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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Il signore del tempo

Post n°1069 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da lascrivana

 

Mi svegliai di soprassalto. La maglia della tuta era intrisa di sudore, così come il lenzuolo. Avevo il corpo indolenzito, in particolar modo il polso, come se fossi stata incatenata. Mi guardai attorno spaventata ma, come ebbi modo di constatare, tutto era ancora al proprio posto. Scesi dal letto e mi portai davanti alla specchiera.

 

Che strano. L'immagine che vidi riflessa, mostrava una donna sorridente, il capo leggermente inclinato verso destra. Venni percorsa da un brivido. D'istinto, alzai lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete. Le diciannove erano trascorse da un paio di minuti, avevo dormito più di sette ore. Buona parte della mattinata l'avevo trascorsa a correre, questo lo ricordavo bene. Una volta rincasata, avevo consumato un pasto frugale poi, vinta dalla stanchezza, mi ero buttata sul letto senza nemmeno togliermi la tuta. E avevo sognato. I brividi aumentarono mentre, con la mente ancora intorpidita, cercai di mettere a fuoco i dettagli di quel sogno. Pur sforzandomi però, rammentai solamente spezzoni confusi, frasi pronunciate a metà. Come a voler scacciare una mosca fastidiosa, chiusi gli occhi e scossi la testa con vigore. Avevo solo qualche ora per prepararmi per il cenone di fine anno. Tra l’altro, in onore dei miei primi quarant'anni, la mia famiglia aveva organizzato un ballo in maschera. Il terzo millennio stava per arrivare, quale miglior modo per festeggiarlo? Il tema della festa, per tutti gli invitati, era quello d’indossare un costume di personaggi illustri e famosi. Unica regola, era che il personaggio scelto portasse lo stesso nome dell'invitato. Da parte mia, avevo scelto d’indossare il pomposo e regale abito della regina d’Inghilterra “Anna Stuart”.

 

Dopo una doccia bollente e rilassante, mi portai di nuovo davanti alla specchiera e iniziai a vestirmi con cura. Attenta a non trascurare neppure il minimo dettaglio, raccolsi la folta chioma da un lato e vi sistemai sopra un piccolo diadema. Quando tornai ad osservarmi, mi lisciai l'ampia gonna in filigrana d'oro e sorrisi soddisfatta. Lo stretto bustino inoltre, metteva in risalto la pienezza del mio seno, a malapena coperto da una bianca camiciola. Le ampie maniche, erano bordate con lo stesso pizzo della lunga sottana che fuoriusciva dall’orlo della gonna. Dopo aver indossato il pesante mantello di velluto blu, mi avviai al piano di sotto. I miei famigliari, in trepidante attesa, mi lanciarono sguardi ammirati. Poco dopo, eravamo in viaggio verso il luogo della festa, la riproduzione perfetta di un antico castello medievale. Apparteneva a mio zio, Andrea Battisitini, un ricco e noto finanziere. Quando finalmente arrivammo, la festa era già iniziata.

 

L'elegante salone, arredato in stile classico, era illuminato da pesanti lampadari a goccia. Svariate persone, agghindate in costumi colorati e stravaganti, la gremivano del tutto. Facendosi strada tra la folla, lo zio Andrea mi venne incontro e mi abbracciò affettuosamente.

 

-Buon compleanno, tesoro. Ma bando alle ciance, vieni. Voglio farti conoscere i miei nuovi amici, nonché soci in affari-

 

Pur mostrando il mio miglior sorriso, lo seguii di malavoglia. Non avevo nessun desiderio di conoscere gente nuova quella sera. Il sogno fatto nel pomeriggio, seppur nebuloso, mi avvolgeva ancora col suo manto freddo e ostile. Ci fermammo alle spalle di un'imponente figura maschile. L'uomo, sembrava estasiato di fronte a un orribile dipinto che mi fece letteralmente sobbalzare.

 

-Oh mio Dio, non può essere, che orrore!- gemetti.

Lo zio mi tacitò con un gesto della mano.

-Anna! Non urlare, non vorrai offendere l’autore? E' lui!- indicando l'uomo che pareva non essersi accorto di nulla.

Lo zio non poteva sapere che io non urlavo per la mostruosità del quadro, bensì perché esso rappresentava l’orribile ragno dagli occhi gialli del sogno.

 

-Sai, cara, con questo quadro, l'autore voleva solo rappresentare l’infido animale del tempo che aveva divorato i nove secoli- proseguì lo zio in tono colloquiale.

-Se tu osservi bene, il ragno è situato in un quadrante d’orologio, la dove le zampette pelose fungono da lancette. Mentre le deliziose dame, rinchiuse nei cilindri di vetro, rappresentano i secoli. Come potrai ben contare, sono solo nove i cilindri occupati, mentre il decimo è vuoto. All’autore, sembrava di cattivo auspicio riempire il terzo millennio prima che la mezzanotte scoccasse. Quando questo avverrà le lancette si porranno al centro, l’ultimo cilindro si capovolgerà mostrando così la dama che rappresenta il decimo secolo dopo il duemila. Non è stupefacente? E poi guarda, senza nemmeno farlo apposta, la tua maschera richiama la figura che riempirà l'ultimo cilindro “la regina Anna Stuart d’Inghilterra!” Non è una straordinaria coincidenza, tesoro?-

Brividi di terrore mi percorsero da capo a piedi. Avrei voluto avere le ali per scappare lontano, ma una forza sconosciuta m’impediva di muovere un passo.

L’uomo misterioso si girò e sorrise, mostrando una fila di denti bianchi e perfetti. L'elegante abito che indossava, non faceva altro che metterne in risalto la possente figura. Non aveva nulla a che vedere con l’orripilante uomo del sogno anzi, era di una bellezza straordinaria. Sempre sorridendo, mi prese la mano e se la portò alle labbra, da perfetto cavaliere.

-Il mio nome è Pietro De Vito, madame. Molto lieto di fare la vostra conoscenza-

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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