San Francesco di Assisi

fratello Sole e Sorella Luna

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. (Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi)

 

SINDONE

 

La figura di Goffredo de Charny, signore di Lirey, in Champagne, sembra uscire direttamente da un racconto cavalleresco. È tra le mani di questo eroico cavaliere che la Sacra Sindone fa ufficialmente la sua apparizione in Francia. Dopo una vita di avventure improntate ai più alti ideali della cavalleria medievale (ed intorno alle quali il nostro scriverà un libro di buon successo, sorta di manuale del perfetto Chevalier), nel 1355 viene incaricato dal re di portare il suo stendardo di battaglia.
È un grande riconoscimento, e il cavaliere non lo disonora: l'anno successivo muore eroicamente nella battaglia di Poitiers, nella strenua difesa dell'Orifiamma, la lingua di tessuto rosso fiammante simbolo del potere supremo e dell'onore di Francia. Come sia giunta, la Sacra Sindone, all'eroico vessillifero di Francia, rimane un mistero. Vediamo le ipotesi che sono state fatte in proposito. La Sacra Sindone potrebbe essere stato un bene di famiglia pervenuto a Goffredo tramite matrimonio o amicizia. Stretti legami collegano Goffredo ai discendenti di Otto de la Roche, feudatario francese e primo duca di Atene, ai tempi in cui proprio ad Atene della Sacra Sindone abbiamo avuto l’ultima segnalazione. La Sacra Sindone avrebbe potuto fare parte dei tesori di famiglia; Goffredo di Charny sposò una diretta discendente di Otto, che avrebbe potuto portargli la reliquia in dote,e fu grande amico di Gautier IV de Brienne, conestabile di Francia e fedele compagno d’armi, anche lui caduto a Poitiers. Se anche non fosse stata materialmente in loro possesso, Gautier IV de Brienne o la stessa consorte potrebbero aver rivelato all'indomito cavaliere il nascondiglio della Sacra Sindone in Oriente: questo spiegherebbe il rapido viaggio di Goffredo oltremare, fino a Smirne nel 1345, ufficialmente compiuto al seguito del Delfino. Ecco il possibile anello mancante della catena che, da Atene, porta il sudario direttamente nelle mani di un cavaliere francese del Trecento. La "pista templare" sostiene che la Sacra Sindone fosse stata affidata a Goffredo durante un periodo di prigionia in Inghilterra, nel castello di Goodrich. Qui essa sarebbe stata portata da quei Cavalieri Templari che scamparono ai roghi e alle carceri di Francia. In contrasto con i fitti misteri dei secoli precedenti, la storia "europea" del Sacro Tessuto, dopo la riapparizione in mano ai de Charny, è sufficientemente documentata: nel 1453 la reliquia viene ceduta da Margherita, ultima erede degli Charny, al duca Ludovico di Savoia. Le travagliate vicende del ducato dei Savoia porteranno in seguito la Sacra Sindone, a più riprese, da Chambéry, in Piemonte, in altre città della Francia e dell'Alta Italia, fino alla traslazione definitiva nella città di Torino nel 1578. La Sacra Sindone, di proprietà di Casa Savoia per oltre mezzo secolo, è stata assegnata, in un lascito testamentario del capo della Casata ed ultimo Re d'Italia S.A.R. Umberto II di Savoia, al Sommo Pontefice. Il re in esilio è morto a Ginevra nel 1983, anno dal quale la Sacra Sindone è divenuta, dunque, di proprietà pontificia.

 

IN FEDE

 

ANTICA SEDE

 

Nel  1102, il Re di Gerusalemme Baldovino II, concesse hai cavalieri di Cristo la custodia del Tempio di Salomone e la residenza nel  monastero fortificato di Nostra Signora di Sion situato a finaco al Tempio, con il passare degli anni il numero dei cavalieri aumentò, cosicchè dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsaa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Cavalieri di Cristo a Cavalieri del Tempio di Gerusalemme". 

 

 

GOFFREDO DI BUGLIONE

BALDOVINO I

 

templari in Terrasanta

 

 

  


 

 

 

Il Krak dei cavalieri , così chiamato, imponente ancor oggi nonostante i millenni, sorge su un colle di 750 metri , conquistato nel 1109 da Tancredi di Antiochia; fu ceduto in seguito all’ordini cavallereschi. È un castello quasi senza fine, robusto; solo lo spessore della prima cerchia di mura è di 24 metri, la seconda cerchia domina la prima ed infine vi è un robusto mastio che controlla tutte e due; in pratica compongono il krak tre castelli costruiti uno sull’altro ed indipendenti tra loro. Il Krak era considerato il castello più grande tra le tante fortezze -forse il più bello del mondo-, nella valle della Becaa. Il suo nome in arabo significa dunque fortezza, “Karak”, cardine della difesa del porto di Tripoli e della valle d Becaa, inserito come un anello in una collana tra le cui maglie splendevano i castelli della Santa Milizia Templare.
 La fortezza KARAK come la chiamavano gli arabi-. KARAK è un palindromo, cioè una parola che si legge uguale sia da Occidente, sinistra a destra, che da Oriente, destra a sinistra. In sumero significa ‘anima (KA) Sole (sia RA che AR)’. KAR è la ‘forza dell’anima’ [Il nome Carlo ß KAR LU ‘soggetto forza’ comprova].

 

templari lungo la via Francigena

 
La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola.
La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, avevano diverse sedi. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.I Cavalieri Templari sovente alloggiavano in chiese minori, oratori, cappelle dipendenti da episcopi o cattedrali o in monasteri cui spesso erano annessi ospizi per l'accoglienza dei pellegrini. Grazie all'intervento dei pontefici il Tempio riusciva ad ottenere in concessione perpetua o temporanea immobili appartenenti ad Enti ecclesiastici dietro pagamento di un censo annuo. A volte erano gli stessi Templari a costruire delle chiese, anche se in Italia tale attività sembra essere alquanto ridotta. Ma è soprattutto alle donazioni e ai lasciti dei benefattori che il patrimonio templare vide una rapida crescita sia nelle città che nelle campagne. Le domus templari italiane raramente erano isolate e sovente facevano parte di ecclesiae, con le quali finivano per confondersi. Le domus erano anche costituite nell'ambito delle mansiones, composte nella forma più elementare da un ricovero per i viaggiatori ed una stalla per i cavalli. Le domus-mansiones erano collocate nei centri di transito o confluenza delle principali correnti di traffici e pellegrinaggi che percorrevano l'Italia. La funzione assistenziale era altresì svolta con le domus con annessi degli hospitales.

 

Templari in Puglia

Castel del Monte

All'interno del cortile c'era una vasca ottagonale monolitica che serviva per contenere l'acqua; sotto il cortile vi era una cisterna grandissima. Su cinque delle otto torri c'erano cinque cisterne pensili collocate proprio su quelle torri dove c’erano i servizi igienici. Le cisterne raccoglievano l’acqua e quando erano troppo piene c’era un troppo pieno che scaricava fuori. Il terrazzo del castello è fatto a dorso d’asino: l’acqua che scorreva verso l’esterno riempiva queste cisterne, l’acqua che scorreva verso l’interno riempiva la cisterna situata sotto. Ciò dimostrerebbe che Castel del Monte non è un castello di difesa ma un edificio costruito come un Tempio.Fedeico II, Ordina la costruzione del castello nel gennaio del 1240 e muore nel 1250: c'erano dieci anni di tempo per terminare la costruzione del castello. Alla costruzione del castello hanno lavorato maestranze altamente qualificate come dimostrato dalla costruzione architettonica che è un gioiello di matematica. Le pareti del piano superiore erano tutte rivestite di marmi preziosi che sono stati rubati assieme a sculture e bassorilievi. In quel momento storico particolare in Puglia vi era una presenza molto massiccia dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri i quali erano padroni di tutta la Puglia come dimostrano le numerose testimonianze dal Foggiano al Leccese. La Puglia era una delle dieci province dei Cavalieri Templari disseminate dal centro Europa fino al medio Oriente e in più la Puglia a quel tempo era la cerniera tra oriente e occidente.

 

RE RUGGERO II

Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa, la bandiera usata da  re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare e di una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti, quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo il bello di Francia, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele.

 

 

Portogallo tomar

ORDINE SUPREMO del CRISTO

 E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede. L’ Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 - 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) . Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore. L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca. L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori. La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori. Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 - 1455 )

 
Creato da: knighttemplar il 18/05/2008
RICERCHE STORICHE

 

 
« 26 Agosto festa Sant'Or...sigillo di Alfonso I Hen... »

Dall'Ordine del Tempio all'Ordine di Cristo

Post n°141 pubblicato il 14 Settembre 2011 da knighttemplar

 

 

Dionigi I re del Portogallo

(Lisbona 1261 - Odevilas 1325)

Dionigi del Portogallo, soprannominato il Fattore o il Padre della Patria oppure il Liberale, era il secondo figlio del re Alfonso III e della sua consorte l'Infanta Beatrice di Castiglia (1242-1303). Egli divenne il sesto re del Portogallo nel 1279 (e il quinto dell'Algarve) al posto del primogenito Roberto, che era stato dichiarato figlio illegittimo di Mafalda di Dammartin.

Il regno

In quanto erede al trono, Dionigi I venne fin dall'inizio formato dal padre per essere in grado di regnare sul Portogallo. Quando egli salì al trono, il Portogallo era di nuovo in conflitto con la Chiesa cattolica. Dionigi tentò di risolvere il problema firmando un trattato con Papa Nicola III, in cui prometteva di proteggere gli interessi di Roma in Portogallo, in particolare, dando asilo in Portogallo all'Ordine del Tempio (perseguitato in Francia), con il nome di Ordine di Cristo .

Dionigi mise in atto la prima riforma agraria del Portogallo: ridistribuì le terre frazionando i terreni feudali ed ecclesiastici, incoraggiò l'agricoltura e fondò diverse comunità rurali, nonché mercati e fiere. Sotto il suo regno, il Portogallo produsse grandi quantità di cereali, superando la domanda interna, quindi esportando il

dall'Ordine del Tempio all'Ordine di Cristo 

Il 30 dicembre 1308, quando la questione dei Templari era già stata sollevata in Francia da oltre un anno, il Papa ordinò a re Dionigi del Portogallo di far arrestare i Templari nella sua giurisdizione. Una commissione d'inchiesta venne creata nel paese, presieduta dal vescovo di Lisbona e formata inoltre dal padre superiore dell'ordine dei Francescani e da un giurista, João de Luis. 28 cavalieri templari vennero interrogati, assieme ad altri sei testimoni. Per evitare che i beni dei Templari cadessero in altre mani, il re ne ordinò la confisca nel mese di gennaio 1310, fintanto che la Chiesa non avesse deliberato in via ufficiale in merito all'Ordine incriminato. L'inchiesta condotta in Portogallo, senza il ricorso alla tortura, non denotò niente di condannabile contro l'Ordine dei Templari o i suoi membri; un concilio provinciale riunito poco dopo per decidere in merito alle eventuali azioni da intraprendere giunse alle stesse conclusioni.

Creazione dell'Ordine di Cristo

Re Dionigi era preoccupato per le voci secondo cui il Papa avrebbe avuto intenzione di concedere i beni dei Templari a beneficio dell'Ordine degli Ospitalieri. Questi ultimi avevano già numerosi possedimenti sulla riva sud del Tago. Quindi, concedere loro il patrimonio templare sulla riva nord dello stesso fiume avrebbe significato una tale densità d'insediamento di questo Ordine in una zona decisamente strategica che probabilmente avrebbe potuto "adombrare" l'autorità reale. In seguito ad alcune trattative, il re ottenne nel 1319 che il patrimonio dei Templari passasse a un nuovo ordine, completamente di origine portoghese.

La bolla Ad ea ex quibus, accordata dal Papa avignonese Giovanni XXII il 14 marzo 1319, proclamò in primo luogo la nascita del nuovo ordine designato con il nome di "Ordine dei cavalieri di Cristo" (in portoghese, Ordem de Cavalaria de N. S. Jesus Cristo), istituendo inoltre la fortezza di Castro Marim, situata all'estremo sud-est del paese, sulla foce del Guadiana, come casa "capitana". Essa impose la regola di Calatrava alla nuova confraternita e nominò suo capo Dom Gil Martins, ex Maestro dell'Ordine di Avis, e trasferì tutti i beni e i diritti attribuiti ai Templari alla nuova milizia, ponendola tuttavia sotto l'eminente autorità dell'abate cistercense del monastero di Alcobaça, della diocesi di Lisbona. L'abate si vide quindi conferire il diritto di visita e correzione su tutte le case dell'Ordine di Cristo. Ogni Maestro dell'Ordine doveva quindi prestare giuramento di fedeltà all'abate, rappresentante del sovrano pontefice. Infine, la bolla prevedeva che, in caso di vacanza di potere, una persona (con funzione al tempo stesso militare e religiosa) espressamente aderente al nuovo ordine dovesse essere scelta come Maestro. Sfortunatamente, nel secolo successivo, questo sistema di protezione non poté resistere alla cupidigia dei sovrani portoghesi, fortemente attratti dalle grandi ricchezze dell'Ordine.

L'Ordine di Cristo, ovvero la ricomparsa dell'Ordine del Tempio

Alessandro VI nel 1499 esonerò i cavalieri dall'obbligo di prestare i voti, senza per ciò rinunciare a controllare l'Ordine: infatti i successivi pontefici continuarono ad approvare di volta in volta gli statuti variati dall'Infante Dom Enrico e da Re Emanunele e solo nel 1550 Giulio III unì il Gran Magistero alla Corona del Portogallo.
Accadde tuttavia un fatto strano: nonostante l'Ordine del Cristo fosse diventato un ordine dinastico portoghese, i Pontefici romani si sentirono legittimati a crear cavalieri per loro conto, dando vita di fatto ad un autonomo ramo, non riconosciuto in Portogallo (un cavaliere di nomina papale fu addirittura arrestato per aver fatto uso delle insegne dell'Ordine), che fu poi riformato e regolarizzato da Leone XIII e da Pio X, che con il Breve Multum ad excitandos fece dell'Ordine il supremo fra gli ordini equestri pontifici. Inter caetera (1456)
La bolla Inter caetera è stato concesso da papa Callisto III , datata 13 marzo 1456 . La Croce dell'Ordine di Cristo .
Questa bolla è stata probabilmente richiesta dal re di Portogallo Alfonso V e dal principe Enrico il Navigatore , Gran Maestro del Ordine di Cristo in Portogallo.
La prima bolla ha confermare la validità di una bolla dal precedente papa , il Pontefice Romano del 1455 , che diede al re del Portogallo controllo su tutti i territori "dalle estremità della Bojador e Nam in tutta la Guinea e oltre alla riva sud. " Poi successivamente fu concessa all'Ordine l'autorità ecclesiastica in quei territori, diocesi normalmente esercitata dal vescovo sarebbe stato esercitato dall'Ordine.
In questa bolla, l'enumerazione dei territori concessi al Portogallo, alla fine viene aggiunta la frase "senza interruzione fino a quando gli indiani" ( usque ad dell'Indo ). Questa frase è interessante perché implica che i portoghesi nel 1456 avevano raggiunto India o le Indie navigando l' Atlantico, trent'anni prima della scoperta ufficiale del Capo di Buona Speranza . Questa bolla è stata riconfermato da Papa Sisto IV nel 1481 (Bolla Aeterni regis). tuttavia Verso Aeterni regisla fine del 1479 Colombo sposa Donna Felipa Moniz Perestrello, figlia di Bartolomeo Perestrello, ormai deceduto (1457), che era stato aiutante del principe del Portogallo Enrico, detto il Navigatore. Donna Felipa risulta imparentata per parte di madre, Donna Isabel Moniz, probabilmente anch'essa di origine ebraica, con la famiglia reale portoghese. - Colombo entra così nel giro degli esploratori templari portoghesi, e la sua doppia origine - figlio di un Pallastrelli e di un'ebrea - non gli è certo di ostacolo, visti i buoni rapporti che i Templari da diverso tempo intrecciano con gli Ebrei, anche se è probabile che la sua nascita illegittima, per la quale sentirà costantemente rimpianto, gli impedisca di entrare regolarmente nell'Ordine, o di raggiungerne i più alti gradi. Lo aiuta pure sicuramente il fatto che durante lo svolgimento della sua attività Bartolomeo Perestrello aveva costituito una biblioteca, finalizzata a tutti gli argomenti inerenti la navigazione, seconda per importanza soltanto a quella del suo Principe.- Accade così che, nel regno che era stato fondato proprio dai Templari nel 1143, Colombo venga a conoscere molti particolari del grande progetto di navigazione e di esplorazione del globo che era stato messo in atto sin dal 1416, con la fondazione del Centro di Cultura Nautica di Sagres, nell'estremità meridionale del Portogallo (Capo São Vicente, dove il principe Enrico stabilì la sua residenza fino al giorno della morte), e riesca ad avere conoscenza di tutta una serie di nozioni che gli varranno più tardi l'accusa di "furto" da parte del re del Portogallo Giovanni II (nato a Lisbona nel 1455, quasi coetaneo quindi di Colombo, fu detto Il Perfetto; salì al trono nel 1481, e morì nel 1495). - In special modo, Colombo viene presumibilmente a sapere della congettura di Raimondo Lullo, con ogni verosimiglianza un altro templare egli stesso, il quale riteneva che ad Ovest delle coste portoghesi ed africane si trovasse un grande continente sconosciuto: su di esso la marea dell'Oceano Atlantico si appoggiava per il proprio flusso e riflusso. Colombo rimane ossessionato dall'idea di essere il primo a raggiungere questo Nuovo Mondo, che i navigatori portoghesi stanno già cercando con prudenza con i loro viaggi "larghi" di circumnavigazione dell'Africa. - Dopo viaggi effettuati in Islanda e in Guinea tra il 1477 e il 1483, Colombo riesce forse a valutare la distanza e la posizione del continente previsto da Lullo in base alla direzione della corrente del Golfo, in "andata" e in "ritorno". Un altro argomento che potrebbe avere utilizzato è il confronto tra le altezze delle maree, rispettivamente del Mare Mediterraneo e dell'Oceano Atlantico. Ancora in tema di dati sperimentali disponibili per il progetto della traversata oceanica, pochi sembrano riflettere sul fatto che la lunghezza di un cerchio massimo su una sfera (così come era da tutti ritenuta la Terra!) può essere misurata non solo su un parallelo, a partire quindi da difficili misure di longitudine (che non potevano all'epoca essere troppo precise), bensì pure su un meridiano, a partire allora da ben più esatte misure di latitudine (e Colombo sembra essersi spinto nella misura maggiore che al tempo si poteva su uno stesso meridiano, quasi un quarto dell'intera circonferenza terrestre).l' Ordine ha continuato con 
L'Ordine Imperiale di Nostro Signore Gesù Cristo (portoghese: Imperiale Ordem de Nosso Senhor Gesù Cristo ) è un ordine cavalleresco istituito da imperatore Pedro I del Brasile il 7 dicembre 1822, sulla base dell'Ordine portoghese di Cristo. Con il rogo dei templari torturati e condannati ingiustamente non finisce la storia ma inizia la leggenda. Una leggenda che s'intreccia con la ricerca del Graal e il ritrovamento della Sindone, il lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Gesù, massime reliquie della cristianità. Si sa per certo che alcuni templari si rifugiarono in Portogallo, dove parteciparono alla reconquista iberica contro gli arabi. Altri si rifugiarono in Scozia, dove si unirono ai clan nella lotta per l'indipendenza scozzese. E' significativo che alla battaglia di Bannockburn (nel 1314, l'anno stesso del rogo finale dei templari) gli inglesi vengono per la prima volta battuti in campo dagli scozzesi, grazie all'intervento di misteriosi imbattibili cavalieri dai bianchi crociati mantelli. Tutto lascia ritenere che siano stati i templari a incoronare Robert Bruce re di Scozia, dando origine ha tante scoperte e di nuovi mondi...

Gli storici ritengono che l'Ordine di Cristo sia stato il principale punto di rifugio dei Templari sfuggiti al grande arresto del 13 ottobre 1307 in Francia; il nuovo ordine portoghese avrebbe quindi rappresentato l'(unico?) modo per l'Ordine del Tempio di non scomparire completamente. La maggior parte dei cavalieri templari arrivarono in Portogallo via mare, poiché una parte della flotta dei Templari, che era stata lasciata a La Rochelle per evitarne la requisizione, sbarcò nel porto di Serra d'El Rei, un baluardo portuale eretto da Gualdim Pais (oggi scomparso). L'Ordine di Cristo ereditò quindi le conoscenze dei Templari anche in materia di costruzione e navigazione marittima. Tali conoscenze vennero utilizzate un secolo dopo dall'Infante Enrico il Navigatore, governatore dell'Ordine di Cristo, per mettere a punto la sua famosa caravella, le cui vele sfoggiavano con fierezza la croce dei Templari, e più tardi ancora da Cristoforo Colombo, genero del Gran Maestro dell'Ordine di Cristo.

La storia di Tomar è intimamente legata all'Ordine dei Templari. La città è cresciuta ai piedi della collina dove il Grande Maestro dell'Ordine, Gualdim Pais, aveva fondato un castello nel 1160.

Il più importante monumento di Tomar è costituito dall'insieme formato dal castello e dal Convento di Cristo, costruiti sulla collina che domina la città. Del castello originario (XII secolo) oggi restano le mura che circondano la fortezza e l'"alcazar" (ossia, il castello) con il mastio, il tempio a pianta circolare e l'altare principale al centro di una cappella ottagonale, secondo lo stile romanico (basato appunto su strutture a pianta circolare) tanto caro ai Templari. L'Infante D. Enrico aggiunse alla chiesa originaria la navata centrale in stile manuelino con il suo magnifico portale.

Il sito sul quale si erge il castello dei Templari venne battezzato nel 1190 dal nome arabo Nabão, luogo in cui Gualdim Pais aveva appena respinto un assalto musulmano. Dopo avere tentato di riprendere Silves (nel Portogallo meridionale), l'emiro del Marocco, alla testa di un grande esercito appoggiato dalle truppe dei re andalusi, si era diretto a nord, attraversando il Tago e avvicinandosi a Santarém (dove si trovava il re Dom Sancio I), e aveva espugnato Torres Noves e Abrantes. Quindi, l'emiro si preparava a fare lo stesso con Tomar, ma, dopo sei giorni di assalto, i Templari tenevano ancora saldamente il controllo del castello, dove la popolazione si era rifugiata. Gli assediati causarono terribili perdite ai Mori, soprattutto quando questi riuscirono a forzare la porta sud del castello e a penetrare a migliaia nella cinta esterna delle mura. Grazie a un contrattacco immediato, i cristiani li respinsero con un tale impeto, portando un grande scompiglio e facendo numerosissime vittime, che la porta prese il nome di "porta del sangue".

La costruzione del castello venne in gran parte realizzata a partire dalle pietre prelevate nella città distrutta di Além da Ponte ("Selium" per i Romani), situata in riva al Nabão. Alcune pietre, che hanno conservato delle iscrizioni, sono facilmente individuabili. Descrivendo un pentagono di forma irregolare, la fortificazione è frutto di un'architettura militare estremamente avanzata per l'epoca, che si può ritrovare in Terra Santa (da cui probabilmente Gualdim Pais attinse ispirazione). Due cinta di mura, una esterna e l'altra a protezione del mastio, nonché l'uso congiunto di torri rotonde e quadrate ne rappresentano degna testimonianza, proprio come la meravigliosa "rotonda" del convento, d'ispirazione orientaleggiante.

La corte del castello si estende dalla Porta del Sole fino alla Rotonda, situata a nord-ovest. Sulla parte più elevata della collina, la cinta di mura del mastio è caratterizzata da muri molto alti dai quali emerge il mastio stesso. A sud-ovest, all'estremità di un'altro gruppo di mura (oggi scomparse), si erge la torre della Contessa. Due altri gruppi di mura si estendono verso sud-est e sono rinforzati da torri e torri d'angolo dalle forme più diverse. La disomogeneità di forme e volumi, il gioco di prospettive tra la corte del mastio e la cinta esterna, le finestre a crociera, gli archi, i merloni ornati di croci, il paesaggio boscoso circostante: tutto concorre a rendere questo castello un monumento spettacolare e imponente, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco.

La Charola del castello di Tomar

La Rotonda ("Charola"), che risale al periodo a cavallo tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, costituì originariamente la cappella dei Templari.

Otto pilastri supportano una costruzione ottagonale a due piani sormontata da una cupola; un deambulatorio a volta anulare separa l'ottagono dal poligono esterno a 16 lati. Le decorazioni (stucchi, pannelli dipinti, statue) risalgono agli inizi del XVI secolo. Questa "rotonda" risponde quindi al tipo tradizionale degli edifici dei Templari a pianta centrale, ma la sua organizzazione lo rende il simbolo di un'interpretazione estremamente originale della chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Consolidata all'esterno da massicci contrafforti, che terminano su una terrazza merlata, essa non deturpa affatto l'aspetto del complesso della fortezza (nell'ambito della quale la Rotonda fungeva del resto da torre di guardia).

L'Ordine Militare di Cristo è destinato a distinguere un servizio eccezionale al paese nell'esercizio delle funzioni sovrane. Il presidente Portoghese è in virtù della sua funzione, il Gran Maestro Onorario di tutti gli ordini portoghese e, come tali sovvenzioni e supervisiona tutti i livelli dell'organizzazione, l'orientamento e la disciplina degli ordini.con decreto del 1° dicembre 1918, ottenendo quindi "destinato a premiare i pertinenti servizi nazionali o stranieri allo stato o all'umanità, militari e civili".

http://www.ordens.presidencia.pt/?idc=120

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

BRAY

 

 

Sceau (SIGILLO) de la baronnie de Bray

La baronnie de Bray s'étend le long d'axes stratégiques comme la Seine, la voie romaine de Sens à Meaux qui permet de passer le pont en marquant le c'ur de la châtellenie de la vallée de l'Oreuse, la limite du comté de Champagne et l'Yonne. Ses barons Henri le Libéral, comte de Champagne, puis Jacques, duc de Savoie, gèrent les territoires autour de dix places principales : Passy, Montigny, Bazoches, Les Ormes, Dontilly, la Villeneuve-du-Comte, Égligny, Vin-neuf, Courlon et Bray-sur-Seine.

 

 

CENNI STORICI SUL MIO CASATO BRAY

 Il casato BRAY-BRAI, cognome sembra essere derivante dal francese (e prima da quello, Celtico). Il nome proviene da diversi periodi storici nei paesi d'Europa. Contea Wicklow, l'Irlanda, vicino a Brayhead. Nelle annotazioni antiche il nome era Bree, preso dal vecchio bri o brigh irlandese, una collina. Questa parola è simile nelle vecchie lingue gaeliche e celtiche; In Inghilterra il nome è trovato applicato alle parrocchie in contee Devon e Berks. Molti città e distretti in Francia impiegano il Bray o certa forma del nome, come: Bray-sur-Somme, Bray-sur-Seine, Bre-Cotes-du-Nord, Bray-La-Campagne, Bray-Calvados e paga de Bray. Ci sono parecchi posti chiamati BRAY in Europa, la città Bray in Inghilterra è in Berkshire sul fiume di Tamigi vicino a Windsor, Bray in Irlanda è sul sud del litorale appena di Dublino in contea Wicklow e ci è un distretto chiamato paga de Bray vicino a Rouen e ad un villaggio Bray vicino a Parigi in Francia in Lilla."La gente normanna„ dal Re", condizioni il nome deriva da un posto denominato Bray vicino ad Evreux, Normandia; Milo de Brai 1064 era signore di Montlhéry a partire dal 1095 sua moglie era Lithuise figlia di Stephes conte di Blois e di Adela della Normandia, figlia di William il conquistatore ed il suo figlio dello stesso nome Milo II de Brai 1118 signore di Montlhéry e di Braye, visconte di Troyes 1096,  il figlio maggiore Trousseau de Brai, signore di Monthléry  sua figlia Elizabeth di Montlhéry nel 1103 sposò Philip, Conte di Mantes, figlio di Philip I della Francia e di Bertrada de Momtfort, parteciparono alla 1^ crociata nel 1096. Nel  1066, sir Guillaume de Brai, successivamente in inglese William de Bray e sir Thomas de Bray, parteciparono alla conquista dell'Inghilterra a fianco del Duca di Normandia William. Sul rotolo nell'abbazia i nomi di coloro che hanno partecipato alla battaglia di  hastings. Al Servizio dei Re d'Inghlilterra dal (1066 - 1485): In un villaggio vicino Berkshire Bray vi è una chiesa del XII secolo costruita da Bray, in cornovaglia. sir Richard Bray cavaliere della giarrettiera e Consigliere al servio di Henry VI e della sua moglie Joan Troughton. Nel Concistoro del 22 maggio 1262 fù nominato Cardinale Guillaume de Bray da Papa Urbano IV . Il casato si stabilì in Puglia in Gravina e nel salento. Nominis reliquiae supersunt planissime, Bibracte Galliae etiam nunc in Bray contrahitur, et non procul hinc Caesar Tamisim cum suis transmisit ...",

 

Contatta l'autore

Nickname: knighttemplar
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 57
Prov: LE
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultime visite al Blog

knighttemplarDanil0128atrox62Gianhousectu.bartoliniricercatoreteifretoemiliabecherizardoz1972dattiscorbancp1avvgpcapogrossofrzlziosilvia_finettirayn64
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
Citazioni nei Blog Amici: 36
 

Papa Benedictus XVI

Joseph Ratzinger


Il Santo Padre con il Vescovo di Ugento (LE) Mons. VITO DE GRISANTIS in occasione della visita a Santa Maria di Leuca (LE) "de finibus terrae"14 Giugno 2008


 

SIGILLUM MILITUM

 

A Troyes Francia nel 1127, i Cavalieri Templari adottarono il motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome da gloria". E’ facile immaginare come un simile motto potesse accendere gli animi.
San Bernardo da Chiaravalle inoltre trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: "Maria presiedette al principio del nostro Ordine

 

INVESTITURE

 

Nel medioevo il cavaliere veniva istruito nell’uso delle armi; egli era sottoposto a studi che ingentilivano gli animi e di ordine morale. Altre caratteristiche della cavalleria erano: cortesia, difesa della giustizia, appoggio alla debolezza, omaggio alla bellezza, idealizzazione dell’amore come mezzo di elevazione morale. L’incontro con il soprannaturale, secondo le credenze d’epoca, avrebbe completato l’iniziazione del cavaliere.

Iniziazione cavalleresca
La vestizione - com’era chiamata l’iniziazione cavalleresca - era considerata già alla fine del XI -XII secolo con la fondazione degli Ordini un "ottavo sacramento". Il candidato vi si preparava con una notte di veglia in armi nella cappella di famiglia, inginocchiato davanti all’altare. Veniva poi purificato con un bagno rituale, confessato e comunicato. Seguiva una messa solenne, al termine della quale avveniva la vestizione vera e propria, che consisteva nella consegna da parte del sacerdote della spada consacrata, degli speroni, dello scudo, della lancia e delle varie parti dell’armatura, che appunto il giovane indossava.
La cerimonia si concludeva infine con l’accollata o palmata, cioè con un colpo inferto col palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. Era consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente.
 
Bisognava alimentare tra i cavalieri rapporti di solidarietà, lealtà, fratellanza, oltre che naturalmente di fedeltà incondizionata. Non importava che la compagnia fosse numerosa; importava che fossero saldi i legami al suo interno e che ne facessero parte, soprattutto, quei pochi vassalli davvero in grado - per valore, potere, prestigio personale - di controllare tutti gli altri.

 

 

RE CRISTIANI

 

 

CATTEDRALI GOTICHE

 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE" sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme e li avrebbero forniti ai costruttori di cattedrali.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine.

Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della "Grande Madre", ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce latina: la croce "é il geroglifico alchemico del crogiuolo" (Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte della Cattedrale di Chartres sia custodita l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.

 

Francia Parigi

 

 

Notre Dame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963