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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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La nave cambia rotta

Post n°1420 pubblicato il 17 Luglio 2017 da lascrivana

 

Giada pensò che finalmente era arrivato il momento di godersi la sua meritata vacanza; chiuse il diario delle sue memorie e tirò fuori dallo sgabuzzino le  valigie. Le riempì solo con il necessario; aveva un gran desiderio di rinnovare il suo guardaroba. Giacomo sarebbe stato sicuramente felice della sorpresa riservata; la sua continua richiesta di essere stupito l‘aveva sempre messa in difficoltà, e rare volte aveva avuto l’opportunità di farlo; ligia nel dovere aveva messo al primo posto le sue responsabilità lavorative e familiari. Dopo la morte del padre si era fatta carico di tutte le responsabilità della famiglia, tanto da non poter cedere nemmeno alla richiesta di Giacomo di seguirlo quando questi fu trasferito a Santiago per lavoro.

Ora che i suoi fratelli erano cresciuti poteva tranquillamente occuparsi della sua vita. Combattiva e caparbia aveva fatto in modo che alla sua famiglia non mancasse nulla; e prima di decidere di lasciarsi tutto dietro le spalle, fece in modo che la sua famiglia non avesse problemi economici, almeno per un bel po'.

La mamma, nonostante il magone che l’aveva assalita nell’apprendere la notizia della partenza, aveva accettato con rassegnazione ed entusiasmo la decisione di Giada raggiungere Giacomo. In fondo era giusto che sua figlia vivesse la sua vita e realizzasse i propri sogni; in effetti fu lei stessa che la accompagnò all’aeroporto di Linate, a prendere il volo che l’avrebbe portata a Santiago.

Giada non aveva ancora fatto il ceck in quando una figura in lontananza, oltre ad urlare il suo nome, si sbracciava per attirare l'attenzione.

-Oh mio Dio Guido! Accidenti a me! Come ho potuto dimenticarmi di lui!-

Sbraitò a se stessa guardando la cara e familiare figura. Nella foga di attuare al più presto il suo piano  aveva dimenticato il suo migliore amico. Con la mano gli fece cenno di attendere, e indicandogli la fila gli fece capire che il suo turno era arrivato e che l’avrebbe raggiunto subito dopo il ceck in.

Non appena Giada si avvicinò a Guido, un alone di tristezza spense il suo entusiasmo per l’imminente partenza. Solo in quel momento si rese conto di quanto le sarebbero mancati la sua voce amica, il suo sguardo sincero e il suo abbraccio confortevole. Lui non era stato solo un amico, era stato come un fratello maggiore che l’aveva aiutata anche quando si trovava in difficoltà economiche; era stato sempre lui a trovarle un lavoro e a coprirla contro le ingiustizie che la società le riservava; facendosi persino garante per la sua incolumità in ogni campo, sia lavorativo, familiare e sociale.

Come accidenti aveva potuto dimenticarsi di lui! Non si capacitava ancora di essere stata così leggera nei suoi confronti.

Quando Giada finalmente trovò il coraggio di sollevare gli occhi, pensò d’incontrare lo sguardo di Guido adirato; e invece fu colpita a morte da suoi occhi scuri e tristi. Una lacrima solitaria giaceva tra le folte ciglia, mentre un'altra scivolava lungo la guancia per posarsi sulle sue labbra.

Con un dito asciugò quella lacrima adagiata sul muso imbronciato, e senza pronunciare una parola lo abbracciò forte.

A pelle percepì la fragilità e la disperazione di Guido. Era sinceramente preoccupata per lui, non l’aveva mai sentito così abbandonato.

Laura

 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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