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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Pinocchio 2.0 (Quinto Capitolo)

Post n°1319 pubblicato il 31 Dicembre 2016 da contastorie1961

Il passaggio era camuffato all’ingresso di una grotta e coperto da alcune sterpaglie. Gatto e Volpe si arrestarono di botto, mentre Pinocchio continuò ad avanzare. Quando se ne accorse, si fermò e si voltò.

-Beh, che fate, non vorrete farmi credere di avere paura!-

I due si guardarono l’un l’altro, poi Volpe scosse la testa.

-Non è questo, ma tu ora sei forte e prestante, fai strada-

Già, forte, prestante e senza pisello, pensò l’ex burattino sfiorandosi i pantaloni.

-Se è una trappola, giuro che vi strozzo con le mie mani!- disse invece, quindi si avvicinò all’ingresso vero e proprio.

Senza preoccuparsi di far rumore, strappò alcuni rami secchi e li gettò lontano, quindi varcò la soglia.

-Fermo!-

La voce, amplificata dalle pareti della grotta, gli gelò il sangue nelle vene. Alle sue spalle, i due compari fecero qualche passo indietro, terrorizzati. Deglutendo, Pinocchio si impose di non fare altrettanto anzi, ne fece un altro in avanti.

-Fermati, se non vuoi morire-

Questa volta, l’avvertimento sembrò arrivare da molto vicino. Aguzzando la vista, a Pinocchio parve di scorgere una sagoma leggermente più chiara nel buio della caverna.

-Chi sei?- chiese con una voce che non riconobbe come sua.

Silenzio. Poi, dalle tenebre, una figura tutt’altro che spaventosa si stagliò in controluce. Gatto mugolò, Volpe emise una sorta di ringhio e Pinocchio scoppiò a ridere.

-Fossi in te non riderei troppo, e lascerei questo posto a gambe levate!-

Alta poco più di due spanne, Lepre Marzolina lo guardò severamente, sembrava offesa.

-Ma tu sei…sei…-

-Una lepre, e allora? Mai vista una?- lo interruppe.

-Gatto, Volpe, dice che dobbiamo andarcene, dobbiamo darle retta?- e giù in un’altra grassa risata.

-Dobbiamo parlare con Cappellaio Matto- disse Gatto.

-E non sarà certo un leprotto nano a impedircelo- aggiunse Volpe.

Lepre Marzolina li ignorò, rivolgendosi invece a Pinocchio.

-Temo abbiate fatto molta strada per nulla, non potete incontrarlo-

-Non ascoltarla…- urlò Gatto.

-È perfida…- gli fece eco Volpe.

-E per quale motivo?- domandò Pinocchio facendo segno ai due di rimanere in silenzio.

-La Regina di Cuori l’ha fatto incarcerare nelle segrete del castello, per sempre-

L’ex burattino si grattò il mento, pensieroso.

-Un’accusa molto grave, ha forse ucciso qualcuno?-

-Si, il Re di Cuori, almeno dice lei, ma io non ci credo- rispose Lepre Marzolina chinando il capo.

Udendo quelle parole, Volpe spiccò un balzo in avanti.

-Sta mentendo, Pinocchio. Il Re è la persona più buona che esista, perché avrebbe dovuto farlo?-

-La Regina ha un amante, un certo Rocco. È arrivato non molto tempo fa, dal mondo degli umani. Sembra abbia dei poteri molto forti, e sospetto sia stato lui, aizzato dalla Regina stessa, ad assassinare il Re. Salvo poi accusare il povero Cappellaio Matto- disse Lepre con foga.

Rocco. Dove aveva già sentito quel nome? Pinocchio non lo ricordava, ma ci avrebbe pensato più tardi.

-Dobbiamo liberarlo, e tu ci aiuterai- disse invece.

-Impossibile. Le segrete sono inespugnabili, e quella in cui è rinchiuso il Cappellaio Matto è guardata a vista dai soldati della Regina, sarebbe un suicidio-

-Ma sono fatti di carta!- intervenne Gatto che, nel frattempo, li aveva raggiunti incespicando più volte.

-La Regina ha obbligato Cappellaio Matto a fare un incantesimo su di loro; adesso sono in carne ed ossa, proprio come quel Rocco- rispose Lepre Marzolina.

-Bando alle ciance! Soldati o meno, noi libereremo Cappellaio Matto e lo porteremo con noi-

 

 

La grotta si dipanava in numerosi cunicoli, tuttavia Lepre Marzolina sembrava conoscere molto bene la via da seguire. Dopo aver camminato per una mezz’ora, si fermò di colpo e fece loro cenno di restare in silenzio. In lontananza, si udì uno sferragliare continuo e qualcuno che dava ordini secchi.

-Da quando è arrivato, Rocco non fa altro che far esercitare i soldati- bisbigliò Lepre.

Improvvisamente, Pinocchio rammentò.

-Ma si tratta forse di quell’attore hard?-

-Hard?- fece Volpe

-E cosa significa?- rincarò Gatto.

Lepre Marzolina annuì.

-Proprio lui. Pare che abbia qualcosa di mostruoso tra le gambe, ma io non l’ho mai visto-

Gatto e Volpe si guardarono, poi esplosero in una fragorosa risata.

-Proprio come te, Pinocchio, almeno una volta- disse Volpe asciugandosi le lacrime.

-Vero, devi sapere cara Lepre, che…- proseguì Gatto.

-State zitti!- lo interruppe Pinocchio.

-Se dite ancora una sola parola, vi scuoio vivi e uso il vostro pelo come straccio per la polvere!- ringhiò.

Intimoriti, i due compari non replicarono.

-Allora, spero esista un passaggio per arrivare al castello senza essere notati-rivolgendosi quindi a Lepre.

-Certo, e sbuca direttamente alle segrete solo che, per aprire l’ultima porta, bisogna risolvere un indovinello-

-E quale sarebbe?-

-Cos’hanno in comune un corvo e uno scrittoio?- disse Lepre.

Pinocchio la fissò, sembrava perplesso.

-Ma che razza di indovinello è, non c’è una risposta!- disse infine.

-Bisogna trovarla, altrimenti Cappellaio Matto resterà prigioniero per sempre- sentenziò Lepre Marzolina.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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