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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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« Barnaby e FlaviaBarnaby e Flavia. »

Barnaby e Flavia

Post n°972 pubblicato il 28 Marzo 2015 da lascrivana

A quanto pare, l'idea di inviare Sandro come sostituto si era rivelata geniale. Come, altrettanto prevedibile, era stata la reazione di Cinzia, la mia segretaria. Stremato, e sull'orlo di una crisi di nervi, il marito di Flavia mi aveva raccontato, in ogni particolare, ciò che era accaduto nel mio ufficio.

Fu con quei pensieri che, contrariamente al solito, quella sera andai a coricarmi molto presto. Arrivando persino a rifiutare l'invito di Luca a giocare con la play station. Il suo sguardo, decisamente preoccupato, era più che eloquente. Ma era solo un ragazzino di sedici anni, che ne poteva sapere del lavoro? Oltre alla frustrazione di dover reggere quel ruolo infatti, dovevo pure fare i conti con un terribile mal di schiena.

In mattinata, troppo su di giri, avevo sbagliato un paio di consegne. E i fornitori, molto contrariati, si erano lamentati con l'azienda per le mie disattenzioni. Qualcuno, addirittura, era arrivato persino alle minacce. Se si sarebbero verificati ancora delle mancanze, avrebbero fatto di tutto per farmi licenziare. Maledetti bastardi! La voglia di rivelare la mia identità era stata messa a dura prova, ciononostante avevo resistito.

Comunque sia, non appena appoggiai la testa sul cuscino, mi addormentai immediatamente.

 

 

La mattina seguente mi alzai molto presto. Volevo presentarmi puntuale al lavoro, se non altro per dimostrare la mia buona volontà. Come misi piede nell'azienda però, mi resi conto che le lamentele del giorno prima da parte dei fornitori, erano già arrivate alle orecchie dei miei colleghi. Senza nessun tatto, mi aggredirono dicendomene di tutti i colori. Trattenendo a stento la rabbia, chinai il capo e incassai il tutto. Sarebbe venuto il giorno della resa dei conti.

- Ciao. Sai che ieri non mi hai nemmeno detto il tuo nome?-

L'arrivo di Melissa, mi distolse da quei pensieri funesti.

-Ciao Melissa-

- Allora, posso sapere come ti chiami?-

-Io mi chiama Donny, Donny Blanc-

-Ok Donny, vedi che quando vuoi capisci? Dai, andiamo a bere un caffè- gesticolò goffamente.

Vista la situazione, avrei voluto mettermi ridere di brutto. Mi limitai invece a un sorriso di circostanza.

Seguendola sino al bar dell'azienda, a quell'ora del mattino semi deserto, mi presentò ai pochi colleghi che stavano consumando la prima colazione.

-Non è solo il nostro amico Donny la novità dell'azienda cara Melissa. Hai saputo chi ha nominato Barnaby come suo sostituto?- disse uno di loro.

-A dire il vero non so nulla, Franco. Ma immagino che sia quella spilungona acida della Cinzia-

 

Fingendomi disinteressato, addentai la brioche restando però sempre attento.

- E invece no!- proseguì Franco con entusiasmo.

-Il nostro vice capo, cara Melissa, non è altri che Sandro, il marito di Flavia!-

La giovane donna rise di gusto.

-Però! L'amichetta di Barnaby ha fatto il colpo grosso stavolta. Ci mancherebbe solo che, dulcis in fundo, fosse suo figlio Luca a prendere le redini dell'azienda!-

Luca come mio erede. Mica male come idea. Se nell'azienda, avesse messo la stessa passione e la stessa bravura che dimostrava nei videogame, sarebbe stato un sostituto eccezionale. Ma io non avevo nessuna intenzione di farmi far fuori così facilmente.

 

Fissai Melissa. Guardandola meglio, mi resi conto che sembrava non nutrire un particolare interesse nei miei confronti. O, per dirla giusta, nei confronti di Barnaby. La notizia di Sandro non l'aveva sconvolta più di tanto. Tra l'altro, non era neanche il mio tipo. Vero che aveva un viso simpatico, impreziosito da due vivaci occhi castani e qualche lentiggine sparsa.

E i chili di troppo, ben distribuiti, davano un tocco genuino alla sua figura. Non per nulla, i colleghi storpiavano spesso il suo cognome. Al punto che, in azienda, era conosciuta come “miss Bona”

All'inizio, la cosa sembrava averla infastidita. Ma, col passare del tempo, si era abituata. In fondo, era una brava ragazza, difficilmente si adirava per certe sciocchezze.

Meglio così. Col suo aiuto, avrei potuto osservare tranquillamente il tutto, senza essere costretto a prestare attenzione ai loro discorsi.

E fu proprio mentre girovagavo con lo sguardo fuori dalla finestra del bar, che mi accorsi di uno strano incontro.

Danio e Laura.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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