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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Concerto per tre

Post n°1097 pubblicato il 16 Dicembre 2015 da lascrivana

Da sempre erano stati compagni di giochi, sin dalla primissima infanzia. Il suo nome era Luke, ma lei l'aveva sempre chiamato Lu, le piaceva troppo. La cosa divertente, era che lei si chiamava Luciana, e il loro passatempo preferito era quello di scambiarsi e inventarsi nomi strani. Naturalmente, dovevano sempre iniziare con le prime due lettere dei loro nomi, era una regola ferrea.

Finché, un giorno, non arrivò lei, Marisol. Bella, raggiante, intelligente e sensuale, non aveva faticato a conquistare entrambi col suo modo di fare. Ben presto, il duo inossidabile si trasformò in un trio, li si poteva vedere dappertutto, praticamente inseparabili. Un'altra cosa importante che li univa, come scoprirono più tardi, era la musica. E fu proprio Marisol a incoraggiare gli altri due in questo senso. Pur essendo tutti diplomati infatti, nessuno di loro aveva un'occupazione stabile. Luke si arrangiava con qualche lavoretto straordinario, mentre Luciana faceva la babysitter ai figli di alcune sue conoscenti. Ma la loro vera passione era la musica. Luke suonava la tastiera, e lo faceva anche bene, mentre Luciana adorava la chitarra e spesso, nella cantina del ragazzo, si trovavano e componevano pezzi.

-Mio padre è un militare in carriera...- disse loro davanti a una pizza.

-Probabilmente mi fermerò un paio d'anni in questa città, ma sono stanca di girare per tutto il paese, perché non formiamo un gruppo musicale?-

Sulle prime i due furono un po' dubbiosi. Entrambi, sapevano che il mondo della musica poteva rivelarsi infido e difficile, guadagnarsi da vivere solo con quel mestiere era una vera e propria sfida. Ma dovettero ricredersi quando, una sera, ascoltarono Marisol cantare. Aveva una voce calda, potente e melodiosa allo stesso tempo, rimasero incantati.

-Ho sempre cantato, sin da bambina- aveva detto arrossendo.

E fu così che, dopo qualche prova, decisero di chiedere a Sam, il proprietario di un pub dove si faceva musica dal vivo, se potevano esibirsi nel suo locale. L'uomo li aveva guardati dubbioso, poi aveva annuito.

-D'accordo, però niente compenso, gli affari non vanno benissimo-

Dopo aver ottenuto almeno qualche bibita e hot dog gratis, i tre si erano immersi nelle prove sino al sabato successivo, il giorno del debutto.

Fu un successo clamoroso. La voce di Marisol conquistò tutti, così come i virtuosismi musicali di Luke e Luciana. Con grande soddisfazione di Sam, il locale riacquistò ben presto la clientela perduta anzi, se ne aggiunse altra. E tra questa, una sera, fece la sua apparizione Simone, proprietario di diversi pub sparsi per tutto il paese. Durante una pausa, li avvicinò e si presentò.

-Ragazzi!- aveva esclamato con un gran sorriso.

-Ma dove siete rimasti nascosti sino a questo momento?-

In breve, aveva proposto loro un contratto che li impegnava a suonare esclusivamente nei locali di sua proprietà. Lusingati, i tre non avevano osato parlare di compenso, ma era stato lo stesso Simone a farlo.

-Lo so, non sembra tantissimo, ma siete solo all'inizio e dovete farvi un nome. Il successo arriverà, ne sono certo, e con esso anche i soldi, fidatevi di me!-

I ragazzi avevano accettato e, pieni d'entusiasmo, avevano iniziato l'avventura.

Un mese più tardi, nel proprio ufficio, Simone osservò i risultati delle ultime esibizioni e i relativi incassi. Sorridendo soddisfatto, si chiese quando quei tre si sarebbero presentati con la richiesta di un aumento. Non erano degli stupidi e, al di la dell'entusiasmo iniziale, avevano di certo notato i locali strapieni e il successo che stavano riscuotendo. D'altronde, il contratto che avevano stipulato parlava chiaro. Il titolare, cioè egli stesso, aveva il diritto di mantenere lo stesso stipendio sin quando lo riteneva opportuno. Inoltre, in caso di abbandono volontario da parte loro, avrebbero dovuto pagare una penale salatissima. Il contratto aveva la durata di tre anni, un tempo più che sufficiente per far soldi a palate.

Ho sempre detto che i contratti vanno letti fino in fondo” esclamò nella stanza vuota, dopodiché si versò una coppa di champagne.

Danio e Laura


 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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