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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Io ci sarò.La befana »

Concerto per tre. 7

Post n°1107 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da lascrivana

Quando Luke arrivò a casa, trovò Marisol che lo stava aspettando.

-Mi sembrava d'averti detto d'andartene, e poi, come hai fatto a entrare?- le disse sgarbato per poi, esausto, lasciarsi andare su una poltrona. Mostrando un sorriso ironico, la ragazza gli si portò dinanzi e si sedette sopra un bracciolo.

-Tu stesso mi hai dato le chiavi, la prima volta che abbiamo scopato, o te ne sei forse scordato?- rispose sfiorandogli la manica della giacca.

Decisamente stizzito, allontanò il braccio e la guardò con disprezzo.

-Certo che mi ricordo, e non smetterò mai di maledirmi per averlo fatto. Luciana sarà presto dimessa, per cui restituiscimi le chiavi e vattene, il nostro gruppo è sciolto- disse senza mezzi termini.

Alzandosi di colpo, Marisol fece un passo indietro e lo fissò, inviperita. Il sorriso si era trasformato in una maschera d'odio e livore in modo talmente repentino che Luke, per un istante, fu convinto di trovarsi di fronte un'altra persona.

-Ma pensa un po'...- sibilò la ragazza, gli occhi ridotti a due fessure.

-Prima hai fatto di tutto per sfilarmi le mutandine, ed ora che hai ottenuto ciò che volevi mi vorresti gettare nella spazzatura, no, non te lo permetterò, Luke-

Distrutto da quella lunga giornata, il giovane perse del tutto la pazienza. Alzandosi a sua volta, l'afferrò per un braccio trascinandola verso la porta.

-Se non vuoi ridarmi le chiavi poco importa, cambierò le serrature. Ma non ti voglio più rivedere, Marisol, vattene!- quindi, dopo aver spalancato la porta, la spinse con violenza all'esterno.

Investita da folate d'aria gelida, la ragazza si strinse le braccia attorno al corpo.

-Sei un figlio di puttana, Luke, ma te la farò pagare, lo giuro su ciò che ho di più caro al mondo!-

Senza degnarsi di rispondere, Luke afferrò il suo cappotto e glielo lanciò senza troppi complimenti. Quindi, dopo averle rivolto un ultimo sguardo, sbatté la porta serrandola col catenaccio.

Intirizzita e umiliata, Marisol s'infilò il cappotto fissando la porta sprangata.

Non ti rendi conto di ciò che ti sei appena tirato addosso, maledetto stronzo!”sibilò, per poi allontanarsi nella notte.

 

Un mese dopo

 

Luciana aprì gli occhi e sorrise. Voltando la testa di lato, si accorse di essere sola nel letto, mentre un profumo di caffè andava spandendosi per tutto l'appartamento.

Un mese prima, tornando dall'ospedale, aveva trascorso tutto il viaggio in silenzio, ignorando volutamente Luke e le premure che le stava dimostrando. Si era ripromessa che, una volta a casa, gli avrebbe urlato contro il proprio disprezzo e l'avrebbe costretto ad andarsene. Che si godesse pure quella troia di Marisol, era la persona giusta per un tipo come lui.

E invece.

E invece era accaduto esattamente il contrario. Nonostante i propositi battaglieri, si era lasciata cullare e coccolare da quelle attenzioni pressoché continue. Luke sembrava veramente dispiaciuto per ciò che era successo, e aveva fatto di tutto per asservirla e soddisfare ogni suo desiderio. Dapprima infastidita, Luciana aveva col passare dei giorni imparato ad apprezzare quella marcatura così stretta e assidua. Preoccupato dal fatto di lasciarla sola, Luke aveva disdetto infatti tutti gli impegni presi da solista. La disfatta del trio non l'aveva sconvolta più di tanto, anzi. Non sarebbe mai più stata in grado di salire sul palco con Marisol, di questo ne era pienamente convinta. Simon era andato su tutte le furie per questo, minacciando lei e Luke di portarli in tribunale per chiara inadempienza del contratto.

Dovresti portare lui in tribunale, perché è stato per causa sua vero?”

Il riferimento al tentato suicidio era chiaro, ma Luciana aveva sempre evitato di parlarne apertamente, e Luke non aveva mai insistito. In parte era vero, ciò che gli aveva fatto Simon era stato orribile, ma aver trovato Luke a letto con Marisol non era stato meno grave. Per questi motivi aveva sempre glissato sull'argomento cercando, nel contempo, di capire se amava ancora quel ragazzo. Ed ora, a un mese di distanza, le risposte sembravano arrivarle assieme al trascorrere dei giorni e si, sarebbe valsa la pena riprovare. Amava ancora Luke, di questo ne era più che certa, e forse era giunto il momento di farglielo capire del tutto.

-Buongiorno, amore-

Fermo sulla soglia, Luke reggeva un vassoio con due tazze fumanti. Luciana sorrise e gli fece segno d'avvicinarsi.

Cinque minuti più tardi il vassoio giaceva a terra, mentre gli ansimi e sospiri dei due giovani si mischiarono al ticchettio della pioggia sui vetri.

 

 

 

-Sei sicura di ciò che vuoi fare?-

Sorridendo, Marisol gli accarezzò il petto ricoperto da una leggera peluria.

-Hai forse dei dubbi? Ho passato un mese a pensare il tutto, non credi sia sufficiente?-

Simon si mise a sedere sul letto e, dopo aver preso una sigaretta dal comodino, se l'accese con un accendino placcato d'oro.

La metamorfosi di Marisol non l'aveva stupito più di tanto, così come l'improvviso desiderio d'andare a letto con lui. Chiaro e lampante che meditava una vendetta contro Luke e Luciana, e la cosa l'aveva interessato immediatamente. Il loro rifiuto di continuare a lavorare per lui l'aveva imbestialito, e anche la minaccia di portarli in tribunale lasciava il tempo che trovava. Implicato egli stesso in scandali e piccole denunce, non aveva interesse ad affidarsi ad avvocati e giudici. Così, quando Marisol si era presentata con la propria idea, si era subito entusiasmato.

Ma ora, a mente fredda, si rese conto che poteva risultare molto pericolosa metterla in atto.

-O forse hai paura?- proseguì lei scendendo con la mano verso l'inguine.

Lo stava provocando, cercando di mettere in dubbio le sue intenzioni.

Bloccandole il polso in una morsa, la voltò verso di se, gli occhi scintillanti d'ira.

-Io non ho paura di nulla, e domani agiremo-

Sempre sorridente, Marisol si divincolò proseguendo nella sua discesa verso l'inguine.

Danio e Laura.


 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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