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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Non esiste fineLa prescelta »

Concerto per te: 14

Post n°1121 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da lascrivana

Quando varcò la soglia della casa di Simon, Luciana fu scossa da un brivido involontario. Il parquet, le pareti dipinte in un tenue azzurro, i quadri e i tappeti, tutto la riportò al giorno in cui, con estrema vigliaccheria, quel bastardo l'aveva violentata.

-Devo dire che sei notevolmente migliorata...- disse Simon da dietro le sue spalle.

-Non sembri più la squallida ragazzetta di poco tempo fa, ma una donna che sa quel che vuole, e tu vuoi una cosa sola, non è vero?- concluse mollandole una sonora pacca sul sedere.

Luciana avvampò di rabbia, ma s'impose di restare calma. Solo in quel modo avrebbe avuto una seppur minima possibilità di ottenere ciò che si era prefissata. Voltandosi di scatto, afferrò la nuca dell'uomo e l'attirò a se. Senza dargli tempo, insinuò la lingua tra le sue labbra, frugando con voracità all'interno della bocca. Dapprima sorpreso, Simon reagì con altrettanta foga e, dopo averla sollevata di peso, la scaraventò senza troppi complimenti sul divano.

-Diciamo che questa volta ti sei meritata il divano ma, se sarai brava, può anche darsi che ti faccia assaggiare il letto!-

Era completamente infoiato, gli occhi parvero uscirgli dalle orbite ed il viso si era arrossato in maniera anomala. Per un tremendo istante, Luciana temette che da quella bocca ghignante potesse uscire anche della bava. Mentre le sue mani si stavano insinuando sotto la gonna, ebbe comunque il tempo e la forza di ritrarsi.

-Avevamo fatto un patto, prima il contratto, e poi tutto il resto- disse con decisione.

Il ghigno di Simon si trasformò in un'autentica e fragorosa risata.

-Ma cosa ti credevi, che mi sarei abbassato a scendere a patti con una come te?-

Pur aspettandosi una simile reazione, per un attimo Luciana aveva sperato di poterlo convincere con le sole parole. No, ci volevano altri metodi per scoprire quello che voleva sapere. Fulminea, aprì la borsettina che teneva a tracolla e afferrò la piccola rivoltella.

Simon la guardò dapprima sorpreso, quindi la sua espressione si trasformò rapidamente in odio puro.

-Piccola puttana, che cazzo credi di far...-

Lo sparo risultò simile allo scoppio di un petardo.

Stringendosi il ginocchio ferito, Simon ruzzolò dal divano e batté il capo contro il basso tavolino.

Sobbalzando a sua volta, Luciana guardò l'arma come se solo in quel istante si fosse resa conto di ciò che aveva fatto. Di contro però, fu pervasa da una sensazione di potenza che l'inebriò oltre ogni limite. Nonostante la mano le tremava convulsamente, aver reso inoffensivo quel verme la riempì di gioia.

-Adesso voglio sapere dove si trova Luke, o la prossima volta mirerò alla testa!-

Più stupito che inferocito, Simon la fissò con gli occhi ridotti a due fessure.

-Ti ammazzerò lurida puttanella, tu non ti rendi conto di quello che hai appena fatto!-

Sempre più spietata, Luciana calò con violenza il tacco della scarpa sul ginocchio ferito. L'uomo cercò di urlare, ma ne uscì solamente un suono roco e gorgogliante.

-Non sei nelle condizioni di dettar legge, stronzo. O mi dici dove si trova Luke, o giuro che sparo, per lui e per ciò che mi hai fatto poco tempo fa-

Sarà stato per il tono, oppure per la fredda determinazione che le lesse nello sguardo, fatto sta che Simon cambiò totalmente atteggiamento.

-Devi portarmi in ospedale, morirò dissanguato se non lo fai- disse supplichevole -Ti dirò tutto, ma portami in ospedale, ti prego-

Luciana esitò. Non si fidava di quell'uomo, e ne aveva ben donde.

-Chiamerò i soccorsi non appena uscirò da qui, ma voglio sapere dove si trova Luke, subito!-

Sconfitto, Simon annuì.

-Marisol, è lei che lo tiene prigioniero. Ma non credo sia ancora vivo, non dopo le torture cui l'ha sottoposto-

Luciana si sentì mancare, capì all'istante che non stava mentendo.

-Prega che lo sia, altrimenti...anzi, sai che ti dico? Chiamerò i soccorsi non appena avrò appurato che ciò che mi hai detto corrisponda a verità-

Simon sgranò gli occhi.

-Non puoi, non puoi lasciarmi in queste condizioni, morirò!-

Senza rispondere, Luciana s'impossessò delle chiavi lasciate sul tavolino e lasciò l'appartamento.

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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