ricomincio da qui

Alta marea

Il rumore assordante del mare agitato copriva le nostre voci.

Sprazzi di schiuma bianca rivestivano i corpi, per poi ritirarsi con un piacevole sfrigolio sulla pelle.

Il fisico acerbo e asciutto, ne rivelava la bellezza dei sedici anni.

Sorridevo a ogni scatto, ignara che qualcuno ne avrebbe immortalato il sogno.

Le onde alte, alcune arrivavano addirittura a sfiorare i tre metri, non mi spaventavano; al contrario, m’invitavano a scavalcarle. Per poterle affrontare meglio, con grandi bracciate raggiungevo il largo; poiché se fossi rimasta a riva, avrei dovuto subire l’impeto dei cavalloni che violentemente si stendevano sulla battigia.

Era adrenalina pura affrontare di petto quelle magnifiche onde, che avevano il potere d’innalzarmi, per poi rilasciarmi con vemenza. A volte mi lasciavano un po’ di respiro tra un moto e l’altro; altre , invece, si susseguivano velocemente, accavallandosi l’una sull’altra.

Era il tempo dei Beatles, e di Battiato con la sua bandiera bianca; delle nottate intorno al falò a cantare Battisti e la sua canzone del sole.

La chitarra strimpellava note gioiose;  a tratti malinconici.

Era il tempo delle mele verdi e dello sfarfallio nello stomaco. Ci s’innamorava dell’idea dell’amore; poiché era fantastico lasciarsi travolgere dall’emozione di uno sguardo; di quel modo di sfiorarsi timidamente, con i brividi che increspavano la pelle.

Momenti indimenticabili che hanno lasciato tracce indelebili nella memoria.  Solo quelle foto, che ormai non trovo più, sono la conferma che ciò è realmente accaduto. Ma, la mente conserva la parte migliore; quella che è esistita grazie all’inguaribile romanticismo e la fervida fantasia.

Laura