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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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« Vite interrotte la notte...Dedica »

Vite interrotte la notte di capodanno: parte seconda

Post n°1060 pubblicato il 29 Settembre 2015 da lascrivana

 

Spinta più che altro dalla curiosità, mi ritrovai a sfogliare velocemente le pagine del libro. Miriam Solerti era stata una donna d’altri tempi, con una mentalità e una cultura diversa, nulla di trascendentale. Una vita tranquilla, normale, tanto da rendere la lettura noiosa. Ragion per cui, saltando numerosi capitoli, passai direttamente alle ultime pagine. Giunta all’epilogo, la mia attenzione fu catturata dall’inizio dello stesso.

 

“Era una fredda notte di fine anno. Finalmente avremmo detto addio al 2299”

Un brivido freddo mi percorse da capo a piedi, più leggevo e più l’ansia saliva. Quando arrivai alla fine, fui scossa da un violento tremito e mi venne voglia di vomitare.

Miriam Solerti era scomparsa la notte di capodanno senza lasciare tracce dietro di se. Scossa da un atroce presentimento, avvertii un grosso peso sullo stomaco, le gambe si fecero molli e aprii la bocca in cerca d'ossigeno. La consapevolezza di trovarmi in una stanza senza finestre, aumentò a dismisura la mia ansia. Tutto si fece nero e mi resi conto che stavo per svenire. Quando mi risvegliai, mi trovavo in un bagno di sudore. Sentii me stessa chiamare a gran voce mia madre, ma non ci fu risposta. Mi guardai attorno, e la tremenda realtà mi colpì con la violenza di un uragano. Travolta nuovamente dal panico, realizzai che non si trattava di un incubo. Colta da vere e proprie crisi isteriche, mi ritrovai a graffiare la fredda e dura parete di pietra fino a farmi uscire il sangue da sotto le unghie. Il mio era un pianto senza lacrime, a stento riconobbi il disperato grido disumano che saliva dalla mia gola. Un suono che sembrava uscire direttamente dall'inferno, attraverso le viscere attanagliate dall’ansia. Il tempo trascorreva inesorabile, o forse no. Iniziai a sudare freddo, e la stanchezza per le forti emozioni vissute cominciò a farsi sentire. Mi accasciai sulla poltrona con le braccia penzolanti e, come un automa, osservai le gocce di sangue che scivolavano dalle mie dita. Con estrema precisione, simili a inchiostro rosso, si depositarono sul libro che avevo appena sfogliato.

Una di esse, come a voler sfuggire dalle altre, si soffermò su un volto che faceva da sfondo alla copertina di un altro libro. Si tracciò sotto l’occhio proprio come una lacrima. Come in trance, raccolsi il piccolo volume per dargli un’occhiata. Non feci caso al titolo, quasi sapessi già che si trattava di un'altra biografia simile alla prima. Aprendolo all'ultima pagina, trattenni il respiro e lessi:

 

“Era una fredda notte di fine anno, finalmente avremmo salutato il 2399”

 

-Mio Dio, si tratta di una coincidenza o questo accade ogni cento anni da secoli, ormai?- esclamai nello spazio ristretto.

 

Ignorando il terrore, presi dei libri a caso e iniziai a dare una rapida occhiata. Sfortunatamente era come immaginavo, la sparizione delle donne avveniva ogni notte di fine secolo. Mi guardai disperatamente intorno.

Ora sarebbe toccato a me, anch'io sarei finita su un libro! Dovevo fare qualcosa, non volevo essere l'involontaria protagonista di quella maledetta saga! Presi un profondo respiro, cercando di calmarmi e valutare il da farsi. Se volevo uscire da quella situazione, avrei dovuto usare l’astuzia e la razionalità. Giunsi così alla conclusione che, per poterlo fare, era necessario leggessi tutti quei libri. Solo in quel modo, avrei potuto scoprire che cosa avevo in comune con le protagoniste precedenti. Per prima cosa, dovevo entrare nella testa dello scrittore psicopatico. Invano cercai su ogni libro il nome dell’autore ma, invariabilmente, m'imbattevo nella stessa dicitura: anonimo. Forse lo poteva essere per gli altri, ma non per me. La sua mano stava scrivendo la storia della mia vita per aggiungerla alle sue saghe, ed io avrei fatto il possibile per scoprirlo! Mi misi seduta e iniziai a leggere il primo libro che mi era capitato tra le mani “Miriam Solerti” Se volevo saperne di più, mi sarei dovuta dare da fare, e in fretta anche. Ero certa che, la via d’uscita, si trovava proprio in quelle biografie.

Danio e Laura.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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