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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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In fondo al tunnel

Post n°1342 pubblicato il 05 Febbraio 2017 da contastorie1961

L’intervento durò all’incirca cinque ore. Stanco ma soddisfatto, Giorgio si lavò le mani preparandosi ad incontrare Rosalia. Voleva essere il primo a informarla che il padre, dopo anni di buio, avrebbe finalmente rivisto la luce. Fischiettando, uscì dal bagno e aprì la porta che dava sul corridoio, quindi si fermò di colpo. 

-Ciao Giorgio-

Imbarazzato e sorpreso, il medico fissò la donna senza riuscire a dire nulla.

-Beh? Hai forse perso l’uso della parola?-

-Giada, cosa...cosa ci fai qui?- riuscì infine a dire.

-Cercavo te, ma mi hanno detto che eri impegnato, sono ore che aspetto-

L’imbarazzo si trasformò rapidamente in rabbia a stento trattenuta. 

-Non venivi in clinica dai tempi di quando eravamo sposati, e anche allora sapevi che mi dava fastidio, cosa vuoi?-

Anche l’atteggiamento della donna cambiò radicalmente. Il bel volto,incorniciato da una cascata di capelli biondi, si tramutò in una maschera di odio puro.

-E hai anche il coraggio di chiedermelo! Sei un bastardo, Giorgio, ma io non mi arrenderò così facilmente- disse ad alta voce.

Il chirurgo si guardò attorno, l’afferrò per un braccio e la spinse all’interno di uno studio, in quel momento deserto.

-Lasciami, mi fai male, lasciami!- gridò Giada.

Lui non rispose, limitandosi a richiudere la porta con la suola della scarpa. Solo allora la lasciò andare, quindi le puntò un dito contro.

-Adesso ascoltami bene- disse in tono minaccioso.

-Ho soprasseduto alle telefonate e ai messaggi, solo con quelle avrei potuto denunciarti per stalking, e ora ti presenti nella MIA clinica e osi far scenate. Te lo dico per l’ultima volta: sparisci dalla mia vita e non farti più vedere, ci siamo capiti?!-

La donna si irrigidì, inclinò la testa di lato e poi lo fissò con gli occhi ridotti a due fessure.

-Per darti così la possibilità di spassartela con la tua puttanella?-disse in un sibilo.

La mano di Giorgio saettò fulminea. Il rumore dello schiaffo echeggiò per tutta la stanza e Giada, per il contraccolpo, finì a ridosso della scrivania.

-Non dirlo mai più, o giuro che ti ammazzo!- ringhiò Giorgio.

Gli occhi le si erano velati di lacrime, tuttavia sul suo viso apparve un sorriso beffardo.

-Non ti concederò mai il divorzio, e a breve riceverai notizie dai miei avvocati- rispose.

-Vattene-si limitò a dire il chirurgo aprendo la porta.

Come nulla fosse accaduto, Giada gli passò davanti ma, quando fu sulla soglia, si voltò.

-E farò di tutto per rovinarti la carriera, è una promessa-

-Vattene-rispose Giorgio chiudendole la porta in faccia.

Stremato da quell’incontro, si lasciò andare su una poltrona e si prese il volto tra le mani. Era stato un idiota a pensare che fosse veramente finita. Giada si stava dimostrando un osso duro, ma questo l’aveva sempre saputo. Figlia unica del più grande cardiochirurgo del paese, non gli aveva mai perdonato di aver abbandonato il padre per aprire una clinica tutta sua. Amerigo era una persona squisita, l’esatto opposto di Giada, ma aveva avuto la pessima idea di schiantarsi con la sua Ferrari solo pochi anni prima. E lei, quell’arpia senza scrupoli, aveva elaborato il lutto in men che non si dica e aveva iniziato la sua battaglia.

Non nutriva alcun dubbio che non gli avrebbe mai concesso il divorzio,inoltre aveva al proprio servizio il fior fiore degli avvocati.

Spossato, si alzò e uscì in corridoio temendo di trovarla ancora li, ma così non fu. Giunto in sala d’aspetto, attraverso la porta a vetri intravide Rosalia accanto alla finestra. Avrebbe dovuto dirle tutto o lasciar perdere?

Sapeva benissimo di Giada, però non era mai entrato nei particolari e lei non aveva chiesto nulla. Sospirando, mise la mano sulla maniglia e entrò.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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