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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Daiana, una storia come tante

Post n°1417 pubblicato il 02 Luglio 2017 da lascrivana

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Daiana guardava il suo vestito rosso; la gonna lisa e sdrucita, e lo stretto corpetto che le stava appiccicato addosso come una seconda pelle.

Si sedette al fresco su una panchina della stazione, tirando fuori dalla piccola borsetta nera, lo specchietto e un fazzoletto.

Diede una rapida occhiata alla lunga frangia scura, prima di far correre lo sguardo sugli occhi impiastricciati dal trucco; il rimmel con il caldo gli era colato lungo le gote.

 Si ripulii il viso con il fazzoletto, riponendoli subito a posto dopo averli usati.

I piedi le facevano un male boia, e lei avrebbe tanto voluto togliersi gli scomodi stivali di pelle nera che le arrivavano a metà coscia. 

Ripensò a quel bastardo di Ramon che aveva voluto che le indossasse a tutti costi, anche se fuori  faceva un caldo bestiale.

Era stanca di quella vita da puttana; stanca di farsi sbattere per pochi soldi. Avrebbe tanto voluto vivere i suoi vent’anni come tutte le brave ragazze: una casa, una famiglia, e magari anche un lavoro pulito.

Quella vita balorda le stava stretta, si sentiva soffocare proprio come quella mattina in quell’odiato vestito rosso.

Era bella Daiana, con i suoi occhi a mandorla scuri e la bocca disegnata a cuore. Una bocca che poche volte era stata baciata per amore; e poche volte aveva pronunciato parole d’amore.

Non era stata lei a scegliere di fare quella vita, era stato il fato a sceglierla; un destino sadico che le aveva dato la sfortuna di essere cresciuta dal suo patrigno Ramon: un uomo senza scrupoli che non aveva avuto pietà della sua innocenza.

La storia di Daiana è una storia come tante, una vita disgraziata che ebbe inizio dal suo primo sbarco a Lampedusa. Il gommone dove aveva viaggiato suo padre in mare qualche settima prima, era stato ribaltato dalla tempesta, e lui era morto affogato con altri trenta connazionali.

Sua madre, una bella donna di appena venticinque anni, fu accolta da Ramon: un malavitoso che si trovava per i suoi loschi affari sul molo quella mattina.

Ramon capì subito di aver avvistato un buon affare, e non mollò madre e figlia fino a che la donna, per paura di essere molestata da altri, cedette all’insistenze della sue cure.  Fu così che ebbe inizio il loro calvario. Dapprima prostituì la madre facendola lavorare incessantemente, fino a che colta da un ictus cerebrale, non mise fine alla sua vita sciagurata. E fu da quel momento che iniziò la sua di condanna. Non aveva nemmeno compiuto otto anni, quando il patrigno Ramon si approfittò di lei; in realtà non era proprio il suo patrigno non avendo mai sposato la madre, ma lo fece credere a tutti per poterla sfruttare a suo piacimento.

Anche se la tristezza la divorava, non aveva più lacrime Daiana, le aveva ormai già spese tutte.  

Diede un’occhiata intorno a se; e come al solito pensò che tutti si burlassero di lei, che la indicassero e la schifassero per la sudicia prostituta che era.

Un uomo seduto sulla panchina poco distante smanettava il suo cellulare. Con tristezza pensò a tutti quelli che l’avevano vista far sesso mentre Ramon girava i filmati e li pubblicava in rete. Chissà quanti si erano eccitati guardando i suoi video pensando che lei ci godesse davvero.

Magari se avessero intuito il suo reale stato d’animo mentre la riprendevano in quelle posizioni, avrebbero sicuramente trovato meno gradevoli quei filmati.

Con una mano si coprii gli occhi, non voleva vedere il viso di quell’uomo che la guardava con uno strano ghigno sul viso. Non voleva pensare a lui come a tutti i porci che l’avevano posseduta. Uno strano senso d’angoscia le strinse il petto, mentre con passo veloce si avvicinava al bordo del binario; incurante della voce al microfono che raccomandava di tenersi lontani dalla linea gialla, proseguiva con lo sguardo fisso nel vuoto. Pochi attimi e presto avrebbe raggiunto i suoi genitori.  Un dolce sorriso le rischiarò il viso, prima che il suo corpo finisse stritolato tra le rotaie.

 Laura

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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