto di gioco il Munster passava in vantaggio con una punizione di Warwick, pareggiata poco dopo da Donald, che castigava così un fuorigioco avversario. Peraltro Donald faceva assai rimpiangere Carter (ma non il Carter impreciso degli ultimi tempi), sbagliando diversi calci piazzati, alcuni anche grossolanamente. Erano ancora i padroni di casa a passare in vantaggio al 18esimo, sempre su impeccabile punizione di Warwick, che al 21esimo realizzava anche un drop dalla distanza e portava il punteggio sul 9 a 3. Ma il Munster si faceva cogliere di sorpresa e, in seguito ad uno svarione, subiva una meta di Donald, nata da un errore di passaggio da Howlett a Murphy. Sempre Donald, dopo aver segnato la meta, se la trasformava pure, ed era il ribaltone: 10 a 9 per gli All Blacks.

Ma i sogni di gloria irlandesi non erano finiti ancora. Sorretto dal calore dei tifosi, il Munster riprendeva ad attaccare. In seguito agli sviluppi di una mischia insistita e tenace, il piccoletto Stringer donava un pallone d’oro a Murphy, che non doveva fare altro che schiacciare a terra. Trasformazione di Warwick e fine del primo tempo sul 16 a 10 per i padroni di casa, con il pubblico in visibilio che sentiva avvicinarsi il bis del 1978.

Alla ripresa, i neozelandesi diventavano più incisivi, anche perché si rendevano conto di rischiare di fallire la possibilità del Grande Slam europeo, che strombazzano continuamente in giro di voler realizzare.

Un’altra punizione di Donald riavvicinava gli ospiti al pareggio, ed il punteggio non si incrementava ulteriormente perché il tiratore non riusciva a realizzare due punizioni nei successivi dieci minuti.

Anche gli irlandesi non stavano a guardare, e riprendevano in mano la conduzione del gioco, producendo una tensione offensiva apprezzabile. A quel punto il coach Henry faceva entrare Thorn e Muliaina per cercare di aumentare il potere offensivo dei neozelandesi. A cinque minuti dalla fine, Rokocoko sgusciava in meta raccogliendo gli esiti di una punizione concessa per un’entrata laterale in ruck di Mick O’Driscoll. Donald sbagliava ancora la trasformazione, ma ormai non aveva più importanza.
Sarà per un'altra volta. Fra trent'anni? Forse.

Per il Munster: meta di Murphy, una trasformazione, due punizioni ed un drop di Warwick.

Per la Nuova Zelanda: mete di Donald e Rokocoko, una trasformazione e due punizioni di Donald.


(Fonti iconografiche:
1)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963