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« Pensar bene, fa bene | L'amore ai tempi del covid-19 » |
Post n°1707 pubblicato il 04 Marzo 2020 da lascrivana
Tag: amore, ansia, cattiveria, libertà, paranoie, paura, prigioniero, rancori, sensazioni odio, timori
Conoscere l’origine delle proprie paure e delle proprie ansie non aiuta di certo a sconfiggerle. Ero presente da bambina quando queste mi venivano inculcate; ed ero persino consapevole che le paranoie me li sarei trascinata a vita. A lungo andare i miei timori spesso e volentieri si sono trasformate in un salva vita -chiaramente non si riferisce alla vita in sé stessa- bensì nel riuscire a mantenere salde certe conquiste. Potrà sembrare strano ma anche le mie paure, spesso immotivate, hanno fortemente contribuito a sviluppare una sensibilità, logica e un’intuizione fuori dal normale che mi ha aiutato a comprendere e a prevenire l’evolversi di alcuni eventi pericolosi per la mia vita. So bene che con l’età le mie paure non si dissolveranno, ma sicuramente si modificheranno essendo indirizzate dalle difficoltà della vecchiaia. Chi mi sta vicino da parecchio tempo ha imparato a conviverci con le mie paure e sa bene che le ho innalzate più come corazza di difesa che come problema psicologico. Qualcuno ha persino caparbiamente cercato di abbattere questo muro che mi protegge dal lasciarmi andare senza usare raziocinio e logica; e non nego che a volte sono stata sul punto di farlo; ma ho desistito per la paura di dover convivere con un grave peso sulla coscienza. Ho sempre saputo con certezza quali fossero i sentimenti da proteggere per stare bene: in primo luogo l’amore -e non quello che gli altri provano per me- bensì quello che io provo per loro; la conoscenza della profondità dell’affetto mi aiuta a riconoscere nel perdono la libertà del sentimento. Con il tempo ho compreso che i vincoli mentali non sono le ansie e le paure; bensì l’orgoglio, l’invidia, la cattiveria, l’odio e il rancore; e anche se a volte è faticoso liberare il pensiero da questi sentimenti negativi, alla fine il sacrificio viene ricompensato dalla libertà assoluta.
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L'amore probabilmente è la "medicina", se così possiamo definirla, più adeguata a vivere senza lasciarsi prendere da comportamenti spesso ancestrali ed immotivati. É un bel zig zagare che rende la vita briosa anche quando si prospettano momenti negativi: se non altro ci si sente vivi anche se "dibattutti fra mille perchè", capaci di assumere comportamenti adeguati. Provarci almeno..
Oddio, non è che sono vissuto in una gabbia dorata!
Mi sono per così dire buttato nella mischia da quando ho iniziato a camminare da solo, da quando sono uscito definitivamente dalla casa "madre" e andato in giro per l'Italia e non solo. Dai 17anni in poi per la precisione. Certe situazioni le conosco bene, le ho provate sulla mia pelle e posso dirti che il tuo concetto afferente l'amore è più che valido, però non puoi alienare negatività con uno schiocco delle dita. Ci finisci dentro come ci finiscono tutti e se hai lo spirito e capacità fisio-psichiche ben sviluppate, se hai fiducia in te stessa ne vieni fuori più forte acquisendo esperienza che torna sempre utile.
Capita a volte di non poter scegliere e questo non è una negatività in sè ma può tramustarsi in un rafforzamente della propria identità e delle capacità di andare avanti per la strada intrapresa.
Essendo sulla soglia dei 70anni (non faccio come tanti qui, nel mondo dei blog, che si "ringiovaniscono" per personali convenienze e non mi riferisco certo a te, neanche pensato o immaginato perchè hai tutta la mia più sincera stima, rispetto e lealtà) certe cose le ho soppesate, valutate e assorbite: tutto fa bagaglio, anche quello che non ci piace.
Scegliere ed essere scelti da persone con cui dialogare, vivere, trascorrere i momenti migliori della propria vita è una peculiarità che certo aiuta moltissimo, anche quando sgorga il bel sentimento nelle sue infinite sfaccettature.
Ti lqascio la chiosa di una bellissima poesia di Nazim Hikmet, il maggior poeta turco degli ultimi tempi che trovo del tutto adeguata al tema, intitolata "Alla vita":
"..
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia."
Serena giornata Laura, dolce venerdì ^_____^
Io sto con il Papa emerito che afferma il diritto di rimanere nella propria terra non di emigrare. E, sia chiaro, a me di Salvini non frega nulla, anche se in questo caso non racconta bugie.
Adesso che facciamo, apriamo le porte ai siriani che Erdogan vuole mandare in Ue per tenere la Ue sotto ricatto? Essere buoni va bene, buonisti/fessi direi proprio di no!
L'aiuto forniamolo a casa loro semmai, ricordando che proprio gli occidentali hanno depredato per decenni l'africa delle ricchezze naturali destinate agli africani e che la Francia in Africa colonizza 14 stati succhiando loro linfa vitale. Guarda un pò com'è sta faccenda..
In ogni modo, covid o non covid, noi siamo nella Ue e se la Ue non si interessa a questa problematica, come appare chiaro ( il suo è disinteresse soprattutto voluto da Germania e Francia; la Ue non è nata PRIMA come unione di popoli ma un agglomerato di paesi legati da interessi economici voluto dalle grandi banche, da chi ama il "capitale" a discapito degli stati mediterranei usati come zavorra ) che la risoluzione di quello che è un esodo forzato, generato dall'occidente che ha depauperato quelle terre con primavere "arabe" e "iniezioni di democrazia" a suon di bombe ( ndr le 26mila bombe del premiko nobel per la pace H. Obama ), non vedrà fine se non per l'egoismo di pochi.
Sia sempre lode al Papa Emerito e spero che il Padreterno svegli questo Papa invischiato, nonostante sue reali e buone intenzioni, dalla malvagità di chi vuole ridurre l'uomo schiavo, simile agli antichi egizi.
Tanto per essere chiaro mi riferisco ad elite in salsa massonica che vogliono dominare il mondo e togliere la libertà di arbitrio (= di giudizio) all'essere umano.