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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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« InterazioneUna festa deve avere un motivo »

Sono diventata parabolica.

Post n°1388 pubblicato il 28 Aprile 2017 da lascrivana

Mentre rientravo a casa dal lavoro, in macchina ho fatto una cosa stranissima: parlavo da sola! Nel vano tentativo d’inventarmi un sonetto con parole che esternavano il mio stato d’animo. Lo so che voi mi direte che spesso scrivo pure dei monologhi che nessuno leggerà; ma parlare da soli è un'altra cosa.

Si dice che l’uccello in gabbia canti per gioia o per rabbia. Bene il mio era un canto di gioia, di liberazione e consapevolezza; quell’istinto naturale che c’è in me, e che mi da la possibilità di fiutare il positivo.

Eh si! Fiutare come i segugi. Sarà perché ho imparato l’arte del contadino.

Ditemi voi cosa pensate? Credete che sia più il contadino a conoscere i tempi della semina e della raccolta, o chi ha solo teoricamente studiato agraria?

Vi racconto una storiella.

Un giorno, comprai dei semini insieme a mio cognato contadino, per seminare piante di basilico.

Ahimè! Malgrado avessi letto anche a lui le istruzioni d’uso, e seguimmo insieme la procedura di semina: i suoi divennero piantine rigogliose,  i miei … patapunfete! Spariti.

La verità è che non basta pensare di sapere, bisogna essere quello che si sa. E lo si è, solo se quello che si pensa, lo si vive di pratica.

Io dico di votare fiducia per il contadino.

 

La metafora tende a valorizzare l’umile figura dell’operaio, nulla togliendo a chi dirige i lavori.

Accidenti!! Sono diventata parabolica! Riesco a cogliere tutti i segnali. Mi sa che qualcuno mi metterà sul tetto al posto dell'antenna. E' l'unico modo in cui io potrò arrivare in alto.

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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