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Dimmi cosa mangi...

Post n°114 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da kidgloves

... e ti dirò chi sei ammazzi

Ti piace bere Nescafè, Nesquik, Nestea, Sanbittèr, Beltè, Chinò?

Ti piace l'acqua S. Pellegrino, Panna, Claudia, Levissima, Pejo, Fiuggi?

Ti delizi con Smarties, Kit Kat, Galak, Nesquik, Quality Street, Toffee, Polo?

Ti piace la cioccolata Perugina, Chocapic, Cioccoblocco?

Mangi pasta Buitoni, Pezzullo?

Usi i surgelati Findus, Surgela, Mare Fresco, La Valle degli Orti, pizza surgelata Bella Napoli?

Il tuo gatto preferisce Friskies?

Curi il tuo corpo con L'Oreal?

[devo continuare?]

Benissimo! Vuol dire che sei una grande risorsa economica per l'azienda che produce e detiene i marchi di tutti questi prodotti: La Nestlè!

Lascia che spenda una manciata di parole a riguardo delle tua multinazionale preferita.

La società. Il fatturato medio annuo della Nestlè è di circa 36 miliardi di Euro. È la maggior società agroalimentare del mondo, producendo quasi tutto quello che nel settore alimentare può essere confezionato e venduto. Inoltre è la più grande produttrice mondiale di latte in polvere, coprendo da sola oltre il 40% del bisogno mondiale.

La condotta etica e morale. La Nestlè continua a violare il codice internazionale redatto dall’Unicef e dall’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), che proibisce la promozione dell’uso di latte in polvere per l’alimentazione dei neonati, soprattutto nei paesi dove l’acqua non è sicura.

La Nestlè ama i bambini. Secondo l'UNICEF un milione e mezzo di bambini muoiono ogni anno poiché non vengono nutriti con il latte materno. E molti milioni in più di bambini si ammalano seriamente. La Nestlè offre gratuitamente delle dosi di latte in polvere agli ospedali dei paesi più poveri, cosicché il neonato si abitua ad un tipo di alimentazione diversa dall’allattamento materno. La madre è costretta poi a comprare latte in polvere per il resto dell’allattamento, a causa di un rigetto da parte del neonato verso il suo latte, di cui non ha praticamente mai usufruito. Ma questo avviene solo nei casi più fortunati, nei casi cioè in cui il neonato, nonostante l’acqua spesso infetta, riesca a sopravvivere. La dipendenza del neonato dal latte in polvere obbliga le famiglie a spendere quasi la metà del loro reddito per una busta di latte, e si vedono obbligate a diluirlo con acqua malsana. Di qui l’altissimo tasso di mortalità infantile.

Il rispetto della legge.  Nonostante le leggi internazionali vietino l’uso del latte in polvere prima dei sei mesi di vita del neonato, i prodotti Nestlè sono etichettati come utilizzabili dopo le prime due settimane di vita.
Nel Gabon, in Africa, nonostante le richieste di cessazione del governo, continuano i “regali” agli ospedali nazionali di prodotti pre-confezionati.
Nestlè esporta nel mondo da 129 anni ormai, macchiandosi dei crimini più ingiustificabili. Nel 1939, per esempio, i prodotti esportati in Malesia e Singapore erano etichettati come “adatti per bambini delicati”. Gli stessi prodotti vietati in Gran Bretagna perché fonte di casi di cecità e rachitismo.

La Nestlè ama i propri operai.
1) 
nel 1989 i lavoratori di una fabbrica di cioccolato a Cacapava, Brasile, fecero sciopero. I lavoratori si lamentavano delle misere condizioni di lavoro, compresa la discriminazione verso le donne, la mancanza di indumenti protettivi e le inadeguate condizioni di sicurezza. Entro due mesi dall'inizio dello sciopero la compagnia aveva licenziato 40 dei suoi operai, compresa la maggior parte degli organizzatori dello sciopero.
2)
Nella notte tra il 10 e l’11 settembre 2005 è stato torturato e ucciso Luciano Enriqe Romero Molina, dirigente del Sinaltrainal, sindacato colombiano dei lavoratori del settore alimentare. Aveva lavorato per 20 anni alla Nestlé-Cicolac di Valledupar, dalla quale era stato licenziato il 22 ottobre 2002 (presso la prima corte del lavoro di Valledupar è in corso una causa di lavoro per la reintegrazione del suo posto di lavoro). A causa delle minaccie di morte che aveva ricevuto per la sua attività sindacale, aveva dovuto in varie occasioni lasciare la città; attualmente aveva ottenuto misure di protezione da parte della Commissione Interamericana dei diritti umani dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA). Luciano Molina è l’ennesimo sindacalista del Sinaltrainal che viene ucciso in Colombia (più dell’80% dei sindacalisti uccisi nel mondo sono colombiani). A seguito dell’uccisione di Luciano Molina, il segretario generale della CISL, Savino Pezzotta, ha inviato una lettera al presidente Alvaro Uribe.
3)il 23 settembre infatti, Diosdato Fortuna, presidente dell’Unione degli Impiegati Filippini è stato ucciso poco dopo aver lasciato lo stabilimento Nestlé di Cabuyao, dove i lavoratori sono in sciopero per ottenere garanzie sui propri diritti previdenziali. Il suo predecessore, Meliton Roxas, aveva conosciuto la stessa sorte nel 1988.

La Nestlè mantiene le promesse. Nel 1984 la Nestlé' promise di rispettare il Codice Internazionale. La Nestlé rinnegò subito la sua promessa. La Nestlé ora ammette che le forniture gratuite sono dannose, ma si rifiuta di bloccarle negli ospedali, a meno che i governi facciano leggi in materia. La Nestlé' e' impegnata a far diminuire l'allattamento al seno materno allo scopo di vendere più latte in polvere. Una risoluzione del 1986 dell'Assemblea Mondiale della Sanità aveva stabilito che: "nessuna fornitura, gratuita o con sussidio, di latte in polvere per bambini deve essere data agli ospedali o ai reparti maternità; il piccolo ammontare necessario dovrà essere acquistato dalle istituzioni". Invece recentemente s'è messa a fare la pubblicità del suo nuovo latte ipo-allergenico, Good Start, negli USA. Si è saputo che alcuni neonati hanno sofferto di shock 'anafilattici', con pericolo per le loro vite, dopo essere stati nutriti con questo prodotto...

La Nestlè ama la natura. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).
A San Lorenzo (città turistica del Brasile) nel 1992 la Nestlè ha impiantato uno stabilimento per la produzione dell’acqua PURE LIFE , commercializzata in Brasile e negli USA. Nel corso di questi anni la città ha assistito al depauperamento delle sue sorgenti che la Nestlé ha demineralizzato per produrre la sua acqua nonché al problematico impatto ambientale che lo stabilimento – situato all’interno di un parco termale – ha sulle falde acquifere e sulla vegetazione, abbattuta per fare spazio alla costruzione , il tutto in barba alle leggi brasiliane. Le autorità cittadine hanno accusato la Nestlé di sfruttamento illegale del fiume Primavera e del sovrasfruttamento delle falde acquifere dell’acqua termale, portando la Nestlé in tribunale. Purtroppo però la Nestlé, mentre il procedimento giudiziario continua, ha ottenuto l’autorizzazione a continuare ad estrarre l’acqua termale.

Che dire, ci facciamo un latte e Nesquik?

 
 
 
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