ricomincio da qui

Lilly e il ciliegio:" La dispettosa combriccola".

La mattina successiva mi alzai alla buon'ora,impaziente e preoccupata per Eddy.

Scesi silenziosamente nel seminterrato,facendo attenzione a non svegliare i miei genitori.

Trovai Eddy tutto rannicchiato nel lettino della casa delle bambole che dormiva profondamente.

-Oh come vorrei esser minuscola come lui per poter entrare nella casetta e portargli la colazione a letto ;in quelle graziose e minuscole tazzine di porcellana.-

Ancora non sapevo che gli elfi fossero capaci di leggere nel pensiero;quindi in men che non si dica,mi  ritrovai a trafficare in quella minuscola cucina;che chiaramente più minuscola non era visto le ridotte dimensioni in cui magicamente Eddy mi aveva trasformata.

Preparai una calda e fumante colazione a base di latte e cioccolata,la versai nelle eleganti tazzine della  mia bambola e gliela servii in camera nel vassoio di bambù.

Eddy sentendomi entrare si svegliò improvvisamente e si levò in mezzo al letto stiracchiandosi e sbadigliando fragorosamente,facendo quasi tremare la piccola casetta.

-Oh che magnifica sorpresa!Buongiorno mia dolcissima Lilly-

-Buongiorno a te Eddy,come hai dormito?-

-Splendidamente! E ti ho pure sognato sai?-

-Davvero!! Un bel sogno immagino?-

-Certo Lilly ... tutto è bello quando ci sei presente tu-

Nell'affermare questo arrossì fino alla punta delle orecchie.

-Lilly ! E' ora di alzarti per fare colazione.-

La voce di mia madre interruppe la nostra conversazione, e Eddy si apprestò a farmi ritornare normale,in modo da consentirmi di correre velocemente a prepararmi per la scuola.

-Che cosa ci facevi a quest'ora in cantina?-

Domandò mia madre con un espressione alquanto sorpresa.

-Sono andata a preparare la colazione per Eddy-

-Su muoviti a prepararti è già tardi!-

Esclamò sospirando e alzando gli occhi al cielo come a supplicar qualcuno.

Quella mattina a scuola ero più distratta del solito;il mio pensiero era rivolto continuamente a Eddy.

Finalmente arrivò l'ora di uscita;per poter arrivare prima a casa decisi di prendere una scorciatoia:uno stretto viottolo che passava per le campagne,ignara che quella era la strada che erano soliti fare Piergiorgio e la sua combriccola.

-Lilly  ... aspetta facciamo un pezzo di strada insieme-

La voce di Piergiorgio mi raggiunse da dietro le spalle facendomi istintivamente  sussultare.

-Che vuoi?-

Risposi freddamente cercando di simulare un tono distaccato,mentre in realtà il cuore aveva iniziato a battere velocemente.

-Sei sempre così dolce a rispondere? Non possiamo fare due passi insieme-

Stavo quasi per cedere al suo invito,quando la voce dei suoi amici interruppe il mio consenso richiamandolo alla loro attenzione.

-Piergiorgio che fai? Non vieni con noi?-

-No ragazzi,iniziate ad andare avanti,io vi raggiungo dopo-

Rispose lui facendo un cenno verso la mia persona.

-Ma come? Rinunci alla nostra compagnia per correre dietro a Lilly?

Se hai bisogno di una mano per divertirti a prenderla in giro ci siamo anche noi!-

Enfatizzarono con tono beffardo.

-Lilly Lilly ,la principessa degli elfi,Lilly la demente-

Proseguirono ridendo apertamente e dandosi pacche complici sulle spalle.

-Ora basta!State veramente esagerando!-

Esclamò Piergiorgio schierandosi in mia difesa.

-Come ora la difendi pure? Fino all'altro giorno la prendevi in giro anche tu!-

-Oh ma siete impossibili! E io stupida che stavo per cascarci!

Era soltanto un altro dei vostri soliti scherzetti a mie spese eh Piergiorgio?

Tu non cambierai mai!-

Dopo avergli urlato questo in faccia scappai velocemente lontano da lui.

Non volevo dargli la soddisfazione di quanto mi avevano ferita per l'ennesima volta.

Ricacciai indietro le lacrime ,cercando di asciugare quelle che già avevano rigato il mio viso con il dorso della mano.

-Toh ... asciugati gli occhi con questo-

La dolce voce di Piergiorgio mi sorprese ancora una volta.

Mi aveva inseguita e io non me n'ero nemmeno accorta.

-Non voglio niente da te, lo capisci che devi lasciarmi in pace!-

Lo respinsiin malo modo soffiando come un istrice e sferrando calci verso ilsuo inguine costringendolo ad arretrare saltellando sui tacchi dellescarpe impolverate finché finì a terra col sedere in una vecchiapozzanghera incrostata di fango. 

-Tu e i tuoi degni compari me la pagherete cara!-

Si rialzò da terra senza battere ciglio;come se si aspettasse una simile reazione da parte mia e quasi la trovasse giusta.

Poi mi guardò dritto negli occhi come per dire;"siamo alla pari" e aggiunse poi con tono calmo:

-Ti sono venuto dietro sin qui,solo perché volevo spiegarti che è tutto un equivoco.-

-Ma smettila di arrampicarti sugli specchi ... non è vero niente!

Tu mi hai sempre preso in giro insieme agli altri.

Io non ho nessuna voglia di ascoltare le tue scuse ... e poi devo andare del mio fidanzato che mi aspetta.-

Risposi dandomi importanza ricordando di quanto Eddy aveva detto la sera prima ai suoi amici animali,già mi aveva chiamato "la sua ragazza".

La mia frase buttata li quasi per caso fece centro.

Piergiorgio Impallidii e stringendo i pugni mi domandò a denti stretti.-

-E chi questo misterioso fidanzato ;visto che non sei mai insieme a lui?-

-Non sono affari che ti riguardano.-

Detto questo mi girai e prosegui il mio camino verso casa,certa che lui non mi sarebbe  più venuto dietro.

E invece mi sbagliavo,perché lui lo fece di soppiatto in modo che io non mi accorgessi della sua presenza.

Una vocina sottile mi sussurrò all'orecchio:

-Ai suoi amici ci ho pensato io!-

La pulce che la sera prima si era poggiata sulla mia testa;ci era rimasta silenziosa per tutto quel tempo.

-Ih ih ih ... Ho deposto le uova sulle loro teste; così imparano a prenderti in giro!

Vedrai come sarà fiero di me Eddy.-

Sbruffò con un risolino rimbalzando allegra sulla mia spalla.

A quel punto la guardai inorridita,grattandomi la testa.

La pulce rendendosi conto del mio timore,mi tranquillizzò puntualizzando:

-Non preoccuparti sulla tua testa ho solo dormito stanotte e partecipato stamane  alle tue lezioni.

Inizialmente le ho trovate interessanti,ma poi ho iniziato a sbadigliare ... dici che è stata colpa dell'insegnante?-

-Che dici la prof Teresa è divertente!-

-Sarà pure ... ma mi ha stancato terribilmente.-

Rispose sospirando la pulce.

 L@ur@